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Bianca e Falliero

Con il melodramma in due atti Bianca e Falliero, si è aperta ieri sera la 45a edizione del Rossini Opera Festival, rassegna lirico-musicale che si tiene dal 1980 a Pesaro (città natale del Musicista) ed è volta al recupero teatrale, musicologo ed editoriale della produzione rossiniana (repliche 11, 14 e 19 agosto 2024).
Rappresentata nell’ Auditorium Scavolini (riaperto al pubblico dopo molti anni), la nuova produzione si avvale della regia di Jean Lous Grinda (dal 2007 direttore dell’Opéra de Monte-Carlo), mentre scene e costumi sono firmati dallo scenografo e decoratore egiziano Rudy Sabounghi: anche se spesso dimessi, questi ultimi hanno il pregio di mutare di continuo permettendo di godere del dramma musicale nel suo fluire compatto più efficace.
Sul podio Roberto Abbado ha diretto con piglio sicuro ed essenziale (come d’abitudine) l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e un cast all’altezza della situazione che annovera nei ruoli del titolo Jessica Pratt (Bianca) e Aya Wakizono (Falliero).
Sul palco anche il coro Ventidio Basso di Ascoli Piceno diretto da Giovanni Farina.
L’edizione critica della Fondazione Rossini è firmata da Gabriele Dotto, già autore nel 1996 di due volumi in merito.
L’opera indubbiamente molto attesa, dato che mancava dal cartellone del ROF da 38 anni -è stata sinceramente apprezzata dal pubblico che ha tributato a tutti gli interpreti e i protagonisti (Jessica Pratt in testa) lunghi e prolungati applausi.
Dopo aver conquistato già dal 1815 il San Carlo di Napoli e trionfato con Mosé in Egitto e Ricciardo e Zoraide (1818), Rossini (al tempo 26enne) venne incaricato di inaugurare la stagione di Carnevale del Teatro alla Scala (1819).
Vi aveva già rappresentato La pietra del paragone (1812), Aureliano in Palmira (1813), Il Turco in Italia (1814) e La gazza ladra (1817) che aveva riscosso un successo trionfale.
Volle pertanto andare incontro all’elegante pubblico milanese con un’opera di impostazione classica, in cui poter sviluppare quegli stilemi che lo avevano reso famoso, tra cui l’ornamentazione.
Il libretto – scritto da Felice Romani che già aveva collaborato con lui ne Il Turco in Italia- seguiva sostanzialmente lo svolgimento dell’azione della tragedia francese di Antoine Vincent Arnault, Blanche et Montcassin (1798), ad eccezione del finale che nell’opera del Compositore è lieto, in quella francese è tragica (il padre di Blanche, durante il processo, toglieva il cappuccio a Montcassin, già giustiziato e condotto cadavere davanti al Consiglio dei Tre). Una simile scena sarebbe stata improponibile in Italia: avrebbe certamente irritato la censura e offeso i gusti del pubblico.
Per quanto attiene alla parte musicale, mi preme sottolineare che l’ouverture di Bianca e Falliero, anche se non è celebre come le altre, non manca di spunti interessanti, tanto che il Compositore (che aveva sempre poco tempo a disposizione e orrore per gli sprechi) decise di sfruttarla come il brillante tema iniziale dell’Allegro vivace, ripreso nell’ouverture di Le siège de Corynthe (1826).
La prima di Bianca e Falliero (26 dicembre 1819) non ripeté il successo de La gazza ladra (31 maggio 1817) ma certamente non sfigurò, dato che aveva potuto contare su un cast d’eccezione di cui facevano parte il soprano Violante Camporesi (Bianca), il noto basso Giuseppe Fioravanti (Capellio, il promesso sposo) e il contralto Carolina Bassi-Manna (il generale Falliero, l’uomo amato dalla protagonista), giudicata da Stendhal (autore di una famosa biografia sul Maestro) la sola cantante che si avvicini alla signora Pasta: com’è noto, Giuditta Pasta fu considerata assieme a Maria Malibran, la più celebre cantante lirica del XIX secolo).

Bianca e Falliero fu rappresentata alla Scala per ben 39 serate, molte di più della celebrata Gazza Ladra. Alcune cronache dell’epoca non mancarono di riferire dell’ottima accoglienza del pubblico, a cui probabilmente non corrispose un giudizio altrettanto lusinghiero da parte della critica che in quegli anni aveva ascoltato e apprezzato Le Nozze di Figaro, Don Giovanni, Così fan tutte, Il flauto magico di Mozart e il balletto Le creature di Prometeo di Beethoven.
Dopo essere stata ospitata fino al ’33 in diversi teatri italiani ed europei (tra cui quelli di Vienna, Lisbona e Barcellona), l’opera sparì dai cartelloni per oltre un secolo, eccezion fatta per una ripresa al Civico di Cagliari nel 1846.
La prima ripresa moderna risale al 1986 nell’ambito del Rossini Opera Festival di Pesaro con Donato Renzetti sul podio, la regia di Pier Luigi Pizzi e un cast formato da Marilyn Horne (Falliero), Chris Merritt (Contareno) e Katia Ricciarelli (Bianca).

Paola Cecchini

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Tornano gli incontri a cura della Fondazione Rossini

A Pesaro si rinnova l’appuntamento con gli Incontri a cura della Fondazione Rossini, organizzati in occasione del Rossini Opera Festival nella Sala della Repubblica del Teatro che del Musicista porta il nome.
Il primo approfondimento è in programma lunedì 5 agosto alle 11 e sarà dedicato a ‘Bianca e Falliero’, opera inaugurale della 45esima edizione del ROF, che andrà in scena mercoledì 7 agosto all’Auditorium Scavolini: lo stesso curatore dell’Edizione critica dell’opera, Gabriele Dotto, a confrontarsi con Ilaria Narici, Direttore scientifico e Direttore dell’Edizione critica della Fondazione.

Martedì 6 agosto alle 11 l’intervento del musicologo Emanuele Senici su ‘Ermione’, seconda nuova produzione del ROF 2024, in scena da venerdì 9 agosto alla Vitrifrigo Arena, sarà introdotto dal Direttore editoriale della Fondazione Daniele Carnini.

La terza ed ultima conversazione si terrà domenica 11 agosto alle 11.30 e sarà incentrata sulla ‘Messa di Ravenna’, che sarà eseguita in prima assoluta nel pomeriggio dello stesso giorno al Teatro Rossini nella revisione sulle fonti curata da Ferdinando Sulla, anche direttore dell’esecuzione musicale. Ilaria Narici introdurrà l’intervento del musicologo Paolo Fabbri.

Gli appuntamenti verranno trasmessi in diretta streaming sul canale YouTube della Fondazione Rossini.

Rossini Opera Festival
Ufficio Stampa e Comunicazione

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30 spettacoli e 5 opere in 17 giorni: fervono i preparativi per il ROF 2024 a Pesaro, capitale italiana della cultura

30 spettacoli e 5 opere in 17 giorni per offrire al pubblico, proveniente da tutto il mondo, maggiori possibilità di essere presente in città, anche in coincidenza con gli eventi di ‘Pesaro capitale italiana della cultura 2024’.
Sto parlando della 45a edizione del Rossini Opera Festival, la rassegna lirico-musicale (volta com’è noto, al recupero teatrale, musicologo ed editoriale della produzione rossiniana) che si terrà dal 7 al 23 agosto a Pesaro, città natale del Musicista.
Mai il Festival (organizzato sotto la sovrintendenza di Ernesto Palacio e la direzione artistica di Juan Diego Flórez) è stato così inclusivo e attento all’ambiente: si muove in auto elettriche ed ha abolito da tempo i contenitori di plastica, ricevendo da Legambiente un esplicito riconoscimento di sostenibilità. Il 15 agosto, inoltre, presenterà un Barbiere di Siviglia con ausili per non vedenti, aprendo gli spettacoli agli under 15 e agli under 30 con biglietti rispettivamente a 1 e a 30 euro.

