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Germano Di Renzo: “Il modo migliore per recitare una parte è quello di viverla”.

La “Giornata Internazionale del Teatro” è stata creata a Vienna nel 1961 durante il IX Congresso mondiale dell’Istituto Internazionale del Teatro su proposta di Arvi Kivimaa a nome del Centro Finlandese. Dal 27 marzo 1962 è celebrata dai Centri Nazionali dell’I.T.I. che esistono in un centinaio di paesi del mondo e si preoccupa di incoraggiare gli scambi internazionali nel campo della conoscenza e della pratica delle Arti della Scena, di stimolare la creazione ed allargare la cooperazione tra le persone di teatro, di sensibilizzare l’opinione pubblica alla presa in considerazione della creazione artistica nel campo dello sviluppo, di approfondire la comprensione reciproca per partecipare al rafforzamento della pace e dell’amicizia tra i popoli, associandosi alla difesa degli ideali e degli scopi definiti dall’U.N.E.S.C.O. . In occasione di questa giornata, sulla cui importanza vale la pena soffermarsi, dedichiamo uno spazio a Germano Di Renzo, eclettico e poliedrico attore romano di cinema e teatro, capace di passare efficacemente dall’interpretare con successo ruoli tra i più drammatici e impegnati, e tra i più leggeri e brillanti.

Classe 1976, da sempre appassionato di cinema e teatro, si è dedicato alla recitazione frequentando diverse scuole e laboratori teatrali sin dall’età dell’adolescenza. Ha ottenuto molte gratificazioni professionali prendendo parte a numerose ‘pièces’ teatrali come ‘Anfitrione’ di Plauto, ‘L’Orso’ di Cechov e ‘L’innesto’ di Pirandello. Diversi sono gli attestati conseguiti per recitazione cinematografica, dizione e mimesica. L’attore è stato anche allievo del ‘Laboratorio Cinema 87’ di Roma, tenuto dalla docente Mirella Bordoni, studiando ed approfondendo il ‘Metodo Costa’. Ha lavorato per importanti produzioni di fiction e cinema italiane ed internazionali, interpretando ruoli molto diversi tra loro. La sua formazione non si è mai arrestata nel tempo. Ha preso parte, infatti, a diversi stages di recitazione cinematografica con professionisti del settore come Fabiola Banzi, Dario Ceruti e Valeria Miranda.

Per lui, “il modo migliore per recitare una parte è quello di viverla e il significato e gli obiettivi della Giornata Internazionale del Teatro sono di estrema rilevanza”. Germano Di Renzo è, inoltre, doppiatore, nonché cultore di poesia e saggistica. Si definisce sensibile, estroverso e fantasioso, e non manca di determinazione e tenacia. Pratica e ha praticato molti sport, anche a livello agonistico, tra cui calcio e nuoto. Afferma di non inseguire sogni di gloria e successo facile, ma di voler riuscire a realizzarsi con impegno e costanza nel suo lavoro di attore. 

A cura di Dario Cecconi

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“Radio iBR Scampia”, una nuova radio digitale in memoria del giornalista Alessandro Sacco

Si chiama “Radio iBR Scampia”, dove iBR sta per “il Buon Rimedio”, la nuova webradio nata all’interno della comunità parrocchiale Maria SS. del Buon Rimedio guidata dal giovane sacerdote Don Alessandro Gargiulo.

Il progetto rientra tra le opere di beneficenza che Giuseppe Sacco porta avanti con l’associazione intitolata al figlio Alessandro, giornalista sportivo prematuramente scomparso lo scorso giugno. Le trasmissioni prenderanno il via con la diretta della messa della notte di Pasqua, sabato 30 marzo con inizio alle 23.15.

Un debutto scelto non a caso ma come occasione di nascita e di rinascita, per dare a Scampia una nuova voce, per offrire nuove opportunità di espressione e prospettive lavorative ai tanti, soprattutto giovani, che hanno partecipato con entusiasmo e curiosità al percorso di formazione, curato da Rosanna Astengo e Valerio Granato, rispettivamente direttrice artistica ed editore di AudioLive FM, la digital radio dedicata alla cultura con il supporto della redazione di Il Napoli Online, la testata giornalistica sportiva di Alessandro Sacco.

