mercoledì, Maggio 15, 2024
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Daniel Noè, un atleta medaglia d’oro mondiale

Toscano, classe 1996, atleta di rilievo internazionale, personal fitness trainer, bodybuilder e fitness model, Daniel Noè è ‘Mister Universo ICN 2023’ (Seoul, Corea del Sud), ‘Vincitore del titolo di Mister AINBB 2023’ (Rimini Wellness, Fiera del Fitness di Rimini), ‘Campione europeo Fitness Model PRO 2023’ (Salamanca, Spagna), ‘Vice campione del Mondo Fitness Model PRO 2022’ (Praga, Repubblica Ceca) ed ha concluso il 2023 in bellezza, conquistando la medaglia d’oro all’ ‘ICN WORLD CHAMPIONSHIP’ (bodybuilding competition), tenutasi a Perugia dal 3 al 5 Novembre scorsi.

Nello specifico, con grande merito, si è aggiudicato il titolo di Campione del Mondo nella categoria ‘Fitness Model PRO’. Un titolo tanto ambito, arrivato dopo le qualificazioni del 30 Luglio scorso al ‘The Night of the Natural’ (Perugia) e del 22 Ottobre scorso al ‘The best Natural in Show AINBB’ (Brendola -VI).

Complimenti a questo fantastico atleta, orgoglio italiano, medaglia d’oro mondiale.

Daniel Noè rappresentante nazionale del ‘Natural Bodybuilding’

Il ‘bodybuilding natural’ è la disciplina che mira allo sviluppo della maggior ipertrofia muscolare senza l’utilizzo di sostanze vietate dalla legge e promuove una visione sana e salutare dell’allenamento in palestra.

L’allenamento del ‘bodybuilding natural’ deve essere, così, tutto indirizzato ad aumentare la tensione muscolare, sia con esercizi incentrati sul carico, sia con esercizi incentrati sul tempo sotto tensione.

Non c’è una formula ben precisa per arrivare ad ottenere ottimi risultati. Tutto è racchiuso nella forza della propria spinta motivazionale, nell’impegno e nella costanza impiegate per arrivare al raggiungimento dell’obiettivo, attraverso l’allenamento.

Oltre a questo, sono fondamentali una non indifferente concentrazione mentale e una corretta alimentazione.

a cura di Dario Cecconi

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Diario di avventure, finestre sulla Terra. Oltre l’orizzonte, in una incantevole scala di verdi. La Ceja. Medellin, Colombia.

La descrizione di qualcosa di straordinario diventa sempre molto complicata. Le parole, spesso, non sono sufficientemente dense o cariche di quel significato e quell’emozione che i tuoi occhi hanno trasmesso alla tua anima e al cuore. Mi sento vuoto. Improvvisamente pieno e colmo. Malinconico e, al secondo, inaspettatamente felice ed allegro. Dicotomia emozionale. Rigida, netta scissione di sensazione e sentimento. Istantaneamente poi, convergente e amichevole riunificazione. In quei primi passi, dopo quel bacio e quell’abbraccio, saliti in macchina, dopo aver caricato tutto nello spazioso portabagagli, ci dirigiamo verso la nostra nuova e futura casetta. Da Rionegro verso il municipio de La Ceja, paesino di circa ventimila persone incastonato tra i verdi campi di fiori e pascoli, dell’Oriente Antiocheno. Tutto fluisce morbido e, ripeto, verde, fuori dal finestrino scuro di quel grande veicolo che ci stava traghettando verso l’appartamento. Stringo la mano a Sebas, il mio amore, il mio traghettatore e complice di questa recente avventura.

Decido di abbassare il finestrino, voglio godermi ogni singolo colore, odore, atto di vita che scorre lì fuori. Chiedo permesso al conducente e lo abbasso. Una scala di verdi e azzurri mi inonda la vista. Tutto è come il velluto, uno zucchero filato, una panna montana a neve, soffice. Tutto è dolce, amabile, pacato e rilassato. Nella velocità della macchina, a volte, si uniscono i contorni, sparendo così l’orizzonte che separa, alla nostra vista, la terra dal cielo. Quell’orizzonte che troppe volte ci intimorisce tracciando una separazione, o un limite invalicabile e che invece, sono contento di aver cancellato. Tutto è un tutt’uno impressionante di natura ed unicità. Ogni cosa mi pare incantevole. Il petricore invade i miei sensi olfattivi, quel tipico odore della pioggia che, probabilmente da poco, aveva smesso di bagnare la terra, lasciando così il suo classico profumo. Il terreno bagnato, il volare sincronico degli uccelli che, felici sorvolano la nostra esistenza.

