sabato, Aprile 27, 2024
No menu items!
Home Blog

PASIONARIA (‘La Veronal’ di Marcos Morau in scena a Pesaro)

Sensazionale spettacolo di ‘La Veronal’ (acclamata compagnia spagnola di danza contemporanea diretta da Marcos Morau), PASIONARIA è andato in scena ieri 7 aprile al Teatro ‘Rossini’ per la Stagione Capitale Danza di Pesaro, Capitale italiana della Cultura 2024.
Si tratta di uno spettacolo applaudito in tutto il mondo: pieno di suggestioni e rimandi al cinema e alla letteratura del paranormale e del fantastico, da ‘American Horror Story‘ a Buñuel, da ‘Man Ray‘ a ‘Ai confini della realtà‘, esplora la disumanizzazione, il raggelamento delle passioni umane, l’anaffettività.
In scena otto bravissimi danzatori dipingono un mondo immaginario, forgiato da uno sforzo collettivo: è il luogo che chiamiamo progresso. Si muovono e parlano quasi come noi) ma non sembrano del tutto umani.
Lo spettacolo indaga e mette in discussione il concetto di progresso e i valori che dominano la nostra società, rivelando l’individualismo e la viltà che erodono la compassione e l’integrità morale. La vita è diventata un’esperienza artificiale e gli abitanti di questo pianeta ideale hanno perso la facoltà di provare emozioni e passioni.
Come in un dipinto di Rembrandt (dove è l’oscurità a parlare della luce) in PASIONARIA quello che non c’è viene sottolineato per svelare gli effetti della fatale deriva che abbiamo tutti intrapreso.
“In uno spazio definito, bianco e spoglio come i corridoi degli ospedali (o dei manicomi?), dominato da un finestrone oltre il quale gli astri (luna in primis) si muovono, si avvicinano e allontanano (quasi a sottolineare come anche qui si fluttui in uno spazio senza tempo e senza speranza), la scena è dominata da robotizzate creature. Il popping, l’hiphop e la break sono i vocabolari a cui i danzatori attingono per rendere perfetto e inquietante il senso della loro disumanità”– ha scritto in proposito Silvia Poletti, firma nota da decenni nel mondo della danza, spentasi prematuramente qualche mese fa.
“Il palcoscenico è animato da androidi alla ‘Blade Runner’, i volti sono fissi in non-espressioni: basti pensare alla meravigliosa bambina dai tratti orientali con lo sguardo terribilmente trasognato e vuoto che ripetutamente tenta di uscire dalla sala e di telefonare (cerca aiuto?) e le cui movenze, flessuose fino all’inverosimile, improvvisamente richiamano verminosi insetti”-ha sottolineato infine.
Deus ex machina dello spettacolo – che ha destato vivissima partecipazione e sincero interesse tra il pubblico pesarese- è Marcos Morau che ne ha curato la direzione artistica e la coreografia (con l’assistenza di Lorena Nogal).
Morau ha studiato fotografia, movimento e teatro tra Barcellona (Institut del Teatre), Valencia (Conservatorio Superior de Danza) e New York (Movement Research).
Da oltre dieci anni dirige la compagnia ‘La Veronal’ (costituita da artisti provenienti da diverse discipline, tra cui danza, cinema, fotografia e letteratura), invitata nei più prestigiosi teatri e festival internazionali, a cui sono stati riconosciuti numerosi premi.
E’ stato scritto che “il suo linguaggio è un’eredità del movimento astratto e del teatro fisico, fusi insieme in un amalgama surrealista e oscuro”: costruisce, cioé, mondi e paesaggi immaginari dove movimento e immagine si incontrano e si divorano l’un l’altro.
La scenografia è firmata da Max Glaenzel, la consulenza artistica e drammaturgica da Roberto Fratini e Celso Giménez, i costumi da Silvia Delagneau (realizzazione Mª Carmen Soriano).
La progettazione del suono è curata da Juan Cristóbal Saavedra, quella del video da Esterina Zarrillo, quella delle luci da Bernat Jansà (assistenza tecnica ed effetti speciali di David Pascual).
Decisamente un pomeriggio molto interessante. Mai visto qualcosa di simile.
Paola Cecchini

image_printStampa Articolo

Saviano Volleyball Vince il Campionato

Una domenica fantastica per il Saviano Volleyball del Presidente Raffaele Parisi. In settimana il mister Pasquale Cerqua aveva lavorato soprattutto sull’aspetto del morale e del non aver paura di affrontare l’incontro più delicato della stagione. Una trasferta a Vico Equense che poteva rivelarsi insidiosa soprattutto per l’orario scomodo alle 16,30. Approccio dei Ragazzi del Saviano Volleyball molto convincente che produce un deciso allungo nel chiudere il primo set agevolmente. Nel secondo parziale spesso la compagine savianese ha mostrato momenti di rilassamento che hanno dato fiducia alla squadra di Vico che ha provato a mantenersi in partita ma la posta in palio ha fatto ritornare la squadra del mister Cerqua di nuovo sui giusti binari. Questo ha spianato anche la strada per ottenere uno 0-3 tanto desiderato e alla fine lo ha dimostrato l’abbraccio di tutta la squadra per questo risultato. Il team del Saviano Volleyball ha poi ricevuto la notizia che aspettava ovvero il 3-2 del Nova contro lo Striano e questo ha proclamato di fatto il Saviano Volleyball Campione con una giornata di anticipo. La festa col Presidente Parisi è poi iniziata sul lungomare di Vico Equense dove tutta la squadra si era radunata per poi brindare alla vittoria del campionato. Abbiamo raggiunto telefonicamente l’allenatore Pasquale Cerqua : “ Ora possiamo finalmente goderci questa meritata vittoria e posso dire che il segnale più importante è arrivato proprio nella prima giornata di campionato quando nella difficoltà abbiamo strappato in casa del Nova Volley il punto che poi è risultato determinante per la conquista del Campionato. Bravi i ragazzi che hanno saputo gestire bene i momenti delicati e gli scontri diretti nel girone di ritorno”. La gioia più grande è quella del Presidente del Saviano Volleyball Raffaele Parisi : “ Questi Ragazzi mi hanno dato una soddisfazione immensa. Io personalmente l’aspettavo da tre anni, ma nonostante le numerose difficoltà di ogni tipo finalmente oggi i miei occhi hanno brillato per questo Successo che mi porterò sempre nel cuore. Siamo ripartiti dalla città di Saviano e al primo tentativo abbiamo vinto il Campionato.” Al telefono anche il capitano Enrico De Falco ci ha raccontato le sue emozioni : “ Partita dopo partita abbiamo raggiunto questo bel traguardo che ha portato in casa Saviano una grande soddisfazione. Una dichiarazione che voglio lasciare è che abbiamo vinto divertendoci giocando a pallavolo veramente con lo spirito della passione e dello stare insieme. Questa vittoria va condivisa con tutto il gruppo società e squadra, anche con i Ragazzi che purtroppo durante il campionato si sono infortunati.  Ora sarà grande festa e ringrazio il Sindaco e l’Amministrazione per l’invito che onoreremo presto nella Casa Comunale”. Il Saviano sarà impegnato sabato 13 aprile nell’ultima giornata di campionato in casa dello Striano Volley e poi verrà organizzata una festa della società.
Tabellino
Vico Equense – Saviano Volley 0-3 (16-25;19-25;15-25)

