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Luoghi del Cuore: al via il restauro di Santa Maria Jacobi in Nola finanziato da FAI e Intesa Sanpaolo

 La chiesa di Santa Maria Jacobi in Nola (NA) tornerà a essere ammirata in tutta la sua bellezza. Prende il via oggi l’intervento di restauro conservativo della parete affrescata centrale sinistra e delle murature medievali a vista della chiesa. Il progetto, tra i vincitori del bando relativo alla Campagna nazionale “I Luoghi del Cuore” promossa dal FAI-Fondo per l’Ambiente italiano, è a firma dell’Ufficio per i Beni culturali della Diocesi di Nola, diretto dalla dott.ssa Antonia Solpietro.

Grazie al Comitato “Nola oltre Nola” – promosso dall’Archeoclub d’Italia-sezione di Nola, presieduta dalla professoressa Flora Nappi – e a numerosi altri enti del territorio, la chiesa di Santa Maria Jacobi ha raccolto, nel 2022, in occasione dell’undicesima edizione del censimento, il voto di 7.777 persone che gli hanno consentito di partecipare al bando che il FAI lancia dopo ogni censimento, mettendo a disposizione dei luoghi più virtuosi una serie di contributi economici.

La chiesa di Santa Maria Jacobi (“di Giacomo”) costituisce il nucleo più antico del complesso monastico di Santa Chiara, nel centro storico di Nola, che ha subito, nei secoli, non poche trasformazioni. L’intervento di restauro, sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo con un contributo di 19.000 euro, si concentrerà sulla piccola chiesa del monastero, intitolata a “Maria di Giacomo”, una delle tre donne che, come racconta il Vangelo di Luca, ricevettero per prime l’annuncio della Risurrezione (Lc 24, 1-11).

L’edificio di culto presenta un’unica navata che, ritmata da due archi a tutto sesto, trova conclusione nella luminosità spoglia dell’abside quadrata, su cui si apre una bifora traforata in stile gotico. Le pareti dell’aula liturgica erano ricoperte da un ciclo di affreschi a carattere religioso, eseguito tra i secoli XIV e XV, in cui è evidente la lezione cromatica, figurativa e compositiva di artisti di provenienza laziale, toscana e marchigiana, chiamati alla corte degli Angioini. Danneggiato in molte parti, il ciclo oggi si presenta composto da alcune Crocifissioni, figure di santi, storie di santa Chiara, una Madonna e un’Annunciazione, e da una Madonna dell’Umiltà attribuita alla scuola di Simone Martini.

Posizionate su pannelli, dopo il restauro, queste pitture non sono oggi ricollocate nell’originaria posizione anche perché il loro distacco ha fatto riemergere la precedente decorazione profana, del tardo XIII secolo, indicativa di un diverso utilizzo dei luoghi: una delle poche testimonianze, in Campania, di decorazioni laiche medievali, caratterizzata da un finto paramento murario, con motivi floreali e uccelli, stemmi delle più importati famiglie baronali legate alla corte angioina, un vivace episodio di caccia con cani e la leggenda di Aristotele e Fillide.

I lavori di restauro saranno diretti dal professor Pierluigi Leone de Castris (Università degli Studi Suor Orsola Benincasa) con l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli.

«Siamo grati al FAI e a Intesa Sanpaolo per l’importante contributo a sostegno del nostro progetto di recupero di Santa Maria Jacobi. L’intervento di restauro conservativo delle decorazioni laiche e delle murature medioevali ci permette infatti di chiudere un programma di azioni già in corso che includono il restauro della parete destra della chiesa, oggetto di un finanziamento dell’Archeoclub-sezione di Nola, e dei pannelli con gli affreschi religiosi trecenteschi che saranno allestiti nel coro superiore dell’edificio», sottolinea la direttrice dell’Ufficio per i Beni culturali della Diocesi di Nola, Antonia Solpietro.

«Siamo felici del traguardo raggiunto. Ringraziamo il delegato di zona del FAI, l’ingegnere Mario Romano, che ci ha supportato passo dopo passo. Siamo grati a tutte le realtà territoriali che si sono spese per promuovere il voto: con l’impegno di tanti Santa Maria Jacobi torna a splendere per tutti», aggiunge Flora Nappi, presidente dell’Archeoclub d’Italia-sezione di Nola.

«Il FAI insieme a Intesa Sanpaolo è lieto di sostenere il recupero della decorazione murale profana di Santa Maria Jacobi, sia per la sua rarità nel panorama figurativo della Campania medievale sia perché serva a incentivare la scoperta di questa piccola chiesa del centro storico di Nola, che come spesso accade in Italia, custodisce un patrimonio unico, da far conoscere e tramandare. Ma sono molti i punti di forza di questo progetto: la capacità della Diocesi di Nola e dell’Archeoclub di saper collaborare per la conservazione di questo bene; l’utilizzo di tecniche innovative; la collaborazione per il restauro con enti scientifici qualificati» è il commento di Federica Armiraglio Responsabile FAI per la Campagna “I Luoghi Cuore”.

