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I NUGARA TRIO chiudono il tour italiano in concerto al Gavazzana Blues lunedì 22 gennaio 2024

LUNEDÌ 22 GENNAIO alle 21:15 Nugara Trio saranno ospiti del Gavazzana Blues per l’ultima data di gennaio del loro Tour italiano. Francesco Negri (piano), Viden Spassov (contrabbasso) e Francesco Parsi presenteranno la musica di “Point of Convergency”, il loro debutto discografico uscito a giugno per GleAM e distribuito da IRD International Records Distribution.

“Atmosfere estremamente ben connesse con eleganza, gusto e che riescono a mettere in bella evidenza le personalità e la conoscenza dei molteplici linguaggi musicali di Francesco Negri, di Viden Spassov e di Francesco V. Parsi. Questo è già un Trio con la T maiuscola e con ancora ampissimi margini di crescita. Bravi!”
Dado Moroni

Francesco Negri, Viden Spassov e Francesco V. Parsi sono tre giovani musicisti provenienti da diverse città d’Italia, rispettivamente Genova, Torino e Firenze, che si conoscono ai seminari di Nuoro Jazz 2021 dove, grazie a un provvidente colpo del destino, si ritroveranno insieme perche vincitori delle annuali borse di studio come migliori studenti. E’ la nascita dei Nugara Trio, che decidono di omaggiare il luogo della loro nascita e la magia della terra sarda con un nome derivato da Nugoro, nome antico di Nuoro. 
Tre musicisti, tre animi diversi, tre spiriti che hanno incrociato il loro viaggio quasi per caso, come tre linee che dall’ignoto dell’infnito si sono intersecate in unico punto, il punto di convergenza, punto dal quale nasce la musica del Trio. Una musica di diffcile collocazione artistica e di genere, ricca, complessa, melodica: ognuno dei tre musicisti porta all’interno del disco quello che e il suo bagaglio musicale e culturale, spesso in confitto, frutto di un processo di creazione mai banale e a volte contraddittorio ma sempre in grado di raggiungere quel grado di equilibrio e di armonia che rende “Point of Convergency” un disco che vive di vita propria, e che si rinnova in ognuna delle sue 8 tracce. 
Come i vertici di un triangolo che convergono in un unico punto centrale, i tre musicisti hanno riversato nei brani alcune delle loro maggiori infuenze musicali verso le quali sono in debito; dalla musica classica e romantica, al folk e alla world music, il pop, il progressive rock e infine il jazz che, con la sua capacità di fagocitare suggestioni e restituirle con un volto nuovo, chiude il cerchio.

Il Tour è organizzato da Accademia Europea d’Arte “LE MUSE” e Monfrà Jazz Fest con il supporto di SIAE e Ministero della Cultura all’interno del bando #PerChiCrea.

Info e prenotazioni 
Email: info@gavazzanablues.it

Prenotazioni

Indirizzo
Cantine di Casa Sterpi

15063 Cassano Spinola, Loc. Gavazzana (Alessandria)

Ingresso 

A OFFERTA RISERVATO AI SOCI

START h 21:30

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Presentazione del libro LA CASA DI TUTTI città e biblioteche di Antonella Agnoli

Martedì 23 gennaio alle 18:30, presso la Biblioteca, condivisa e diffusa, donchisciotte
dell’associazione la festa dei folli si terrà la presentazione del libro LA CASA DI TUTTI città e
biblioteche di Antonella Agnoli, edito da Laterza. Alla presentazione di LA CASA DI TUTTI, parteciperanno e ne discuteranno con l’Autrice Rachele Furfaro, Presidente FOQUS Fondazione Quartieri Spagnoli e Andrea Morniroli, Forum Diseguaglianze Diversità.
la festa dei folli, martedì 23 gennaio, compie 23 anni! e accoglie il suo anniversario
celebrandolo con immenso piacere con LA CASA DI TUTTI presso la Biblioteca donchisciotte.