Articolo a cura della Redazione di Streetnews.it

image_printStampa Articolo

MERCATO LIBERO O TUTELATO?DIFFERENZE, SCADENZE E COSA è MEGLIO

Sempre più di frequente sentiamo parlare al telegiornale di mercato tutelato, di mercato libero, di bollette. La domanda sorge spontanea: ma è meglio il mercato libero o quello in maggior tutela? Quali sono le differenze tra i due mercati dell’energia? Quando si parla di questo tema è semplice confondersi e non capire quale conviene. C’è da dire che il mercato tutelato è un sistema di distribuzione controllato dallo Stato, quindi non c’è concorrenza, ma esiste un’autorità, l’ARERA, che stabilisce le condizioni contrattuali e i prezzi aggiornandoli periodicamente in base all’andamento dei prezzi dell’energia nel mercato elettrico. Ufficialmente la proroga più recente ha rinviato a luglio 2024 il passaggio obbligatorio al mercato libero anche per le utenze domestiche. Quando si parla di mercato libero si intende un mercato in cui l’energia elettrica non viene erogata da un unico fornitore ma, al contrario, può essere fornita da innumerevoli aziende private che competono tra loro con prezzi e servizi diversificati. Anche la SNIE S.p.A., con sede a Nola, nella città metropolitana storica società presente nel mondo dell’energia da più di cento anni, nella soddisfazione espressa dai propri dirigenti per i progressi e i continui sviluppi che si stanno compiendo, sta attuando proprio in questo periodo una campagna di informazione e promozione della sua Business Unit “SNIE ENERGY” che si occupa appunto di vendita di energia nel mercato libero. Per utenti da tutta ITALIA che vogliono ulteriori informazioni si può consultare il sito  https://www.snie-energy.it/ . Inoltre, proprio in queste settimane si sta effettuando una campagna di informazione attraverso un servizio di cartellonistica nei Comuni di: Cicciano, Camposano, Roccarainola, Casamarciano, Nola, Scisciano, San Vitaliano, Marigliano. Il mondo dell’Energia Elettrica ha aperto definitivamente le porte alla libera concorrenza e quindi bisogna informarsi nel modo giusto per poter effettuare la scelta migliore.

Articolo a cura della Redazione di Streetnews.it

image_printStampa Articolo

Saviano Volleyball : Che Vittoria

0

Un primo scontro al vertice quello tra Saviano Volleyball e Striano Volley, squadra giovane ma ostica da affrontare perché ben organizzata soprattutto nella fase difensiva. La gara inizia con un ottimo primo set dei NeroVerdi del Presidente Parisi; una gran distribuzione di gioco del palleggiatore Enrico De Falco e una ottima percentuale al servizio fanno la differenza rispetto alla squadra ospite. Poi nel secondo set la reazione dello Striano volley non si è fatta attendere con complici i numerosi errori gratuiti che hanno favorito l’allungo della squadra sarnese. Terzo e Quarto set il mister del Saviano Volleyball Pasquale Cerqua ha dovuto rivedere l’assetto della squadra schierando lo schiacciatore Agostino Sanseverino, che in condizioni precarie ha dato il suo apporto alla squadra. Di solito non scegliamo un migliore in campo ma davvero va sottolineata la grande prestazione dell’opposto del Saviano Volleyball Giampaolo Vitale che ai nostri microfoni a fine partita si è espresso così : “I più grandi nemici siamo noi stessi e abbiamo dimostrato che se siamo concentrati e uniti possiamo dare del filo da torcere a tutti. Questa importante vittoria è anche per l’arrivo di MariaChiara e per mia moglie.” Ora la squadra Savianese dovrà prepararsi allo scontro diretto di domenica 3 marzo contro NovaVolley per la vetta della classifica.

Saviano Volleyball-Striano Volley 3-1 (25-19;17-25;25-21;25-18)

Articolo a cura della Redazione di Streetnews.it

image_printStampa Articolo

Il genio del cuore

Fabio Magnasciutti io lo desidererei tascabile!

Vorrei che mi fornisse cuori a volontà, in eterno, come soltanto lui sa fare, per ora mi accontento di Facebook, dove appena ne “sforna” uno io lo condivido.

L’ho definito: il genio del cuore! In tutti i sensi però. Sì, per i cuori che disegna e per il cuore che mette nel disegno, nella parola o nella frase che nasce dalla sua mente creativa e accompagna la sua matita magica.

Attenzione, tutto, e non solo i cuori, è strabiliante. Chi volesse negarlo si faccia avanti o taccia per sempre! E vissero felici e contenti: Fabio, i cuori, le parole, la matita e tutto il resto appresso.

Fabio Magnasciutti è illustratore, insegnante, musicista, autore e vignettista.

Ha collaborato con la Repubblica, l’Unità, il Fatto Quotidiano, gli Altri, Linus e Left, disegnando copertine e vignette.

Ha curato le sigle e le animazioni dei programmi: “Che tempo che fa” e “Pane quotidiano” su Rai3.

Ha realizzato illustrazioni per “Anno zero” e “Servizio pubblico”.

Nel 2015 ha ricevuto il premio come miglior vignettista presso il Museo della satira di Forte dei Marmi.

Insegna illustrazione editoriale allo IED di Roma.

Nel 2005 ha fondato la scuola di illustrazione “Officina B5”.