La Campagna “I Luoghi del Cuore”          

Dar voce alle segnalazioni dei beni più amati in Italia per assicurarne il futuro è lo scopo della Campagna “I Luoghi del Cuore”, lanciata dal FAI nel 2003 e promossa in collaborazione con Intesa Sanpaolo che si propone di coinvolgere concretamente tutta la popolazione e di contribuire alla sensibilizzazione sul valore del patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Attraverso il censimento – che si tiene negli anni pari – il FAI sollecita le istituzioni locali e nazionali competenti affinché mettano a disposizione le forze per salvaguardare i luoghi cari ai cittadini; ma il censimento è anche il mezzo per intervenire direttamente, laddove possibile, nel recupero di alcuni beni votati. Dopo il censimento, infatti, FAI e Intesa Sanpaolo finanziano direttamente una selezione di progetti promossi dai territori a favore dei luoghi che hanno raggiunto una soglia minima di voti. I Luoghi del Cuore, dalla prima edizione a oggi, ha permesso di varare 163 interventi a favore di luoghi grazie alla fattiva collaborazione con le istituzioni. Ancora più numerosi sono gli effetti virtuosi innescati dell’iniziativa, che hanno portato al recupero di beni grazie alla mobilitazione di pubbliche amministrazioni e privati cittadini.

Per ulteriori informazioni: www.iluoghidelcuore.it

Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano è un Ente del Terzo Settore che opera grazie al sostegno di privati cittadini, aziende e istituzioni per tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio italiano di storia, arte e natura. Nata nel 1975 sul modello del National Trust, la Fondazione si impegna ogni giorno per recuperare, proteggere e valorizzare monumenti e luoghi unici del nostro Paese e per educare e sensibilizzare la collettività alla conoscenza, all’amore e al godimento per l’ambiente, il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Il FAI, inoltre, vigila sulla tutela dei beni culturali e ambientali nello spirito dell’articolo 9 della Costituzione.   
In linea con il principio di responsabilità sociale, Intesa Sanpaolo condivide con il FAI i valori del progetto “I Luoghi del Cuore” volto alla piena valorizzazione e a un compiuto apprezzamento della bellezza e dell’unicità del nostro Paese attraverso la sensibilizzazione degli italiani sul valore del loro patrimonio artistico e ambientale.

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Attestati farlocchi e sito copiato dal SILF Campania, le scuole di formazione: “Girano certificati regionali falsi”

NAPOLI – “In un momento burrascoso per la formazione professionale campana, dove la recrudescenza di rischio malaffare è dietro l’angolo, abbiamo avuto notizia di portali che riproducono fedelmente quelli regionali per produrre qualifiche e certificati assolutamente fasulli. Abbiamo già provveduto a informare la Regione Campania, siamo in attesa di un intervento deciso e di parole chiare”. Lo afferma Luca Lanzetta, presidente del MO.L.A. Campania (Movimento libero e autonomo scuole di formazione autofinanziate) che congiuntamente alle altre sigle di categoria maggiormente rappresentative del settore in Campania firma la missiva inviata il 22 marzo e destinata tra gli altri all’assessore regionale competente in materia, Armida Filippelli, in cui si evidenzia come probabili malintenzionati abbiano ricreato una pagina in tutto e per tutto simile a quella del SILF Regione Campania, con un nome a dominio che differisce per un singolo punto da quello originale, e che consentirebbe di verificare la veridicità di attestati fasulli. Addirittura, era possibile “atterrare“a tale sito farlocco attraverso un QR Code e il gioco è fatto.

“Episodi del genere – scrivono i firmatari della lettera – non fanno altro gettare fango sul settore, screditando e svilendo il lavoro che le agenzie formative svolgono in maniera onesta quotidianamente, sempre con l’obiettivo di offrire una formazione seria e di qualità”.

 “Purtroppo – continua Lanzetta – sembra di assistere a un copione già visto e che credevamo di aver accantonato. Scopriamo invece ora che c’è ancora strada da fare per non commettere da un lato gli errori che in passato hanno caratterizzato la formazione campana, dall’altro per continuare il percorso per dare lustro a una formazione di qualità che in questa regione può essere viatico di crescita e opportunità per tantissimi ragazzi (e non)”.

“Contiamo – conclude Lanzetta – che la Regione solleciti immediatamente magistratura e forze dell’ordine affinché si faccia luce su quanto accaduto e si individuino i responsabili. Ne va della credibilità dell’intero settore, in questo momento bersaglio di un attacco senza precedenti”.

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Il 4 Aprile il Premio Sette Colli in Campidoglio

Il Premio “Sette Colli” è una manifestazione, organizzata da Fabrizio Pacifici e promossa dall’On. Fabrizio Santori, che si ripete alla vigilia del derby di calcio Roma-Lazio.
La 16^ edizione si svolgerà, giovedì 4 Aprile 2024 in Campidoglio (Sala Laudato Sì), ore 17.
Nell’occasione si assegneranno riconoscimenti speciali a personaggi dello sport, dell’imprenditoria e dello spettacolo, legati in qualche modo a Roma ed alla Roma, tra l’altro in nome della sportività, dell’amicizia saranno consegnati anche dei riconoscimenti all’insegna del Fair Play, a dei tifoso laziali eccellenti. 

