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Da giovedì 16 novembre: Glauco Mauri porta in scena “Il canto dell’usignolo” poesie e teatro di William Shakespeare, al Teatro Nuovo di Napoli

Glauco Mauri porta in scena, da giovedì 16 novembre 2023 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 19) al Teatro Nuovo di Napoli, Il canto dell’usignolopoesie e teatro di William Shakespeare, omaggio al grande poeta inglese, genio della cultura europea che da oltre quattrocento anni ci parla dell’essere umano nella sua essenza.

Presentato da Compagnia Mauri Sturno, Il canto dell’usignolo è una breve favola di Gotthold Ephraim Lessing, in cui un pastore si rivolse ad un usignolo chiedendogli perché avesse smesso di cantare, privandolo così della piacevole compagnia della sua voce melodiosa.

L’uccellino rispose tristemente che il rumoroso gracidare delle rane gli aveva fatto passare la voglia di cantare. Il pastore ribadì di essere anch’egli infastidito dal gracidio delle rane, ma che era proprio il silenzio dell’usignolo a condannarlo a sentirlo.

Fin qui la favola del letterato e filosofo tedesco, la cui metafora ha acceso la fantasia di Glauco Mauri, che con Marco Blanchi, accompagnati dalle musiche composte ed eseguite in scena al pianoforte da Giovanni Zappalorto, le percussioni da Marzio Audino, gli elementi scenografici di Marta Crisolini Malatesta, dà voce alle immortali opere di Shakespeare, “l’usignolo” che con il suo canto narra la nostra vita.

Un caleidoscopio che attinge alle pagine più belle dei capolavori del Bardo, dall’amore esternato né I Sonetti, sentimento universale al di là dei generi, a Enrico V, da Come vi piace a Macbeth, da Riccardo II a Timone d’Atene, da Giulio Cesare a Re Lear e alla magia di Prospero de La tempesta.

Tra inquietudini, interrogativi, insinuazioni, dubbi, Mauri, in scena, mette in guardia da banalità e volgarità, con la metafora delle rane paragonate a cicalecci e frastuoni che infastidiscono, sanno di niente e sopprimono il “cinguettio dell’usignolo”.

Un canto di poesia ed umanità che William Shakespeare affida ai suoi personaggi, tra amore, morte, vendetta, perdono, brutalità, sollecitando, senza mai giudicare e condannare. 

Dopo oltre quattro secoli dalla sua morte, Shakespeare, non cessa di stupire per la sua complessità, bellezza, varietà e modernità dei personaggi e delle trame. La poesia, la filosofia, il pensiero del grande autore sostenuti dalla musica dal vivo e la voce degli attori divengono corpo, per far rivivere Shakespeare attraverso i suoi protagonisti

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Come combattere la cellulite: lo spiegano gli esperti a “Riflessi” su PrimaTivvù

Domenica 12 novembre ore 21.30 andrà in onda su PrimaTivvù canale 17 il programma televisivo “Riflessi” condotto dalla psicologa Ilaria La Mura con la regia di Silvana Picariello e direttore di produzione Manuele Angheloni.  Gli ospiti di questa puntata saranno:

 il dott. Paolo Carpiniello, preparatore atletico, chinesiologo  clinico, terapista manuale, massaggiatore sportivo .  Esperto in Preparazioni Fisiche ed Atletiche , e Ginnastica Posturale ;

la dott.ssa Graziella Santaniello, biologa nutrizionista, dottore di ricerca presso l’Università di Napoli Federico II, ricercatrice presso l’Università Vanvitelli di Napoli, è esperta in valutazione della composizione corporea e dello stato di nutrizione mediante bioimpedenziometria multifrequenza.

la dott.ssa Alessandra Pica, chirurgo plastico, Dirigente medico ASL Napoli 1 chirurgo presso UOSD di chirurgia plastica e ricostruttiva dell’Ospedale del Mare.

Andreina Pappalardo titolare del centro estetico SOLE BUONO a Castellammare di Stabia in via Denza n.12, esperta nei trattamenti di bellezza.

L’argomento trattato riguarderà i trattamenti per contrastare la cellulite, gli esperti risponderanno alle domande: che cos’è la cellulite? Come si cura? Esistono alimenti bruciagrassi? Davvero l’acqua aiuta a curare la cellulite? Quali sono i trattamenti estetici attualmente più efficaci per ridurre la cellulite? Quali sono gli esercizi fisici specifici per contrastare la cellulite?

Molte e altre domande verranno poste agli esperti in studio che aiuteranno a chiarire le cause e i trattamenti duraturi per migliorare il rapporto con il proprio corpo e ridurre gli inestetismi dovuti alla cellulite.

Il programma andrà in onda anche sul canale Youtube di PrimaTivvù canale 17.

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Nel teatro del gran mondo cerca ognun la sua fortuna

E’ uscito qualche giorno fa, per i tipi della Ivvi Editore, ‘Nel teatro del gran mondo cerca ognun la sua fortuna’ (G. Rossini) della giornalista pesarese Paola Cecchini.
Impostato come una piccola opera lirica -o più precisamente, come un atto unico in sette scene- il libro inizia con l’ouverture, prosegue con 7 scene (capitoli) e termina con il finale.

Presi in mano dall’autrice, i lettori
-entreranno nel mondo del melodramma, frequentando impresari, librettisti, cantanti e primedonne
vivranno le giornate frenetiche del giovane Rossini che per mancanza di tempo diventava ladro di sé stesso frugando nei vecchi spartiti
-conosceranno i suoi gusti musicali, la stima che nutriva per i colleghi (Bellini si nasce, non si diventa)

-l’opera che avrebbe voluto scrivere (Il matrimonio segreto di Cimarosa)
-la grande passione per gli autori tedeschi e soprattutto per Mozart (l’ammirazione della mia giovinezza, la disperazione della mia età matura, la consolazione della mia vecchiaia).