Raggiungiamo La Ceja, la notte ha già coperto le cose e le persone che, adesso, sono illuminate dai lampioni, dalle luci delle case e le insegne dei negozi. Carichiamo tutte le valigie, la bici, e gli zaini nell’ascensore. Il nostro appartamento è all’ultimo piano, il quinto, in una palazzina, in un comprensorio di quattro edifici con un portiere che sembra molto gentile, un parco giochi comunitario, una palestra ed i box auto. Entro. La casa è piena di palloncini, una scritta “bienvenido” blu è appesa ben grande sulla parete all’entrata. Lo abbraccio nuovamente, sono emozionato, lo è anche lui e la mamma. L’appartamento è bellissimo, grande e spazioso, tre camere da letto, salone, cucina e due splendidi bagni con, sul soffitto, al posto di un muro c’è un vetro che ci permetterà di farci la doccia guardano le stelle, al buio ed illuminati dalla luna, nelle notti nottilucenti. Dei finestroni, in salone e in due delle camere da letto, danno sulle montagne davanti a noi. La notte le cinge, domani mattina avrò l’opportunità di vederle e vedere meglio tutto il panorama. Doccia. Usciamo a cercare qualcosa da mangiare.

Fuori è buio, l’odore di terra bagnata avvolge tutte le cose. Per essere un paese di ventimila anime è vivace e pieno. La gente cammina lungo i marciapiedi molto più alti di come li abbiamo noi in Italia, ad esempio, al lato macchine e piccoli bus scorrono in strada. Facciamo una passeggiata, Seba vuole mostrarmi la piazza principale, i supermercati presenti, controllare che la mia carta funzioni correttamente e assicurarsi che non mi perda la prossima settimana quando, dovrò restare da solo perché lui dovrà finire gli ultimi giorni nella sede dell’ospedale dove lavora come dentista, a Medellin. Realmente non mi preoccupa il fatto di restare da solo, avrò tempo per scoprire, conoscere i ritmi, abituarmi al nuovo orario che, oltre al cambio d’orario, tutto il mio lavoro continuerà con fuso europeo, perciò, avrò la sveglia abbastanza presto verso circa verso le cinque ma finirò massimo alle tredici o le quattordici così, avrò tutto il pomeriggio libero per me. La piazzetta è molto bella, una grande chiesa bianca con i contorni rosso scuro e le grandi porte di legno è posizionata su uno dei lati, ben visibile a tutti quanti. Ha uno stile coloniale, è bella, semplice ed accogliente. Molte palme ed altre piante riempiscono il centro del parco de La Ceja, sembra una mini-foresta. Tutto intorno circondano case basse, alcune in legno scuro, altre in cemento pitturato di bianco o giallo, molti bar, caffè, una gelateria, un paio di forni dai quali esce un odore buonissimo. Tutto è armonico, ancora non posso credere a quello che sto vivendo o, meglio, a quello che mi accingo a vivere.

Colombia.

Il mondo, la vita, le scelte, le persone che incontriamo. Il tessere casuale del destino, degli scontri, degli sfioramenti, del lambire delle esistenze molteplici, sincroniche, asincroniche, uniche, uguali. Le ultime nuvole fanno spazio alle stelle, le stelle alla luna, tutto si tinge, muta. L’amore mutevole delle cose, le scintille, il fuoco, la pioggia. Grazie. Grazie in primis a me stesso per non demordere nonostante tutto, malgrado le cadute naturali e poi, a tutti i cuori coraggiosi e valenti. Ci fermiamo a mangiare in un ristorante messicano, io, Seba e sua mamma Luz. Tutto è piccante, ridiamo, scattiamo le prime fotografie, i miei occhi si fanno rossi per il sonno. Torna la pioggia, corriamo a casa impregnati e felici. Diamo la buonanotte a sua mamma. La abbraccio. Io e Seba raggiungiamo il bagno che si trova dentro la stanza matrimoniale, la più grande. Parliamo sotto lo scroscio dell’acqua calda, bollente che cade dalla doccia, abbiamo spento le luci, siamo seduti sul pavimento in gres e sopra di noi la notte, un cielo a me ancora ignoto che già mi ha innamorato.