Prestigiosi i premiati di questa nuova edizione, tra gli altri: gli attori Maurizio Mattioli, Rodolfo Corsato, Pino Quartullo, Fabrizio Di Renzo e Antonio Giuliani, le bandiere giallorosse Antonio Tempestilli e Alberto Batistoni, il cantante Stefano Borgia, l’attrice Antonella Salvucci, il pugile Vincenzo Nardiello, il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio Guido D’Ubaldo, il radiocronista Riccardo Cucchi, l’autore Federico Palmaroli (Osho), l’imprenditore Mauro Atturo.

Il Premio ‘Sette Colli’, quest’anno alla sua sedicesima edizione, è un riconoscimento prestigioso, un appuntamento imperdibile che sono onorato di accogliere qui in Campidoglio, e che celebriamo come da tradizione alla vigilia del derby capitolino.  Scelte di altissimo livello per sottolineare ancora una volta i grandi e nobili valori dello sport che da sempre promuovono amicizia, collaborazione, e positiva crescita a livello sociale e culturale. Grazie come sempre al giornalista Fabrizio Pacifici promotore e organizzatore di uno degli eventi più attesi della stagione”. Fabrizio Santori, consigliere segretario dell’Assemblea Capitolina.

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Otto storie di ispirazione e rinascita. “Pacche d’Oro”, il nuovo format in onda su Sky Value 24 tv dal 9 aprile 2024 da un’idea di Luca Virno

Dal 9 Aprile 2024 sarà visibile su Sky Value 24 Tv  ( https://www.value24.tv/), canale 815 il nuovo format “Pacche d’Oro” ideato dal presentatore Luca Virno, al suo esordio autoriale sul grande schermo.  Sarà trasmesso in fascia prime time, dalle 21:30. Da martedì 9 aprile 2024 e per i quattro martedì successivi, per un totale di cinque puntate.

Le puntate saranno visibili anche:

–          in streaming live sul sito https://www.value24.tv

–          on demandsul sito https://www.value24.tv nei giorni successivi alla messa in onda

COS’È PACCHE D’ORO?

Tutti conosciamo una persona con un vissuto forte. In verità ognuno di noi ha un vissuto che può essere considerato “forte”. Da questa intuizione iniziale, nasce la voglia di ascoltare storie diverse di vissuti diversi di persone diverse.

«In Pacche d’Oro raccontiamo storie, ma con leggerezza. Storie di vita vissuta, vita reale, di trasformazione e di evoluzione di persone comuni che hanno deciso di sfidare il proprio limite ed oggi hanno voglia di condividere la propria esperienza e metterla a servizio degli altri – sottolinea Luca Virno, conduttore radiofonico e autore di origini salernitane – Il nome del format, apparentemente provocatorio, in realtà ha uno sguardo molto intimista, che ha l’ambizione di poter incoraggiare e infondere speranza.  Mia sorella Ilenia Virno, nella sua bio di Instagram dice: “Se la sofferenza vi ha resi cattivi, l’avete sprecata”. Siamo fortemente convinti che da ogni problema si possa ricavare un vantaggio, si possa imparare qualcosa di utile, o addirittura si possa sviluppare un talento. L’obiettivo è mettere in luce il talento ottenuto dalla rinascita».

Intensa la fase di casting. «Abbiamo incontrato e ascoltato moltissime persone, fino a selezionare otto storie che potessero essere fonte di ispirazione per i telespettatori. Abbiamo scelto di parlare di problemi comuni, spesso difficili da raccontare: bullismo, non accettazione del proprio corpo, razzismo, obesità, anoressia, drammi familiari.

Si parla sempre troppo poco di certi temi. Noi abbiamo deciso di affrontarli in modo molto leggero. Siamo convinti che “parlare di un problema aiuti ad esorcizzarlo”».

LA STRUTTURA DEL FORMAT

Nella prima parte del programma Luca Virno intervista i partecipanti che si mettono a nudo e si aprono completamente, raccontando ogni dettaglio della propria sofferenza. La narrazione è molto leggera e colloquiale. «Vogliamo rendere i problemi meno problematici”, insiste Luca. I percorsi di vita sono tutti diversi. Ci sono storie e problemi già affrontati e risolti, altri ancora in fase di risoluzione. In Pacche D’oro fotografiamo la realtà».

La chiacchierata si conclude con un messaggio positivo, un consiglio o un monito che i partecipanti si sentono di offrire ai telespettatori, non solo a chi condivide le medesime paure e fragilità, ma a chiunque abbia bisogno di una piccola spinta per poter finalmente affrontare una qualsivoglia situazione. Potremmo dire che i partecipanti diventano essi stessi dei motivatori!

Nella seconda parte è previsto l’intervento della psicoterapeuta Anna De Martino che analizza le storie da un punto di vista più tecnico, fornendo un parere scientifico dal tono divulgativo.

Successivamente Luca Virno cede la linea ai co-conduttori Alessio Falanga e Simona Petrosino. Loro hanno il compito di sfidare i partecipanti, metterli alla prova per dimostrare la nostra tesi: da un problema spesso nasce un talento.