Nel corso della 45a edizione saranno presentate cinque opere: due nuove (Bianca e Falliero e Ermione) e tre riprese (Il barbiere di Siviglia, Il Viaggio a Reims, L’equivoco stravagante).
Il programma concertistico racchiude la prima assoluta della Messa di Ravenna, la Cantata Il vero omaggio, due concerti lirico-sinfonici e cinque concerti di belcanto. Molto interessanti saranno gli Incontri (conversazioni intorno alle varie opere) che si terranno il 5, 6 e 11 agosto e i ROF Talks (7-8-9-10) condotti da Susanna Franchi (Rai Radio 3).
L’edizione 2024 si concluderà con l’esecuzione in forma di concerto del Viaggio a Reims (opera simbolo del Festival) diretta dal venezuelano Diego Matheuz, a celebrazione del 40o anniversario della sua prima esecuzione in tempi moderni al ROF 1984 (la consueta versione dagli allievi dell’Accademia Rossiniana Alberto Zedda, andrà in scena il 16 e 19 agosto).

Inaugurerà il Festival (7 agosto) presso il PalaScavolini, il melodramma Bianca e Falliero che manca dal cartellone del ROF dal lontano 2005.
Messa in scena da Jean-Louis Grinda (direttore dell’Opéra de Monte-Carlo) con Rudy Sabounghi per scene e costumi e Laurent Castaingt alle luci, vedrà sul podio Roberto Abbado che dirigerà l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e un cast all’altezza della situazione con Jessica Pratt (Bianca) e Aya Wakizono (Falliero) nel ruolo dei protagonisti (repliche 11, 14 e 19 agosto).

Il 9 agosto alla Vitifrigo Arena sarà la volta di Ermione, l’opera tragica che racconta la passione della protagonista per Pirro, re dell’Epiro, uno dei condottieri alessandrini più importanti (Annibale lo considerò come il più astuto degli strateghi). Saperlo innamorato di Andromaca (vedova di Ettore di Troia), sentirsi respinta e umiliata, rappresenterà per la protagonista l’inizio della fine e scatenerà la tragedia finale.
Diretta da Michele Mariotti (ambasciatore musicale di Pesaro nel mondo) con la regia di Johannes Erath, ascolteremo Anastasia Bartoli (che l’anno scorso ha incantato il pubblico nell’opera Eduardo e Cristina) nel ruolo del titolo, Juan Diego Flórez (star dei teatri internazionali, cittadino onorario di Pesaro) in quello di Oreste, Enea Scala in quello di Pirro (repliche 13, 17 e 20 agosto).

Come sopra riportato, oltre a Il Viaggio a Reims, saranno riprese Il barbiere di Siviglia, creato per il ROF 2018 da Pier Luigi Pizzi e diretto da Lorenzo Passerini (in scena il 10, 15, 18 e 22 agosto) e L’equivoco stravagante, dramma giocoso ideato per il ROF 2019 da Moshe Leiser e Patrice Caurier che debutterà l’8 agosto.
Sul podio Michele Spotti dirigerà la Filarmonica Rossini, un agguerrito cast composto da Maria Barakova (Ernestina), Nicola Alaimo (Gamberotto), Carles Pachon (Buralicchio) e il Coro del Teatro della Fortuna di Fano diretto da Mirca Rosciani (repliche 12, 16, 21 agosto).
Rappresentato per la prima volta al Teatro del Corso di Bologna il 26 ottobre del 1811, l’opera fu ritirata dopo le consuete tre repliche: oltre ai doppi sensi insiti nel libretto di Gaetano Gasbarri, diverse scene furono considerate espliciti riferimenti sessuali, un particolare che allarmò la censura dello Stato Pontificio di cui anche Bologna faceva parte. Dovranno passare ben 191 dalla première perché venga rappresentata al Rossini Opera Festival (2002) dove fu replicata nel 2008.
Tutte le opere saranno diffuse in diretta radiofonica su Rai Radio 3 (Bianca e Falliero anche nel circuito Euroradio).
Vi aspettiamo!
Paola Cecchini

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Metamorfisi

Le Metamorfosi sono un poema epico composto da Ovidio (43 a.C. – 18 d.C.) tra il 2 e l’8 d.C., suddiviso in 15 libri. L’argomento dell’opera è mitologico: nel testo vengono narrate oltre 250 tra leggende e miti, incentrati sulla metamorfosi di personaggi in animali o elementi naturali.
L’ordine scelto da Ovidio è cronologico: si va dall’origine dell’universo fino all’apoteosi di Cesare e alla glorificazione di Ottaviano Augusto, il primo imperatore romano.
L’opera – che dopo l’Ars amatoria e le Heroides, costituisce il testo della maturità del poeta romano – è raffinata e colta: attinge ad una sterminata cultura mitologica e letteraria (in primis, l’Iliade e l’Odissea) e si ispira alla poetica cd. alessandrina, una maniera d’arte eleborata, dotta e raffinata, propria della letteratura e della poesia greca nel periodo detto alessandrino o ellenistico che fiorì ad Alessandria sotto i Tolomei.
Il termine principale di confronto letterario è tuttavia l’Eneide di Virgilio: al poema della fondazione mitica della gens Iulia, Ovidio contrappone la mutevolezza e l’eterno divenire della metamorfosi e della fusione di umano e divino, di storia e mito.
Sto parlando di un testo classico di incredibile contemporaneità, una grandiosa rappresentazione del carattere instabile, precario e illusorio della realtà dove una definizione univoca, della natura, della vita, dell’uomo risulta essere non solo antistorica ma addirittura impossibile.
Le storie nascono l’una dall’altra, si intrecciano e riaffiorano velocissime, sono una sorta di enciclopedia in movimento dei racconti più famosi dell’antichità dove – e qui risiede proprio qui il suo tratto universale che gli ha consentito di parlare lungo le epoche – si concentrano tutte le passioni e le infelicità che regnano nel mondo degli esseri umani. Siamo convinti che le Metamorfosi siano in primo luogo un grande spettacolo, un poema di meraviglia e stupore” – ha commentato alla stampa il regista Andrea Baracco (Civitavecchia, 1973) che fonda parte del proprio percorso di studio e lavoro sulla riproposizione dei classici nel contemporaneo e che ha curato l’adattamento dell’opera in questione.
In questo caso ha deciso (assieme ai suoi collaboratori e agli artisti in scena) di concentrare l’attenzione su alcune delle storie che più di altre sono apparse emblematiche per temi e significati: la creazione del mondo, l’amore di Apollo per Dafne (qui ci troviamo nell’universo dell’eros più incontrollabile che sfocia nella violenza sulle donne, tristemente attuale), per finire con Fetonte (che è sostanzialmente la storia di un clamoroso disastro aereo causato dal folle ardire del giovane che compie il volo).
Lo spettacolo che ne è risultato mi è apparso veramente inusuale e strepitoso.
Si resta incantati nel seguire la voce recitante della giovane Nina Pons (in rigoroso abito lungo e scuro) e il ritmo incalzante dei musicisti Mugen, Naomitsu e Tokinari Yahiro che appartengono a ‘Munedaiko’, gruppo di studio dedicato alla pratica e valorizzazione del tamburo tradizionale giapponese Taiko che, attraverso le sue vibrazioni, mira ad approfondire l’armonia dello spirito in risonanza con la mente e stato d’animo di ogni essere umano.
Una lingua teatrale inusuale, specifica e originale, a cui non siamo certamente abituati.
Lo spettacolo (in scena nella verde cornice del Parco Miralfiore di Pesaro) fa parte della rassegna ‘Teatri Antichi Uniti’ (TAU), circuito multidisciplinare di teatro, musica, danza e circo contemporaneo delle Marche, organizzato da AMat, con il patrocinio di Regione Marche, MiC e 14 Comuni del territorio (Ancona, Ascoli Piceno, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Falerone, Fano, Macerata, Monte Rinaldo, Pesaro, Porto San Giorgio, San Severino Marche, Senigallia, Sirolo, Urbisaglia), da ben 26 anni un fiore all’occhiello della scena teatrale nazionale.
Nell’anno in corso 32 sono gli appuntamenti e 14 i siti coinvolti.
Che dire? Complimenti agli interpreti e agli organizzatori.