È un libro sulla città, sulle biblioteche e sulla cittadinanza attiva. È un libro sulle biblioteche perché – scrive l’Autrice – me ne occupo dal 1977 e perché oggi sono un’infrastruttura ancora più necessaria di allora. È un libro sulla democrazia perché negli ultimi anni – continua l’Autrice – abbiamo potuto constatare quanto essa sia in pericolo laddove i cittadini non leggono, non si informano, non partecipano. I diritti e le libertà garantite dalla costituzione – dichiara la scrittrice – non sono compatibili con una vita dominata da immagini che appaiono e scompaiono sugli schermi dei televisori o degli smartphone.
LA CASA DI TUTTI segna l’avvio della rassegna Il cenacolo degli eroici furori, luogo
di contagio di emozioni, di racconti, di idee, di bookcrossing, di appassionati di libri e poesie. Il cenacolo degli eroici furori prosegue il 16 febbraio con la presentazione di
POLVERI SOTTILI, l’ultimo “spietato” romanzo, edito da Mondadori, di Gianluca Nativo,
seguito da altri autori quali Andrej Longo, Anna Marchitelli, Alfano, Moretti e tanti altri.
Siamo entusiasti di annunciare che partiranno gruppi di lettura che coinvolgeranno diverse
fasce d’età, promuovendo la partecipazione attiva e la condivisione di idee tra i lettori e che siamo impegnati attivamente a creare connessioni con diverse realtà, enti e associazioni per arricchire l’offerta culturale e coinvolgere un pubblico sempre più diversificato.

Parallelamente, partirà anche un corso di scrittura creativa, un’opportunità per coloro che
desiderano esplorare il proprio potenziale creativo e imparare a esprimersi attraverso la scrittura. La Biblioteca donchisciotte si conferma Punto di Lettura per le bambine e i bambini fino a sei anni di età e ai loro genitori promosso dalla Regione Campania attraverso la Fondazione Pol.i.s per contrastare la povertà educativa e la devianza sociale. Inoltre, fa parte della Rete Nazionale Per La Condivisione del Libro. L’obiettivo è fare diventare la Biblioteca, condivisa e diffusa, donchisciotte un Luogo non solo di avvicinamento alla lettura, ma anche Spazio di socialità e di incontro, come di studio e di coworking, con la sua vasta collezione di volumi, che spazia dalla letteratura alla filosofia, dal teatro alla poesia, dalla storia alla religione, alle scienze, alla tecnologia e all’informatica, alle
lingue, alle scienze sociali, all’arte, alla fotografia, al diritto e all’economia. Un buon libro e una tazza di the sono una vera e propria medicina per l’anima. Ma se ci troviamo tra le mani un libro che è stato donato da qualcun altro, ciò acquisisce un valore più profondo.

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DOMANI AL TEATRO BOLIVAR ARRIVA MIMMO BORRELLI CON “MALACRESCITA”

Domani, domenica 21 gennaio, alle ore 21.00, torna sul palco del teatro Bolivar (Via Bartolomeo Caracciolo, 30), diretto da Nu’TracksMimmo Borrelli che porta in scena “Malacrescita”, testo di cui è anche autore e regista, tratto dalla tragedia “La Madre: i figli so’piezze ‘i sfaccimme”. Lo spettacolo, prodotto dalla Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, con le musiche di Antonio Della Ragione, narra la storia di Maria Sibilla Ascione, moderna Medea che, pur non uccidendoli, matura la vendetta di una vita di violenza e di soprusi sui suoi figli. Con l’intensità interpretativa che gli è propria, Borrelli ci catapulterà febbrilmente in una storia dolorosa ma colma di tenerezza.

«Nel testo originale – racconta Mimmo Borrelli – è la madre sopravvissuta a raccontare ormai esule, barbona e sola le sue insane gesta ai propri gatti, gli unici figli che le sono rimasti, di cui si circonda per farsi compagnia. Qui, invece, capovolgiamo il punto di vista, immaginando che tutti i protagonisti di questa storia siano ormai defunti e gli unici sopravvissuti agonisti giullari, diseredati, miserabili, siano i due figli, i due scemi che, dementi, rivivono i fatti tra versi, ricordi, rievocando le pulsioni, gli umori, i suoni, le urla, i mormorii della loro aguzzina … vestendo ed espiando attraverso i suoi lerci ed ammuffiti abiti gli intenti e i moniti di colei che li ha lasciati al mondo, ma abbandonati, come dei rifiuti, messi da parte, in disparte, come le discariche ricolme di vegetazione innaffiata dal percolato, rinchiusi tra le pareti di un utero irrorato di solitudine, dove l’unico gioco rimane e consiste nel rimbalzarsi, tra gli spasmi della loro degenerata fantasia, tra le folli trame insanguinate di questa tragedia, sul precipizio di un improvvisato altare tombale di bottiglie eretto in nome della loro mamma, ’u cunto stesso … la placenta, l’origine della loro malacrescita».