«La nostra mission è trasmettere forza e coraggio a chi si rivede nelle storie che raccontiamo – prosegue l’autore – Per avvalorare questo spirito motivazionale abbiamo inserito la figura del coach motivazionale. Abbiamo affidato questo ruolo a Barbara Landi giornalista e speaker radiofonica e a Lia Nunziante wellness coach».

In virtù della nostra volontà di una narrazione leggera, nella parte finale lasciamo spazio alla risata con gli interventi comici de “I Doppio Senso”, il monologhista Marcello Pastore e della showgirl Stella Liberale.

La regia è di “Paolillo film” a cura di Mino Paolillo, già precedentemente impegnato in produzioni Rai e Sky.

 La ballerina inserita nel jingle è Marta Bassani.

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BAD BLUES QUARTET: dal 29 marzo in radio il nuovo singolo “NO MORE SHUFFLE” feat. Mike Zito & Davide Speranza

Da venerdì 29 marzo 2024 sarà in rotazione radiofonica “No More Shuffle” (Overdub Recordings), il nuovo singolo dei Bad Blues Quartet feat. Mike Zito & Davide Speranza, già disponibile sulle piattaforme digitali dal 19 marzo.

“No More Shuffle” è un brano che racconta una storia di pura fantasia su un musicista, che cerca in tutti i modi di togliersi dalla testa lo stesso motivetto che suona ormai da sempre. Prende un treno diretto a New Orleans e, volente o nolente, si ritrova in un locale dove suonano esattamente ciò da cui sta cercando di liberarsi, prova a resistere ma il richiamo è troppo forte e alla fine si ritrova a suonare, ancora una volta, l’ennesimo shuffle blues.

Spiega la band a proposito del brano: «Spesso ci siamo sentiti dire che la nostra musica non fosse abbastanza “blues” e che fosse troppo contaminata, perciò ci siamo divertiti a scrivere un vero e proprio shuffle nel senso più classico del termine e più vicino al blues elettrico dal quale ognuno di noi proviene. Nel testo si ironizza sui vari luoghi comuni della musica blues, frasi ricorrenti e stereotipi. In questo brano abbiamo avuto l’onore di ospitare Mike Zito con la sua chitarra elettrica (e già produttore del disco) e l’amico Davide Speranza, grande musicista, da anni punto di riferimento dell’armonica blues in Italia e non solo».

Biografia

I Bad Blues Quartet sono una band di Cagliari attiva dal 2015, il loro blues è contaminato, mescola le sonorità del rock, del funk e della musica tradizionale americana per dare vita a un sound personale, caldo ed energico, che racconta storie quasi sempre autobiografiche, dai testi a volte intimi, spesso ironici e sfacciati.

Dopo aver pubblicato due album in studio e uno live i BBQ si preparano ad accogliere il loro quarto lavoro “White Gloves”, in uscita il 19 aprile su Overdub Recordings e prodotto dal chitarrista e producer americano Mike Zito. È un album più ambizioso ed eterogeneo rispetto ai precedenti, spazia dal mood più funk e scanzonato tipico del loro sound a momenti più acustici legati alla tradizione americana. White Gloves vede la presenza di vari ospiti di spicco del panorama blues, primo fra tutti lo stesso Mike Zito e altri come Cek Franceschetti, Davide Speranza e Alle B Goode.

Dopo “It’s Been Too Long”, “No More Shuffle” è il nuovo singolo dei Bad Blues Quartet feat. Mike Zito & Davide Speranza disponibile sulle piattaforme digitali dal 19 marzo 2024 e in rotazione radiofonica da venerdì 29 marzo.

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Piera Saladino al Palazzo dello Spagnolo, a Napoli, porta in scena Mujeres.

Mujeres in scena a Napoli. Quanto di Napoli c’è in questo spettacolo  e cosa significa per te portarlo in scena nella tua città?

Significa tantissimo portarlo qui, nella mia città. Ho vissuto fuori Napoli per tantissimo tempo, ma poi qualcosa mi ha riportata qui: risolvere, affrontare, riamare cose da cui ero fuggita e che avevo tralasciato e abbandonato.

Due storie di questo spettacolo sono ambientate a Napoli, e ne evidenziano la bellezza e le contraddizioni. Parlo di superstizione, violenza psicologica e retaggi culturali, camorra e amore, unendo la tradizione all’innovazione e il sacro al profano.

Sono tante le ragioni che portano alla scrittura, quali sono le tue e in particolare con Mujeres da dove nasce il tuo bisogno di voler raccontare e far conoscere questa storia?

Mujeres nasce dal bisogno di far sentire alle persone che c’è sempre una speranza, che, anche chi parte da condizioni svantaggiate, può, grazie alla propria forza e volontà personale, attuare una lotta interiore e cambiare le cose.

In questo spettacolo sei autrice, attrice e regista. E’ stata una scelta o per te è stato naturale conciliare i tre ruoli?