a cura di Paola Cecchini

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PASIONARIA (‘La Veronal’ di Marcos Morau in scena a Pesaro)

Sensazionale spettacolo di ‘La Veronal’ (acclamata compagnia spagnola di danza contemporanea diretta da Marcos Morau), PASIONARIA è andato in scena ieri 7 aprile al Teatro ‘Rossini’ per la Stagione Capitale Danza di Pesaro, Capitale italiana della Cultura 2024.
Si tratta di uno spettacolo applaudito in tutto il mondo: pieno di suggestioni e rimandi al cinema e alla letteratura del paranormale e del fantastico, da ‘American Horror Story‘ a Buñuel, da ‘Man Ray‘ a ‘Ai confini della realtà‘, esplora la disumanizzazione, il raggelamento delle passioni umane, l’anaffettività.
In scena otto bravissimi danzatori dipingono un mondo immaginario, forgiato da uno sforzo collettivo: è il luogo che chiamiamo progresso. Si muovono e parlano quasi come noi) ma non sembrano del tutto umani.
Lo spettacolo indaga e mette in discussione il concetto di progresso e i valori che dominano la nostra società, rivelando l’individualismo e la viltà che erodono la compassione e l’integrità morale. La vita è diventata un’esperienza artificiale e gli abitanti di questo pianeta ideale hanno perso la facoltà di provare emozioni e passioni.
Come in un dipinto di Rembrandt (dove è l’oscurità a parlare della luce) in PASIONARIA quello che non c’è viene sottolineato per svelare gli effetti della fatale deriva che abbiamo tutti intrapreso.
“In uno spazio definito, bianco e spoglio come i corridoi degli ospedali (o dei manicomi?), dominato da un finestrone oltre il quale gli astri (luna in primis) si muovono, si avvicinano e allontanano (quasi a sottolineare come anche qui si fluttui in uno spazio senza tempo e senza speranza), la scena è dominata da robotizzate creature. Il popping, l’hiphop e la break sono i vocabolari a cui i danzatori attingono per rendere perfetto e inquietante il senso della loro disumanità”– ha scritto in proposito Silvia Poletti, firma nota da decenni nel mondo della danza, spentasi prematuramente qualche mese fa.
“Il palcoscenico è animato da androidi alla ‘Blade Runner’, i volti sono fissi in non-espressioni: basti pensare alla meravigliosa bambina dai tratti orientali con lo sguardo terribilmente trasognato e vuoto che ripetutamente tenta di uscire dalla sala e di telefonare (cerca aiuto?) e le cui movenze, flessuose fino all’inverosimile, improvvisamente richiamano verminosi insetti”-ha sottolineato infine.
Deus ex machina dello spettacolo – che ha destato vivissima partecipazione e sincero interesse tra il pubblico pesarese- è Marcos Morau che ne ha curato la direzione artistica e la coreografia (con l’assistenza di Lorena Nogal).
Morau ha studiato fotografia, movimento e teatro tra Barcellona (Institut del Teatre), Valencia (Conservatorio Superior de Danza) e New York (Movement Research).
Da oltre dieci anni dirige la compagnia ‘La Veronal’ (costituita da artisti provenienti da diverse discipline, tra cui danza, cinema, fotografia e letteratura), invitata nei più prestigiosi teatri e festival internazionali, a cui sono stati riconosciuti numerosi premi.
E’ stato scritto che “il suo linguaggio è un’eredità del movimento astratto e del teatro fisico, fusi insieme in un amalgama surrealista e oscuro”: costruisce, cioé, mondi e paesaggi immaginari dove movimento e immagine si incontrano e si divorano l’un l’altro.
La scenografia è firmata da Max Glaenzel, la consulenza artistica e drammaturgica da Roberto Fratini e Celso Giménez, i costumi da Silvia Delagneau (realizzazione Mª Carmen Soriano).
La progettazione del suono è curata da Juan Cristóbal Saavedra, quella del video da Esterina Zarrillo, quella delle luci da Bernat Jansà (assistenza tecnica ed effetti speciali di David Pascual).
Decisamente un pomeriggio molto interessante. Mai visto qualcosa di simile.
Paola Cecchini

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Saviano Volleyball Vince il Campionato

Una domenica fantastica per il Saviano Volleyball del Presidente Raffaele Parisi. In settimana il mister Pasquale Cerqua aveva lavorato soprattutto sull’aspetto del morale e del non aver paura di affrontare l’incontro più delicato della stagione. Una trasferta a Vico Equense che poteva rivelarsi insidiosa soprattutto per l’orario scomodo alle 16,30. Approccio dei Ragazzi del Saviano Volleyball molto convincente che produce un deciso allungo nel chiudere il primo set agevolmente. Nel secondo parziale spesso la compagine savianese ha mostrato momenti di rilassamento che hanno dato fiducia alla squadra di Vico che ha provato a mantenersi in partita ma la posta in palio ha fatto ritornare la squadra del mister Cerqua di nuovo sui giusti binari. Questo ha spianato anche la strada per ottenere uno 0-3 tanto desiderato e alla fine lo ha dimostrato l’abbraccio di tutta la squadra per questo risultato. Il team del Saviano Volleyball ha poi ricevuto la notizia che aspettava ovvero il 3-2 del Nova contro lo Striano e questo ha proclamato di fatto il Saviano Volleyball Campione con una giornata di anticipo. La festa col Presidente Parisi è poi iniziata sul lungomare di Vico Equense dove tutta la squadra si era radunata per poi brindare alla vittoria del campionato. Abbiamo raggiunto telefonicamente l’allenatore Pasquale Cerqua : “ Ora possiamo finalmente goderci questa meritata vittoria e posso dire che il segnale più importante è arrivato proprio nella prima giornata di campionato quando nella difficoltà abbiamo strappato in casa del Nova Volley il punto che poi è risultato determinante per la conquista del Campionato. Bravi i ragazzi che hanno saputo gestire bene i momenti delicati e gli scontri diretti nel girone di ritorno”. La gioia più grande è quella del Presidente del Saviano Volleyball Raffaele Parisi : “ Questi Ragazzi mi hanno dato una soddisfazione immensa. Io personalmente l’aspettavo da tre anni, ma nonostante le numerose difficoltà di ogni tipo finalmente oggi i miei occhi hanno brillato per questo Successo che mi porterò sempre nel cuore. Siamo ripartiti dalla città di Saviano e al primo tentativo abbiamo vinto il Campionato.” Al telefono anche il capitano Enrico De Falco ci ha raccontato le sue emozioni : “ Partita dopo partita abbiamo raggiunto questo bel traguardo che ha portato in casa Saviano una grande soddisfazione. Una dichiarazione che voglio lasciare è che abbiamo vinto divertendoci giocando a pallavolo veramente con lo spirito della passione e dello stare insieme. Questa vittoria va condivisa con tutto il gruppo società e squadra, anche con i Ragazzi che purtroppo durante il campionato si sono infortunati.  Ora sarà grande festa e ringrazio il Sindaco e l’Amministrazione per l’invito che onoreremo presto nella Casa Comunale”. Il Saviano sarà impegnato sabato 13 aprile nell’ultima giornata di campionato in casa dello Striano Volley e poi verrà organizzata una festa della società.
Tabellino
Vico Equense – Saviano Volley 0-3 (16-25;19-25;15-25)