Entreranno infine nelle sue case conoscendo ospiti illustri (Giuseppe Verdi, Alessandro Dumas, Gustavo Doré, Giulio Ricordi, i principi Poniatowski e von Metternich), apprezzando la sua conversazione e il suo talento per le imitazioni e infine…si siederanno a tavola, ovviamente, a tempo di musica!
Numerosi gli aneddoti gastronomici e musicali e, ovviamente, le migliori ricette inventate e gustate dal Musicista.
Buona serata!

Ivvi Editore- ebook- Eur 4,99:
Link: https://www.ivvi.it/product/nel-teatro-del-gran-mondo-cerca-ognun-la-sua-fortuna/

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Opera Awards: Stéphane Lissner miglior manager 2023

Vetta della classifica per il Sovrintendente del Lirico napoletano.

Lo scorso 9 novembre, nella sala del Teatro Wielki di Varsavia hanno avuto luogo gli International Opera Awards, che dal 2012 riconoscono premi ai migliori artisti, registi, teatri e produzioni d’opera. Tra le molteplici categorie c’è anche quella della Leadership, dedicata ai manager delle case d’opera e ai Sovrintendenti delle fondazioni lirico-sinfoniche.

Nel caso dell’opera un buon manager è chi riesce a creare un ambiente nel quale gli artisti più talentuosi possono dare del loro meglio,  ma che ha anche una dimensione internazionale che accoglie i migliori direttori, registi e tecnici che contribuiscono al grande mosaico di questa arte così multimediale” – ha dichiarato l’ad della Good Governance Improvement, Andrew Corbett-Nolan, che ha consegnato il prestigioso premio.

Per il 2023 a riceverlo è stato il Sovrintendente del Teatro San Carlo, tra l’altro freschissimo di reintegro, Stéphane Lissner. Tra gli applausi è comparso sul palcoscenico un suo video registrato, data l’impossibilità del francese all’essere presente in Polonia: “sono onorato di aver ricevuto questo riconoscimento. Dirigere un teatro è un lavoro complesso, che dà enormi soddisfazioni ma che fa anche passare momenti difficili, talvolta crudeli. Noi scegliamo questo mestiere per difendere gli artisti, facciamo in modo che riescano a esprimere il proprio talento nelle migliori condizioni. Vogliamo condividere con il pubblico e con le nuove generazioni l’amore che proviamo per l’opera e il teatro”.

Il Massimo napoletano aggiunge così alla sua bacheca il premio per il suo attuale Sovrintendente, dopo il Premio Abbiati come migliore regia d’opera assegnato a Barrie Kosky per la produzione dell’Evgenin Onegin di Tchaikovsky, in scena a Napoli nel giugno del 2022.

Una vita a capo di teatri d’opera e festival.

35 anni di carriera dirigenziale per Stéphane Lissner, a partire dalla sua Francia, al Théatre du Chatelet dal 1988 al 1998, dal 1998 al 2009 invece alla direzione del Festival Aix-ev-Provence. È stato il primo non italiano a essere Sovrintendente e Direttore Artistico del Teatro alla Scala di Milano. Tuttora ricopre i medesimi ruoli, appunto, al Teatro San Carlo di Napoli.

Ricca di grandi titoli operistici e di concerti e recital di caratura mondiale, la stagione 2023/2024 del San Carlo si presenta come una delle più ambiziose degli ultimi anni. A inaugurarla, la Turandot di Puccini, il prossimo 9 dicembre, con la direzione di Dan Ettinger e la nuova produzione firmata dal regista russo Vasily Barkhatov, anche lui comparso nelle nominations come miglior regista agli Opera Awards di quest’anno.  

Vivi complimenti a Stéphane Lissner e i migliori auguri di un fervido prosieguo di carriera a Napoli.

A cura di Giuseppe Scafuro – foto copertina (www.operalife.it) – locandina Opera Awards (https://www.facebook.com/photo?fbid=855818813211757&set=a.514292690697706).

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Stellato (presidente Cesfi) sulla Rottamazione Quater: “Fate slittare la seconda rata”

 Rottamazioni, l’appello in esclusiva lanciato da Ezio Stellato a “La Radiazza”. Link video: https://www.facebook.com/watch/?v=354630170374990

La Rottamazione Quater finora ha generato risultati ottimi, il bilancio si è ritrovato un tesoretto di circa 1 miliardo di euro perché 3.8 milioni di italiani hanno aderito a questo provvedimento. Il dato eclatante è che l’incasso è stato finora superiore alle aspettative, il budget della tesoreria del viceministro aveva previsto per l’incasso delle rate della rottamazione per l’annualità 2023 (ovvero prima rata di ottobre e seconda di novembre) un totale d’incassi intorno ai 3 miliardi di euro ma sembra che la strada percorsa abbia dato risultati ancora più importanti, superando le aspettative.