Una finestra, un’altra finestra sulla vita, sulla terra e questa è differente, diversa dalle altre. È sul tetto, sul tetto di questa nuova casa, sul tetto di questa nuova avventura.

Ci baciamo.

a cura di Michele Terralavoro

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Dario Cecconi: “70 anni di una tv che ha saputo guardare al futuro”

La radio-televisione italiana, in questo 2024, festeggia ben due ricorrenze importanti: i 70 anni della televisione e i 100 anni della radio. In Italia, infatti, la prima messa in onda televisiva risale al 3 Gennaio 1954 mentre l’esordio ufficiale della radio al 6 Ottobre 1924.

Il cammino di sperimentazione che portò all’avvio ufficiale delle trasmissioni televisive era iniziato nel 1939, interrotto dal Secondo conflitto mondiale. Terminata la Guerra, l’ ‘Eiar’, diventata ‘Rai’, ricominciò dalla radio per poi proseguire con la televisione. Da lì in poi, tanti eventi sportivi al centro delle dirette degli anni di sperimentazione, insieme alle riprese di numerosi spettacoli teatrali. La fase sperimentale terminò all’inizio del 1954, proprio con l’avvio regolare delle trasmissioni del ‘Programma Nazionale’.

Le prime parole che il Paese ascoltò durante la prima messa in onda ufficiale, pronunciate dall’annunciatrice Fulvia Colombo, furono: “La Rai, Radiotelevisione Italiana inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive”.

Con la nostra intervista a Dario Cecconi, giornalista esperto di mass media, autore televisivo professionale e attento, che ha sempre cercato una formula innovativa tra intrattenimento e divulgazione, cerchiamo di cogliere il senso di questi 70 anni di televisione italiana, di scoprire alcuni elementi interessanti legati alla sua storia e di farle i nostri più cari auguri. Dario Cecconi è anche conduttore di ‘Testa & Cuore’, programma di informazione, di approfondimento culturale e di interviste a tema, di cui cura la regia, appartenente al circuito regionale toscano ‘7 Gold’. Si tratta di una trasmissione in grado di registrare, ogni settimana, un ottimo consenso di pubblico.

Dario Cecconi, qual’ è stato il primo programma ufficiale della televisione italiana?

“Il primo programma televisivo ad essere trasmesso dal ‘Programma Nazionale’, poi diventato ‘Rai1’ e che segnò anche il debutto televisivo di Mike Bongiorno e del regista Antonello Falqui è stato ‘Arrivi e partenze’. Dopo alcune prove sperimentali effettuate nel 1953, la prima puntata del programma andò in onda alle ore 14.30 di Domenica 3 gennaio 1954, subito dopo la cerimonia inaugurale delle trasmissioni ufficiali. Di Mike Bongiorno, possiamo dire, inoltre, che dal 6 novembre 1954 al 17 maggio 1955, condusse il primo quiz della tv italiana: ‘Fortunatissimo’. Andava in onda il sabato sera”.

Ci sono dei programmi della televisione italiana che possiamo definire ‘storici’?

“Sicuramente il ‘Festival di Sanremo’ e ‘Lo Zecchino d’Oro’ sono due programmi storici, due veri e propri eventi televisivi che hanno scritto e che scrivono, ancora oggi, la storia della televisione italiana. Si tratta di due programmi molto popolari e amati che raccontano la storia artistica, culturale e sociale della nostra Italia, attraverso la musica. Includerei tra i programmi storici anche il ‘Telegiornale’ che, soprattutto nelle edizioni serali, è sempre stato un caposaldo della televisione”.

Quali sono stati i periodi di maggiore fermento creativo per la televisione italiana?

“Nei suoi sette decenni di vita, la televisione italiana ha attraversato diverse fasi. Negli anni ’60, ha vissuto un periodo di grande fermento creativo, con la nascita di programmi di successo come ‘Rischiatutto’, ‘Canzonissima’ e ‘Carosello’. Negli anni ’80, poi, abbiamo assistito ad un aumento esponenziale della programmazione di intrattenimento, quindi di rielaborazione creativa, dovuta allo sviluppo delle emittenti private che iniziarono a competere con il servizio pubblico”.

Qual è il genere televisivo più amato dagli spettatori italiani?

“I programmi di intrattenimento sono i più amati dal pubblico televisivo. I telespettatori italiani hanno sempre avuto una particolare predilezione per questo genere di programmi che, nel dettaglio, un tempo si chiamavano ‘Varietà’. Dobbiamo dire che, oltre a questi programmi, sono molto seguiti anche i ‘Games Show’, i giochi a premi’.