Oltre al sito web www.radioibr.it, tramite un’applicazione gratuita sarà possibile ascoltare le trasmissioni in palinsesto ed essere sempre informati sui principali fatti di attualità grazie alla partnership con l’agenzia di stampa nazionale Primapress, ma non solo: sport, cultura e naturalmente temi legati alla spiritualità e alla religione.

Gioia e commozione nelle parole del papà di Alessandro, Giuseppe Sacco: “Un giorno, parlando con Padre Alessandro Gargiulo scoprii che quello di creare una radio era anche un suo progetto, così abbiamo dato vita a Radio iBR Scampia. Anche la radio si baserà su quelli che erano i principi di Alessandro: dare una mano a chi ne ha necessità. La radio vuole essere un punto di incontro e di confronto, vuole dare voce a chi spesso non viene ascoltato, vuole raccontare le storie di chi vive Scampia ogni giorno, vuole far conoscere la bellezza e le contraddizioni del quartiere. Attraverso conversazioni, interviste e approfondimenti, la radio affronterà diverse tematiche, dalla religione alla cultura, dalla musica allo sport, dalla vita quotidiana alle sfide del quartiere. È ubicata a Scampia in via Don Pino Puglisi e la struttura che la ospita è l’Oratorio delle Parrocchia Maria SS. del Buon Rimedio.

La comunicazione come strumento al servizio della comunità, così Don Alessandro Gargiulo: “Credo che l’esperienza della radio sia per noi la realizzazione anche di un sogno, che è quello di costruire una comunione sempre più ampia, di accorciare sempre più le distanze e dare sempre di più una sintonia alla vita di quartiere, attraverso proprio un’esperienza viva che è quella della comunità che si comunica e che cerca di diventare un luogo che favorisce la comunione e la comunicazione, soprattutto delle realtà che possono aiutarci a guardare la nostra realtà, il nostro presente, il nostro passato e il nostro futuro con degli occhi diversi, è un po’ il desiderio di raccontarci e non solo di lasciarci raccontare.

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A Roma l’VIII Memorial Pino Licciardi: fissati 7 nuovi record nazionali

Domenica 24 marzo, presso il Centro Sportivo Roma VIII e la Piscina Comunale Sporting Club Roma 70, si è disputato l’VIII Memorial Pino Licciardi, organizzato dalla BCVC in collaborazione con l’ASDC Romaster e l’Asd Appio 2009, valevole per i Circuiti di Salvamento CSAIn 2024. Atleti in rappresentanza di tutte le categorie hanno affrontato prove individuali su campo (70 m. Sprint) e in vasca (100 m. nuoto con ostacoli, 50 m. manichino con pinne e torpedo, 50 m. percorso misto, 25 m. pinne sprint), nonché svariate staffette. In occasione della manifestazione sportiva, sono stati siglati 7 nuovi primati nazionali, di cui 3, in prestazioni individuali, da atleti della Nettuno Club (Federica Carfagna, percorso misto M20; Francesco Ierardi e Ludovica Pierotti, pinne sprint Elite) e 4 in staffette. Di queste ultime, 2 se le è aggiudicate la Romaster (staffetta con torpedo 160-199, maschile e femminile) e 2 la Nettuno Club (staffetta lifesaver e staffetta con torpedo, Elite maschi). Tutti i risultati sono consultabili in dettaglio sul sito: https://www.salvamentomaster.it/

Di seguito il video con momenti significativi dell’evento e gli interventi di Emanuela Andi (Athena / Nettuno Club), Federica De Luca (Appio 2009 / Romaster) e Vita Marchese, moglie dell’atleta di salvamento Pino Licciardi, detto “Capitano”, a cui è intitolato il Memorial.

a cura di Massimiliano Longobardo

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VALENTINA GIOVAGNINI: a 15 anni dalla sua scomparsa, il 5 aprile escono per la prima volta in digitale gli album editi “Creatura Nuda” e “L’amore Non Ha Fine” e l’EP inedito “Respiro”. Il 26 luglio esce il triplo cd “La Mia Natura”.