Il buon esito di questo percorso si è scontrato con i problemi informatici legati ai pagamenti della rottamazione, molti italiani hanno avuto difficoltà non solo nell’ultimo giorno utile del pagamento delle rate di rottamazione ma anche nelle giornate precedenti. In virtù di questi disagi, il presidente del Cesfi (Centro Studi sulla Fiscalità Internazionale) Ezio Stellato propone al Vice Ministro Leo e al Ministro Giorgetti di valutare con un provvedimento governativo lo slittamento della seconda rata al 31 gennaio 2024 e riabilitare i contribuenti che non sono riusciti a pagare o che hanno avuto impedimenti informatici, concedendo a questi ultimi l’opportunità di pagare la prima e la seconda rata rispettando una nuova scadenza.Gli ottimi risultati in termini d’incassi e i limiti imposti dalle problematiche delle piattaforme informatiche dovrebbero spingere il Governo a compiere quest’apertura per i contribuenti. Un provvedimento che alimenterebbe ancora di più la linfa economica generata dalla Rottamazione Quater.

Ezio Stellato, presidente del Cesfi, ha motivato la sua proposta con un’analisi del quadro socioeconomico: “Riconosco che ad aprile ho sostenuto una tesi diversa, credevo che questa misura con i pagamenti ravvicinati fosse un flop perchè da interviste fatte a campione, nessun contribuente aveva manifestato capacità finanziarie per sostenere questi oneri. Credo che se il governo prendesse in considerazione una proroga e una riapertura dei termini per chi non e riuscito a pagare metterebbe un sigillo su questo grande successo perché comunque il pagamento ravvicinato della seconda rata potrebbe comunque giocare qualche brutto scherzo, sfatando il sogno di migliaia di contribuenti di aver risolto i propri problemi con il fisco. Ricordo che per tutti i contribuenti che non pagano la rottamazione, se con precedenti rateizzi decaduti, non possono far altro che attendere la messa in opera delle misure di esecuzione forzata ben note ai cittadini italiani”.

La strada è quella virtuosa: garantire ricavi allo Stato, far rientrare i cittadini dall’evasione e dare loro contemporaneamente un futuro più sereno è il quadro che insegue il Governo, un’apertura ai contribuenti potrebbe rendere ancora più produttivo questo percorso.

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Luminita Taranu “Columna mutãtio – LA SPIRALE”

Un’installazione monumentale di arte contemporanea ispirata alla Colonna di Traiano interpreta la “mutazione” di significato voluta dalla storia
Parte artistica contemporanea della grande mostra di archeologia
“DACIA. L’ultima frontiera della romanità”

Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano, Roma
Chiostro piccolo della Certosa di Santa Maria degli Angeli
21 novembre 2023 – 21 aprile 2024

“Columna mutãtio – LA SPIRALE” è un’installazione monumentale di arte contemporanea, ideata dall’artista Lumini?a ??ranu, ispirata alla Colonna di Traiano.
Parte artistica contemporanea della grande mostra di archeologia “DACIA. L’ultima frontiera della romanità”, ospitata dal Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano in Roma dal 21 novembre 2023 al 21 aprile 2024 e promossa dal Ministero della Cultura, dalla Direzione Generale Musei, dal Museo Nazionale Romano e dall’Ambasciata di Romania in Italia, l’opera è esposta nel Chiostro piccolo della Certosa di Santa Maria degli Angeli.
Il messaggio che l’artista intende trasmettere è la “mutazione” di significato che avviene nel volgersi della storia, considerando l’opera come un sentito omaggio alla memoria di quel passato rivissuto nel presente, nel dialogo tra il valore storico, artistico e archeologico della Colonna Traiana e il nostro mondo contemporaneo. Nata per celebrare la conquista della Dacia da parte dei Romani, la Colonna Traiana è diventata nel tempo il simbolo dell’inscindibile legame storico tra l’Italia e la Romania; se nel passato evocava le due guerre portate dall’Imperatore Traiano contro Decebalo, Re dei Daci, oggi il capolavoro romano è anche testimonianza visiva con implicazioni identitarie nella formazione del popolo romeno e simbolo dei rapporti di amicizia e collaborazione tra i due paesi, acquisendo per questo una forte valenza multiculturale.
La sua interpretazione trae ispirazione dalla dinamica compositiva di Apollodoro di Damasco – il progettista della Colonna Traiana, dal contenuto narrativo veridico del suo fregio, dai suoi calchi e soprattutto dal mondo Romano, dal mondo Dace e dalla spiritualità del mondo pre – Dacico, rispondendo in chiave contemporanea al contenuto della mostra di archeologia “DACIA. L’ultima frontiera della romanità”, organizzata dall’Ambasciata di Romania in Italia e dal Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano e in collaborazione con MNIR di Bucarest.
Scrive Alessandro Masi, storico e critico di arte moderna e contemporanea, nel catalogo pubblicato da Gangemi Editori: “La collocazione dell’opera nel Chiostro piccolo della Certosa di Santa Maria degli Angeli, c.d. Ludovisi, delle Terme di Diocleziano intende stabilire una connessione visiva con la preziosa collezione Romana ricca di statue e reperti arcaici dal V secolo a.c. del Santuario degli Arvali, creando interferenze sinergiche in un campo seminato da frammenti di memoria storica, fortemente evocativi. La cromaticità dell’installazione diventa un punto di energia che richiama la vitalità del mondo Romano, invece i simboli neri presenti sul lato interno evocano il mondo neolitico pre – Dacico, omaggiando la storia dell’antica Dacia e il suo popolo.”
La chiave della sua lettura sulla Colonna di Traiano, che l’ha portata al concetto di Columna mutãtio quale conclusione contemporanea, riguarda la perdita nel tempo della funzione originaria del monumento di omaggiare l’Imperatore Traiano attraverso la più importante delle sue conquiste – la Dacia, e quella di monumento funerario. Oggi il capolavoro di arte e architettura è fonte di informazioni storiche, come un reperto archeologico conservato e custodito in un museo, che ci permette di indagare il nostro passato ma anche di ricostruire attraverso l’immaginazione, scenari futuri. Da cui l’impostazione orizzontale dell’installazione “Columna mut?tio – LA SPIRALE” che non allude un “ribaltamento” fisico o virtuale del monumento di grande potenza fisica ed evocativa, ma lo interpreta come oggetto musealizzato, metafora del concetto secondo il quale la storia scorre in orizzontale.