Non è assolutamente facile conciliare i tre ruoli. La scrittura avviene in maniera fluida e semplice, butto giù le idee come un fiume in piena, poi non le tengo tute ovviamente. Per la regia faccio scelte molto semplici: sono i tecnici che in genere mi assistono per la scelta delle luci e non utilizzo grandi scenografie. Per la recitazione avviene un momento in cui mi chiudo e penso solo a quella, altrimenti non potrei raggiungere grandi risultati.

C’è un momento particolarmente significativo per te in Mujeres? Se sì, quale e perché?

Sicuramente i momenti di catarsi dei tre personaggi: quando Cassandra, la sposa e Assunta Maria risorgono dalla loro condizione di oscurità trovando la luce interiore. Il momento più forte di tutti è sicuramente quando Assunta Maria dice a sua madre tutta la verità, trovando il coraggio di affrontarla. E’ un momento catartico, e a renderlo magico, la musica di Pasquale Ruocco alla chitarra che restituisce al testo, un momento denso di contrasti ed emozioni.

Cosa ti piacerebbe che il pubblico portasse con sé dopo aver visto Mujeres?

La voglia di cambiare le cose, fuori e dentro si sé.

Come definisci la tua scrittura e chi vuoi che sia il tuo pubblico?

La mia scrittura la definirei comico grottesca, unisco il dramma alla commedia, faccio riflettere attraverso commozione e risate. In questi anni ho avuto un pubblico caloroso e attento, mi piacerebbe spostare l’attenzione sui giovani, portare questo spettacolo nelle scuole per sensibilizzare sul tema della violenza psicologica e agli addetti ai lavori.

Come ti prepari prima di salire sul palco? Hai qualche rituale o abitudine ?

Sono molto superstiziosa, ansiosa e ipocondriaca. Tutt’altro che semplice!

In genere porto con me un oggetto che sento mi porta fortuna: una pietra, un corno, un quaderno di appunti, ma ogni volta indosso qualcosa di nuovo rispetto alla replica precedente: mi serve a dare nuova energia e rinnovare il personaggio. Poi faccio riscaldamento per rilassarmi.

Altri progetti da attrice?

Oltre a far crescere i miei spettacoli e portarli al grande pubblico, vorrei fare un’esperienza significativa facendomi guidare da un regista che stimo molto, sia per il teatro che per il cinema. Attendo il progetto più giusto per me!

Il prossimo appuntamento a Napoli per Mujeres?

Il 21 aprile al Palazzo dello Spagnolo. Ore 19:00 aperitivo e a seguire Mujeres.

Per info e prenotazioni: associazionebrodo@gmail.com

Grazie ;

a cura di Salvatore Vincenzo Catapano

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III memorial Franco Lauro. Vince Iannone, trionfa lo sport.

Centinaia di runners “invadono” il borgo medievale della Bassa Irpinia.

Lauro (AV), 24 marzo 2024. Il memorial dedicato a Franco Lauro, giornalista e conduttore televisivo figlio di questa terra, si è concluso con la vittoria di Gilio Iannone, nome noto nel mondo dell’atletica leggera. Sul podio Francesco Di Puoti e Pasquale Iapicco. Prima tra le donne Francesca Palomba, seguita da Francesca Maniaci e Filomena Palomba. Una 10 km non certo facilissima dal punto di vista tecnico, con un lungo falsopiano e parte del tracciato in basolato. Partenza e arrivo ai piedi del celeberrimo Arco di Fellino, la porta di questo borgo medievale custodito dai colli della Bassa Irpinia. E mentre il serpentone di circa 650 atleti accreditati conquista il traguardo, gli sguardi sono tutti per il Castello (Lancellotti, ndr) che si staglia proprio di fronte, al di sopra di Piazza Marginale, e le imponenti mura di Villa Pandola Sanfelice decorate dai Naif. Gli iscritti hanno raggiunto Lauro da diverse regioni: Campania e Lazio soprattutto, ma anche la Sardegna, la Puglia, Il Molise, la Lombardia. Indossa il pettorale anche il fratello di Franco Lauro, Salvatore: i due condividevano la stessa passione per la podistica e il Memorial è un evento che aiuta a tenere vivo il suo ricordo. Feedback positivi da parte dei partecipanti, sia per l’aspetto tecnico del percorso che per lo scenario in cui la gara si è svolta.