A 15 anni dalla sua prematura scomparsa, la musica di VALENTINA GIOVAGNINI arriva per la prima volta sulle piattaforme streaming e in digital download in una nuova versione completamente rimasterizzata.

Il 5 aprile escono in digitale (prodotti da Verba Manent e distribuiti da ADA Music Italy – Warner Music Italy) i primi due album editi “Creatura Nuda” e “L’amore non ha fine” e l’EP inedito “Respiro” della cantautrice che il 6 aprile avrebbe compiuto gli anni.

Dal 26 luglio sarà disponibile “La Mia Natura”, il triplo cd che racchiude l’intera produzione discografica dell’artista per la prima volta stampata in versione rimasterizzata.

È attivo il pre-order del triplo cd chepermette di poter ascoltare la musica dell’artista nuovamente su supporto fisicohttps://ada.lnk.to/lamianatura.

L’intero catalogo di Valentina Giovagnini vede la collaborazione di Davide Pinelli per le musiche e la produzione e Vincenzo Incenzo per i testi.

Il remastering del repertorio dell’artista, invece, è stato realizzato da Jurij Ricotti (che vanta un’intensa attività nel campo a livello mondiale, da Andrea Bocelli a Eminem fino a Dua Lipa). Utilizzando algoritmi avanzati di intelligenza artificiale, Jurij Ricotti ha scomposto gli stems originali con un sistema di ultima generazione. Una rimasterizzazione d’avanguardia con una tecnologia usata per la prima volta dallo stesso producer per il film internazionale “Lamborghini” nel 2022.

Valentina Giovagnini è stata un’artista unica che, nonostante la sua breve carriera sotto i riflettori, ha lasciato una forte impronta nel mondo della musica italiana. Con la sua voce angelica e il suo distintivo stile musicale tra elementi elettronici e celtici, ha anticipato i linguaggi musicali di oggi e ha sperimentato con coraggio modulando la sua voce e mescolando diverse influenze, fondendo anche il classico con il contemporaneo.

Nata ad Arezzo il 6 aprile 1980, fin da piccola dimostra una grande passione per la musica, studiando diversi strumenti e frequentando il liceo musicale. La sua formazione artistica si arricchisce con lo studio della cultura medioevale e della musica celtica, ispirata da artisti come Enya, Kate Bush e Loreena McKennitt, oltre ad essere influenzata dalla musica latina, folk e pop sperimentale. Nel 2002 esce il suo album di debutto “Creatura nuda” e partecipa al Festival di Sanremo nella categoria Giovani con il brano “Il passo silenzioso della neve”, classificandosi al secondo posto e vincendo il Premio per il Miglior arrangiamento. Da quel momento, il successo della sua musica le porta ad ottenere prestigiose nomination e a partecipare a vari eventi musicali. Continua a comporre e a esibirsi dal vivo fin quando, il 2 gennaio 2009, rimane coinvolta in un grave incidente stradale in cui perde la vita. La sua musica e il suo talento restano vivi nella memoria di chi l’ha conosciuta e di chi la conoscerà grazie alla ripubblicazione in versione fisica e digitale della sua intera discografia, che include anche l’album postumo “L’amore non ha fine” e il nuovo EP.

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“I Can’t Feel My Face” il nuovo singolo dei Fifth Town

Da venerdì 29 marzo 2024 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “I Can’t Feel My Face” il nuovo singolo dei Fifth Town.

“I Can’t Feel My Face”, secondo singolo estratto dal nuovo EP di prossima uscita, è un brano che racconta un viaggio nella mente del protagonista: il ragazzo si ritrova ad una festa con degli amici e all’improvviso scruta da lontano la ragazza per la quale ha una cotta. Da quel momento, i suoi pensieri iniziano a divagare, facendosi mille domande. Il suo stato alterato non lo aiuta a scoprire la verità, ma lo lascia con idee confuse, finendo per osservarla ballare, incantato. Il ritmo incalzante della canzone porta l’ascoltatore nell’atmosfera della situazione, con un’intro e un finale distinti come se dividessero gli attimi trascorsi, e lo special, nel quale il protagonista torna per un attimo cosciente di sé.