In più nel 1993 ha dato vita alla band “Her Pillow”, voce e armonica.

Infine vogliamo parlare del suo sito? Che ha come prima pagina un citofono; lo sbalorditivo e inconfondibile volto della genialità.

Sono cresciuta a pane e tante cose, una delle quali è: “Più sono grandi e più sono umili!”. Così recita la saggezza popolare e così confermo: Fabio Magnasciutti è un grande!

A questo punto non resta che scoprire se lui ha consapevolezza della sua potenza, quanto, e a che livello ne abbia contezza oppure no. 

Fabio, sei consapevole del tuo potere evocativo?

È un problema che non mi pongo affatto.

Non penso molto spesso a questo, mi rendo conto che c’è una certa efficacia questo sì. Sicuramente non è uno dei motivi per cui faccio quello che faccio, comunque un riscontro a cui posso fare riferimento è la quantità di persone che mi seguono sui social, perciò è chiaro che c’è una risposta positiva da parte di chi mi segue.

Cosa provi nel vedere un tuo disegno o una tua vignetta subito dopo averla realizzata?

Indubbiamente capitano volte in cui sono più soddisfatto di altre.

Normalmente tendo a disfarmene molto velocemente. Non parlo delle illustrazioni che richiedono più tempo, ma le vignette sono quasi sempre dei conati che spingono ed escono fuori; generalmente non le riguardo, se non ogni tanto per controllare che tipo di reazione hanno scatenato. Solitamente tendo a dimenticarle.

Capita abbastanza spesso che qualcuno mi dica: “Ho visto la tua vignetta, quella che hai fatto l’altro ieri”, e io rispondo: “Quale?”. Non Ricordo, perché nella maggior parte dei casi sono urgenze e le liquido nel minor tempo possibile; semplicemente non mi soffermo, raramente può verificarsi quell’attimo in più dove mi accorgo di aver fatto qualcosa di migliore. Ogni tanto ho un’esclamazione di meraviglia.

Cos’è per te l’ispirazione? 

In realtà, tutto. Qualsiasi cosa.

Lo dico spesso ai miei studenti di lasciarsi incuriosire anche dalle cose più apparentemente banali, perché tutte possono raccontare delle storie, basta essere pronti/e a interrogarle. Faccio sempre l’esempio della foglia, perché io la disegno frequentemente; è uno degli oggetti a cui sono più affezionato, venendo da una famiglia di contadini, mi appartiene in modo speciale e la trovo straordinariamente evocativa: quella foglia in particolare tra mille mi interessa più di tutte e non so per quale motivo ho intercettato proprio quella, chissà come mai. Mi interrogo sul perché ci troviamo faccia a faccia in quel momento: da dove viene, cosa posso aver visto, dove andrà; la fine poi è nota a ognuno di noi.

Tutto ciò che ci circonda può essere fonte di ispirazione, essenzialmente, perché viene da qualcosa di molto più complesso di quello che noi stiamo osservando in quell’istante; è stata mossa da chissà cosa, la foglia intendo dire, ma anche il libro che sto guardando, oltre il telefono che ho davanti, una volta era un albero, ma poi c’è stata una catena di eventi che sono accaduti e l’hanno fatto diventare l’oggetto che non è solamente il contenuto del libro stesso, ma proprio l’oggetto: il parallelepipedo che vedo e che viene chissà da quante mani, quante menti, quanti sforzi e così via.

Non c’è nulla che nasca dal nulla, siamo tutti nomadi, ogni oggetto ha una storia, ed è interessante conoscerla; certamente l’oggetto non risponderà mai, sta a noi, probabilmente, darci anche le risposte alle domande che poniamo agli oggetti che ci circondano.

Trovo che tutto sia assolutamente degno di attenzione e quindi fonte d’ispirazione.

C’è musica e poesia in tutto quello che fai o questo privilegio ce l’hanno esclusivamente le tue vignette?

Provo un amore grande nella stessa misura.

Di sicuro la musica mi accompagna continuamente, di certo non è una fonte di reddito, almeno non la principale, ma senza alcun dubbio non posso farne a meno, sia dell’ascolto che della realizzazione, intendo dire proprio cantare, suonare, comporre; quindi c’è musica anche quando non l’ascolto.

Se sia in me o se sia fuori di me fatto sta che si concretizza e diventa qualcosa.

La poesia è un discorso ancora più etereo, più ampio; essendo anche un lettore e un amante della poesia, immagino che in qualche modo mi attraversi, decisamente ho i miei autori preferiti. 

La tua passione per il cuore come nasce?

Intanto è molto semplice da rappresentare e molto comodo.

Ha un colore particolarmente vistoso, perciò ha un potere evocativo, ed è soprattutto un simbolo universalmente riconosciuto; comunica quello che deve comunicare, poi ovviamente cambia a seconda dell’interlocutore che ha. 

Veicola messaggi che evidentemente stimo molto.

Non solo fa rima con amore, ma è una delle rappresentazioni dell’amore.

Mai sarcasmo sempre ironia? Giusto?

Il sarcasmo sa più di vendetta che altro, non costruisce molto, dopodiché può darsi pure che ne abbia fatto inconsapevolmente, non è che io mi ponga dei limiti o delle regole.

Se l’ho fatto, l’ho fatto senza l’intenzione di ferire.

Ferire tanto per ferire non mi interessa; ho un’indole nettamente non violenta da qualsiasi punto di vista la si guardi.

Detesto la violenza in quanto tale, perché persino quella verbale può far male, molto male.

In genere non faccio uso del sarcasmo, poi dipende dalle circostanze, è chiaro che in alcuni contesti come tra amici dove si sa esattamente cosa ci si può permettere, conoscendo le persone che si hanno davanti, è possibile utilizzare un sarcasmo che venga percepito nel senso più generico del termine, sapendo che non c’è nessuna volontà di ferire.

Le tue vignette hanno molto a che fare con la politica, mi sbaglio?

In qualche modo sì.

Un tempo molto di più, soprattutto quando collaboravo con il Fatto Quotidiano o l’Unità, che trattano temi prettamente politici, avevo a che fare con argomenti molto più inerenti alla politica. 

Non amo la satira politica nel senso stretto del termine. Non mi piace rappresentare personaggi e fare caricature, anzi non mi interessa neanche vederle, non gradisco il genere caricatura, perché poi finisce sempre nello sberleffo fisico ed è una cosa che mi ripugna.