Quali sono, invece, i suoi programmi televisivi preferiti?

“Mi piacciono molto i programmi televisivi pensati in modo tale da mettere in risalto, con semplicità e intelligenza, la cultura artistica, letteraria, scientifica, senza troppe pretese. Generalmente, io preferisco i programmi ‘contenitore’, in cui possiamo trovare di tutto, dai momenti di divertimento a quelli di riflessione e in cui si stabilisce un rapporto diretto, immediato e trasparente con il pubblico. Li preferisco, di gran lunga, ai format importati. Mi piacciono molto le trasmissioni caratterizzate dalla ‘comunicazione positiva’ cioè dalla positività del rapporto tra presentatore e spettatore e dal clima emotivo positivo che si respira in studio”.

Possiamo racchiudere in tre parole il senso di questi bellissimi 70 anni di televisione?

“Come è stato sottolineato anche dai vertici della televisione pubblica, ‘memoria’, ‘orgoglio’ e ‘responsabilità’ sono le tre parole in questo momento più significative per la televisione e che racchiudono il senso di 70 anni di attività. La ‘memoria’ di quanto la ‘Rai’ ha fatto per lo sviluppo del ‘sapere’, l’ ‘orgoglio’ di essere la più grande azienda culturale del Paese e motore dell’industria dell’audiovisivo nazionale, e la ‘responsabilità’ di continuare a esserlo concretamente”.

In occasione di questo compleanno così importante per la televisione italiana, quale augurio possiamo farle?

“Alla televisione italiana, che in 70 anni di attività ha sempre saputo guardare al futuro, auguro di riuscire a mantenere il primato di mezzo di comunicazione più utilizzato e amato, in assoluto. Le auguro di riuscire a puntare sulla professionalità e sul talento dei giovani autori, competenti, capaci di intercettare i gusti di un pubblico sempre più ampio e consapevoli del fatto che, accanto all’esigenza di accontentare gli spettatori, ci deve essere anche la volontà di dare maggior spazio ai contenuti e di stimolare il buon gusto e l’intelligenza”.

a cura di Davide Napoletano

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La Befana arriva a MagicLand per Magic Christmas

La Befana è pronta a scatenarsi a MagicLand, il parco divertimenti più grande del Centro Sud Italia. Nei giorni 5, 6 e 7 gennaio, la simpatica vecchina arriva sulla sua scopa magica al Parco per incontrare i bambini e distribuire loro dolci e caramelle.

La Befana sarà presente in tutto il Parco, coinvolta in parate e spettacoli.
Oltre alla streghetta buona, MagicLand offre tantissime altre attrazioni per concludere in modo davvero magico ed indimenticabile le festività natalizie. Tra queste: il Castello di Babbo Natale, dove i bambini potranno incontrarlo e ricevere in dono il libro “Lucy e il Mistero della Magia Perduta“; la pista di pattinaggio su ghiaccio 100% ecologica; il più grande mercatino di Natale del Centro Sud Italia; lo spettacolo teatrale “Lucy e il Mistero della Magia Perduta”; le parate e gli spettacoli di Gattobaleno e dei personaggi del Regno di Babbo Natale; l’Elf Face painting, il truccabimbi natalizio; i tanti golosi street food ed il fast food in cui gustare i famosi BurgerBells, i gustosissimi smash burgers del Regno di Babbo Natale.

I biglietti di ingresso a MagicLand per gli adulti partono da 9,90 euro online e 15 euro in cassa, mentre il biglietto per i bambini di altezza compresa tra i 100 e i 140 cm è sempre 1 euro (sia in cassa che online). Entrano gratis tutti i bambini di altezza inferiore a 100 cm. Il parcheggio eccezionalmente è gratuito per tutto il periodo natalizio.

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Saviano Volleyball inizia la stagione

Ai nastri di partenza la Saviano Volleyball domenica 7 gennaio inizia il suo Campionato. Con l’avvento della nuova società sarà un nuovo inizio anche per tutta la città di Saviano. Il primo incontro si giocherà fuori casa contro la Nova Volley.