Spiega Alex Verna, cantante e chitarrista dei Fifth Town a proposito del brano: “I Can’t Feel My Face è uno dei nostri brani di punta secondo me, riesce a coinvolgere chiunque la ascolti, seppur avendo una struttura e una durata fuori dagli schemi odierni. La ricerca dei suoni inoltre è l’asso nella manica della canzone: le chitarre e le tastiere vanno di pari passo, mentre la sezione ritmica è quella che guida la melodia”.

Il videoclip di “I Can’t Feel My Face”, diretto da Miriam Zennaro, è stato registrato nello Studio 2 a Padova. Le scene sono avvolte da un’inquadratura retrò e da effetti psichedelici, mentre i Fifth Town si esibiscono in una sala dall’atmosfera cupa. Il tutto è stato realizzato per immedesimarsi nella storia raccontata dalla canzone.

Guarda qui il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=_BJtETp4kkA

Biografia

I Fifth Town sono una giovane band indie rock nata nel 2019 a Forlì.

Decidono di dare vita al progetto musicale nel garage di casa a Pievequinta, frazione di Forlì dove spesso si riunivano per suonare, traendo ispirazione per il nome del progetto.

Il debutto della band nei locali di Forlì ottiene un discreto successo, consolidando la loro presenza nella scena musicale locale.

La scrittura dei brani è principalmente affidata a Alex Verna, cantante e chitarrista del gruppo, il quale trova ispirazione per le canzoni dalle esperienze personali, affrontando temi che spaziano dall’amore alle sfide giovanili. Il primo brano scritto e pubblicato dalla band è “Almost Felt The Moon”, una traccia che segna la loro prima esperienza di registrazione seriosa. Questo primo singolo ha riscontrato un discreto successo sia in Italia che all’estero, dato che i brani sono in inglese.

Nel corso degli anni, la band ha sviluppato un sound che mescola influenze del classic rock inglese degli anni ’60 con elementi moderni indie rock degli anni 2000. Sperimentando con nuovi suoni e stili, i Fifth Town cercano di portare freschezza al genere rock, mantenendo al contempo legami con le radici musicali del passato.

Il 2023 è un anno cruciale per la band, con l’uscita del singolo “Heartbreak Highway”. Sempre lo stesso anno, i Fifth Town decidono di partecipare alle Audition di X-Factor, un’esperienza che li porterà a confrontarsi con un pubblico più ampio e a crescere sia musicalmente che personalmente.

Proiettandosi verso il futuro, i Fifth Town hanno in programma l’uscita del loro EP, una raccolta di loro canzoni composta da 5 brani. Tutte le canzoni sono state registrate l’anno scorso a Padova, nello Studio 2 capitanano dal produttore Cris Bacco, stringendo un forte legame con i ragazzi e con il progetto che stanno portando avanti. Con il desiderio di comunicare attraverso la loro musica e di lasciare un’impronta unica nel panorama musicale, i Fifth Town continuano a crescere, a sperimentare e a condividere la loro passione con il pubblico.

“I Can’t Feel My Face” è il nuovo singolo dei Fifth Town disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica da venerdì 29 marzo 2024.