Articolo a cura della Redazione di Streetnews.it

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MERCATO LIBERO O TUTELATO?DIFFERENZE, SCADENZE E COSA è MEGLIO

Sempre più di frequente sentiamo parlare al telegiornale di mercato tutelato, di mercato libero, di bollette. La domanda sorge spontanea: ma è meglio il mercato libero o quello in maggior tutela? Quali sono le differenze tra i due mercati dell’energia? Quando si parla di questo tema è semplice confondersi e non capire quale conviene. C’è da dire che il mercato tutelato è un sistema di distribuzione controllato dallo Stato, quindi non c’è concorrenza, ma esiste un’autorità, l’ARERA, che stabilisce le condizioni contrattuali e i prezzi aggiornandoli periodicamente in base all’andamento dei prezzi dell’energia nel mercato elettrico. Ufficialmente la proroga più recente ha rinviato a luglio 2024 il passaggio obbligatorio al mercato libero anche per le utenze domestiche. Quando si parla di mercato libero si intende un mercato in cui l’energia elettrica non viene erogata da un unico fornitore ma, al contrario, può essere fornita da innumerevoli aziende private che competono tra loro con prezzi e servizi diversificati. Anche la SNIE S.p.A., con sede a Nola, nella città metropolitana storica società presente nel mondo dell’energia da più di cento anni, nella soddisfazione espressa dai propri dirigenti per i progressi e i continui sviluppi che si stanno compiendo, sta attuando proprio in questo periodo una campagna di informazione e promozione della sua Business Unit “SNIE ENERGY” che si occupa appunto di vendita di energia nel mercato libero. Per utenti da tutta ITALIA che vogliono ulteriori informazioni si può consultare il sito  https://www.snie-energy.it/ . Inoltre, proprio in queste settimane si sta effettuando una campagna di informazione attraverso un servizio di cartellonistica nei Comuni di: Cicciano, Camposano, Roccarainola, Casamarciano, Nola, Scisciano, San Vitaliano, Marigliano. Il mondo dell’Energia Elettrica ha aperto definitivamente le porte alla libera concorrenza e quindi bisogna informarsi nel modo giusto per poter effettuare la scelta migliore.

Articolo a cura della Redazione di Streetnews.it

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Saviano Volleyball : Che Vittoria

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Un primo scontro al vertice quello tra Saviano Volleyball e Striano Volley, squadra giovane ma ostica da affrontare perché ben organizzata soprattutto nella fase difensiva. La gara inizia con un ottimo primo set dei NeroVerdi del Presidente Parisi; una gran distribuzione di gioco del palleggiatore Enrico De Falco e una ottima percentuale al servizio fanno la differenza rispetto alla squadra ospite. Poi nel secondo set la reazione dello Striano volley non si è fatta attendere con complici i numerosi errori gratuiti che hanno favorito l’allungo della squadra sarnese. Terzo e Quarto set il mister del Saviano Volleyball Pasquale Cerqua ha dovuto rivedere l’assetto della squadra schierando lo schiacciatore Agostino Sanseverino, che in condizioni precarie ha dato il suo apporto alla squadra. Di solito non scegliamo un migliore in campo ma davvero va sottolineata la grande prestazione dell’opposto del Saviano Volleyball Giampaolo Vitale che ai nostri microfoni a fine partita si è espresso così : “I più grandi nemici siamo noi stessi e abbiamo dimostrato che se siamo concentrati e uniti possiamo dare del filo da torcere a tutti. Questa importante vittoria è anche per l’arrivo di MariaChiara e per mia moglie.” Ora la squadra Savianese dovrà prepararsi allo scontro diretto di domenica 3 marzo contro NovaVolley per la vetta della classifica.

Saviano Volleyball-Striano Volley 3-1 (25-19;17-25;25-21;25-18)

Articolo a cura della Redazione di Streetnews.it

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La pianista e compositrice GIUSEPPINA TORRE in concerto il 19 settembre a Roma e il 22 settembre a Goro (Ferrara).

Dopo il grande successo ad aprile del tour in Corea del Sud e dei concerti estivi in Italia, tra cui l’esibizione a Milano per La Milanesiana (rassegna ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi), la pianista e compositrice siciliana GIUSEPPINA TORRE il 19 settembre si esibirà presso il Chiostro di Campitelli del Teatro Marcello di Roma (Piazza di Campitelli, 9 – ore 20.30), all’interno della rassegna Concerti del Tempietto  Festival Musicale delle Nazioni. Il concerto sarà un’opportunità unica per ascoltare dal vivo le composizioni tratte da “The Choice“, il suo nuovo disco di inediti, che hanno conquistato il pubblico internazionale grazie alla loro profondità emotiva e raffinata maestria compositiva. Biglietti disponibili al seguente link: https://www.tempietto.eu/tickets/

Inoltre, il 22 settembre, alle ore 6.45, suonerà in Piazza Bruno Bordoni a Goro (Ferrara), in un concerto all’alba sul Delta del Po nell’ambito di Scorre – Il Festival, la rassegna che valorizza la bellezza del paesaggio naturalistico e la cultura del territorio fluviale del Po, attraverso musica live, mostre, presentazioni e convegni (ingresso libero con posti a sedere).

THE CHOICE” è il terzo album di GIUSEPPINA TORRE, artistaimpegnata da sempre nella lotta contro la violenza sulle donne, che ancora una volta si espone in prima persona attraverso la sua musica puntando sull’importanza della consapevolezza di sé.

Pubblicato da Bollettino Edizioni Musicali e distribuito da Sony Music Italia in fisico e in digitale (https://bio.to/giuseppinatorre), “THE CHOICE” è prodotto da GIUSEPPINA TORRE, con la supervisione artistica di ROBERTO CACCIAPAGLIA, registrato e missato da Gianpiero Dionigi presso il Glance Studio di Milano e masterizzato da Pino “Pinaxa” Pischetola presso Pinaxa Studio.

L’album è composto da 10 brani inediti che aprono le porte a un viaggio interiore e invitano a esplorare senza riserve la propria vulnerabilità, a rompere le barriere dell’autoconservazione e ad abbracciare la bellezza e la forza nel mostrarsi autenticamente fragili, senza la pressione di dover sempre apparire vincenti agli occhi degli altri.

Ecco la tracklist di “THE CHOICE”:

1) Another life

2) Live what you are

3) Moving skies

4) Fragile but free

5) Rediscover

6) Rebel soul

7) Time to change

8) Serendipity

9) The bravery

10) Breathless

GIUSEPPINA TORRE si è contraddistinta negli anni grazie alla sua musica, conquistando anche il pubblico americano. Una carriera che ha le sue origini a Vittoria, provincia di Ragusa, dove la pianista e compositrice è nata, cresciuta e ha intrapreso gli studi musicali. Negli Stati Uniti si è aggiudicata numerosi premi: Los Angeles Music Awards (“International Artist of the Year” e “International Solo Performer of the Year”), Akademia Awards di Los Angeles (“Ambiental/Instrumental”) e 5th I.M.E.A. Awards 2018.

GIUSEPPINA TORRE ha tenuto concerti in Italia e all’estero, suonando anche per Papa Francesco in occasione del Concerto dell’Epifania andato in onda su Rai 1 (2014) e in Vaticano presso la Casina di Pio IV – Pontificia Accademia delle Scienze alla presenza del Cardinale Lorenzo Baldisseri (2017). Ha aperto il concerto de Il Volo all’Arena di Verona (24 settembre 2019) e protagonista delle edizioni di Piano City Napoli (2020), Piano City Milano (2021), Piano City Palermo (2022) e La Milanesiana di Elisabetta Sgarbi (2022).

Ha pubblicato 3 album: “Il Silenzio Delle Stelle” (Sony Music Italia, 2015), “Life Book” (Universal Music Italia, 2019) e “The Choice” (Sony Music Italia, 2024). È autrice delle musiche del docu-film “Papa Francesco – La mia Idea di Arte” (Walkman Records, 2018), distribuito in tutto il mondo in versione cofanetto contenente il CD con la soundtrack e il DVD del documentario, un viaggio attraverso la galleria ideale del Pontefice tratto dall’omonimo libro scritto da Papa Francesco (a cura della giornalista e scrittrice Tiziana Lupi). Il 3 maggio 2021 a GIUSEPPINA TORRE è stata conferita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, su segnalazione della Prefettura di Ragusa, l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito Della Repubblica Italiana”. Dal 22 al 28 aprile 2024 è stata protagonista di un tour in Corea del Sud dove ha rappresentato l’Italia in occasione dei 140 anni delle relazioni diplomatiche e culturali tra la Corea e l’Italia.