Credits:

Testo e Regia Mimmo Borrelli

Con Mimmo Borrelli

Musiche in scena Antonio Della Ragione

Disegno Luci Gennaro Di Colandrea

Collaborazione al progetto Luigi Ferrigno, Enzo Pirozzi, Placido Frisone, Tobia Massa

Produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini

Sinossi:

Maria Sibilla Ascione è un’ignara e innocente bambina, nel nome già destinata ad una condizione di metà Vergine innocente, metà Maga, strega furente e figlia di un noto camorrista del casertano, le cui origini materne la riportano a Cuma, nei pressi di Torregaveta… lì dove secondo la leggenda e le testimonianze di Virgilio, risiedeva la dimora della famosa veggente. Il padre, dunque, è un noto proprietario terriero dedito alla coltivazione, nei suoi appezzamenti infinitamente disseminati tra Mondragone, Villaricca, Villaliterno, Casal di Principe, del cosiddetto oro rosso (pomodori), senza disdegnare però (siamo nei primi anni Sessanta) di tanto in tanto il ben più redditizio smaltimento clandestino dei rifiuti tossici provenienti dalle industrie del nord, in cave abusive ricavate da alcune delle sue stesse tenute. Tale traffico illecito comincia difatti a fruttargli un immane giro di danaro, ed acquisire un immenso potere tra tutti gli affiliati. La bambina viene segnata dalle barbarie maschili fin dall’età di sette anni, quando il padre stesso per ignoranza e vuoi anche ingenuità, nella corsa patriarcale all’accaparramento sempre più spasmodico e frenetico di ricchezza, potere, e voglia di proliferare maggiormente anche col raccolto, inizia “pompare” i propri succitati ortaggi dal rosso e nefasto colore, pigmento foriero di sventure, poiché della stessa parvenza del sangue, in tal caso con degli estrogeni formidabili che ne accelerano la crescita in pochi giorni. Ignaro però degli effetti collaterali che questi possono avere su di una creatura di pochi anni e nel pieno dello sviluppo: ovvero la piccola Maria Sibilla figlia di appena sette anni, la quale mangiando spesso tale frutto in miriadi di salse e molto spesso, ne acquisisce rapidamente le stesse sintomatiche accelerazioni della crescita, determinandole un afflusso di mestruo precoce.

La nostra bambina cresce diventando una bellissima, intelligente, arguta adolescente, affascinata dal luccichio impolverato della curiosità libresca. Avviandosi agli studi di medicina, e alla pratica del canto lirico al conservatorio, insomma, si rifugia in una vita inebriata dagli studi, per dimenticare l’inaccettabile: essere figlia di un despota dedito alla distruzione ed allo sfruttamento dei suoi sudditi, devoti picciotti, delle sue terre e della povera gente, ovvero i suoi figli che ne subiscono le angherie, più spicciole, ma anche quelle future dovendo vivere in una terra infeconda macerata da scorie, portatrici insane di tumori, cancrene, avvelenamenti di ogni sorta. La famiglia, la stirpe sprofonda sempre più lentamente nella discarica di un genocidio inconsapevole.

Ma è a questo punto che arriva l’Anticristo, il Giasone risorto dai libri di scuola, tale Francesco Schiavone detto Sandokanne: intraprendente bulletto di periferia determinato e disposto a tutto, per favorire la sua ascesa al potere, tra le fila delle cosche camorristiche. Di costui Maria si innamora perdutamente e per lui compie ogni misfatto. La poverina per lui, dunque, distrugge se stessa e la sua famiglia uccidendo il fratello e facendo morire di crepacuore e collera il padre, fugge via e si nasconde straniera ed esule a Cuma, la terra dei suoi nonni dove però vi ritorna esule, scacciata e perseguitata da tutti. Qui nella sua latitante clausura rimane incinta. Nove mesi di vomitevoli strazi mentre Sandokanne intrattiene fughe amorose con diverse donne del paese, senza curarsi della poverina che come un utero deposito della sua prole di futuri delinquenti, commercianti di eco-balle, si ritrova nel “medeo” e forse anche amletico dubbio di uccidere quei figli che sono anche e soprattutto suoi, poiché è lei a portarli in grembo ma Maria porta avanti la gravidanza. Nonostante anche i tentativi di aborto, mediante espedienti sia magici che medici, pensati, mai messi e fino in fondo sommessi in atto, alla fine partorisce due gemelli. A questo punto però, la poverina con i due neonati al seno, scoprendo che le promesse del marito sono ricadute nel vano di nuove bugie e marachelle fedifraghe, riconsidera i suoi intenti abortivi non messi in atto e maledice Dio e la sua fede riposta in lui, per non averla spinta a tale scellerato intento, che di nuovo ricomincia a trapassargli pensieri e onirici ossessi. La madre assassina sopita e aggressiva, la parte maschile sempre segregata ed erroneamente riposta nel subconscio del femminile dalla bigotteria della fede: viene fuori. Viene fuori il mostro … colui che è segnato da Dio e di cui bisogna sempre avere paura. Maria in un momento di follia, attribuendo all’invidia ed alla fascinazione maligna e non alla cattiva denutrizione, la colpa di un latitante turgore dei seni, dunque di una mancanza del latte materno in periodo di allattamento, decide e comincia ad allattare o meglio avvinazzare periodicamente, ritualmente come in una messa pagana i figli neonati di parto gemellare per l’appunto con del vino. Ignara o forse anche conscia degli effetti disastrosi che l’alcoolico nettare dall’uva pigiato provoca poi in seguito ai nascituri, in un caldo ed afoso pomeriggio estivo prende una bottiglia ed attua il suo piano, determinando nei pargoli un degradamento di sindrome feto-alcolica che comporta: la testa deforme il labbro leporino, gli occhi storti, un ritardo cognitivo e seri problemi mentali gravi. Riducendoli in due mostri completamente scemi e distruggendo così definitivamente la stirpe di Sandokanne-Giasone pur senza ammazzarli.