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MERCATO LIBERO O TUTELATO?DIFFERENZE, SCADENZE E COSA è MEGLIO

Sempre più di frequente sentiamo parlare al telegiornale di mercato tutelato, di mercato libero, di bollette. La domanda sorge spontanea: ma è meglio il mercato libero o quello in maggior tutela? Quali sono le differenze tra i due mercati dell’energia? Quando si parla di questo tema è semplice confondersi e non capire quale conviene. C’è da dire che il mercato tutelato è un sistema di distribuzione controllato dallo Stato, quindi non c’è concorrenza, ma esiste un’autorità, l’ARERA, che stabilisce le condizioni contrattuali e i prezzi aggiornandoli periodicamente in base all’andamento dei prezzi dell’energia nel mercato elettrico. Ufficialmente la proroga più recente ha rinviato a luglio 2024 il passaggio obbligatorio al mercato libero anche per le utenze domestiche. Quando si parla di mercato libero si intende un mercato in cui l’energia elettrica non viene erogata da un unico fornitore ma, al contrario, può essere fornita da innumerevoli aziende private che competono tra loro con prezzi e servizi diversificati. Anche la SNIE S.p.A., con sede a Nola, nella città metropolitana storica società presente nel mondo dell’energia da più di cento anni, nella soddisfazione espressa dai propri dirigenti per i progressi e i continui sviluppi che si stanno compiendo, sta attuando proprio in questo periodo una campagna di informazione e promozione della sua Business Unit “SNIE ENERGY” che si occupa appunto di vendita di energia nel mercato libero. Per utenti da tutta ITALIA che vogliono ulteriori informazioni si può consultare il sito  https://www.snie-energy.it/ . Inoltre, proprio in queste settimane si sta effettuando una campagna di informazione attraverso un servizio di cartellonistica nei Comuni di: Cicciano, Camposano, Roccarainola, Casamarciano, Nola, Scisciano, San Vitaliano, Marigliano. Il mondo dell’Energia Elettrica ha aperto definitivamente le porte alla libera concorrenza e quindi bisogna informarsi nel modo giusto per poter effettuare la scelta migliore.

Articolo a cura della Redazione di Streetnews.it

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VENERDÌ 5 APRILE IL TEATRO BOLIVAR SI TINGE DI “BLU INFINITO” CON L’EVOLUTION DANCE THEATER

Al teatro Bolivar (Via Bartolomeo Caracciolo, 30), diretto da Nu’Tracksvenerdì 5 aprile, alle ore 21.00, arriva il “Blu Infinito” dell’Evolution Dance Theatre di Anthony Heinl che trova la sua sintesi nella frase di Khalil Gibran “in una goccia d’acqua s’incontrano i segreti di tutti gli oceani”.

L’acqua scorre, danza e fluttua compiendo viaggi meravigliosi. Scopre sentieri nascosti nel magico mondo della natura, per poi fluire nel Blu Infinito. Qui incontra creature fantastiche, animali acquatici e alghe marine. I coralli si accendono di luce quando i raggi del sole penetrano la superficie dell’acqua. I fondali marini s’illuminano di colori che sembrano dipinti dalla mano di un artista. Non c’è un sopra, né un sotto. Non esiste gravità ma solo un bellissimo volo libero. Il blu infinito è l’origine di ogni metamorfosi, muta di forma e densità, avvolge le sue misteriose creature in un sensuale e travolgente abbraccio. Evolution dance theater è pronto ancora una volta a trasportare il pubblico in un mondo in cui non esistono limiti all’immaginazione. La commistione perfetta di discipline diverse crea uno spettacolo dall’indimenticabile impatto visivo. L’uso della tecnologia e il suo costante dialogo con la performance dei poliedrici artisti del gruppo (danzatori, ginnasti, illusionisti, contorsionisti, atleti) è uno degli elementi distintivi della Compagnia. Giochi di laser e specchi, riflessi, rifrazioni, schermi chimici che reagiscono e catturano la luce, creano mondi in cui le ombre dei danzatori si muovono e comunicano. L’Illuminazione futuristica contrasta l’oscurità che avvolge i performer; in un blu misterioso fluttuano luminescenti creature.

Illusioni ottiche, effetti speciali, ombre colorate, performance antigravitazionali, strutture telescopiche e l’incredibile tecnologia del Light Wall, uno schermo interattivo sviluppato dal coreografo, che grazie ai suoi studi in chimica e fisica è da sempre alla ricerca del perfetto connubio tra arte, scienza e tecnologia.