Lumini?a ??ranu afferma: “Siamo attratti dal nostro passato, come da un enigma che, una volta svelato, rinforza la conoscenza della nostra identità, rendendoci più ricchi e più sicuri. L’indelebile antico legame storico recepito attraverso l’attuale amichevole dialogo culturale tra il mio paese di nascita, la Romania e il mio paese di adozione, l’Italia, ha avuto un grande fascino sulla mia sensibilità. L’interazione tra la memoria soggettiva come memoria personale e la memoria oggettiva come memoria storica e culturale avviene attraverso la materia, o meglio, attraverso la memoria riportata dalla materia archeologica, cui interpretazione è da molti anni al centro della mia ricerca artistica, tessendo quel filo connettivo tra l’antico e il contemporaneo che riconosce il tempo come vincitore assoluto.”
Alessandro Masi: “… i suoi spazi dipinti si nutrono di un tempo che non è quello cronologico, ma analogico. Il suo concetto di Kronos è racchiuso nel battito della memoria argomentativa, quella più prossima ai confini dell’immaginario archetipico, laddove la fantasia si unisce alle strutture antropologiche del visivo. In altre parole, è come se l’artista conoscesse la fonte di tutte le ombre platoniche e le facesse riemergere una ad una da quella mitica caverna che è il Mito. In tal modo, mito e rito, spazio e memoria, storia e leggenda, pieno e vuoto, segno e disegno vanno ricomponendosi come in un grande mosaico frammentato dove le verità vanno ricercate più nella coscienza di chi guarda che nella realtà dell’assurdo visibile e tragico quotidiano.
Completamente in alluminio, l’opera è composta da un nastro largo 90 cm (circa 3 piedi romani) e lungo 34,05 m e si sviluppa su una lunghezza di circa 12,50 m, con un diametro di 1,40 m. Il rapporto proporzionale tra l’installazione e il monumento romano è di 1/3. Invece il rapporto di “fisicità” con il suo “peso” materico è informale, creando un’opera “leggera” ispirata anche all’essenzialità dei calchi della Colonna Traiana.
L’artista ripropone il concetto di serialità, già presente nell’arte rappresentativa Romana, concetto presente anche nell’arte moderna e contemporanea, raggiungendo questa espressione attraverso la ripetizione ritmica delle icone protagoniste e scegliendo come tecnica la pittura serigrafica a strati, attraverso la stampa serigrafica a mano, sia per la parte interna che per la parte esterna dell’installazione; tecnica che le ha permesso, oltre la stesura definita del disegno, di creare l’effetto di impronta dovuto allo spessore materico dei colori acrilici/vinilici, come tracce di un’immagine sospesa nel tempo.

Lumini?a ??ranu è nata a Lugoj, Romania, nel 1960. Si è diplomata nel 1985 all’Accademia di Belle Arti “Nicolae Grigorescu” di Bucarest con Octav Grigorescu. Titolo equivalente rilasciato dall’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1993. Nel 1987, ha vinto la Borsa Nazionale dell’Unione degli Artisti Plastici della Romania per disegno, incisione e lithografie.
Dal 1987 vive e lavora in Italia.
Il filo conduttore del suo percorso artistico è la “metamorfosi” che diventa anche metodo di lavoro e di ricerca sia in forma grafica e pittorica, sia nella costruzione delle istallazioni megaoggettuali, digitali e performance. Partendo dall’idea che il suo lavoro riflette un “attraversamento” geografico e temporale in costante trasformazione evolutiva e dialettica, l’artista lavora sul concetto del tempo attraverso la memoria soggettiva e la memoria oggettiva, sul filo connettivo tra l’antico e il contemporaneo, interpretando la materia archeologica, da anni al centro della sua ricerca.
Ha realizzato numerose mostre personali in musei pubblici e privati, partecipando a altrettante mostre collettive in musei, spazi pubblici e gallerie, in Italia e all’estero.
A luglio 2013, il suo progetto “COWMAN of the world”, centrato sull’attuale problema della crisi ambientale, sul recupero dell’equilibrio dei valori e sul concetto della multiculturalità, è stato selezionato a partecipare alla manifestazione inaugurale del nuovo museo delle scienze MUSE di Trento. Ha lavorato su temi come: le tavole anatomiche che propongono il rapporto uomo – natura (le lithografie con le Metamorfosi e i disegni con Le Mucche); le installazioni megaoggettuali (“Superslides” e “Megabox”); il rapporto postclassico tra il corpo umano dal punto di vista anatomico e il corpo umano come opera d’arte (“Installazione pittorica sul corpo umano”); le strutture; le evocazioni mentali e materiche che fanno riferimento al valore evocativo del corpo umano e al rapporto tra il valore spirituale storico-simbolico e il valore evocativo delle materie che lo raffigurano; l’inserimento di restauro, che attribuisce alla sua opera la dimensione astratta del tempo attraverso un atto controllato di distruzione parziale e il suo recupero attraverso il trattamento delle lacune-mancanza: alla qualità spaziale della sua opera si somma la qualità temporale, un immaginario rovesciamento nel tempo.
Oltre i premi assegnati in Italia, nel 2018 le è stato assegnato il “Premio di Eccellenza” del Governo Romeno “100 per il Centenario” (10 personalità romene in Italia), per l’attività artistica svolta in Italia e nel mondo.
luminitataranu@gmail.com