Il Presidente Raffaele Parisi della Saviano Volleyball così ai nostri microfoni: ” Contento di aver intrapreso questo nuovo percorso nella città di Saviano dove ho trovato una amministrazione disponibile e pronta a supportare le associazioni che vogliono fare sport e sociale. Ho allestito con i miei collaboratori una rosa fatta di giovani e giocatori esperti. L’auspicio è quello di poter iniziare subito bene la stagione.” Invece il mister Pasquale Cerqua ha così risposto alla domanda se la sua squadra è pronta per il campionato: ” In questo periodo abbiamo lavorato sul gruppo e sulla condizione fisica dei giocatori. Questi campionato nascondono sempre molte insidie e si devono evitare passi falsi. Per questo ci teniamo a cominciare bene. “

La Redazione di Streetnews.it vi terrà aggiornati sull’andamento del campionato della Saviano Volleyball. 

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CHINNY: venerdì 5 gennaio esce in radio e in digitale “ABBRACCIAMI” il nuovo singolo

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Da venerdì 5 gennaio 2024 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “Abbracciami”, il nuovo singolo di Chinny.

“Abbracciami” è un brano che racconta una storia d’amore intensa e autentica, toccando temi universali quali la vicinanza, il sostegno e l’affetto incondizionato. Caratterizzato da un testo estremamente dolce e da una melodia liberatoria, la canzone si distingue per la voce emotiva della giovane cantautrice, che dedica questo brano a Daniel de iPantellas, con il quale ha una relazione dal 2021.

L’apertura del brano è un invito all’ascolto, che sin da subito si propone di guardare al lato positivo, che spesso viene messo in secondo piano dai momenti difficili. La voce morbida dell’artista canta l’essenza e la forza trovate nell’amore vero, mentre nel ritornello invita all’abbraccio come gesto di unione e conforto.

Spiega l’artista a proposito del brano: “Questo brano è un invito a non avere paura di mostrare affetto, in un mondo che a volte sembra dimenticarlo.”

Il videoclip di “Abbracciami” racconta l’autenticità del brano attraverso le immagini in cui, oltre alla cantante e al fidanzato Daniel, compaiono altre star del web come Lorenzo Ostuni (Favij) e Jacopo Malnati (iPantellas) ripresi durante veri momenti di vita off-camera. L’intimità del video riflette il modo in cui Chinny racconta la sua storia d’amore, mostrando con genuinità i momenti felici di ognuno di noi.

Biografia

Nata a Milano il 20 marzo 2000, Chinny (all’anagrafe Marta Chinello) è una giovane artista emergente dallo spiccato talento emotivo. La sua passione per la musica, sbocciata in tenera età, e il suo interesse verso lo studio di essa, le hanno permesso di scrivere e comporre i suoi pezzi. La nostra giovane artista ha partecipato e vinto diversi riconoscimenti nei contest più disparati, affrontato numerosi palchi anche importanti, come quello dell’Alcatraz di Milano, con grande energia e carisma.

Nel 2021 esce “L’ultima”, il suo primo brano inedito prodotto da Danilo Amerio, autore e compositore che vanta collaborazioni con i più grandi artisti del panorama italiano. La collaborazione con Amerio prosegue anche per i singoli “Adesso” e “Impossibile” sempre composti da Chinny, che hanno collezionato complessivamente più di 800.000 ascolti su Spotify.

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PizzAut “la pizzeria inclusiva”

Pizza e autismo sono due parole che da sole non hanno nulla in comune; la prima legata ad una pietanza tipica napoletana e la seconda ad una condizione di disabilità. Se invece aggiungiamo a queste due parole il termine “inclusione” allora tutto cambia: Pizza e Autismo si fondono e danno vita a PizzAut “nutriamo l’ inclusione”. A raccontarci com è possibile far convivere queste tre parole sotto lo stesso tetto è la dottoressa Romana Costagliola che si è recata per noi di streetnews.it nella pizzeria di Nico Acampora (fondatore di PizzAut).

Romana Costagliola è Neuropsicomotricista, Riabilitazione neuropsicomotoria e idrokinesiterapica del bambino presso uno dei più noti centri di riabilitazione e fisioterapia di Napoli. Laureata alla II Università degli Studi di Napoli Facoltà di Medicina e Chirurgia. Neuropsichiatria infantile, Riabilitazione neuro e psicomotoria. E tanti corsi di perfezionamento alle spalle.

Le parole della dottoressa Costagliola: “È stata un esperienza bellissima vedere questi ragazzi camminare frettolosamente tra i tavoli della pizzeria con la tipica divisa da cameriere” – Poi aggiunge – “Sono anni che lavoro in questo campo, di casi ne ho visti molti. L’autismo, data l’alta variabilità individuale, è un disturbo abbastanza complesso e vederli prendere le comande ai tavoli è stata una gioia immensa.