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Giovanna Asia Savino: ” Interpreto un personaggio transgender con ironia”.

La nuova scommessa di Andrea Natale e Giuseppe Sciarra si chiama Canovaccio. Un cortometraggio lgbtqiplus che vede tra i protagonisti l’attore teatrale, Gino Curcione, Brando Improta e Giovanna Asia Savino, quest’ultima interpreta un personaggio transgender spumeggiante e ironico, Micol la quale lavora in un bar nel capoluogo partenopeo ma ha il sogno di voler fare l’attrice di professione. 

“Il mio personaggio, Micol”, dice Savino, ” è una ragazza che ha compiuto un percorso di transizione. Non sappiamo realmente se lo abbia completato o meno, ma veniamo a sapere del suo percorso solamente a metà corto”.

La Savino ha le spalle molte esperienze in ambito cinematografico, pubblicitario e nel doppiaggio. Ex studentessa del Dams di Roma, grande amante del cinema di Pupi Avati, alla carriera di attrice alterna quella di critica cinematografica. ” Canovaccio è una commedia gradevole che tende a voler sottolineare che non ci sono barriere che tengono quando due persone si incontrano. Il tema transgender viene raccontato con grande delicatezza. È un’opera capace di arrivare in maniera diretta al cuore dello spettatore senza risultare mai volgare.” Afferma Giovanna Asia con entusiasmo e amore per questo lavoro che mette in risalto con delicatezza la tematica dell’identità di genere senza scadere negli stereotipi banali e rozzi di cui sono ancora vittime le persone transgender.

In merito ai due registi del cortometraggio, Giovanna Asia Savino si esprime molto positivamente: “Conosco da anni Giuseppe Sciarra ha diretto numerosi cortometraggi pluripremiati a diversi festival. È un regista promettente, pieno di grande talento capace di valorizzare ogni attore. Andrea Natale l’ho conosciuto durante la preparazione di Canovaccio, anche lui come Giuseppe è un regista di grande talento che ha diretto numerosi progetti interessanti. È stato un piacere lavorare con due grandi professionisti capaci di metterti a tuo agio.” 

Canovaccio ha già vinto un’importante il Best Lgbtq+filma al Wild Filmmaker special event al Venice international film festival. Ed è stato selezionato al

Gold award in comedy section al London movie awards 2024. È un corto che affronta il tema transgender in modo ironico e diverso dal consueto rispetto a come viene fatto di rado in Italia e a suo modo rappresenta non solo la classica commedia all’italiana ma nella sua leggerezza qualcosa di più che invitiamo gli spettatori a scoprire nei festival. 

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‘OZI – La voce della foresta’ il film green prodotto da Leonardo DiCaprio al cinema dal 19/9 con Notorious

Dopo essere stato presentato alla 54° edizione del Giffoni Film Festival nella sezione Premiere fuori concorso, arriva al cinema dal 19 settembre il film d’animazione green Ozi – La voce della foresta di Tim Harper, prodotto da Leonardo DiCaprio e distribuito al cinema da Notorious Pictures.

Il film, prodotto dalla star hollywoodiana nota per il suo impegno ecologista, è ambientato nella foresta pluviale e racconta la storia di Ozi, una giovane orangotango il cui habitat viene distrutto dall’uomo. Salvata da un gruppo di volontari, impara a comunicare con la lingua dei segni e diventa un’influencer. Un giorno per caso, scopre che i genitori potrebbero essere ancora vivi e parte alla loro ricerca, ma il paesaggio attorno a lei è cambiato: la deforestazione ha distrutto l’ambiente che lei conosceva. Ozi decide così che la sua nuova missione, oltre a quella di trovare i suoi genitori, è far sapere al mondo cosa sta succedendo nella foresta pluviale.

Ozi – La Voce della Foresta, quindi, è un film che attraverso un racconto avvincente e un linguaggio capace di parlare ad un pubblico più giovane, ma non solo, affronta tematiche dall’enorme rilevanza sociale e di estrema attualità, come quella ambientalista.

Il film è un invito a cambiare il mondo in modo sostenibile, con un tocco di umorismo e avventura ogni giorno.

Con ingegnosi espedienti narrativi, la storia mostra le disavventure dei piccoli protagonisti che vedono il loro habitat scomparire, offrendo una prospettiva inaspettata sulla crisi ambientale e riflettendo, tra risate e riflessioni, sul nostro rapporto con la natura e l’importanza di proteggerla.

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Borgotaro esplode di sapori e colori: grande successo per la 49esima Fiera del Fungo Porcino IGP

Borgotaro (PR) – La 49esima Fiera del Fungo Porcino IGP di Borgotaro ha avuto un avvio trionfale con un primo weekend14 e 15 settembre 2024, che ha visto affluire migliaia di visitatori da ogni parte d’Italia, trasformando le vie del borgo parmense in un tripudio di sapori, profumi e colori.

Fin dalle prime ore di sabato 14 settembre, le vie del centro storico si sono riempite di appassionati di gastronomia e curiosi, attirati dalle numerose bancarelle della fiera agroalimentare, del mercato tradizionale di qualità e dallo street food. L’inaugurazione ufficiale alla presenza delle autorità locali, provinciali e regionali, e con l’accompagnamento del Corpo Bandistico Borgotarese, ha dato il via a due giornate piene di eventi imperdibili.

Famiglie, appassionati di gastronomia e semplici curiosi si sono dati appuntamento a Borgotaro per celebrare il re dei funghi e le eccellenze del territorio. Le immagini delle piazze gremite, stand gastronomici sempre affollati e sorrisi contagiosi hanno fatto il giro dei social, creando un’attesa ancora più febbrile per il secondo weekend.

L’evento, considerato uno degli appuntamenti più attesi dell’anno, ha saputo incantare il pubblico con una combinazione vincente di sapori, cultura e tradizioni locali.

Un viaggio nel cuore dell’Appennino

La Fiera del Fungo Porcino non è solo cibo. È un’esperienza multisensoriale che coinvolge tutti i sensi. Particolarmente apprezzate sono state le mostre che hanno arricchito il programma del weekend: la mostra micologica in Piazza Manara, che ha permesso ai visitatori di esplorare una vasta collezione di funghi del territorio, la mostra collettiva “Tutt-Uno” dell’Associazione Artisti Locali, che ha messo in luce la creatività e la varietà degli stili degli artisti locali, la presentazione a Palazzo Tardiani del libro “Lunigiana: 5.000 anni di Storia” – Dalla Via degli Abati alla Via Francigena  –  di Sandro Santini, racconto dettagliato delle vicende delle popolazioni che nei secoli hanno vissuto e trasformato questo territorio, rendendolo unico, misterioso e magico, e la mostra fotografica “Dal Po a Luni”, che ha offerto un viaggio visivo tra le migrazioni e i commerci storici lungo l’asse Po-Tirreno. Nel contesto della Fiera del Fungo di Borgotaro, grande entusiasmo ha suscitato il raduno Lamborghini “Drive Your Emotion”, che ha visto sfilare sessanta iconiche supercar, venute da tutta Europa, aggiungendo un tocco di lusso e adrenalina all’evento.

La Fiera non ha deluso neppure sul fronte gastronomico, con l’Officina del Gusto che ha ospitato diversi show cooking, dove chef rinomati hanno presentato piatti che celebrano il fungo porcino IGP di Borgotaro. Tra questi, lo chef Luca Pardini ha stupito il pubblico con i suoi tortelli di cinghiale, mele e zenzero con riduzione di dashi e funghi porcini grigliati, riscuotendo grande successo.