Ufficio Stampa: Marzia Mancini
e-mail: marzia51w@gmail.com tel: 347 9196911

Foto credit: Sebastiano Luciano con diritto di pubblicazione

SCHEDA INFO

Mostra “Columna mutãtio – LA SPIRALE”

Artista Lumini?a ??ranu

Luogo Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano
Chiostro piccolo della Certosa di Santa Maria degli Angeli
Viale Enrico de Nicola, 65 – 00185, Roma
per arrivare: Metro linee A e B e Stazione Termini

Inaugurazione 20 novembre 2023, ore 15

Apertura al pubblico 21 novembre 2023 – 21 aprile 2024

Orario Da martedì alla domenica, dalle ore 9.30 alle ore 19.30
(la biglietteria chiude alle ore 18)
Chiusura: lunedì eccetto 14 agosto

Biglietti Biglietto museo adatto a individuali, gruppo, scuole € 10,00 Intero Mnr Card € 8.00. Ridotto Musei in Rete € 6,00. Ridotto € 2,00. Gratuito secondo normativa di legge. Diritto di prenotazione € 2,00. Supplemento in caso di mostre € 5.00. Supplemento dal 15 giugno al 15 dicembre 2023 € 1,00. 23 settembre 2023 in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio € 1,00.
Promossa da Ministero della Cultura, Direzione Generale Musei, Museo Nazionale Romano e l’Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Malta e San Marino

Per info: Tel. 06684851 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
www.museonazionaleromano.beniculturali.it/terme-di- diocleziano/

Catalogo Gangemi Editori
(in italiano e inglese)
Con testo critico di Alessandro Masi, storico e critico di Arte Moderna e Contemporanea, Presidente e Segretario Generale della Società Dante Alighieri in Italia
Testi istituzionali:
S.E. Gabriela Danc?u, Ambasciatrice della Romania in Repubblica Italiana, Malta e San Marino
Stéphane Verger, Direttore del Museo Nazionale Romano
Altri testi:
Lumini?a ??ranu, visual artist

Progetto grafico catalogo: Arch. Pietro Bagli Pennacchiotti

Traduzioni in lingua inglese Arch. Lorenzo Bagli Pennacchiotti

Servizio fotografico Sebastiano Luciano

Allestimento opera Arch. Pietro Bagli Pennacchiotti

Montaggio: Vanzolini S.r.l.

SPONSOR MOSTRA E CATALOGO: CO.RE.MA. Restauri 2000 SRL di Roma
GRUPPO POUCHAIN di Roma www.gruppo-pouchain.com
PAULIN paints & coatings S.p.A. di Seren del Grappa (BL)
METAL VETRO Serramenti In & Out SRL di Frosinone e Roma

SPONSOR TECNICO MOSTRA: Arch. Pietro Bagli Pennacchiotti, progetto grafico e di allestimento dell’opera

Media Partner Radio România
Media Partner Radio Romania International
Orizzonti culturali italo – romeni

L’installazione “Columna mutãtio – LA SPIRALE” è stata realizzata tra il 2015 – 2017

Sponsor Tecnici Opera Arch. Pietro Bagli Pennacchiotti – progetto strutturale dell’opera
VANZOLINI S.r.l. di Roma – realizzazione struttura
GRAFCO S.r.l. Inks and Chemical specialties – Serigrafia di Treviso – inchiostri e materiali serigrafici, consulenza tecnica
SERITALIA Live S.r.l. di Ciampino – telai serigrafici e incisione
“Premio COMEL Vanna Migliorin per l’Arte Contemporanea” di Latina – nastro di alluminio
CO.RE.MA. Restauri 2000 SRL di Roma
PAULIN S.p.A. di Seren del Grappa (BL)
Sebastiano Luciano – fotografie
ART FORUM WÜRTH CAPENA – DPI, prodotti per imballaggi. Con il sostegno dell’Accademia di Romania in Roma

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Diario di avventure, finestre sulla Terra. Lei, Roma

Milano – Roma, quante volte ho percorso questo tragitto, in treno, seduto su uno dei suoi comodi sedili, su di un Frecciarossa o un Italo, entrambi rossi sangue, come il sangue nelle vene percorrono su e giù, giù e su, l’Italia, tracciando vene di connettività, di collegamenti vitali per la nostra esistenza globalizzata. È presto, il sole si fa spazio fra la nebbiolina mattutina, i raggi ancora timidi, filtrano tra gli edifici alti del centro, vicino a stazione centrale. Iniziano ad asciugare le strade dalla condensa della notte appena trascorsa. Farà caldo, si può percepire ma, per il momento la temperatura è perfetta. Iniziano a definirsi i contorni delle case, a distaccare sul cielo terso, un paio di uccellini cinguettano allegri fuori dal nido, probabilmente in cerca di cibo, come me d’altronde. Cammino verso l’ingresso principale della stazione centrale di Milano, è piena di persone dormendo in strada, di camionette della polizia e dell’esercito, come siamo arrivati a tanta devastazione sociale, persone senza cibo. La droga e la sete di potere, che poi sono la stessa cosa, un’unica faccia del male assoluto. Entro. I bar già sono aperti, sfornano i loro croissant, fischiano le macchine del caffè per la pulizia della mattina. Gli impiegati riforniscono i frigi, di acqua, bevande varie, succhi di frutta e qualche alcolico e gli scaffali di biscotti, cioccolato, caramelle vegane, crackers, ecc.… Tutto è in ordine, tutto è dove deve essere, in questo non luogo. Mi dirigo verso il supermercato al piano inferiore, compro un po’ di cibo ed un paio di bottiglie per dissetarmi e mi indirizzo rapidamente ai binari che, dopo aver passato il controllo di sicurezza, incontro. È il numero 12. Mi avvio in direzione dello schermo dov’è scritto il mio vagone ed aspetto. Il treno già è lì ma le porte sono ancora chiuse, stanno finendo la pulizia.