Credits:

Direttore Artistico E Coreografo: Anthony Heinl

Co-Direttore e Assistente Coreografo: Nadessja Casavecchia

Light designer e direttore tecnico: Adriano Pisi

Costumi: Piero Ragni

Laser effects: Simone Sparky

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Il gentleman dell’arte italiana Mario Vespasiani ritrae Winston Churchill in una mostra epocale, dedicata alla libertà e al coraggio.

Al museo Churchill uno dei più importanti eventi culturali del 2024.

È stata inaugurata domenica 24 marzo dal primo cittadino di Colli al Metauro, dall’assessore alla cultura,

dalla direttrice del museo e dalla curatrice – alla presenza di un numeroso e attento pubblico – l’attesissima mostra di Mario Vespasiani dal titolo “Mr. Mario Vespasiani – Never surrender – Sir Winston Churchill” presso il Museo Churchill di Montemaggiore, ponendosi già come uno dei principali eventi d’interesse storico-artistico del 2024.

L’esposizione si tiene in occasione dei 150 anni dalla nascita dell’ex primo ministro britannico e ad 80 anni esatti dal suo arrivo proprio cittadina marchigiana dove sorge il suo museo, accoglie lavori inediti che l’artista ha realizzato nel 2024 su materiali e supporti differenti, mettendo ancora una volta in risalto la sua capacità di spaziare tra temi, stili e tecniche varie.

Le opere ritraggono l’unico uomo politico che ha occupato posizioni di governo nel corso di entrambe le guerre mondiali del secolo scorso, la cui personalità straordinaria per ingegno fulmineo, ironia e cultura gli ha permesso di vincere il Premio Nobel per la Letteratura nel 1953 e per via della sua ecletticità non poteva che essere ritratto nel suo insieme dallo sguardo visionario di Mario Vespasiani, che per stile e raffinatezza è riconosciuto come il più british degli artisti italiani, il quale di fronte ad una figura tanto complessa ha interpretato gli aspetti più vicini al suo modo di essere.

L’evento celebra il ritorno di Vespasiani nelle Marche dopo l’importante mostra Eternals, conclusasi a gennaio, presso il Museo del Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor Militare di Roma, dove alla presenza di ben quattro decorati viventi su cinque, durante la cerimonia di inaugurazione gli è stata conferita la targa ufficiale del MOVM per il suo alto valore umano e artistico.

Se l’autorevolezza di Mario Vespasiani è assodata nel mondo dell’arte, anche le più alte istituzioni hanno confermato i suoi meriti, tanto che nessun altro artista della sua generazione ha avuto modo di esporre in mostre a due con Mario Schifano, Osvaldo Licini, Lorenzo Lotto, Mario Giacomelli e Francisco Goya. Dopo gli apprezzamenti ricevuti da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è l’unico artista ad aver tenuto mostre personali al Museo Storico dell’Aeronautica Militare, presso il Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri e nel Museo MOVM. Di recente è stato nominato per ricevere la cittadinanza onoraria di San Benedetto del Tronto e contemporaneamente gli è stato assegnato il Premio Riviera delle Palme.

Dopo il ritratto alla Regina Elisabetta II e a sir Sean Connery, Vespasiani conferma la sua attenzione verso la cultura britannica e questa sua magistrale interpretazione di Churchill può essere indubbiamente considerata tra i capolavori nell’ambito della ritrattistica di questo primo quarto di secolo.

La mostra sottolinea le qualità di un artista colto e generoso, in grado di affrontare con risolutezza differenti tematiche restituendo punti di vista sorprendenti e di notevole impatto emotivo. Le sue mostre hanno indagato scienza e storia, natura e spiritualità, microcosmo e universo ed ora attraverso la sua personalissima visione di Churchill, emerge in maniera evidente il talento, ma soprattutto la sua viva testimonianza a favore degli ideali universali di libertà e fratellanza.

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MAZI MUSIC: dal 29 marzo in radio e sui digital store il primo singolo “DRIN DRIN”

Dal 29 marzo 2024 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica “DRIN DRIN”, il nuovo singolo di MAZI MUSIC.