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Le due massaggiatrici Roberta Porciello e Oleksandra Hryhorenko si attivano per una prossima collaborazione.

Nella realtà campana ecco due massaggiatrici, specializzate e di elevato spessore professionale, pronte a collaborare attivamente in solidi progetti nel settore dell’estetica e del benessere.

La prima, Roberta Porciello, è napoletana e titolare del centro estetico “Amati” sito ai Colli Aminei, in viale delle Mimose, all’interno della piscina Aqavion. La seconda, Oleksandra Hryhorenko, di origine ucraina ma da 24 anni salernitana, vive nella città di Salerno, operatrice olistica, e lavora nella sua città, nello studio olistico “Riequilibrio energetico” in via Lungomare Cristoforo Colombo, di cui lei stessa è titolare.

Entrambe operatrici del benessere, hanno avuto la fortuna di conoscere Claudia Musaj ai corsi che quest’ultima ha tenuto a Lugano in Svizzera. Di seguito la stessa Musaj ha voluto selezionarle per partecipare al Master di Embodiement Massage al Salotto delle Celebrità, che ha organizzato con ISO Benessere e Leonardo d’Onofrio.

Ora le due massaggiatrici approderanno quindi al Master Massaggiatori dei Vip a Sanremo, in occasione del festival della canzone italiana, che si terrà nella terra dei fiori nella settimana fra il 6 e il 10 febbraio. Il gruppo di lavoro formato da allievi e docenti sarà sempre coordinato da Claudia Musaj. In particolar modo Oleksandra è già al secondo anno operatore del benessere nell’ambito della kermesse musicale sanremese in qualità di allieva.

Dopo l’esperienza del festival, Roberta e Oleksandra saranno pronte per nuove avventure in sinergia professionale, iniziando una solida collaborazione all’interno dei due centri di cui sono titolari. “Nel centro di estetica Amati saremo insieme per coccolare le coppie” dichiarano Roberta e Oleksandra, “mentre allo studio olistico Riequilibrio energetico effettueremo massaggi a quattro mani”.

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Teatro San Carlo: grande pubblico per Steinberg e il debutto di Lugansky.

Primo appuntamento nel nuovo anno della stagione dei concerti nel segno di Rachmaninov e Sostakovich.

Alle ore 19 del prossimo venerdì 26 gennaio si inaugura la stagione concertistica sancarliana del 2024. Protagonista della serata sarà il Maestro Pinchas Steinberg, direttore israeliano, Stabile dell’Orchestra Filarmonica di Budapest dal 2014, di turno a Napoli nel febbraio dell’anno scorso per la produzione in forma di concerto de “La Damnation de Faust” di Berlioz, durante il periodo di trasferimento degli spettacoli al Teatro Politeama. Tante le partecipazioni ad altri eventi della Fondazione del Teatro San Carlo, tra cui un recital con il pianista Michele Campanella nel 2015, oltre alle produzioni di un’”Aida”, una “Madama Butterly” e un “Falstaff” tutte nel 2016.