Tra i tanti, il vicesindaco di San Marco dei Cavoti (Bn) Remo Cavoto e Antonio Soriano (entrambi di ASD Podisti Alto Sannio), ben lieti di aver percorso i tanti km di distanza per raggiungere e testare il circuito di gara. E’ bello anche rivedere i volti di qualche appassionata come Giovanna Grasso, che approfitta proprio del Memorial e dell’approssimarsi delle festività pasquali per indossare le scarpette sul basolato di via Principe Lancellotti, dato che da anni è via per lavoro, lontana dalla propria terra. Oltre all’aspetto sportivo, infatti, va assolutamente posto l’accento sul fatto che eventi del genere costituiscono l’opportunità di far conoscere i piccoli borghi della Bassa ad un ampio bacino d’utenza. Luigi Amelio, avvocato, podista per passione e organizzatore dell’evento, è molto chiaro, in merito a quest’argomento: “E’ la terza edizione del memorial, dieci km su strada. Numero dei runners in aumento rispetto agli anni scorsi, è un trend che si ripete. Questo evento ha sviluppato, anche se temporaneamente, un indotto. Bed and breakfast pieni, atleti venuti da ogni dove. Questo potrebbe essere importantissimo, per un piccolo paese come Lauro e in effetti è uno dei nostri obiettivi: crescere sempre, aumentare gli iscritti, per la memoria di Franco e per il futuro del nostro paese. Tanti atleti non immaginavano che Lauro fosse così bella, altri nemmeno sapevano dove si trovasse. In futuro vorremmo realizzare una gara notturna, nel periodo della festa patronale ad agosto. Sarebbe bello veder sfilare i runners tra gli archi delle luminarie e poi ritrovarli tutti nel post gara a intrattenersi tra stand, spettacoli e relax.

A parte lo spoiler, ripeteremo la Lauro City Run.” Interviene anche il sindaco di Lauro Rossano Sergio Boglione: “Lauro City run è un appuntamento fisso ormai, sia per Lauro che per la memoria di Franco, un nostro concittadino. E’ una bella sensazione vedere la marea di colori che varcano l’Arco di Fellino per un evento di portata nazionale. Oggi Lauro vive un momento di socialità molto importante, per diversi aspetti. Potrei parlare dell’importanza dello sport, della possibilità da parte dei visitatori di conoscere i nostri luoghi e, perchè no, di un esperimento, che possa vedere il nostro territorio come scenario fisso per eventi di questo tipo. Il Comune è partecipe e promuove queste iniziative. Del resto Lauro e Franco meritano di essere celebrati anche in questa maniera. Oggi abbiamo accolto le “scarpette” e tra qualche settimana troveremo, sulle nostre strade, le ruote delle bici: una modalità di turismo, se vogliamo definirlo così, che può portare benefici al nostro territorio e soprattutto mette il nome di Lauro al centro dell’attenzione, come è giusto che sia”. In memoria di Franco Lauro, guardando comunque a prospettive future.

A cura di Clemente Scafuro

Immagini di Clemente Scafuro

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CLUB NOLA PARTENOPEA FESTEGGIA IL PRIMO COMPLEANNO

Quando c’è occasione di festa è sempre bello e poi quando si festeggia un primo anniversario tutto assume un gusto speciale. Nella sede del Club Nola Partenopea, nel corso Tommaso Vitale di Nola tutti i soci del club assieme alla cittadinanza hanno condiviso un momento di festa e fatto il punto su questo primo anno di attività e tante iniziative messe in atto per seguire il Napoli , ma anche per il sociale. Ospiti il mitico capitano Giuseppe Bruscolotti ed il giornalista Carlo Alvino che hanno portato degli auguri tinti di Azzurro Napoli raccontando aneddoti che hanno incuriosito i presenti. Abbiamo raccolto le parole del Presidente di Nola Partenopea il dott.Enrico De Falco : “ Il nostro club ha preso vita nell’anno dello scudetto ed era facile cavalcare l’onda positiva di un Napoli vincente, ma oggi siamo qui a festeggiare e ci teniamo a nome di tutti i soci a dire che c’è voglia di festeggiare ancora tanti anniversari perché ciò che ci muove è la passione per i colori azzurri e la voglia di continuare nel nostro percorso pieno di iniziative per il club e la cittadinanza”.

Per restare aggiornati sulle iniziative del Club Nola Partenopea basta consultare la pagina istagram : NolaPartenopea

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Morto Maurizio Pollini, l’ultimo grande pianista italiano.

Nel 1957, a 15 anni, la partecipazione al primo concorso pianistico internazionale a Ginevra, dove raggiunse il secondo posto dietro solamente a una giovanissima Martha Argerich. Nel 1960 la consacrazione a livello internazionale con la vittoria al prestigioso Concorso Internazionale Chopin di Varsavia. In quella occasione Arthur Rubinstein ebbe a dichiarare: “Questo giovane suona tecnicamente già meglio di tutti noi”. Dagli anni ‘60 fino alla fine del millennio ha tenuto concerti e recital nelle sale più importanti del mondo, insieme a grandissimi direttori, come Herbert von Karajan, Carlo Maria Giulini, Daniel Barenboim, Claudio Abbado, Riccardo Muti, Zubin Metha e Sergiu Celibidache. Il suo reportorio spaziava da Bach agli autori contemporanei, al punto che nello spartito originale di “…Sofferte onde serene…” il compositore Luigi Nono scrisse una dedica per il Maestro e sua moglie, anch’essa pianista, Marilisa Marzotto.

Il percorso di studi non perse mai di intensità, difatti, dopo il successo di Varsavia, tenne delle classi di perfezionamento con Arturo Benedetti Michelangeli, grazie alle quali disse di aver incrementato gli elementi tecnici e ritmici, pur rimanendo lontano dalle stravaganze tipiche delle rese interpretative di tardo Ottocento. Alcune delle sue principali caratteristiche erano infatti la totale fedeltà allo spartito e la chiarezza degli aspetti formali del brano, anche laddove quest’ultima andasse a discapito dell’eleganza e della bellezza timbrica.