“Drin Drin” è stato scritto in un periodo complesso dell’artista in cui ansie e timori lo hanno spinto a riflettere sul senso delle sue rime e sulle sue esigenze comunicative.

Il brano racconta di un ragazzo che si trova travolto da un vortice di pensieri, che finisce per bloccarlo in un loop temporale in cui i giorni sembrano tutti uguali. Questo ciclo viene trasmesso attraverso dei ritmi frenetici e un testo ipnotico che fanno di questo brano un banger assoluto. Il sentimento di ribellione nei confronti di questo ciclo continuo di pensieri e giorni infiniti prosegue fino al ritornello finale della canzone, in cui il protagonista scopre il vero ruolo della parola come strumento per liberarsi da questa dimensione, sottolineando che le speranze non muoiono mai.

Drin Drin” nasce dalla voglia di sperimentare e si affaccia verso un sound internazionale con influenze legate alla trap francese dei PNL e al cloud rap.

Commenta l’artista a proposito del brano: “Cercavo un modo per affrontare tutti i dubbi e le paure che sentivo mi stavano controllando. La musica era l’unica valvola di sfogo: l’idea era quella di riuscire a trasmettere questo senso di confusione, e penso che il brano ora sia in grado di trasmettere tutte quelle emozioni”.

“Drin Drin” è il nuovo singolo di Mazi Music e nasce durante un viaggio di ritorno a casa: una melodia prendeva forma nella sua mente. Proprio quella melodia si rivela essere il frutto di un momento di ispirazione inaspettato. Questo episodio musicale, scaturito in mezzo al caos del traffico stradale, si trasforma in una composizione che riflette tensioni e inquietudini che affliggevano il giovane artista.

La produzione è stata interamente curata dai talenti di Up Music Studio che hanno seguito il progetto ed aiutato Mazi Music nell’esprimere pienamente tutto il suo potenziale, attraverso una ricerca del giusto sound e delle vibes club-oriented per valorizzare le parole e le emozioni del rapper.

Attraverso la sua musica, Mazi Music si propone di avvicinare le persone, vuole toccare le loro anime e ispirarle a esplorare le profondità della loro identità. Con il suo percorso artistico, Mazi Music si afferma come una promessa nel panorama musicale italiano, pronto a lasciare un’impronta indelebile sulla scena del rap nazionale e internazionale.

Biografia

Pietro Sivo, meglio conosciuto con il nome d’arte Mazi Music, è un talentuoso rapper emergente con soli 22 anni alle spalle. Nato nella pittoresca cittadina di Ortona, in Abruzzo, ha trascorso la sua infanzia immerso nei colori e nei suoni di questa comunità. Tuttavia, è stato solo all’età di 13 anni, quando la sua famiglia si è trasferita in Veneto, che Mazi Music si è avvicinato alla musica e al genere del rap.

Fin da giovane, Mazi Music è stato affascinato dalla musicalità della lingua francese e da numerosi artisti che hanno contribuito a plasmare il suo stile unico. Tra questi, i PNL hanno svolto un ruolo di primo piano, influenzando profondamente la sua percezione della musica e del mondo che lo circonda.

Ciò che distingue Mazi Music dagli altri rapper emergenti è la sua convinzione intrinseca che il rap non sia semplicemente una moda passeggera, ma un veicolo potente per esprimere l’autenticità di sé. Con determinazione e passione, Mazi Music ha dedicato anni alla creazione dei suoi brani, mettendo cura in ogni singola parola e nota musicale. Se un pezzo non risuona perfettamente o manca di qualcosa, Mazi Music è pronto a tornare al lavoro fino a quando non raggiunge la perfezione che desidera.

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Dario Cecconi: “Esaltiamo la tv positiva e di contenuto”.

Il piccolo schermo, con l’azienda Rai, entrava per la prima volta nelle case e nei locali pubblici d’Italia nel 1954, cambiando non solo il modo con il quale si accedeva all’informazione e all’intrattenimento, compito affidato fino ad allora alla sorella radio che quest’anno compie 100 anni, ma anche accendendo il dibattito nelle famiglie su gusti e opinioni che cominciarono presto ad essere divergenti e plurali.