La dedicazione del Museo del Fungo a Pier Luigi Ferrari

In occasione del 30° anniversario dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP) del Fungo Porcino di Borgotaro, il 13 settembre 2024, il Museo del Fungo è stato dedicato a Pier Luigi Ferrari, ex Sindaco di Borgotaro e Vicepresidente della Provincia di Parma, scomparso nel 2016. Ferrari ha svolto un ruolo fondamentale nell’ottenimento di questo prestigioso riconoscimento, conferito prima dal Ministero dell’Agricoltura e poi dalla Comunità Economica Europea. Commoventi gli interventi da parte degli amici presenti, tra cui Alessandro Cardinali, presidente del Gal del Ducato che ha finanziato il museo, il sindaco di Borgotaro Marco Moglia, e il consigliere regionale Matteo Daffadà, che ha rievocato con nostalgia gli anni di impegno politico condiviso con Pier Luigi Ferrari.

Prima edizione del concorso “Porcino in Cucina”: premiazione il 21 settembre

Una delle novità più attese di questa edizione è stata la Prima edizione del Concorso culinario “Porcino in Cucina”, che ha visto trionfare ex aequo due straordinarie cuoche: Roberta Orlandini, residente a Romezzano (Bedonia – Parma), e Angelina Boscarelli, originaria di Albareto e residente nella Contea della Cornovaglia, leggendaria sede del Castello di Re Artù, nel Regno Unito. Roberta Orlandini ha vinto con il piatto “Fanfara” e Angelina Boscarelli con il piatto “Pasty di Bosco” (una nuova tradizione italiana della Cornovaglia). Per celebrare questa vittoria, è stato organizzato uno show cooking speciale che si terrà il 21 settembre, alle ore 17:15, presso l’Officina del Gusto in Piazza XI Febbraio, dove le due vincitrici presenteranno le loro ricette al pubblico. Dopo la degustazione, avverrà la cerimonia di premiazione, durante la quale le cuoche riceveranno il meritato riconoscimento per il loro talento e la loro creatività.

L’entusiasmo e la partecipazione registrati in questo primo weekend fanno prevedere un secondo fine settimana ancora più affollato e ricco di eventi. Il 21 e 22 settembre, il centro di Borgotaro sarà nuovamente il cuore pulsante di una manifestazione che continua a crescere, offrendo un’esperienza unica all’insegna dei sapori autentici e delle tradizioni dell’Appennino Parmense.

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ALHENA: dal 20 settembre in radio e in digitale il nuovo singolo “ARANCIONE EASYJET”

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Da venerdì 20 settembre 2024 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica “ARANCIONE EASYJET”, il nuovo singolo degli ALHENA.

“Arancione Easyjet” è un brano che racconta di un incontro del tutto casuale tra due persone che vivono la sensazione di una profonda connessione emotiva, pur non sapendo assolutamente nulla l’una dell’altra. È in una cornice di totale inconsapevolezza che si ritrae un’unica, grande certezza: due cuori che battono forte quando le mani di entrambi si stringono nella spontaneità di un istante. Ed in fondo, Arancione EasyJet ci insegna due cose: che i dettagli che osserviamo hanno, a volte, un colore ben preciso. E che alla fine, su quella storia del Sabato in cui è meglio uscire e della Domenica in cui ci pervade un senso di malinconia, aveva davvero ragione Leopardi.

Commenta la band a proposito del brano: “Quando abbiamo scritto Arancione Easyjet volevamo raccontare della bellezza che c’è nelle connessioni emotive che nascono in un momento e delle cose che possiamo capire su qualcuno semplicemente notando dei piccoli dettagli. A volte, però, riassumiamo il tutto dicendo che è soltanto una canzone che parla di una ragazza che indossava una maglietta arancione”.

Biografia

Alhena è una band formatasi a Roma nel 2022 ispirata dal sound delle più importanti formazioni pop e synth-pop italiane ed internazionali (Coldplay, Pinguini Tattici Nucleari, Thegiornalisti). La band nasce dall’incontro tra Andrea Tantimonaco, Nicolò Tammaro nel Centro di Formazione Artistica e Professionale “Armonie Musicali” di Roma, dove collaborano nei laboratori di musica d’insieme e suonano in alcuni locali della capitale, tra i quali Largo Venue.

Nel 2022 pubblicano il loro singolo di esordio autoprodotto “Come la Neve” e nell’estate del 2023 si classificano terzi all’Aprilia Original Music. Alla fine del 2023 ottengono il loro primo contratto di coproduzione con UpMusic Studio / Il Branco Publishing grazie al quale collaborano con Sabatino Salvati e Vittorio Valenti al brano “Arancione easyJet”.

La band è formata da: Andrea Tantimonaco (voce / chitarra / tastiere) nonché autore e produttore dei brani. Studia canto con il cantautore e vocal coach Andrea Di Giustino, e si approccia alla produzione musicale grazie anche alla didattica di Matteo Cantaluppi; Nicolò Tammaro (batteria / drumpad / percussioni). Studia batteria con Roberto Pirami (coach Tour Music Fest); Stefano Taborri (basso). Studia al Saint Louis College of Music ed è bassista, tra l’altro, nella band Hofmann Orchestra.

“Arancione EasyJet” è il nuovo singolo degli Alhena disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 20 settembre 2024.

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Diario di avventure, finestre sulla Terra. Prepezzano, sfiorando le radici dell’essere

Mi ricorda Prepezzano, il paesino, frazione del comune di Giffoni Sei Casali, Salerno, dei miei nonni paterni. Mille e duecento anime circa, lo abitano. Li, ci si arriva passando prima per Salerno poi, addentrandosi sempre di più dentro la campagna Campana. Si raggiunge girando a sinistra, la curva è strettissima e un pochino in discesa. Da quel momento si serpeggia costeggiando enormi ed immense piantagioni di nocciolo, ricordo durante il raccolto, i teli verdi legati ai tronchi, ricevendo miriadi di nocciole dall’odore caratteristico ed unico che, si lasciano cadere su quei tessuti. Si va piano su quella strada, è piccola, a due corsie ma, le curve fanno stare attenti i conducenti. Si arriva davanti allo stadio del borgo, enormi riflettori puntano sul campo, parcheggiavamo sempre nello stesso posto, nella minuscola piazzetta della fontana, proprio sotto casa. Lì, dietro quella fontanella attaccata sulla parete, propriamente alle spalle, un lavatoio comunitario. L’acqua scende da un ruscello gelido e riempie la vasca dove, diverse volte ho incontrato alcune donne sfregare a mano le lenzuola bianchissime di qualche letto matrimoniale. Con un saluto cordiale o una spettinata di capelli con una delle mani umide mi salutavano amabilmente. Tutte, all’epoca non capivo il perché e nemmeno me lo domandavo, sapevano che ero il nipote di Michele Terralavoro e Rosa. Io attraversavo quegli sguardi materni e le chiacchere in dialetto per andare a prendere l’enorme cocomero che mio nonno, precedentemente aveva messo a mollo nella parte superiore, esattamente nella prima mini-vasca dove si raccoglieva l’acqua prima di scendere nella vasca principale. Era un’impresa importante per me, mi mandavano quasi sempre senza maglietta per non bagnarla ed io, salivo un paio di gradini, mi sporgevo in avanti e la aggrappavo con tutta la forza che potevo, non volevo mica far brutta figura davanti a tutte quelle signore che mi sbirciavano sotto il loro sorriso dolce. Lo stringevo fortissimo a me, al mio corpo e lo portavo fin sopra a casa, nella terrazza dove erano riuniti tutti i miei familiari. La casa di Prepezzano era ed è, per me, un castello inespugnabile, il mio regno sicuro, protetto, custode silente delle mie prime avventure ed i miei giochi, dei miei viaggi immaginari e della costruzione del mio essere.