Estesa la sua discografia, in particolare con la Deutsche Grammophon, con cui il Maestro ha collaborato per più di 50 anni, dalla pubblicazione del suo primo album in studio. Memorabili le sue incisioni di Beethoven, Schumann, Chopin, Brahms e Mozart. Misuratosi anche nella direzione d’orchestra, rimane nella memoria dei melomani la sua “Donna del Lago” per il ROF di Pesaro, sia nel 1981 che nel 1983. Nell’ultimo decennio lo stato di salute del Maestro ha preso negativamente il sopravvento, costringendolo a rinunciare a molte performances in agenda. Proprio in quest’ultimo periodo ha dovuto sospendere per alcuni mesi l’attività concertistica a causa di complicanze respiratorie (come il recital del prossimo 6 maggio a Santa Cecilia). Dopo alcune settimane la triste notizia.

La camera ardente sarà allestita al Teatro alla Scala, dove Maurizio Pollini si è esibito per ben 168 volte (169 sarebbero state con il recital del prossimo 20 ottobre), oltre alle partecipazioni a convegni, incontri, masterclass e giurie artistiche. Aumentano in queste ore i messaggi di cordoglio da parte delle istituzioni musicali e case discografiche mondiali in ricordo del grande pianista.

A cura di Giuseppe Scafuro – immagine copertina – www.corriere.it; immagine articolo – www.ilmessaggero.it 

Uno dei grandi musicisti del nostro tempo e un riferimento fondamentale nella vita artistica del teatro per oltre cinquanta anni”. È quanto si legge nel comunicato del Teatro alla Scala in ricordo del Maestro Maurizio Pollini, venuto a mancare stamane, 23 marzo 2024, all’età di 82 anni. Uomo erudito e grande virtuoso, ha reso onore al pianoforte per quasi 70 anni, fino alla fine dei suoi giorni.

Nel 1957, a 15 anni, la partecipazione al primo concorso pianistico internazionale a Ginevra, dove raggiunse il secondo posto dietro solamente a una giovanissima Martha Argerich. Nel 1960 la consacrazione a livello internazionale con la vittoria al prestigioso Concorso Internazionale Chopin di Varsavia. In quella occasione Arthur Rubinstein ebbe a dichiarare: “Questo giovane suona tecnicamente già meglio di tutti noi”. Dagli anni ‘60 fino alla fine del millennio ha tenuto concerti e recital nelle sale più importanti del mondo, insieme a grandissimi direttori, come Herbert von Karajan, Carlo Maria Giulini, Daniel Barenboim, Claudio Abbado, Riccardo Muti, Zubin Metha e Sergiu Celibidache. Il suo reportorio spaziava da Bach agli autori contemporanei, al punto che nello spartito originale di “…Sofferte onde serene…” il compositore Luigi Nono scrisse una dedica per il Maestro e sua moglie, anch’essa pianista, Marilisa Marzotto.

Il percorso di studi non perse mai di intensità, difatti, dopo il successo di Varsavia, tenne delle classi di perfezionamento con Arturo Benedetti Michelangeli, grazie alle quali disse di aver incrementato gli elementi tecnici e ritmici, pur rimanendo lontano dalle stravaganze tipiche delle rese interpretative di tardo Ottocento. Alcune delle sue principali caratteristiche erano infatti la totale fedeltà allo spartito e la chiarezza degli aspetti formali del brano, anche laddove quest’ultima andasse a discapito dell’eleganza e della bellezza timbrica.

Estesa la sua discografia, in particolare con la Deutsche Grammophon, con cui il Maestro ha collaborato per più di 50 anni, dalla pubblicazione del suo primo album in studio. Memorabili le sue incisioni di Beethoven, Schumann, Chopin, Brahms e Mozart. Misuratosi anche nella direzione d’orchestra, rimane nella memoria dei melomani la sua “Donna del Lago” per il ROF di Pesaro, sia nel 1981 che nel 1983. Nell’ultimo decennio lo stato di salute del Maestro ha preso negativamente il sopravvento, costringendolo a rinunciare a molte performances in agenda. Proprio in quest’ultimo periodo ha dovuto sospendere per alcuni mesi l’attività concertistica a causa di complicanze respiratorie (come il recital del prossimo 6 maggio a Santa Cecilia). Dopo alcune settimane la triste notizia.

La camera ardente sarà allestita al Teatro alla Scala, dove Maurizio Pollini si è esibito per ben 168 volte (169 sarebbero state con il recital del prossimo 20 ottobre), oltre alle partecipazioni a convegni, incontri, masterclass e giurie artistiche. Aumentano in queste ore i messaggi di cordoglio da parte delle istituzioni musicali e case discografiche mondiali in ricordo del grande pianista.

