Sì, funziona, se a farla è Nanni Loy.
“La zuppetta” fornisce la possibilità di prendere la direzione più consona, a mio avviso, per parlare degli scherzi. Ovviamente, nel caso di Loy, ben architettati.
Gli scherzi sono molto amati dai bambini. E chi non è stato bambino? Pensando a me, ammetto di averne fatti parecchi, anche da adolescente, e confesso che ho riso moltissimo, praticamente mi sono sbellicata.
Nanni Loy diceva “L’irruzione del folle, del paradossale, nel banale, nel ripetitivo, nel quotidiano diverte la gente.”
“La zuppetta” mi faceva impazzire quando la guardavo e ancora oggi mi diverte, perché in fondo rispecchia la convinzione di Nanni Loy che credo nessuno possa confutare: “Si può rompere la monotonia della vita con gli scherzi, movimentare l’esistenza con il paradosso, l’ironia e l’umorismo”.
Com’è difficile a volte e non mi riferisco a chi lo fa per mestiere, anche se pure lì può essere complicato, ma specialmente alla vita quotidiana di ognuno, che può mettere a dura prova la gioia, facendola letteralmente sparire.
Toccherebbe fare uno sforzo e recuperare la voglia di scherzare che avevamo da bambini.
Ricominciare a divertirsi, in sostanza provare a schizzarsi l’acqua con le mani, piccoli schizzetti, e ridere, ridere, a crepapelle.
“La zuppetta” potrebbe non piacere a tutti, ma la cosa importante è che a tutti piaccia fare gli scherzi, e che si riconquisti la voglia di farli. Progettarli nei minimi particolari con l’intento di divertirsi a livelli stratosferici.
E dopo averli fatti raccontiamoli e godiamo, ridiamo, persino del racconto.
Dedicare alcuni momenti della vita a fare gli scherzi è sicuramente produttivo per il benessere del corpo e della mente, ovvero un beneficio psicofisico.
Bisogna uscire dalla gabbia della paura di essere additati come folli o persone che non hanno un cavolo da fare e perciò si trastullano con gli scherzi.
Pensate alla “Zuppetta” di Nanni Loy e andate avanti con i vostri scherzi.
E se qualcuno non è d’accordo pazienza!
A cura di Maria Grazia Grilli
Immagine RaiPlay