Nella prima parte del concerto si renderanno gli onori al grande compositore Sergej Rachmaninov, con l’esecuzione del celeberrimo “Concerto n. 3 in re minore per pianoforte e orchestra” conosciuto come “Rach 3”. Alla tastiera il debutto al San Carlo del pianista russo Nikolai Lugansky, noto al pubblico come grande interprete di Rachmaninov. Aallievo per nove anni della pianista Tatiana Nikolayeva, nel 1994 ottiene il secondo premio al Concorso Internazionale ?ajkovskij, anno in cui non viene assegnato il primo premio. Rinomate le sue incisioni di tutti i quattro concerti per pianoforte e orchestra del compositore russo oltre a quelle di molte delle sue opere per piano solo.

Il terzo concerto di Rachmaninov rappresenta una delle vette del pianismo di ogni tempo, noto per le melodie immortali oltre che per la proverbiale difficoltà di esecuzione. Sono tuttora consultabili sul web delle registrazioni con l’esecuzione dello stesso autore, ma nel corso del Novecento questa composizione divide i grandi pianisti, alcuni che ne lasciano delle performances iconiche, quali Vladimir Horowitz, Martha Argerich, Vladimir Ashkenazy, Grigory Sokolov, altri invece che preferiscono non cimentarsi, primi fra tutti Svjatoslav Richter, Krystian Zimerman e Arturo Benedetti Michelangeli.

Nella seconda parte del concerto verrà eseguita dall’Orchestra del Teatro San Carlo la “Sinfonia n. 5 in re minore” di un altro grande compositore russo, Dmitri Sostakovich, composta nel 1937. È una delle sinfonie più celebri del repertorio del XX secolo, che nasconde i problemi con cui Sostakovich ha a che fare durante il periodo di creazione a causa del regime comunista del suo Paese.

Prevista per venerdì una sala “sold-out”.

Pinchas Steinberg non termina i suoi impegni per il Massimo Napoletano, dato che in aprile avrà spazio anche per la direzione d’opera, nella produzione più attesa della Stagione corrente del San Carlo di quest’anno, “La Gioconda” di Amilcare Ponchielli, insieme a un cast vocale di caratura mondiale, con Anna Netrebko, Jonas Kaufmann e Ludovic Tézier.

Pubblico delle grandi occasioni dunque per il concerto di venerdì 26 gennaio: si prevede un Teatro San Carlo vicino al “tutto esaurito”, con ancora pochissimi tagliandi disponibili online e in biglietteria.

A cura di Giuseppe Scafuro

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A Sanremo approda la estetista Iryna Oleynichuk nel Master Vip Massaggiatori di Claudia Musaj

Iryna Oleynichuk è ucraina ed è nata 41 anni fa. Consegue la laurea in economia e commercio e poi si specializza in cosmetologia, abilitandosi in ginnastica estetica posturale e in oncology esthetics.

Dal 2005 vive in Italia, dapprima con stenti dormendo per strada e lavorando come badante, baby sitter, assistenza di persone diversamente abili e donna delle pulizie. Ma nel frattempo approfondisce il suo sapere studiando con passione e dedizione, così da acquisire nuovi titoli di studio e specializzazioni arrivando a diventare presto una estetista altamente specializzata.

Nel 2013 apre il centro estetico di dimagrimento a Verona “LCenter”, che poi chiuderà per trasferirsi definitivamente a Imola dove abita tuttora e detiene il suo nuovo centro estetico di dimagrimento “Étoile maison Esthétique”, a via Donizetti 25, che offre trattamenti dimagranti, rimodellanti, anticellulite e di rieducazione posturale, con macchinari esclusivi ed innovativi.

Nel mio centro sono i servizi esclusivi di alta qualità” dichiara Iryna con orgoglio, “Diamo il supporto ad ogni tipo di persona che vuole cambiare il suo stile di vita, accompagnando e soprattutto educando per poter vivere con serenità  il proprio corpo e la mente

Iryna ha una grande passione per la musica, ha studiato pianoforte e ha anche partecipato a eventi pubblici e concerti. Con la musica lavora e vive quotidianmente. E’ anche una grande amante degli animali, di cui ama circondarsi nella vita di tutti i giorni.

Adoro il mio lavoro, perché completamente rivoluziono una persona. Cerco di trasmettere la fiducia e il coraggio alle persone, consigliando di non avere paura di buttarsi in ciò in cui più credono. ogni loro cambiamento è il mio successo personale e mi emoziono quando li vedo pieni di autostima, amore e voglia di fare e creare…  Un energia che passa da una persona all’altra senza limiti!” conclude Iryna.