Si entra a casa di zia Edda, direttamente dalla cucina, centro e fulcro delle case partenopee, ed italiane, attorno ad una tavola ricca di cibi caserecci si sono discusse, parlate, le questioni più importanti. Lì sempre padroneggiavano i fornelli accesi, un sugo, una pasta fatta in casa, la parmigiana, le mozzarelle, le teglie di lasagna, le seppie ripiene, insomma, tutto ciò che si possa desiderare ma, quando ero piccolo non mangiavo moltissimo così, correvo direttamente fuori in terrazza. Un patio terrazzato, un pavimento bianco di mattonelle grandi, un lavello dove lavare a mano i vestiti più ostinati ed un pergolato fatto di intrecci di uva bianca che penzolava qua e là, comprendo dando ombra al tavolo in ferro battuto bianco, rotondo, come le sedie a gioco. Da lì, alla sinistra in alto vedevo la montagna verde che si alzava fiera ed in basso, una scala portava ad un paio di alberi grandi di limoni che raccoglievamo per preparare il celebre limoncello di zia. Una porta sempre di metallo bronzato collegava il secondo patio interno, attraversato dallo stesso piccolo ruscello che poi fluiva verso la vasca del cocomero e del lavatoio, ed il garage. Mi piaceva mettere a mollo i piedi in quell’acqua gelida e vedere, ogni tanto qualche piccolo animaletto nuotare dentro quelle acque limpide e cristalline che provenivano direttamente dalla montagna. Ogni estate in quel patio ricordo nitidamente, che preparavamo le passate di pomodoro per tutti quanti.

Ricordo l’enorme pentolone, era più alto di me, in acciaio dove bolliva costante l’acqua scaldata da un grande fornello stile campeggio ma molto molto più grande. Lì dentro mettevano a bollire i pomodori rossi, il quale profumo per me è indelebile e vivido come il loro colore. Poi le mie zie, le sorelle di mio nonno, mia mamma ed un pochino anch’io che ero il più piccolo di tutti e l’unico nipote, toglievamo la buccia per poi mettere i pomodori a frullare grossolanamente dentro un frullatore. Rammendo le risa, le battute, il caffè, i dolcetti di zia come pausa fra un passaggio e l’altro, ricordo le bottiglie verdastre riempite di quella passata di pomodoro chiuse e messe a bollire anch’esse dentro l’enorme pentola. Ricordo la felicità non trattenuta, la spensieratezza effimera e leggere di quei momenti eternamente passeggeri. Del fluire del ruscello e del tempo che si convertiva in echi dentro di me, uniche melodie infinite, preziose come l’acqua ed il pane. Finivo sempre per addormentarmi sul divano e di risvegliarmi poi, la mattina seguente nel mio letto con, fra le unghie ancora dei resti di pomodoro.

Le giornate passavano spensierate, dopo una colazione a base di biscotti o del dolce preparato da nonna o da zia, ed un bicchiere di latte, mi incontravo con Carmine e Dora, i miei due amichetti, i vicini di casa. Passeggiavamo per il paesino dove tutti ci riconoscevano e salutavano. Andavamo nella piazzetta principale a giocare a carte seduti in terra o a pallone, facevamo merenda con un pezzo di pizza o un gelato e trascorrevamo le ore a parlare in riva al fiumiciattolo che passava a Prepezzano. Nel pomeriggio invece, dopo il pranzo ed il pisolino guardando la tv, qualche cartone animato sdraiati sul letto o facendo qualche compito per la scuola inventavamo magiche avventure in terrazza. Creavamo il nostro parco acquatico con l’aiuto di mia zia, giocavamo a qualche gioco da tavola, ci raccontavamo l’anno appena concluso e di come era andata la scuola. Sono memorie dense ed estremamente precise che hanno messo le fondamente di quello che sono oggi.

La sera poi, dopo aver cenato abbondantemente e dopo essermi fatto una bella doccia calda ritornavamo in piazzetta. Mio nonno mi dava alcune monete per comprarmi quello che volevo e soprattutto per mettere la canzone che volevo nel Jukebox che avevano recentemente messo nella piazza. La mia scelta ricadeva sempre su qualche canzone del Festivalbar, come “Vamos a Bailar” di Paola e Chiara, ad esempio. Prima di dormire mio nonno mi canticchiava la canzone di Domenico Modugno: “L’uomo in Frack” che narra la storia di un uomo che passeggia solitariamente per le vie di un paesino dormiente, nell’oscurità della notte che ristora e desta allo stesso tempo i miei pensieri, ieri come oggi, sulla vita e l’esistenza. Il cielo stellato danzava sopra Prepezzano mentre mi addormentavo docilmente ripercorrendo le gesta del giorno appena passato…

Ad ogni passo sento le radici forti dell’essere, le fondamenta che hanno forgiato il mio essere, la mia personalità. Certo, poi la vita ci fa prendere pieghe inaspettate, occulte, differenti. Il vento attorciglia i nostri rami che si orientano cercando il sole e sfuggendo alle raffiche che, a volte, soffiano fortissime ed altre volte mai. I fiori germogliano come idee, alcune tossiche e bisogna tagliare quel ramo maldestro che altrimenti potrebbe portare tutto alla deriva, altri fiori invece sono più splendenti che mai e baluginano durante il tempo eterni. Alcuni boccioli si aprono e si chiudono rapidamente, senza gloria ne pena, altri invece impiegano il giusto tempo ed alcuni, infine, non si apriranno mai ma, seguono lì, chissà in attesa di che cosa o di chi. Radici dell’essere, nel profondo di ognuno di noi, profonde, superficiali, fastidiose, abbacinanti.

a cura di Michele Terralavoro

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SAL DA VINCI, il suo ultimo singolo “Rossetto e Caffè” è DISCO D’ORO. Il 25 e il 27 settembre in concerto all’ARENA FLEGREA di Napoli.

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Sal Da Vinci conquista il Disco d’Oro con il suo ultimo singolo Rossetto e Caffè, un brano che ha scalato le classifiche estive e continua a collezionare milioni di stream e visualizzazioni. Attualmente, il brano ha totalizzato 13 milioni di streaming su Spotify e 23 milioni di visualizzazioni su YouTube. Un successo straordinario per l’artista, che ha espresso profonda gratitudine verso i suoi fan attraverso i social, ringraziandoli per il supporto che ha reso possibile questo importante traguardo.

Le prossime tappe dell’UniverSal Tour vedranno Sal Da Vinci esibirsi nella sua amata città di Napoli, con due attesissimi concerti il 25 e il 27 settembre all’Arena Flegrea, la location più rinomata e iconica del Sud Italia per concerti e spettacoli all’aperto. Due serate imperdibili per celebrare insieme al suo pubblico il successo del tour, che sta facendo registrare il tutto esaurito in tutte le date. 

Durante i concerti, Sal Da Vinci sarà accompagnato da un’orchestra dal vivo, diretta dal Maestro Adriano Pennino, e da due danzatori. Con la sua musica, che spazierà tra brani originali e iconici, emozionerà il pubblico in uno spettacolo che si preannuncia ricco di sorprese e intensità.

UniverSal l’alfabeto dell’amore. L’amore è ciò che rende la vita degna di essere vissuta ogni giorno. Un concetto semplice quanto mai, che però sembra abbiamo dimenticato. È da questo pensiero che attraverso brani iconici e originali lo spettacolo ne esplora i vari aspetti.

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TESTIMONI DI GEOVA: UN CORSO BIBLICO GRATUITO CHE CAMBIA LA VITA.

Caserta – Dal primo settembre più di otto milioni di volontari in tutto il mondo – in Italia sono oltre 250 mila – hanno dato il via a una campagna in cui viene offerto un corso interattivo gratuito per conoscere meglio la Bibbia.

I Testimoni di Geova, noti per il loro caratteristico ministero di porta in porta, organizzano ogni anno campagne speciali per portare all’attenzione delle persone le soluzioni della Bibbia ai problemi di oggi. L’anno scorso questa organizzazione senza scopo di lucro ha riferito di aver tenuto in media oltre sette milioni di corsi biblici ogni mese.

