Simone Giglio, in arte Soul, 25 anni scrive musica dai 18, attratto dal rap e da come grazie alla musica ci si riesca a relazionare con le persone.
Il prossimo 23 aprile pubblica il suo primo singolo “Un’ altra notte” feat di Lily (BIT Records), disponibile in radio e in digitale da quel giorno.
Ciao Soul, cosa ti ha spinto a scrivere e cantare “Un’altra notte”?
Ero alla ricerca di qualcosa che rispecchiasse il mio stato d’animo, il periodo che stavo vivendo e la ricerca del mio essere.
Quante notti trascorreresti solo con la musica?
Passerei tutte le notti solo ad ascoltare e scrivere musica. La compagnia migliore è lei.
Il tuo genere è il rap; perché questo genere?
Sento che la mia voce sia adatta al rap. L’insieme di parole compone la melodia e non serve per forza avere una voce intonata.
Raccontami com’è nata la collaborazione con Lily.
Il pezzo è stato scritto con tre strofe e con dei bridge invece dei ritornelli; quando il mio produttore l’ha ascoltata, mi ha proposto di inserire una voce femminile e non potevo scegliere altro che mia sorella Lily.
Autotune: sì o no?
Assolutamente no. Nel mio genere preferisco di gran lunga una voce pulita e do più importanza al contenuto.
Come mai la scelta di questo nome d’arte?
Soul rappresenta il vero me, la mia anima e la mia emotività. Tutto ciò che scrivo viene da essa.
Insomma Soul che musica Rap, quasi un ossimoro. Ma oltre il rap c’è un altro genere musicale che ti attrae?
Non lo definirei un ossimoro, più che altro un’ analogia. Sono coerente con ciò che ho scelto e quando parlo di rap, mi riferisco a quello vero, fatto di vissuti ed esperienze della vita.
Certo che oltre al rap i miei gusti musicali si espandono a tanti altri generi che ascolto volentieri ma che non fanno per me.
Da chi ti piacerebbe ricevere una proposta di collaborazioni?
Per quanto un desiderio ancora lontano, la collaborazione che vorrei fare in primis sarebbe con Claver Gold.
Alessandro Testa