Scivolano al di fuori del grande finestrone i paesaggi lungo il costato d’Italia ed io, mi addormento.

Arrivo a Roma, Roma Tiburtina. Ho riflettuto molto sullo scrivere o meno questa tappa, questo capitolo di “Finestre sul Mondo”. Roma è la mia città natala, dove sono cresciuto, dove ho vissuto momenti eccezionali ed altri meno, ovviamente, lungo più di 27 anni in cui sono vissuto qui. I miei pensieri saranno contrastanti e contraddicenti, perdonami tu lettore, mi auguro di non ferire nessuno, d’altro canto, citando la grande cantante Noemi: “sono solo parole”, le mie, le nostre.

Roma è! Non ha bisogno di molte altre spiegazioni. Centro del Sacro Romano Impero, culla dell’arte, della scrittura, del pensiero, della poesia, degli affreschi immortali, la Cappella Sistina, delle cupole, e del Cupolone San Pietro, del Gianicolo con il suo cannone, delle statue marmoree dentro la basilica di San Giovanni in Laterano, della scalinata santa e la goccia di sangue di Cristo. Del Tevere che la percorre tutta, in compagnia dell’Aniene. Del caos ordinato di Porta Portese, eterna come Anna Magnani, del ghetto, del grande ed unico grande cinema, di Fellini e la sua Dolce Vita a Via Veneto, del discusso Pasolini, del centro Sperimentale, degli Studios di Cinecittà, della loro magia, degli acquedotti intatti e della sorgente Egeria, frizzante e pura. Delle terrazze piene di bouganville, rosse, viola, bianche, a cespuglio, arrampicanti, dei tavolini in legno o marmo dove leggere un buon libro mentre, con una pompa verde si annaffiano, di Villa Ada, dei pini e dei pinoli che, da piccolo, insieme alle mie cugine ed ai miei fratelli rompevamo nel balcone di Nonna Guenda e Nonno Nino per mangiarli e sporcarci le mani di nero. Unica, intatta, forse troppo. Di campo dei Fiori ed il suo mercato, del cimitero inglese, dove dorme Keats di fianco alla piramide, di Campo Marzio e Campo Boario, di Via Ripetta e l’accademia di Belle Arti, dove, a mio tempo studiai un paio di anni e conobbi amici peer tutta la vita. Di san Michele, sopra Castel San Angelo, che impugna forte la sua spada con tro i nemici, al lato di via delle Conciliazione che ci porta fra le braccia aperte, e paralizzate, del Vaticano. Roma è! Dentro chi la vive e l’ha vissuta. Racchiusa nel buco della serratura dell’Ordine di Malta da dove si vede tutta, nel suo abbacinante splendore, da sopra, al di sopra. Nelle monete lanciate dentro la Fontana di Trevi, seduta sui bordi della Fontana dell’Acqua Paola ed il giardino degli aranci rappresentato magistralmente da Paolo Sorrentino. Lei, è Roma. La determinata, la bella, l’immortale, l’unica, la storia, la narrativa e la mitologia, sacra e profana, cattolica e pagana, è Roma, indissolubilmente lei. Profuma di pizza e pomodoro, di lasagne e cannelloni, di arrosto e saltimbocca alla romana, di carbonara e matriciana, di porchetta con la pizza bianca, quella “scrocchiarella” di tiramisù e galati unici. Di mercati rionale da dove escono le grida, gli “aò”, i friggiteli a 2euro, le giallone, il cocomero a 0,89euro al chilo. Sa di veracità, di San Lorenzo, dell’ardeatina, di Testaccio e Garbatella.

Lei, è Roma.

a cura di Michele Terralavoro

https://www.instagram.com/micheleterralavoro/

https://linkbe.me/Michele.Terralavoro

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Sabato 11 novembre il duo jazz MARCO VEZZOSO e ALESSANDRO COLLINA si esibirà con Andrea Marchesi al TEATRO FILARMONICO di VERONA con il loro album “KIND OF VASCO”. 

Sabato 11 novembre il duo jazz MARCO VEZZOSO e ALESSANDRO COLLINA porterà dal vivo “KIND OF VASCO”, il doppio album realizzato nel 2022 insieme al percussionista Andrea Marchesini in cui interpretano alcuni dei brani più famosi di Vasco Rossi rivisitati in chiave jazz, presso la Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico di VERONA.

L’evento avrà inizio alle ore 21.00. Prenotazione su whatsapp al 3428986001.

È disponibile in digitale RAIN IN SEOUL” (https://artinlive.org/album/rain-in-seoul-single/?lang=it), il primo brano di TRAVEL COLLECTIVE, il collettivo formato del duo jazz MARCO VEZZOSO e ALESSANDRO COLLINA e altri 7 artisti provenienti da tutto il mondo, che anticipa l’album NEW WAY”(Art in Live / Egea Music) in uscita venerdì 10 novembre in formato fisico e digitale.