La mia “satira” forse è più corretto chiamarla satira di costume, nel senso che tratto temi universali; quasi sempre si parla di amore, di morte, anche grazie, immagino, alle mie preferenze letterarie; vado verso un certo tipo di romanticismo, ma comunque anche lì c’è politica, ovunque, in qualsiasi cosa c’è politica, non necessariamente solo nelle stanze del potere.

Un gesto politico è anche non buttare una cicca per terra e te lo dico da fumatore.

Cosa fai quando non delizi con le tue opere d’arte chi ama il tuo lavoro?

Faccio più o meno quello che fanno tutti, anche se poi mi trovo quasi sempre a pensare a cosa disegnare, mi rendo perfettamente conto che è un tarlo costante, per il resto non so: esco, vedo gli amici, sto con i miei familiari.

Viaggi?

Devo dire, molto poco.

Viaggio per lavoro, le occasioni di viaggio sono quasi sempre legate a mostre e presentazioni.

In Italia giro circa una dozzina di regioni all’anno e per me è un bel modo di viaggiare. 

Non ho mai avuto l’indole del turista, è una cosa che ho sempre detestato, per essere sinceri, dopo due o tre giorni in un luogo senza lavorare mi sento un intruso e voglio andare via; mi sembra di stare allo zoo, non sono il tipo da macchina fotografica al collo.

Viaggiare per lavoro con uno scopo ben preciso lo preferisco, per me, è il modo migliore di viaggiare.

A cura di Maria Grazia Grilli

Foto di Emiliano Narcisi

image_printStampa Articolo

“La vicina di Zeffirelli” di Gaia Zucchi conquista San Potito, l’autrice risponde alle recenti dichiarazioni di Bruce Robinson che accusano Zeffirelli di molestie.

Aprire la chiesa, come luogo, alla cultura, alla lettura, alla musica, all’arte, al dibattito: grazie a quest’intuizione del Maestro Carlo Morelli e dell’organizzatrice, l’architetto Daniela Rinaldini, ieri presso la chiesa di San Potito (Napoli) si è verificato un afflusso di presenze inimmaginabile, tanto che non erano più disponibili nemmeno posti in piedi, per la presentazione del libro cult dell’attrice Gaia Zucchi, “La vicina di Zeffirelli”.

A distanza di oltre 12 mesi dall’uscita del romanzo, edito da De Nigris Editori, il best seller prosegue la sua scalata, richiamando il folto pubblico, sempre presente ad ogni iniziativa attuata con tenacia dall’autrice, eccezionalmente vestita per l’occasione dalla stilista Simona De Martino. Il talk, moderato egregiamente dal giornalista Rai Giovanni Occhiello, è stato animato dal digital creator Alessandro Basso, dalle letture dell’attore Andrea Di Bella, ed è stato incentrato senza riserve sulla violenza, fisica e psicologica, che la Zucchi subì, uscendone fortunatamente indenne.

Acclamati i suggestivi momenti di raccordo, con gli interventi musicali delle soliste Denise Morelli, Roberta Lauzeral, Alessia Marfella della “That’s Napoli Live Show” e le native melodie dei musicisti Mariano Lambiase e Andrea Sensale. Presenti molte personalità del territorio, tra cui l’elegante imprenditrice Rossella Paliotto, il produttore Salvatore Piedimonte, l’attore Nino Lauro, il videomaker Ciro Grieco e il fotografo Leandro Felicioni.

Al termine dell’incontro Gaia Zucchi si è pronunciata in merito alle recenti dichiarazioni dell’attore Bruce Robinson su Franco Zeffirelli, pubblicate con grande enfasi da centinaia di giornali: “Ora è il turno di Bruce Robinson nell’accusare una persona defunta, e che quindi non potrà mai difendersi. Si parla di presunte molestie sessuali ricevute dal Maestro cinquant’anni fa. Robinson nelle precedenti interviste non ne aveva mai fatto cenno; al contrario, si dichiarava appagato di aver preso parte a “Romeo e Giulietta”. La verità la sapranno solo loro due, ma nei vent’anni che ho frequentato Franco posso solo dire di aver visto centinaia di “bravi ragazzi” provarci ripetutamente, solo per avere una carriera spianata nel mondo del cinema, ed erano avances “pesanti”…Franco li ha sempre allontanati”.

image_printStampa Articolo

“Povere creature”

“Povere creature” è il film tratto dal romanzo omonimo di Alasdair Gray e realizzato dal regista Yorgos Lanthimos.

Qualche mese è passato da quando è uscito nelle sale e ancora non se ne vede un altro, non vorrei dire allo stesso livello o superiore, ma almeno leggermente somigliante come un parente alla lontana.  

Sarebbe bello vederne uno al mese con le stesse caratteristiche artistiche, per rimare un po’, se non altro.

È evidente, a mio parere, che un capolavoro così si possa creare soltanto se si è in uno stato di grazia! Non tutti/e saranno d’accordo! Del resto non tutti/e siamo in grado di riconoscere una gemma preziosa.

“Povere creature” racconta la rinascita di un essere umano, adulto, che sperimenta la vita reimparando tutto con il vigore di un bambino, in questo caso di una bambina.

Bella Baxter, interpretata dalla strepitosa Emma Stone, è una creatura che si è suicidata e ri-animata da uno scienziato che vuol essere, per lei, un Dio/padre, incarna la bellezza del desiderio in ogni sua forma: fisica, spirituale, psichica e sensuale o sessuale che dir si voglia.

Vive un girotondo di esperienze che la liberano da tutte le costrizioni.

Amore, dolore, divertimento, gioia, spudoratezza, coraggio, dolcezza, sono alcune delle emozioni, “compagne”, vissute da Bella, oltre alla ribellione, nella sua nuova avventura.

Una donna che con il cervello del feto del suo stesso sangue si emancipa, senza abbandonare mai ciò per cui è ri-nata ossia superare l’abisso dell’oscurità che accompagna ogni evoluzione, che si rispetti, degna dell’illuminazione.

Nel film non esiste censura culturale o di altro genere, le povere creature sono salve da qualsiasi tipo di compiacimento!

Straordinarie le scene dove la nudità appare come in un dipinto d’autore.