Chi è Nico Acampora

Nico Acampora fondatore di PizzAut. Napoletano di nascita, classe 71 oggi vive a Cernusco sul Naviglio in provincia di Milano. Nel 2010 al secondogenito Leo viene diagnosticato l’autismo: per Nico un vero colpo al cuore, ma lui non si fa prendere troppo dallo sconforto, anzi ha una visione: Una pizzeria gestita completamente da persone autistiche.

Che cos è l’autismo

L’autismo è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato dalla compromissione dell’interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale, che provoca ristrettezza d’interessi e comportamenti ripetitivi. Il termine autismo inteso in senso moderno è stato utilizzato per la prima volta da Hans Asperger pediatra austriaco che durante il secondo conflitto mondiale fu coinvolto in prima persona nel programma di eugenetica nazista che comportò l’uccisione di numerose persone disabili nel 1938.

Il progetto PizzAut

Il 19 novembre 2017 un gruppo di genitori di ragazzi autistici crea l’associazione PizzAut Onlus con l’obiettivo di sensibilizzare le Istituzioni e la società civile sul tema dell’ occupabilità delle persone autistiche. Nasce cosi PizzAut la prima pizzeria gestita completamente da personale autistico. Nico Acampora in un intervista dichiarerà: “Quello che bisogna cambiare è il paradigma: le persone autistiche possono lavorare bene e con grande profitto” – e ancora – “L’alternativa per un ragazzo autistico in Italia oggi sono poche – e aggiunge -. Il futuro delle persone con autismo ha tre vie, o sta a casa tutto il giorno con i genitori, classicamente con un uno dei genitori – specialmente le madri – che sacrificano tutto per aiutarlo, oppure frequenta un centro diurno, oppure entra in un istituto residenziale.

Il progetto PizzAut si avvia con piccoli passi: Pizzaiolo esperto, un responsabile di sala che insegna come servire la pizza e l’aiuto di un educatore che accompagna i ragazzi ai tavoli. Si va avanti finché non diventano quasi totalmente autonomi. Adesso la pizzeria, anzi due, viaggiano a pieno regime ed hanno dato lavoro a 35 ragazzi «La loro vita è cambiata totalmente, molti di loro vivevano il cosiddetto “mutismo” selettivo, ovvero parlavano solo con i genitori, e oggi prendono le comande» dichiarerà lo stesso Nico Acampora. Gli stessi genitori notano piccoli miglioramenti nei loro figli; miglioramenti sia comunicativi che relazionali.

“PizzAut è una realtà – dichiara la dottoressa Costagliola – Il trionfo dell’ inclusione, un posto dove si mangia una buona pizza e soprattutto è un posto dove si possono imparare tante cose sull’ autismo e sull’ inclusione”. Una speranza per circa 600,000 persone (in Italia 1 bambino su 77 nasce con autismo) che vivono in Italia con autismo.

Di Salvatore Cocchio

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Nasce CONFITALI, la Confederazione Italiana dei Lavoratori dell’Innovazione

Nasce ufficialmente CONFITALI, la prima “Confederazione Italiana dei Lavoratori dell’Innovazione”, un sindacato pionieristico dedicato alla rappresentanza e alla tutela dei lavoratori nei settori dell’innovazione.Fondata da un gruppo eterogeneo di professionisti, CONFITALI si pone l’obiettivo di rappresentare e tutelare un’ampia e diffusa gamma di lavoratori, inclusi autonomi, subordinati, dipendenti delle startup, delle piccole e medie imprese innovative e delle professioni non organizzate. Il sindacato opera in un settore in rapida espansione, cruciale per lo sviluppo e l’economia moderna.

Come sottolineato dal Segretario Nazionale Pasquale Brancacciol’innovazione porta con sé il desiderio di rinnovamento e raggiunge una più grande intensità quando accende la fiamma della speranza per un ordine più giusto e umano. CONFITALI si impegna a proteggere questa fiamma per il bene delle generazioni future”.

CONFITALI punta a rappresentare i suoi membri in ambito economico, sociale, sindacale, culturale, ricreativo e formativo, cercando di valorizzare l’importanza del loro contributo in un settore chiave per lo sviluppo del paese. CONFITALI è aderente alla UGL – Unione Generale del Lavoro che è soggetto rappresentativo sul piano nazionale Confederale nell’ambito delle relazioni industriali e associative.