A cura di Giuseppe Scafuro – immagine copertina – www.corriere.it; immagine articolo – www.ilmessaggero.it 

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Scuola, Campania seconda in Italia per abbandono scolastico. Sensibilizzazione alla legalità: gli studenti di Ercolano incontrano l’Assessore Lucia Fortini e Valter Brunetti 

La Campania è la seconda regione d’Italia con il più alto tasso di abbandono scolastico, dopo la Sicilia, con una percentuale che supera il 16%. I risultati della ricerca di OpenPolis 2023 sono stati presentati a margine dell’incontro “Dalla parte dei ragazzi, contro ogni forma di disagio e devianza giovanile”: una giornata di sensibilizzazione alla legalità con la presenza straordinaria dell’Assessore all’Istruzione della regione Campania, Lucia Fortini, del Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Napoli Valter Brunetti e del Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Torre del Greco, il Maggiore Francesca Romana Ruberto.

Secondo la ricerca, l’11,5% dei giovani tra 18 e 24 anni lascia la scuola prima del tempo (2022), ovvero quasi 2 punti in più della media Ue. Il traguardo fissato dal Consiglio dell’Ue è di arrivare al 9% entro il 2030.

«Aumenta, in Campania, il numero degli Elet (Early Leaver from Education and Training), i ragazzi che lasciano la scuola prima dei 16 anni, finiscono in strada, si perdono o sono prede per la delinquenza – afferma il dirigente scolastico Laura Patrizia Cagnazzo, nel commentare i dati – Come si combatte la dispersione? Con il “welfare culturale”; la prima agenzia educativa e’ la famiglia insieme alla scuola, perché la formazione non serve solo per acquisire un titolo di studio, ma anche per trasmettere valori e senso civico. L’emergenza sociale si espande a macchia d’olio. Abbiamo scuole diffuse su un territorio ampio, difficili da raggiungere con il solo trasporto pubblico. Nelle istituzioni scolastiche dobbiamo garantire la sicurezza, la sorveglianza per tutti. Siamo un un’area ad altissimo rischio di abbandono scolastico. Tanti sono i fattori che incidono: il contesto sociale e culturale, il lavoro, la dimensione degli spazi abitativi, la qualità dell’insegnamento, una formazione innovativa ed al passo coi tempi. Molte scuole non garantisco il tempo pieno che abbiamo proposto alle famiglie come “de Curtis Ungaretti”. Purtroppo, non sempre alcuni genitori sembrano apprezzarne i vantaggi formativi ed educativi. Lasciare i figli a scuola significa aprire un orizzonte verso un futuro più consapevole. Il tempo pieno serve, così come tutti gli altri servizi e strumenti a favore dell’emancipazione dell’allievo. Il nostro capitale sociale sono i giovani. Victor Hugo sosteneva: “chi apre la porta di una scuola, chiude una prigione”.

E proprio di giustizia minorile e di rischi per i minori si è parlato, nel corso della tavola rotonda con i giovani studenti, così come si è parlato di edilizia scolastica, con l’Avv. Luciani e con la Dr.ssa Salutino che ha intrattenuto i ragazzi sull’educativa territoriale. 

L’autorevole e pacata voce del dott. Brunetti, Sostituto Procuratore Generale della Corte di Appello di Napoli, poi, ha coinvolto i ragazzi nella discussione. Il racconto delle sue esperienze di lavoro e delle storie di ragazzi, a volte finite bene, a volte male, hanno lasciato spazio alle tante riflessioni personali.

Infine, le domande dalla platea degli studenti hanno stimolato, affascinato e coinvolto l’Assessore Lucia Fortini, capace di un dialogo dinamico e costruttivo, fino a stringere con loro una sorta di patto finalizzato ad imparare a guardare le persone negli occhi, cercando di aiutarle ad alleviare dolore e sofferenza.

«La legalità non è qualcosa di esterno e di lontano – afferma l’Assessore Fortini -Dobbiamo capire che ogni nostra visione, in realtà, può modificare il concetto sociale rispetto al fenomeno sia della illegalità che della criminalità organizzata. Non buttare una carta a terra può fare la differenza, perché anche le piccole azioni sono proattive ad un modello educativo sociale corretto.

Sul rapporto tra libertà e responsabilità, interviene il Sostituto Procuratore Valter Brunetti, mostrando il Codice di Procedura Penale, per dimostrare ai giovani convenuti, quanto sia necessario essere consapevoli delle proprie azioni prima dei 14 anni, o tra i 14 e i 16 anni.

«Quando si decida di intervenire con un Decreto Legge, come quello su Caivano, significa che abbiamo, in qualche modo, già fallito, rubando i sogni ai nostri bambini – aggiunge l’Avvocato Carlo De Benedictis – Siate padroni del vostro futuro, proseguite con la scuola e non permettete a nessuno di dominarvi. Lo studio è faticoso, ma è  scoperta di mondi nuovi, apre il futuro. Quando un ragazzo parla in maniera entusiastica di Nisida, affascinato dalla serie tv, bellissima e circondata dal mare, io replico che non è realtà: è un inferno».

L’assessore Fortini, con il Sostituto Procuratore Dr. Brunetti, chiude il dibattito augurando un successivo incontro per ampliare il dialogo con i giovani per una cittadinanza attiva e legale, per un futuro sicuro, sereno e sostenibile.

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