Dopo tanti sacrifici arrivano per Iryna la realizzazione dei propri sogni con le migliori soddisfazioni professionali, raggiungendo il successo anche al di fuori dell’Italia in altri paesi europei e del mondo e finalmente dal 6 al 10 febbraio Iryna approderà a Sanremo con il Master Vip Massaggiatori di Claudia Musaj, in occasione del festival della canzone italiana, insieme a una squadra di professionisti fra docenti e allievi, pronti a poter fornire il loro miglior servizio professionale ai Vip della kermesse musicale.

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Napoli, Congresso operatori spettacoli itineranti: troppi paletti dai comuni

NAPOLI – Si è tenuto qualche giorno fa a Napoli il primo congresso dell’associazione che raggruppa gli esercenti degli spettacoli viaggianti (circhi, giostre, ecc..), un settore che in Italia conta 6000 imprese in Italia ed è in fortissima crescita rispetto allo scorso anno. Il problema, come ha sottolineato Maurizio Crisanti, segretario nazionale, è la difficoltà ad avere permessi dai Comuni, che spesso vengono concessi in aree periferiche, nonostante la legge 337\1968. A supplire a questa carenza da parte delle pubbliche amministrazioni, sono stati in parte i centri commerciali.

Alla Mostra d’Oltremare, era presente, dunque, anche il direttore dell’associazione dei direttori dei centri commerciali d’Italia, Gaetano Graziano che afferma: “ciò che è emerso da questo convegno è stato davvero stimolante. Nella mia veste di vicepresidente di Adcc, ritengo che la difficoltà nell’ottenere spazi da parte dei Comuni sia una sfida che richiede una rivoluzione nelle strategie della comunità di spettacoli itineranti. Guardando al futuro, vedo nei centri commerciali non solo luoghi di vendita, ma autentici poli di socialità. Una stretta collaborazione rappresenta una prospettiva entusiasmante, dove la magia delle giostre diventa parte integrante della vita sociale nei centri commerciali, contribuendo a creare un’atmosfera unica e accattivante per i visitatori”.

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Il Napoli affonda la Fiorentina 3 a 0 con Simeone e doppietta di Zerbin

Napoli Fiorentina 3 a 0 e vola in finale di Supercoppa che giocherà lunedì sera

Il Napoli di Mazzarri affronta la Fiorentina di Italiano a Riad per la semifinale di Supercoppa Italiana edizione 2024.

Il Napoli si schiera in campo con un modulo inedito 3 5 2 con Simeone titolare in attacco supportato dagli esterni Kvaratskhelia e Politano.

La Fiorentina tiene bene il campo ma il Napoli al minuto ventidue del primo tempo con uno splendido assist di Juan Jesus che pesca il Cholito Simeone che insacca Terraciano ed è 1 a 0 per il Napoli.

La Fiorentina vuole rimontare, si propone in attacco e trova un calcio di rigore con IKONÉ che sbaglia dal dischetto.

Nel secondo tempo escono Politano Kvaratskhelia e Mazzocchi.

Entrano Lindstrom, Gaetano che subentra a Cajuste che subisce un infortunio e Zerbin che sarà protagonista della vittoria azzurra.

Zerbin al minuto ottantacinque su cross da calcio d’ angolo segna il 2 a 0 e si fa male alla testa, fortunatamente rientra in campo e con una azione spettacolare segna il 3 a 0 finale all’ottantesimo minuto.

Con una squadra rimaneggiata il Napoli vince una gara difficile contro la Fiorentina e lunedì disputerà la finale contro la vincente di Inter – Lazio.

a cura di Christian Russo

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Diario di avventure, finestre sulla Terra. L’eterna primavera. Antioquia

Passò la rugiada mattutina sopra i deboli steli verdi dei prati. La nebbiolina al profumo di caffè, i trattori colmi di fiori e piante, dalle ruote piene di fango umido dall’odore unico della pioggerellina di alta quota. Trascorsero i giorni, il volo stabile e gioioso degli uccellini che, in storno, sorvolavano La Ceja ed Antioquia. Se ne andarono i giorni in questa eterna primavera, i miei caffè con cannuccia al bar, le paste, i dolcetti, osservandomi reciprocamente con la gente. Se ne andarono anche i pensieri, i pregiudizi che le persone mi avevano innescato dentro, fottute paranoie, timori e cliché, sulla pericolosità di questa nazione, Colombia. Maledette Netflix e tutte le altre piattaforme. Fluì il tempo, tra il tempo stesso della vita, attraverso lo scorrere degli attimi, gli sguardi e la pienezza di questa eterna primavera che sa di felicità riconoscente. Amo il tempo, ed il caffè solubile. Amo il tentennare dell’assaggio della pasta per vedere se è effettivamente cotta o meno. Basta un solo boccone, ci soffi sopra leggermente, la provi e decidi. La vita è, le scelte che facciamo giorno per giorno, minuto per minuto, secondo dopo secondo.

