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Dall’Università al canto passando per la radio. Caterina Querci non rinuncia alla sua passione per il canto che le regala notorietà

Caterina Querci, è una cantante e cantautrice di 24 anni. Nata a Prato, è laureata in Lingue, Letterature e Studi Interculturali presso l’Università di Firenze ed è attualmente studentessa di Laurea Magistrale in Economics and Administration of Arts and Culture presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. La musica è però da sempre la sua più grande passione, a cui si dedica con impegno fin dall’età di 13 anni, quando inizia a prendere lezioni di canto nella sua città, per poi proseguire lo studio a Milano, dove viene seguita per vari anni dalla Vocal Coach Danila Satragno, presso la sede VocalCare.

A Novembre 2017 partecipa alle selezioni del Tour Music Fest di Mogol, rientrando nei 15 semifinalisti nazionali per la categoria “interpreti” a Roma. Lo stesso anno partecipa alle selezioni di Area Sanremo, classificandosi semifinalista nazionale. Caterina si dedica inoltre ad attività parallele, adiacenti al mondo della musica, come la radio. Per due anni è Speaker radiofonico di Radio Prato Web, dove conduce la trasmissione di musica e intrattenimento “The Cantuccini Show” e la rubrica di interviste “ATuPerYou”. Tramite quest’ultima riesce a coinvolgere e intervistare note personalità del mondo dello spettacolo come Chef Alessandro Borghese, Paolo Ruffini, Jerry Calà, Maria Grazia Cucinotta, The Zen Circus, Paolo Jannacci, I Cugini di Campagna.

Questa volta siamo noi a intervistare Caterina Querci

Ciao Caterina, cosa ti ha spinto a scrivere “Gioco amaro”?  
Gioco Amaro nasce dalla collaborazione con la pianista Chiara Lucchesi, cara amica e collega con cui sto lavorando da molto tempo alla realizzazione di un progetto artistico. Gioco Amaro è stato scritto insieme a Chiara, spinte dalla necessità di comunicare in musica i nostri pensieri e le nostre emozioni. Sentivamo l’esigenza di farci conoscere parlando di un tema non scontato e che rappresentasse in qualche modo le nostre esperienze di vita. Un tema diverso che abbiamo pensato fosse adatto per un sound profondo e allo stesso tempo innovativo.

Nella tua vita privata ti sei ritrovata ad affrontare persone false?
Purtroppo, sì, sia nella sfera personale che professionale. Soprattutto nel mondo della musica mi è capitato di incontrare persone doppiogiochiste e questo ha segnato molto il mio percorso artistico. Esperienze che però, alla fine, mi hanno fortificato, spingendomi a continuare. Sicuramente ho scritto molto di Gioco Amaro pensando proprio a questo. 

Sei anche speaker radiofonica. Cosa si prova da un lato a presentare una canzone e cosa invece a cantarla?
Sono due circostanze molto diverse: nel primo caso presenti il singolo e parli delle esperienze di un altro artista, nel secondo ti senti coinvolta direttamente, perché riguarda il tuo progetto personale ed entra in gioco anche l’emozione. 

In un’epoca in cui oramai usiamo Spotify, Amazon music, YouTube, la radio funziona ancora? 
Sicuramente il mondo del digital ha cambiato le dinamiche del mercato e il rapporto tra musica e ascoltatore, mettendo in difficoltà i canali tradizionali come la radio. Tuttavia, la radio ha sempre una forte valenza simbolica e comunicativa, che, a mio parere, la rende non meno importante per la promozione degli artisti. 

Come vedi la musica italiana ad oggi? 
Credo che negli ultimi anni la musica italiana di oggi si sia integrata molto con i trend e le sonorità internazionali e questo è sicuramente positivo, perché è giusto innovarsi e non restare ancorati al classico neomelodico. Credo anche che la globalizzazione e la digitalizzazione abbiano permesso alla musica italiana di raggiungere un pubblico più ampio, rispetto a molti anni fa. Dall’altra parte in Italia, secondo me, c’è spesso la tendenza a promuovere artisti partendo dall’immagine o da fattori secondari e non dalla base, ovvero la qualità. Questa secondo me è la grande differenza tra il mercato italiano e quello internazionale (per esempio statunitense), dove si costruisce un “personaggio” partendo dalle sue capacità, che non sono considerate opzionali, ma necessarie.

Chi è per te il cantante di riferimento? 
Ho sempre avuto fin da piccola una forte passione per la musica Soul e R&B, che ha influenzato tantissimo il mio stile musicale. Ci sono molti cantanti di questo genere che continuano ad ispirarmi ma, se dovessi menzionare un’artista in particolare, direi Christina Aguilera.

Con quale noto artista del momento ti piacerebbe collaborare? 
Mi piacerebbe molto poter lavorare con Mahmood, ha uno stile riconoscibile e originale ed è anche un bravissimo autore.

Cosa bolle nella pentola di Caterina oggi e nel futuro?
 Ad oggi sto continuando a lavorare insieme a Chiara alla realizzazione di nuovi singoli, che sono in fase di produzione. L’obiettivo è sempre quello di fare buona musica. Poi in futuro chissà, speriamo che possa riservarci piacevoli sorprese!

Alessandro Testa

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Alessandro Testa
Alessandro Testa
Classe 1984, è ingegnere e allo stesso tempo critico cinematografico e appassionato di cronaca e giornalismo. Dal 2019 collabora per StreetNews.it!
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