L’organizzazione sindacale si impegna a difendere valori fondamentali come l’autonomia, la democrazia rappresentativa, la solidarietà federale, la tutela dei valori costituzionali e la scelta europeista. La struttura interna dell’associazione è pensata per rispondere efficacemente alle diverse esigenze dei suoi membri. L’obiettivo è quello di creare un ambiente di lavoro equo, sostenibile e stimolante per tutti coloro che operano nel mondo dell’innovazione. Il Sindacato, partecipando attivamente in enti bilaterali e paritetici e contribuendo a formare politiche che influenzino direttamente il settore dell’innovazione e il mercato del lavoro, si impegna nella negoziazione e stipulazione di accordi collettivi per migliorare le condizioni lavorative, fornire assistenza legale e sindacale, promuovere la creazione di nuovi posti di lavoro e facilitare l’aggiornamento professionale.  

CONFITALI funge da ponte tra i lavoratori e le istituzioni, assicurando che le voci e le esigenze dei lavoratori nell’innovazione siano ascoltate e rappresentate.

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ANTONELLO COSTA, al Neglia di Enna lo straordinario potere del sorriso

Venerdì 19 gennaio si alzerà il sipario sull’originalità e il talento di ANTONELLO COSTA. Sarà il potere del sorriso ad animare il pubblico dell’ottocentesco teatro ‘Neglia’ con il varietà COSTA POWER. Prodotto da ‘S.m.art Aps’ di Roma, lo spettacolo impreziosisce la 10ª edizione di ‘Voci di Sicilia’. Rassegna organizzata da Eventi Olimpo con la direzione artistica di Peppe Truscia e il patrocinio dell’amministrazione comunale di Enna.

Non sarebbe fantastico recuperare il buonumore semplicemente sorseggiando una bevanda energizzante? È la proposta, inevitabilmente destinata a rimanere ‘virtuale’, che il poliedrico comico siciliano lancia al suo pubblico in questo rinnovato show. Il sorriso, inteso come linguaggio universale, è uno dei mezzi più poderosi che abbiamo per regalare buonumore ed affrontare le criticità della vita. Ed è l’unico ‘contagio’ che l’artista vuole diffondere tra gli spettatori.

COSTA POWER è uno spettacolo decisamente terapeutico, senza controindicazioni, da assumere in quantità anche più volte a settimana. Sul palco Antonello propone nuovi numeri e personaggi con gli immancabili omaggi ai suoi maestri: Totò, Petrolini, Fred Astaire e Renato Rascel tra gli altri. Caratterista, comico, cantante, performer, autore e regista, è affiancato dall’eclettica sorella Annalisa, nelle vesti di soubrette e coreografa, insieme a uno straordinario corpo di ballo.

ANTONELLO COSTA torna con un originale varietà, in cui alterna numeri musicali a canzoni comiche e macchiette d’avanspettacolo. Fedele alla cifra stilistica che da sempre lo contraddistingue, propone uno show armonico ed elegante, adatto a tutta la famiglia. Due ore di risate con un grande intrattenitore. E allora “non aspettare di essere felice per sorridere, piuttosto sorridi per essere felice”. L’appuntamento con ‘Costa Power’ è al teatro comunale ‘Francesco Paolo Neglia’ di Enna (ex ‘Garibaldi’) venerdì 19 gennaio, all’interno della rassegna ‘Voci di Sicilia’.

È già aperta la campagna abbonamenti. Tariffe ridotte per clubs service, Cral, over 70 ed universitari. Platea e palchi centrali: biglietto € 17 (ridotto € 15); palchi laterali: biglietto € 15 (ridotto € 13); galleria: biglietto € 13 (ridotto € 11). Inizio spettacoli ore 20.30, organizzazione a cura di Eventi Olimpo con la direzione artistica di Peppe Truscia.

Per maggiori informazioni e prenotazioni è possibile contattare il numero 335 457082 o inviare un’email a info@eventiolimpo.itBiglietti disponibili anche sul circuito online Liveticket e presso i punti vendita ad esso collegati.

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ILARIA BORGONOVO GRAZIE AD ONLYFANS HA ACQUISTATO CASA

Ilaria ci racconti cosa ti ha spinto ad aprire un account su Onlyfans e se per te è stata semplice come decisione?