Arriva il sabato, il fine settimana, già non sono da solo. La mattina ha il tempo dalla sua parte, ci avviamo verso il mercato rionale, oggi si, con alcuni contanti in tasca sarà fattibile comprare qualcosa. Ci sono varietà immense a me assolutamente sconosciute di ogmni tipo di frutta. Mango, Avocado, Granadilla, Guayaba, Lulo, Maracuya, la deliziosa Curuba, la grande e dolcissima Guanabana, l’immancabile Papaya, le piccole e freddolose Uchuva, la immangiabile fuori casa Pitahaya e molte altre ancora. Facciamo una piccola o media scorta, devo provarli tutti! Con i sacchetti in mano continuiamo ancora per un pochino il nostro giretto, accanto al ruscello, tra le viuzze, per le strade e le scale. E fu sabato, e fu domenica.

Mi abituai all’orario e alla dieta, molte “Arepas”, molta “Bandeja Paisa”. L’eterna primavera si evolve, dentro il suo statico passare, porta la pioggia, poi il sole bianco alto e vigoroso ed ancora il vento, la nebbia, un paio di acquazzoni improvvisi e violentissimi, furiosi, repentine le schiarite d’azzurro e blu, le stelle ad altezze nottilucenti, la notte languida e passionale ed anche ristoratrice e madre. Il volo ingenuo di alcuni piccoli pappagallini affrontando il loro primo decollo fuori dal nido, lo schiamazzare delle friggitrici poste fuori dalle case senza nessun problema, il fumare dei morsi delle mini empanadillas o dal centro delle patate ripiene. Il fischiare dell’arbitro sudando dietro i giocatori che a loro volta sudando appresso al pallone che rotola e rotola lungo tutto il campo. Non è facile fare goal, non è facile mettere in buca i sogni che avevamo da bambini o crescendo quelli più vitali da adolescenti. Non è semplice traghettarli attraverso gli anni, che, a volte, intorpidiscono le spalle e le gambe. Non è mai scontata la forza e la volontà di vivere nella pienezza tra i frantumi inevitabili delle “realtà” che, a tutti i costi, ci spiattellano o ci vogliono spiattellare davanti al volto, in faccia, nelle scuole, in famiglia, nell’amicizia. Eppure, credo che, nel mio piccolo, ho imparato a vivere leggero, tutto il necessario è racchiuso dentro di me, ed in un piccolo zainetto, fra le pagine stropicciate di un libro o di un quaderno vuoto. Ho ripulito, svariate volte, i cocci rotti, provato a rimettere i pezzi di questa esistenza insieme, tra la paura ed i timori di non farcela o, meglio, di non volercela fare più! Eppure, ho scoperto che qui, la primavera è eterna.

Torniamo a casa, saliamo i cinque piani a piede con la voglia di provare, almeno io, quei nuovi sapori. Laviamo per bene la frutta comprata e iniziamo a assaggiarli tutti quei frutti dai sapori nuovi per il mio palato e la mia mente. Ne tagliamo un pezzetto, e lo assaporiamo come fossimo dei grandi sommelier ma, di frutta. Sono deliziosi, alcuni dolcissimi, altri acidi o amari, alcuni viscidi, ed altri duri, ma ognuno speciale ed unico. Iniziamo a viaggiare con la mente, che posto visitare a fine mese. Cartagena, Santa Marta, San Andres, Palomino, Sapzurro, Eje Cafetero, Quindio, Salento, Jardin, i nomi si susseguono imparabili I loro sostantivi non mi dicono assolutamente nulla però, dalle foto si vedono straordinari e stupendi e così, tra un assaggio e l’altro di frutta compriamo i biglietti aerei, prenotiamo l’alloggio, lo scegliamo con cura e dedizione. Sarà al mare e, anche se amo gli spoiler, la destinazione la scoprirete nel prossimo capitolo perché, primavera a parte, la vita è così fottutamente imprevedibile e per questa stessa ragione, immensa e singolare.