Impeccabili, dal punto di vista artistico, i momenti dedicati alla sessualità dove nulla è osceno; meravigliosa l’interpretazione di Emma Stone che riesce a restituire con una stucchevole semplicità, sia quando si spoglia che quando è immersa nel piacere, l’innocenza della scoperta e il desiderio di voler giocare ancora. Infatti la domanda che si pone è: “Perché le persone non fanno questo tutto il tempo?”, verrebbe da aggiungere: “Invece della guerra?”, ma, “armati” di pazienza aspettiamo un altro film che ci illumini!

Alla fine, Bella raggiunge la crescita emotiva, la consapevolezza di sé e cambia la realtà che non le genera piacere. Non solo, desidera studiare medicina e si spera “Incida sempre con compassione” come le suggerisce di fare Godwin, suo Dio/padre.

Non c’è niente che sia fuori posto: dalla scenografia, integrata nei pensieri, nelle parole, nelle azioni dei personaggi e nella storia raccontata, alla fotografia; nulla si può o si deve aggiungere quando si tratta di perfezione.

La perfezione è autrice di sé stessa e si insinua nella mente degli esseri umani, degli artisti! Fluisce! Si compie in tutto il suo splendore; raffinatezza è il suo secondo nome.

I costumi come i personaggi sono vivi e dimorano nella pura espressione creativa.

La colonna sonora è uno specchio che riflette il mood del film e in particolar modo della protagonista.

La sceneggiatura credo si sia rivelata ineccepibile, visto il prodotto finale.

La regia di Yorgos Lanthimos è magistrale con messaggi chiari e senza troppi virtuosismi.

È un film ipnotico, si rimane incollati come se il tempo, e tutto il resto, non esistesse.

A cura di Maria Grazia Grilli

Locandina dal web

image_printStampa Articolo

“Per salvare il teatro bisogna distruggere il teatro.”

È ancora plausibile considerare che sia interessante riflettere sul pensiero di alcuni personaggi del passato e/o del presente?

“Per salvare il teatro bisogna distruggere il teatro. Gli attori e le attrici devono morire tutti di peste… Essi rendono l’arte impossibile.” A dirlo è stata un’attrice: Eleonora Duse.

Cosa avrà voluto dire? La comprensione di quel che ha detto è così semplice come sembra?

Veramente voleva che gli attori e le attrici morissero? Dopo questa fantomatica “Morte” auspicava una rinascita che desse vita a nuove forme d’arte?

Distruggere le vecchie visioni e far emergere nuovi metodi creativi?

È chiaro per tutti/e quel che ha detto? E quel che non ha detto? Nascosto nelle particelle di ogni spazio? Mistero!

Orbene, “Esistono quattro problemi basilari per l’attore: non solo come essere un attore efficace, ma anche perché esserlo, dove esserlo e per chi”. Eugenio Barba non ha risparmiato la sua voce per ricordarlo.

Barba inoltre sostiene, ne “L’essenza del teatro”: “Lo spettacolo è la puntura di uno scorpione che fa danzare e la danza non finisce all’uscita del teatro, ma, anzi, il veleno viaggia all’interno, penetra nel metabolismo psichico, mentale, intellettuale e si trasforma in memoria”.

Alcuni attori, e attrici, hanno un cuore che vive tra la vita e la morte, ma no, si scherza: tra la vita e l’arte; come si sa cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia, sì, ma qui i fattori sono cambiati, perciò è inutile fantasticare con la matematica! Il rischio è di lambiccarsi il cervello e rimanere al buio per svariati minuti.

Gli attori e le attrici esprimono il carattere e i sentimenti di un personaggio, emozionano gli spettatori, riuscendo a coinvolgere chiunque, ma soprattutto non si può fare a meno di credere a ogni singola parola, gesto, espressione, pensiero, che li attraversi. Quelli/e ispirati/e riescono grandemente in questa impresa.

Fanno sembrare tutto facile, come se chiunque potesse fare quello che fanno loro. Sì, beato/a chi ha questa convinzione!

La facilità con cui alcune persone fanno quel che fanno è impressionante. E non solo nel teatro!

Sono artisti/e che hanno lavorato molto per formarsi e non sempre nelle tradizionali accademie; svolgono il loro compito con meticolosità: in teatro, nel cinema e finanche nelle cantine.

A volte qualcuno rimane per strada o meglio non si fa strada, ci siamo capiti!

Alcuni/e sono artisti/e, mi correggo, esseri umani che danno vita, sul palcoscenico, ad altri esseri umani in modo eccellente. 

Se avrete l’occasione di incontrare uno/a solo/a di questi esemplari scoprirete, senz’altro, la loro umiltà come pure la grande sensibilità. Sono sensibili al punto che riescono a trasformare in modo eccezionale l’impossibile in possibile.

La loro empatia è trasbordante, attenzione, sanno indignarsi, scegliere dove stare, ma non si perdono in giudizi o etichette; a volte non sono famosi, altre volte lo sono a livello internazionale.

Spesso, oltre all’arte coltivano la forza, il coraggio e non le mandano a dire su svariati argomenti, e, per rimanere in tema, qualche volta fanno dichiarazioni, apparentemente, scomode sulla loro professione, come ha fatto la Duse insomma. Tanto per sollecitare un pensiero evocativo, direi che è una modalità, quella dusiana, che ha fatto la storia.

A questo punto, potrebbe essere importante il punto di vista di Buber sugli attori!

Sì, suppongo proprio di sì!

Certamente, Buber c’è andato giù pesante.

Parla della grandezza degli attori e scrive: “Ci sono due generi di grandi attori.

Quelli che, per il loro talento assoluto nell’assimilare e riprodurre, fondono nella “figura” i moti espressivi osservati e, dopo l’osservazione, riprodotti.

E quelli che, sulla base della loro capacità di esperire con straordinaria profondità la natura e l’essenza di organismi a sé affini (siano essi reali o fittizi), di entrare per così dire “nella loro pelle,” sanno produrre, a partire soltanto da sé, il moto espressivo che necessariamente pertiene a ognuno di essi. 

Ai secondi appartiene lo spirito che viene acquisito nel corso del tempo, lo spirito le cui ali sono veloci come un istante e il cui nome è “esperienza vissuta” (Erlebnis).” 

Alla fine della narrazione, questo teatro bisogna distruggerlo o no?

E gli attori, le attrici, devono morire di peste, affinché l’arte sia possibile?