TRAVEL COLLECTIVE è un mosaico culturale e musicale composto, oltre che da MARCO VEZZOSO (tromba) e ALESSANDRO COLLINA (pianoforte), da ANDREA MARCHESINI (batteria e percussioni), DOMINIQUE DI PIAZZA (basso) e NEYVELI S. RADHAKRISHNA (violino), tre artisti con i quali il duo ha già collaborato in passato, a cui si aggiungono KEVIN SAURA (chitarra), KHALED BEN YAHIA (ud), PRAVEEN NARAYAN (tabla) e CECILIA BARRA (voce).

«La creazione di un collettivo su questo nostro nuovo progetto è stata per noi da subito una scelta fortemente condivisa che ci ha permesso da subito d’esplorare nuovi territori sonori – dichiarano Marco Vezzoso e Alessandro Collina – Volevamo condividere la passione che ci accomuna con artisti provenienti da continenti differenti e dare così una nuova rilettura alla musica strumentale, piena di contaminazioni e difficilmente etichettabile. Inoltre, è per noi un modo di tornare nelle città in cui abbiamo suonato negli anni».


L’album si compone di 9 brani che fanno da ponte tra le diverse origini del collettivo e i mondi musicali che spaziano dal jazz alla musica classica, passandoper la world music, fino a giungere al pop, per creare un senso profondo di collettività e unione tra Paesi diversi.

Il progetto vuole promuovere la comprensione, l’apertura mentale e l’unità tra le persone provenienti da contesti culturali diversi, sottolineando come la musica possa agire da linguaggio universale e collegare le persone in tutto il mondo.

Il 16 novembre al Cri du Port di MARSIGLIA (ore 20.00) e il 17 novembre (ore 19.30) al Sunset Sunside di PARIGI, due dei migliori jazz club sul territorio francese, quattro membri di Travel Collective con la partecipazione di Nazim Kri alla chitarra porteranno per la prima volta dal vivo i brani tratti dall’album in uscita NEW WAY”.

Dal loro primo incontro musicale nel 2014, il duo formato dal trombettista piemontese Marco Vezzoso (che dal 2012vive e insegna oltralpe presso il Conservatorio Nazionale di Nizza) e il pianista jazzligure Alessandro Collina ha percorso molta strada conquistando fin da subito il Sol Levante. 

Marco Vezzoso e Alessandro Collina hanno all’attivo 6 album, numerosi concerti tra Francia e Italia e diversi tour internazionali. Nel 2015 il primo tour in Giappone, il cui live ad Osaka è stato registrato e pubblicato dall’etichetta giapponese DaVinci. Nel 2017, un lungo tour estivo li porta ad esibirsi in CambogiaIndonesia e nuovamente in Giappone, con un concerto di chiusura a Tokyo. Negli anni a seguire girano live IndonesiaMalesiaRepubblica Ceca (2018), Norvegia Cina, dove hanno rappresentato l’Italia al primo Festival Europeo del Jazz a Canton (2019) e Turchia (2020).

Nel 2020 pubblicano “Italian Spirit”, un disco che celebra il loro sodalizio artistico cominciato in Giappone e arrivato fino in Cina passando per Cambogia, Indonesia e Malesia. L’album racchiude 11 tra le più belle canzoni degli ultimi 30 anni del secolo scorso, rivisitate in chiave acustica. Il duo, insieme al percussionista Andrea Marchesini, ha presentato il disco dal vivo in collegamento streaming per il pubblico di Tokyo. Sulla scia del successo ottenuto dal live, il 9 luglio la ITI Records (casa discografica di Tampa – USA) ha pubblicato per il mercato degli Stati Uniti e Giappone “Italian Spirit Live in Japan”. A ottobre 2021 è uscito “Travel”, un album simbolo di una commistione di tradizioni, generi ed esperienze musicali e artistiche, realizzato in collaborazione con il celebre percussionista Trilok Gurtu, padre della world music, e Dominique Di Piazza, uno dei migliori bassisti al mondo. Dall’11 marzo l’album è disponibile in formato fisico e in digitale anche negli Stati Uniti dove è entrato nella Jazz Week Charts (la classifica delle stazioni radio specializzate negli USA) alla posizione 81 e in Francia la stazione radiofonica FIP (France Inter Paris) lo ha eletto “Album jazz della settimana” permettendogli l’inserimento all’interno della playlist ufficiale della compagnia aerea francese AIR FRANCE. Inoltre a gennaio 2022, il canale tv francese dedicato alla musica Mezzo ha eletto “Travel” album del mese.

Nel 2022 Marco Vezzoso e Alessandro Collina, con il percussionista Andrea Marchesini, hanno pubblicato l’album “Kind of Vasco”, un doppio album contenente alcuni dei brani più famosi di Vasco Rossi rivisitati in chiave jazz. L’idea del progetto è nata dopo il successo della versione strumentale di “Sally”, dall’album “Italian Spirit”, che ha ricevuto l’apprezzamento dello stesso Vasco, il quale sul proprio canale Instagram ha condiviso diversi post dedicati al progetto “Kind of Vasco.

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Al Museo civico di Terzigno la presentazione del libro di Alfonso Celotto “Fondata sul lavoro”

Con la presentazione del libro “Fondata sul Lavoro” di Alfonso Celotto, promosso dall’Associazione “Dies Artis Semper”, si parlerà del contributo delle madri e dei padri costituenti campani alla redazione della Carta Costituzionale. L’appuntamento è per Sabato 11 novembre, alle ore 16:00, presso il Museo Archeologico Territoriale di Terzigno – MATT (Corso L. Einaudi), con la presentazione del libro del costituzionalista di origini vesuviane, Alfonso Celotto, edito da Mondadori. Il romanzo è ambientato nel 1947 e richiama l’Articolo 1 della Carta Costituzionale con una vicenda d’amore tra due giovani, Marcello e Carmela, che si dipana tra segreti e ricatti di Stato, dove la posta in gioco è la Costituzione.