a cura di Michele Terralavoro

https://www.instagram.com/micheleterralavoro/

https://linkbe.me/Michele.Terralavoro

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Nuovo Open Day al Cartesio: le proposte didattiche dell’istituto

A pochissime settimane dalla scadenza del termine ultimo per iscriversi alle scuole superiori, fissato al 10 febbraio, dopo gli ottimi riscontri del primo Open Day svoltosi a dicembre, lunedì 15 gennaio, il Liceo Cartesio, nelle tre sedi di Villaricca, Giugliano e Qualiano, ha nuovamente aperto le porte dell’istituto agli studenti delle medie, replicando il successo di un evento finalizzato a presentare la propria offerta formativa; un’offerta che anche per il prossimo anno si articolerà nei due indirizzi tradizionali: liceo classico e liceo scientifico. Giovani visitatori, accompagnati dai genitori, hanno interagito con i poco più grandi “cartesiani” e con i docenti dell’istituto, partecipando a percorsi laboratoriali o assistendo a performance, il cui filo conduttore si è imperniato quest’anno sull’attualissimo tema della pace (partendo dalla citazione virgiliana «Nulla salus bello») e della lotta contro ogni forma di violenza.

Nella sede di Villaricca, dopo un’iniziale accoglienza coreografica sulle note di “Boléro” e di “Jerusalema”, la palestra ha fatto da palco per allievi che si sono esibiti in danze, canzoni e poesie. I laboratori di lingue classiche hanno inscenato passi tratti dalle “Troiane” di Euripide e una rappresentazione in chiave moderna dell’“Inno a Venere” tratto da Lucrezio, proponendo ai piccoli ospiti altresì giochi e indovinelli aventi ad oggetto il mondo greco e la sua lingua. Le docenti di filosofia hanno guidato i propri allievi nella messinscena di un dialogo tra Eraclito e Parmenide e nella drammatizzazione di una intensa lettera dal fronte. Brani musicali, accompagnamenti coreografici, testi poetici (tra i quali “Take a smile” con il sottofondo di un flauto traverso) e attività ludiche non sono mancati neanche nel laboratorio di inglese. Per ciò che concerne le attività di ambito matematico-scientifico, si va dai metodi per individuare basi e acidi e dagli esperimenti sugli effetti corrosivi di questi ultimi, all’esperienza di didattica innovativa legata al progetto “Nerd” nonché all’utilizzo delle calcolatrici grafiche Casio, alle applicazioni del pi greco, anche in relazione alle iniziative del PiGreco Day, un evento promosso dal Ministero dell’Istruzione che ha la finalità di avvicinare i giovani alla matematica.

Numerose le attività messe in campo anche nella sede di Giugliano: dal laboratorio di arte con la presentazione di lavori realizzati dagli studenti e con il Tableau vivant “Guernica” di Picasso, ai laboratori di informatica e di scienze che hanno coinvolto i ragazzi in esperimenti su fluidostatica, elettrostatica ed elettromagnetismo. Per quanto riguarda le discipline umanistiche, gli alunni hanno preparato indovinelli su celebri personaggi della mitologia classica, illustrato lettere e parole greche, proposto quesiti di logica e giochi volti ad accrescere la flessibilità cognitiva. Il percorso è proseguito con un viaggio nel tempo, prima nel Medioevo (con la ricostruzione dei costumi, l’esposizione di manufatti e la degustazione di cibi dell’epoca) e poi nel Seicento (con un coinvolgente dibattito tra un medico e il celebre filosofo Cartesio). E altro ancora: la famosa scena del balcone tratta da “Romeo e Giulietta” di Shakespeare, interpretata in lingua originale, un commovente ricordo delle vittime di femminicidio, una performance conclusiva di ballo e canto.

Molto vivace è risultata la partecipazione anche presso la sede di Qualiano, dove si spazia dalla declamazione di un testo poetico sulla violenza di genere alla rappresentazione di “Alice nel paese delle meraviglie” in lingua inglese; per le materie scientifiche, da laboratori di fisica a quelli su vulcani, cellule e DNA.

L’Open Day del Cartesio, istituto retto dalla preside Donatella Acconcia, ha inteso fornire in tal modo una panoramica delle attività offerte dalla scuola, mediante la condivisione di esperienze e la diretta conoscenza dell’ambiente educativo del liceo oltreché degli alunni stessi, primi protagonisti, centrando l’obiettivo di generare grande interesse tra tutti i partecipanti. Di seguito un video sui momenti salienti dell’evento.

A cura di Massimiliano Longobardo

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