È necessario anche oggi come allora? Immagino i sì, i no, i non so!

Meditare sui significati più reconditi di un pensiero, di un’idea, di un punto di vista, può sicuramente essere rivelatorio di nuove scoperte e liberare da schemi preconfezionati che hanno perso la freschezza della natura.

Per concludere, in bellezza, sceglierei ancora le parole di Barba che un pochino di teatro, forse, se ne intende.

È il minimo che io possa fare!

“Cosa resta del teatro se non è religioso, nazionalista, se non crede ai libri, alle teorie e alle ideologie che vogliono spiegare e seminare certezze nel mondo?”

Cosa resta?

A cura di Maria Grazia Grilli

Realizzazione grafica a cura di Emy Gargiulo

image_printStampa Articolo

Secondo Trofeo Appio di Salvamento: sfiorata la soglia di 20 nuovi primati nazionali

Si è disputato domenica 21 aprile a Roma il II Trofeo Appio 2009, organizzato dalla Piscina Roma 70, in collaborazione con l’ASD Appio 2009 (nelle persone di Alessia Malfetta, Federica Di Luca e Diana Masiello) e l’ASDC Romaster, valevole per il circuito di Salvamento CSAIn 2024. Atleti di tutte le età (dai 5 fino ai 75 anni), nella sessione mattutina, si sono ritrovati nella storica piscina di Tor Bella Monaca per sostenere gare individuali in vasca (50m nuoto con ostacoli sprint, 100m super lifesaver, 50m trasporto manichino con e senza pinne) e la staffetta 4×10 line throw: prove che hanno fatto registrare complessivamente 19 nuovi primati nazionali, di cui ben 15 incassati dal gruppo Romaster/Appio, capitanato da Andrea Longobardo, e 4 dalla Nettuno Club di Emanuela Andi. Nella sessione pomeridiana, presso il Royal Beach Volley del Divino Amore, si sono svolte invece la staffetta di chilometro frazionato su campo nonché le gare di bandierine, che, per gli atleti più piccoli, si sono concluse con l’assegnazione del Trofeo Minerva. La manifestazione è stata scandita in mattinata da una romantica proposta di matrimonio a sorpresa e dalla partecipazione dei consiglieri del VI Municipio del Comune di Roma Maria Leccese e Gabriele Manzo, che hanno voluto far sentire la presenza delle istituzioni locali sul territorio.

Di seguito il videoclip con alcuni momenti significativi della competizione e con gli interventi della consigliera Maria Leccese, dell’atleta M30 Damiano Santinello (Nettuno Club) e dei primatisti Romaster nella staffetta line throw maschile (Mario Capodiferro, Andrea Longobardo e Marco Gregori, detto Marcuccio; assente in video il quarto staffettista Marco Ferri) e femminile (Giulia Casciotta, Maria Gimelli, Cinzia Marini e Chiara Gisellu).

a cura di Massimiliano Longobardo

image_printStampa Articolo

PANINI COMICS presenta al COMICON di Napoli TOTÒ, L’EREDE DI DON CHISCIOTTE – SECONDO TEMPO

Dopo il successo del primo tempo, pubblicato nel 2022 in occasione del 55° anniversario della scomparsa di Totò, Panini Comics presenta il volume conclusivo di Totò, L’erede di Don Chisciotte, l’opera di Fabio Celoni concepita a partire dal recupero di un trattamento cinematografico mai portato sul grande schermo. Il secondo tempo sarà disponibile in libreria, fumetteria e su Panini.it a partire da giovedì 25 aprile e sarà presentato ufficialmente in occasione di COMICON Napoli (25-28 aprile, Mostra d’Oltremare, Napoli).

Questo incredibile lavoro nasce dal “film perduto” di Totò, un soggetto cinematografico originale scritto a più mani da grandi sceneggiatori del passato come Antonio PietrangeliCesare ZavattiniLucio Battistrada e altri ancora. Fabio Celoni ha ritrovato questi materiali del 1948 e dato vita a un progetto unico, che unisce cinema e fumetto celebrando il grande umorismo di Antonio De Curtis, il Principe Totò. Celoni ha lavorato su ogni dettaglio del volume avvalendosi della preziosa collaborazione della nipote del Principe Elena Anticoli De Curtis.

Voglio confessarvi anche una mia segreta ambizione: interpretare il Don Chisciotte. Ci penso sempre e spero che il mio desiderio si avveri, poiché Don Chisciotte mi è molto simpatico”, così Antonio de Curtis commentava il sogno di realizzare un film sull’iconico protagonista del romanzo scritto dallo spagnolo Miguel de Cervantes. Dopo oltre 50 anni Celoni ha avverato questo desiderio, rendendolo protagonista di imperdibili avventure a fianco del sodale Aldo Fabrizi (nei panni di Sancho Panza), ricreando così l’accoppiata comica di tanti film di successo come I TartassatiGuardie e Ladri e Totò, Fabrizi e i giovani d’oggi

Con questo Secondo tempo, L’erede di Don Chisciotte vede finalmente il suo compimento, dopo 75 anni dalla prima stesura. Totò ha finalmente girato il film che ha tanto desiderato per tutta la sua vita. I miei primi approcci al progetto risalgono al 2017, quindi sono ben 7 anni che lavoro a quest’opera. A un certo punto ho quasi temuto che la “maledizione di Don Chisciotte” potesse davvero funzionare. Ma non c’è maledizione che tenga, quando si fa qualcosa per amore” ha commentato Fabio Celoni. La conclusione perfetta di un’opera maestosa, dunque, dedicata a uno dei miti assoluti del cinema italiano.

Totò, L’erede di Don Chisciotte: Secondo tempo contiene dettagliati apparati redazionali che ne raccontano la genesi, la realizzazione grafica e varie curiosità su Totò, come il suo amore per i fumetti. L’opera è disponibile anche in un cofanetto deluxe che raccoglie i due volumi e in un cofanetto raccoglitore con solo il secondo volume per chi possiede già il Primo tempo.

image_printStampa Articolo

“PANARIELLO VS MASINI – IL RITORNO”: si aggiungono 3 nuovi show al tour di questa estate. Biglietti in prevendita da oggi.

Dopo il grande successo degli show del 2023, Giorgio Panariello e Marco Masini sono pronti a tornare insieme sul palco con “PANARIELLO VS MASINI – Il Ritorno”, una nuova sfida fra battute e canzoni, per oltre due ore di spettacolo!