Ho aperto il mio canale OnlyFans nel Novembre 2021, dopo averlo scoperto nei mesi precedenti grazie ad altre creator che lo pubblicizzavano sui loro canali Instagram. Non è stata una decisione semplice in quanto ero e sono consapevole che, soprattutto in Italia, è un argomento abbastanza ostico. Ho riflettuto e pensato molto, mi sono imposta dei vincoli, soprattutto sulla tipologia di contenuti, e infine ho deciso di aprire anche io il mio canale.

Il tuo primo contenuto quale è stato e che tipo di riscontro ha avuto?

Ho iniziato facendo foto in intimo un po’ più hot rispetto a quelle presenti su Instagram, foto di nudi non espliciti (vedo non vedo) e ho notato un successo molto più alto di quello che mi aspettavo. Pensavo potessi accumulare qualcosina in un mese… 100, 200 euro e invece son finita a comprare casa.

Quando hai capito che poteva diventare a tutti gli effetti un lavoro e farti guadagnare tanti soldi ?

L’ho capito dopo il primo mese e mezzo quando gli introiti erano abbastanza alti da poter mantenermi e ho deciso quindi di farlo diventare un lavoro a tutti gli effetti. In realtà, ovviamente, i primi mesi sono stati quelli con gli introiti minori: via via che passa il tempo la cerchia dei miei fan si ingrandisce sempre di più e di conseguenza aumentano gli introiti

Nella nostra società c’è un pregiudizio che circonda il lavoro sessuale in generale e quindi anche il lavoro su onlyfans. Per te è stato difficile dirlo alla tua famiglia, ai tuoi amici e/o conoscenti ? Le loro reazioni quali sono state?

La mia famiglia non ha avuto nulla da obiettare a riguardo, così come i miei amici. Anzi, si divertono a chiedermi quanto ho guadagnato in un giorno e che contenuti ho fatto. Purtroppo, ad oggi, il lavoro da sex worker viene visto come qualcosa di disdicevole, di negativo. C’è tanto lavoro dietro, sia in termini di tempo impiegato, in termini di pazienza con chi c’è dall’altra parte, in termini di inventiva. Nella società moderna, soprattutto attraverso i social, ci si sente in diritto di giudicare e additare chi la pensa in maniera diversa da te. Si è pronti a mettere alla gogna la content creator ma non „il cliente“. Sai quante volte ho letto tra i vari commenti „come pensi di trovare lavoro“? L’ho trovato e dove lavoro tutti sanno quello che faccio una volta svestita dai panni di cybersecurity analyst. Purtroppo ci si focalizza sulle content creator ma non si vuol capire che chi compra i contenuti potrebbe essere il pediatra che ti visita il figlio oppure il salumiere che ti da l’affettato.

Come gestisci tutte le richieste che arrivano al tuo account e come gestisci il tuo tempo per onlyfans?

Riesco abbastanza bene, ovviamente dipende dal periodo e dalle richieste. A volte chiedo di aspettare. Sono una e faccio tutto da sola, quindi in un modo o nell’altro cerco di accontentare tutti, nei limiti delle mie possibilità.

Che target di persone sono iscritte al tuo canale?

Non esiste un target ben preciso: possono esserci operai, avvocati, medici, impiegati. Sono uomini sia single che sposati. Gente egocentrica, il cui unico scopo è mostrarsi (e pagano me affinchè io li guardi), gente che invece lascia a me la scelta sul contenuto da inviare.

Ho anche incrociato imprenditori ma comunque considera che la maggior parte vuole restare anonima quindi, non conosco neanche il loro nome, figurati cosa fanno.

La richiesta più strana avuta finora?

Ce ne sono a centinaia e centinaia. E’ difficile sceglierne una in particolare.

Ho trovato chi mi chiedeva dei video in cui mi toccavo il viso con i guanti in lattice, chi voleva che facessi una chat parlando esclusivamente di un pigiama in seta, chi voleva che raccontassi delle storie dove io non ero presente, chi voleva essere umiliato ma dolcemente, chi voleva dei video mentre fumavo, chi voleva dei video in cui facevo finta di prenderlo a calci nei testicoli, chi voleva video dove facevo finta di praticarmi un massaggio cardiaco. La cosa che mi viene richiesta più frequentemente è il “dickrating”, cioè la valutazione del pene. Sì, mi pagano, e anche in tantissimi, affinchè io possa dire la mia sul loro pene.

Intervista a cura di Salvatore Vincenzo Catapano

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