“La costituzione non è un pezzo di carta che la scrivi e va avanti da sola, ma è un motore. Il motore della democrazia, dei diritti, dei doveri. Per far funzionare il motore serve la benzina e la benzina siamo semplicemente noi. Per questo ho cercato di romanzare la nascita dell’Articolo 1, per offrire a tutti, non solo ai giuristi, una occasione di confronto e riflessione” afferma l’autore.

Con l’autore dialogheranno l’avvocato Tammaro Chiacchio, già docente universitario e il professore Felice Casucci, nella doppia veste di assessore regionale al Turismo e accademico di chiara fama, che afferma: “il professor Celotto è di una bravura eccezionale ed è riuscito in modo accattivante, con un romanzo che si legge tutto d’un fiato, a trasmettere anche ai non esperti di giurisprudenza l’importanza del contesto storico in cui la nostra Carta è stata formata e dei valori che la sottendono, tra cui quello del diritto al lavoro. Sarà un pomeriggio di cultura ed arte visto anche il bello luogo che ci accoglie. Un bel colpo direi per me che sono assessore regionale al turismo e che mi occupo di diritto come mio lavoro. Sarò a Terzigno con gran piacere”.

I lavori saranno introdotti da Rosa Carillo Ambrosio, presiedente della Dies Artis Semper, nell’ambito del Progetto “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”, che dichiara: “questo evento si inserisce nel nostro impegno di memoria verso coloro che con forza e determinazione, spesso rischiando anche la vita per la loro scelta antifascista, ci hanno consegnato la Carta Costituzionale”.

Interverrà il sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri che dichiara: “con grande piacere abbiamo accolto l’invito della Dies Artis Semper ad ospitare una tappa di questo interessante percorso di conoscenza dei nostri padri costituenti a cui siamo grati per averci donato una delle costituzioni più belle del mondo, i cui principi sono la base della nostra democrazia” afferma il primo cittadino. 

Interverrà, inoltre, il vicesindaco Genny Falciano, assessore alla Cultura che afferma: “La qualità dell’evento e lo spessore dei relatori ben si sposa anche con la location che abbiamo messo a disposizione, ovvero il nostro Museo Civico che custodisce e rende fruibile i bellissimi affreschi, nella mostra archeologica “Pompei oltre le mura – Le Ville di Terzigno all’ombra del Vesuvio” sarà l’ennesima ottima occasione per promuoverlo, anche in virtù dell’attenzione verso il patrimonio culturale che le madri e i padri costituenti ebbero e ci hanno tramandato”.

L’autore. Alfonso Celotto (Castellammare di Stabia, 1966) vive e lavora a Roma, dove insegna Diritto costituzionale e Diritto pubblico comparato nell’Università degli Studi Roma 3. È visiting professor della U.B.A. – Universidad de Buenos Aires; della Università di Varsavia; della UNSW – New South Wales University (Sydney) e della McGill University di Montréal. Tra i suoi libri: Il dott. Ciro Amendola, direttore della Gazzetta Ufficiale (Mondadori, 2014), La Corte costituzionale (il Mulino, 2018), Costituzione annotata della Repubblica italiana (Zanichelli, 2018), È nato prima l’uomo o la carta bollata? Storie incredibili (ma vere) di una Repubblica fondata sulla burocrazia (RaiLibri, 2020), L’enigma della successione (Feltrinelli, 2021).

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Domani Jacopo Ratini in concerto a L’Asino che Vola di Roma

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Domani, venerdì 10 novembre Jacopo Ratini sarà in concerto a L’Asino che Vola di Roma (via Antonio Coppi, 12/d – ore 22.00). Durante il live il cantautore romano presenterà dal vivo il suo nuovo singolo “Il mestiere di scrivere”. 

Sul palco Jacopo Ratini (voce e chitarra acustica), Jacopo Mariotti (chitarra elettrica/acustica e cori), Luca Bellanova (tastiere, synth e cori), Riccardo Merlo (batteria e cori) e Roberto Battilocchi (basso).

Il mestiere di scrivere” è il nuovo singolo di Jacopo Ratini, sulle piattaforme digitali dall’8 novembre e in rotazione radiofonica da domani. Scritto da Jacopo Ratini e prodotto con il producer Jacopo Mariotti, il brano esce per l’etichetta Atmosferica Dischi.

“Il mestiere di scrivere” è un omaggio alla scrittura e al processo creativo che porta alla costruzione di una canzone. Il pezzo, infatti, racconta il lavoro dietro alla nascita di un’idea, la ricerca delle parole giuste, la trasformazione di uno spunto in un racconto che spesso rappresenta una storia d’amore verso qualcuno o qualcosa.

«Da tempo volevo scrivere un brano che rendesse omaggio alla scrittura e al suo potere creativo e terapeutico per far capire meglio a tutti coloro i quali si approcciano a questo mestiere quanto lavoro, tempo, passione ed energia si nascondano dietro alla ricerca e alla creazione di ogni singola parola», racconta Jacopo Ratini.

Il videoclip, realizzato in collaborazione con il regista e videomaker Giacomo Citro, ha come protagonisti degli hula hoopers ed è una metafora tra il movimento concentrico e ipnotico dell’hula hoop e quello circolare dei processi creativi all’interno della mente di un artista. Così come l’utilizzo dell’hula hoop richiede concentrazione, ritmo e coordinazione, anche il mestiere di scrivere, per essere produttivo e funzionale, ha bisogno di pratica, metodo e dedizione costanti. 

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