Da luglio saranno quindi pronti a riabbracciare il loro pubblico con una nuova serie di appuntamenti, a cui adesso si aggiungono 3 nuovi showa Otranto (LE), Montalfonso (LU) e Reggio Calabria.

Queste le date di “PANARIELLO VS MASINI – Il Ritorno”:

20 luglio – LA SPEZIA – PIAZZA EUROPA

24 luglio – LIGNANO SABBIADORO (UD) – ARENA ALPE ADRIA

25 luglio – ESTE (PD) – ESTE MUSIC FESTIVAL – CASTELLO CARRARESE

31 luglio – OTRANTO (LE) – FOSSATO DEL CASTELLO (NUOVA DATA)

3 agosto – MILAZZO (ME) – CASTELLO DI MILAZZO

6 agosto – FOLLONICA (GR) – SUMMER NIGHTS – PARCO CENTRALE

7 agosto – MONTALFONSO (LU) – MONTALFONSO SOTTO LE STELLE – FORTEZZA DI MONTALFONSO (NUOVA DATA)

9 agosto – FORTE DEI MARMI (LU) – VILLA BERTELLI

10 agosto – CASTIGLIONCELLO (LI) – CASTELLO PASQUINI

12 agosto – REGGIO CALABRIA – PIAZZA CASTELLO (NUOVA DATA)

28 agosto – MANTOVA – ESEDRA PALAZZO TE

31 agosto – PRATO – PIAZZA DUOMO 

I biglietti per le nuove date sono disponibili in prevendita su Ticketone e punti vendita abituali.

Per informazioni: www.ticketone.it e www.friendsandpartners.it

RTL 102.5 è media partner ufficiale del tour.

Il tour è prodotto e organizzato da Friends & Partners in collaborazione con Concerto Music e Momy Records.

Birindelli Auto è automotive partner del tour.

GIORGIO PANARIELLO nasce a Firenze ma è versiliese di adozione. Comico, attore, presentatore con il suo talento, la sua carica espressiva, il trasformismo, del quale è maestro, si divide tra teatro, cinema, televisione ma anche libri, pubblicità e radio. Nel 2024 ha vinto la quarta edizione di “LOL – Chi ride è fuori”. 

MARCO MASINI ha pubblicato nel 1990 “Marco Masini”, l’omonimo primo album dell’artista toscano che nel corso degli anni ha pubblicato undici album in studio rimasti nel cuore degli italiani. Indimenticabili anche singoli come “T’innamorerai”, “Bella Stronza”, “Ci vorrebbe il mare”, “L’uomo volante”, “Raccontami di te” o, ancora, “Spostato di un secondo”. 

image_printStampa Articolo

Napoli Pride 2024: la madrina è Malika Ayane

L’attesissima manifestazione si svolgerà sabato 29 giugno e sarà anticipata dalla seconda edizione del Pride Park: una settimana di incontri, spettacoli ed eventi culturali per discutere di libertà e diritti civili.

La cantautrice Malika Ayane sarà la madrina del Napoli Pride 2024 ad annunciarlo è Diego Di Flora, confermato nuovamente alla direzione artistica della manifestazione.

“Siamo liete e lieti – affermano dal Comitato Napoli Pride (costituito dalle associazioni Coordinamento Campania Rainbow, ALFI Le Maree Napoli, Antinoo Arcigay Napoli, ATN Associazione Trans Napoli e Pride Vesuvio Rainbow) – di avere, grazie al lavoro di Diego Di Flora, anche quest’anno una madrina del Pride d’eccezione e siamo riconoscenti agli artisti che in questi anni si sono esposti e hanno condiviso le nostre battaglie di civiltà e avanzamento dei diritti a tutela di tutte e tutti”

“Sono profondamente orgogliosa di partecipare al Napoli Pride – aggiunge Malika Ayane– in un momento in cui, uno dei luoghi ai quali sono più affezionata e che amo da tempo, è finalmente al centro del mondo grazie alla sua bellezza ed energia.

Negli ultimi anni molte cose sono cambiate in meglio per rendere l’Italia un paese più inclusivo. Il cambiamento però è un percorso lungo, che passa soprattutto attraverso l’impegno quotidiano e che nella parata trova la sua celebrazione. Come al solito, quello che si vede, la festa, è solo l’apice del lavoro di tanti che fanno il possibile per rendere il presente il migliore possibile. Fiera di poterne essere parte.

“Quando mi hanno confermato direttore artistico del Napoli Pride 2024 non ho avuto dubbi sulla scelta della madrina – dichiara Diego Di Flora – ed evidentemente non ne ha avuti neanche lei ad accettare. Malika Ayane mi ha risposto al messaggio che le ho inviato per invitarla, dopo pochi minuti. L’artista si è sempre esposta con convinzione nella lotta contro le discriminazioni che ancora resistono nel nostro Paese. La sua immagine di donna forte, Indipendente e determinata mi ha sempre affascinato e sono sicuro che con la sua eleganza e con la potenza della sua voce potrà, ancora una volta, trasmettere un messaggio intenso per l’intera comunità LGBTQIA+”

image_printStampa Articolo

La Street Artist LAIKA espone al Serlachius in Finlandia nella collettiva “Maschere” con Ai Weiwei, Man Ray, Picasso

La street artist Laika vola in Finlandia per esporre nel prestigioso museo Serlachius, a Mänttä, all’interno della mostra collettiva “MASCHERE. Identità multiple dall’antichità all’arte contemporanea” (tit. or. ‘MASKS. Multiple Identities from Antiquity to Contemporary Art’) curata dalla storica dell’arte italiana Lorella Scacco, che si aprirà l’11 maggio e sarà visitabile fino al 15 settembre.

All’interno della mostra – che indaga il ruolo della maschera nella creazione di significato, concentrandosi su tre aspetti principali, quali identità, travestimento e protezione –, Laika espone 4 opere.

La prima, Herd Immunity Is Bullshit, realizzata nel 2020, ritrae l’allora premier inglese Boris Johnson nel corpo di una pecora che viene tenuto a distanza da altre tri ovini. L’opera è una critica mossa all’ex primo ministro in merito alle sue politiche per l’emergenza del Covid-19.