“Molti sono piacevolmente sorpresi di sapere che un libro così antico come la Bibbia possa fornire soluzioni pratiche ai problemi quotidiani e risposte ai grandi interrogativi della vita, come ad esempio che scopo ha la vita e cosa possiamo aspettarci per il futuro”, ha detto Luca Ferraris, portavoce locale dei Testimoni di Geova.

La campagna prevede la presentazione di un corso biblico tramite un opuscolo di sole tre lezioni intitolato “Puoi vivere felice per sempre” che spiega cosa dice la Bibbia sui seguenti argomenti:

  • Come può aiutarti la Bibbia?
  • La Bibbia dà speranza.
  • Puoi credere nella Bibbia?

Il corso è interattivo: include sessioni di domande e risposte e video, inoltre spiega come la Bibbia contribuisce a migliorare la propria vita, aiutando ad esempio a sviluppare buoni rapporti in famiglia, al lavoro e a scuola. Le lezioni settimanali possono durare anche solo cinque minuti e possono essere tenute quando e dove la persona preferisce, anche in videoconferenza o per telefono.

“Chi accetta questo corso biblico non è obbligato a continuarlo”, ha detto Ferraris. “Quello che ci auguriamo è che le persone si prendano un momento per scoprire come le Sacre Scritture aiutano a risolvere alcuni problemi già da ora e quale speranza offrono per la loro soluzione definitiva in futuro”.

Per richiedere una visita dei Testimoni di Geova e un corso biblico interattivo gratuito, è sufficiente visitare il sito jw.org > Chi siamo > Richiedi una visita.

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AD ARZANO ARRIVA IL PRIMO SPIN-OFF DEL FANTASY DAY DI SAN GIORGIO A CREMANO

Arzano, 16 settembre 2024. Arriva il primo Spin-off del Fantasy Day, la celebre manifestazione dedicata al Fantasy che ogni anno è organizzata a San Giorgio a Cremano dall’Associazione ALTANUR. Domenica 22 settembre 2024 infatti, dalle 10 alle 22, nella Villa Comunale di Arzano (NA) avrà luogo l’Anteprima di Arzano Fantasy – La Villa Incantata. Obiettivo dell’ Arzano Fantasy è di tipo divulgativo, sociale e culturale sul territorio, al pari del Fantasy Day di San Giorgio a Cremano. Attraverso giornate interamente dedicate al Fantasy, infatti, l’auspicio degli organizzatori è il coinvolgimento sempre maggiore dei giovani e delle loro famiglie stimolando la loro creatività e partecipazione. Ecco, quindi, che nella Villa Comunale un’intera “fantastica” giornata sarà dedicata agli appassionati ma anche e soprattutto ai ragazzi, alle famiglie e ai bambini con Cosplay, Giochi di Ruolo, Accampamenti Fantasy, K-pop, Giochi da Tavolo, Fumetti, Manga, Street Dance, Mercatini Fantasy, Musica Fantasy. Con la manifestazione di domenica 22 Settembre gli organizzatori intendono introdurre e presentare il Main Event che si svolgerà nel mese di marzo 2025.

Tante sono le Aree Tematiche previste dall’Arzano Fantasy che, come spin-off del Fantasy Day, raccoglie i frutti degli oltre 15 anni di esperienza di una manifestazione che è il fiore all’occhiello della città di San Giorgio a Cremano e a cui si è aggiunta l’ultradecennale esperienza organizzativa in eventi, spettacoli e Gioco di Ruolo dello staff dell’Associazione The Living Theater. Queste due realtà, con la passione che le contraddistingue da sempre, sono capaci di originare un movimento aggregativo dal forte valore positivo nonché un volano di crescita culturale ed economica.

INFO su:

https://www.instagram.com/arzanofantasy/ https://www.facebook.com/profile.php?id=61564580973703&locale=it_IT

PROGRAMMA ANTEPRIMA ARZANO FANTASY DOMENICA 22 SETTEMBRE – VILLA COMUNALE DI ARZANO    ORE 10.00 – 22.00

 

AREA KIDS

10:00 – 18:30    Animazione con i Grandi Fantasy-Giochi

11:00 – 12:00   Danny’s il Trampoliere Giocoliere

AREA COSPLAY

10:30 – 18:30    Shooting Cosplay Contest

Scatta la foto al tuo Cosplay, inviala, fatti votare e vinci! (Gara a Premi)

10:30 – 20:30    Prova gli oggetti Fantasy a disposizione e scatta il tuo SELFIE

12:00                Raduno ONE PIECE – a cura di Cross Cosplay Guild

17:30 – 19:30    Street Dance Freestyle in Cosplay e workshop

                         con la Crew Geney Ryodan – a cura di Raffaele Kira

15:00 – 21:00    Arriva STAR WARS – a cura di The Dark Side of Naples.

20:00 – 20:30    Esibizione/Combattimento con Spade Laser

CARLA GRIMALDI e il Suo Fantastico Violino  ore 12:00 e ore 17:00

AREA K-POP Venite tutti al K-Picnic Arzano Fantasy

11:30 -13:00    Quiz K-Pop a Squadre (Gara a Premi)

13:00 -14:00     Let’s Sing & Chill

Mangiamo e ci rilassiamo con le canzoni che più ci piacciono, armiamoci di teli e pranzo al sacco.

14:00 -14:15     La Fortuna vi aspetta

In palio due ingressi gratuiti per la serata CULT HORROR NIGHT

(Halloween in Fonderia di Sabato 26 ottobre – targato Fantasy Day)

14:15 -15:30     Random Play Dance

AREA LARP

11:00 -19:00 Accampamento Fantasy con Arena di Spada – a cura di The Living Theater

AREA GAMES

TRE SESSIONI DI GIOCO    10:30 – 12;30      15:00 – 17:00      17:30 – 20:00

D&D (+ Dante’s Guide to Hell e Brancalonia), Wanderhome, il Richiamo di Chtulhu,

Mörk Borg, Scion, Household, Fabula Ultima, Not the End – a cura di Ciak! – Hobby VIlle

I FANTAMERCATINI – oggetti artigianali a tema Fantasy/Fumetti

FANTASY MUSIC – animazione a cura de La Sofficina

INFO POINT – a disposizione per qualsiasi spiegazione e necessità

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“I CENTRI COMMERCIALI NON SOLO LUOGO DI SHOPPING MA ANCHE DI INTRATTENIMENTO ED EVENTI”

Napoli al centro dell’Italia con un convegno, con ben 4 tavole rotonde, sui centri commerciali cui hanno partecipato i massimi esponenti del settore, proprietari, direttori, rappresentanti del retail. “I centri commerciali sono luoghi non solo di shopping, ma anche punti di aggregazione per diverse generazioni”. Tutti d’accordo su questo fatto, ovvero che la grande distribuzione, per competere, debba offrire anche molti servizi, luoghi ed eventi di intrattenimento per le persone di tutte le età.

E’ stato questo un tema di cui si è discusso al convegno organizzato dall’Adcc al Vulcano Buono di Nola ed intitolato “Gestione del cambiamento – visione ed innovazione”. Introdotto da Gaetano Graziano, vicepresidente dell’Adcc, il quale ha affermato: “sono a confronto due generazioni, quella classica, e quella più giovane che spesso preferisce fare acquisti on line; il centro commerciale, perciò, deve cambiare per adattarsi strutturalmente e tecnologicamente onde attrarre le nuove generazioni”.

Al dibattito erano presenti tanti rappresentanti del mondo del retail (le aziende che vendono e offrono servizi direttamente al consumatore finale) e collegato in videoconferenza c’è stato un intervento di Julien Bouyeron, componente del consiglio europeo dei centri commerciali. E’ stato sottolineato il dato che la grande distribuzione nell’ultimo anno ha aumentato il fatturato del 2,4%, non facile in un periodo post-Covid, ed inoltre dà lavoro a 750mila persone, generando un 4% del Pil nazionale.

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