La seconda riguarda ancora la pandemia ed è #Jenesuispasunvirus, tra le opere più celebri dell’artista e la prima al mondo sul tema pandemico. L’artista, infatti, realizzò quest’opera quando l’emergenza Covid-19 non era stata ancora classificata come epidemia. #Jenesuispasunvirus è una critica ai comportamenti razzisti che la popolazione cinese ha subito durante le prime fasi della pandemia. 

La tela ritrae la ristoratrice Sonia Hangzhou, simbolo della comunità cinese a Roma, che si protegge dal virus del razzismo e dell’intolleranza. 

E ancora Symptoms, l’opera dedicata questa volta all’ex premier brasiliano Jair Bolsonaro, che negli anni del suo governo ha messo in pericolo l’esistenza delle popolazioni indigene del paese, raffigurato mentre aveva contratto il Coronavirus. Accanto a lui un uomo, un indio (dei “povos indígenas brasileiros”) munito di mascherina che gli misura la temperatura e spera…

La quarta ed ultima opera, invece, è la più recente Self Portrait Against War, realizzata nel 2023, e dedicata alla guerra tra Russia e Ucraina. In questo autoritratto, l’artista decide di “metterci la faccia”, o meglio “la maschera”, per schierarsi in nome della pace e rivolgere un monito alle grandi potenze imperialiste affinché fermino le ostilità e risolvano il conflitto con la diplomazia.

Un monito quanto mai essenziale durante un periodo di preoccupante escalation bellica come quello di oggi.

Laika esporrà al fianco di altri artisti internazionali come: Elina Brotherus, Claude Cahun, Birger Carlstedt, Delphine Diallo, Albert Edelfelt, Saara Ekström, Daniel Frasnay, Paul Gauguin, Akseli Gallen-Kallela, Giovanni Gastel, George Hoyningen-Huene, Wifredo Lam, Marita Liulia, Sami Lukkarinen, Luigi Ontani, Pablo Picasso, Pierre-Louis Pierson, Tuulikki Pietilä, Man Ray, Gino Severini, Cindy Sherman, Ellen Thesleff, Patrick Tosani, Filippos Tsitsopoulos, Phil van Duynen, Gillian Wearing, Ai Weiwei e Agata Wieczorek.

image_printStampa Articolo

Convegno dell’Associazione “Italiani a Mikonos” dal titolo “Mikonos,  Capri Euromediterraneo, Sustainabity and Excellence Talks”.

L’ evento dell’Associazione “Italiani a Mikonos si è svolto presso il Caffè Gambrinus, di Napoli alle ore 18 del 22 aprile 2024.

In data odierna 22  aprile 2024, presso il Caffè Gambrinus sito in Piazza Trieste e Trento di Napoli è stato organizzato un interessante convegno dall’Associazione” Italiani a Mikonos” di cui il Presidente il Dott.Gianpaolo Sinno è intervenuto ed ha illustrato la mission dell’Associazione “Italiani a Mikonos” con la collaborazione e partnership della Fondazione “E- novation” rappresentata dal Presidente Professor Massimo Lucidi che è stato il moderatore del convegno.

Sono intervenuti nel corso del convegno l’avvocato Nicholas Esposito, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha dato il suo prezioso contributo mettendo in evidenza la centralità delle sinergie tra le varie associazioni di settore turistico, culturale, sociale, turistico e mettendo in risalto Napoli come città non solo importante da un punto di vista artistico, culturale, storico e  come polo attrativo dal punto di vista imprenditoriale, come le altre realtà consolidate come Capri e Mikonos.

Un plauso al Presidente Gianpaolo Sinno, che ha fatto emergere una realtà importante come la sua associazione “Italiani a Mikonos ” come prodotto made in Naples valorizzando lo spirito imprenditoriale turistico di Napoli, in una nuova  veste non solo relativa al mondo turistico ma riunendo delle eccellenze imprenditoriali di vari settori di Napoli e del Mezzogiorno.

Tra i vari relatori intervenuti vi è stato anche quello dell’avvocato Gennaro Caiazzo, dell’Associazione ” L’avvocato viaggiatore – adv, che tutela i viaggiatori dal punto di vista legale e che ha offerto il suo contributo per una  causa nobile come quella dei tanti disagi che spesso vivono i viaggiatori durante i loro viaggi.

Per quanto concerne Capri è stata  utile anche la presenza di Lorenzo Coppola, Presidente di Federalberghi Capri, mettendo in risalto Capri, non solo da un punto di vista puramente turistico  come eccellenza mondiale, ma anche auspicando una riflessione sul momento drammatico che viviamo con le guerre che destano preoccupazione nel mondo.

L’avvocato Gennaro Demetrio Paipais, consigliere comunale di Napoli che ha fatto un breve intervento di saluto nel finale di convegno.

A moderare questo convegno al Caffè Gambrinus, il Professor Massimo Lucidi che ha ringraziato i vari relatori e  il pubblico accorso al Gambrinus che ha riempito l’intera sala e ha dato la parola ad altre personalità importanti come Marcella Caiazzo, che ha parlato dell’imprenditoria giovanile e allo sviluppo delle diverse attività presenti sul territorio caprese.

Oltre ai vari relatori presenti al convegno si è aggiunto anche l’avvocato Riccardo Guarino presente da anni con le sue battaglie civili per la centralità di Napoli e del suo sviluppo con la sua associazione “Rinascimento Partenopeo”.

Tra gli ospiti in sala anche il manager dello spettacolo, cinema e tv, Vincenzo Massimiliano Acri sempre attento e sensibile a tematiche sociali e culturali della città di Napoli.

Il Dott.Christian Russo ideatore e promotore di varie iniziative culturali,artistiche,sociali e di beneficenza a tutela del patrimonio artistico, culturale, storico, turistico della città di Napoli in ambito regionale e nazionale grazie all’ ideazione della associazione teatrale culturale artistica senza scopi di lucro “NapoliArt”. 

L’ obiettivo di questo interessante convegno oltre quello di riunire tante personalità importanti di vari settori è stato quello di unire i cristiani e ordossi a Mikonos dal 4 all’ 8 maggio per una preghiera ecumenica insieme per la pace e auspicare la fine di ogni guerra, e per un premio importante come le Eccellenze a Mikonos che si terrà il 7 maggio in un locale italiano nella città greca.

a cura di Christian Russo

image_printStampa Articolo