Ad oggi, la televisione può essere considerata e intesa non solo come fonte di informazione, di approfondimento culturale e di intrattenimento ma anche come strumento che stimola particolari dinamiche sociali. Infatti, è un trasmettitore di norme, valori e concetti che lo rendono il terzo ‘agente socializzatore’, dopo la famiglia e la scuola. Fornisce, soprattutto ai più giovani, modelli culturali ed esempi di vita da cui poter attingere.

Di queste dinamiche sociali e di altri temi legati all’influenza che la televisione ha sul pubblico dei telespettatori, abbiamo il piacere di parlarne, in questa nostra intervista, insieme a Dario Cecconi, giornalista esperto di comunicazione massmediale, direttore operativo della produzione multimediale e autore e conduttore di una prima fortunata edizione di ‘Testa & Cuore’, trasmissione di informazione, approfondimento e interviste a tema, in onda sul circuito regionale toscano ‘7 Gold’, di cui cura anche la regia.

Dario Cecconi, come possiamo definire la televisione?

“La televisione è uno dei mezzi di comunicazione più potenti in assoluto ed è anche il più utilizzato e amato, a livello mondiale. È uno strumento decisamente pratico, in grado di informare, intrattenere, divertire il pubblico che ormai lo considera parte integrante della propria vita”.

Perché la televisione viene considerata il terzo ‘agente di socializzazione’?

“Perché, su larga scala, offre una rappresentazione della realtà che si affianca a quella proposta dalla famiglia e dalla scuola. Offre esempi da cui attingere per elaborare e costruire la propria immagine personale e sociale”.

E questi esempi sono positivi, secondo lei?

“Dobbiamo riconoscere che il mondo dei media offre conoscenze indirette, spesso filtrate e organizzate a priori in base a logiche tecniche che trascendono da obiettivi di tipo educativo o culturale, essendo dichiaratamente orientate anche a finalità commerciali. L’importante è offrire la possibilità a chi ascolta e guarda la tv di riconoscere tra le tante offerte quelle positive e dal valore umano che, in tutti i sensi, servano da esempio e siano fonte di ispirazione e di riflessione per il pubblico”.

Quali sono i suoi programmi televisivi preferiti?

“I programmi pensati, che mettono in risalto, in modo semplice ma intelligente, la cultura artistica, letteraria, scientifica, senza troppe pretese. Generalmente, io preferisco i programmi ‘contenitore’, in cui possiamo trovare di tutto, dai momenti di divertimento a quelli di riflessione e in cui si stabilisce un rapporto diretto, immediato e trasparente con il pubblico. Li preferisco di gran lunga ai format importati. Mi piace molto la tv che pone lo sguardo sui valori positivi della vita, sulla solidarietà, sulle scelte di vita coraggiose e che racconta la vita vera. Esaltiamo la tv positiva e di contenuto”.

Che cos’è, per lei, la televisione di qualità?

“Sono convinto che la qualità stia nell’ideale di televisione ‘popolare’, nella tv fatta di messaggi positivi e di proposte di livello, che sappiano coniugare tradizione e modernità, nel segno dei contenuti. La televisione di qualità è capace di rivolgersi, in modo aperto e sano, a tutti. Dovremmo dimenticare il concetto del ‘va tutto bene purché se ne parli’ e dei ‘fenomeni da baraccone’ del momento, perché quello non è ‘pop’ ma ‘trash’. Il ‘pop’ ha una sua identità; il ‘trash’, invece, no. La televisione, per essere di qualità, ha bisogno di identità, perché proprio di questa si compone, offrendola agli spettatori, al pubblico, quello vero, fatto di persone reali e non di ‘followers’. La televisione di qualità è ricca di serenità, di garbo, di rispetto. Accanto all’esigenza di accontentare gli spettatori, dimostra la volontà di stimolare il buon gusto e l’intelligenza, nella consapevolezza che solo la comunicazione ‘positiva’ può nobilitare concetti e contenuti, riconoscendo massima dignità al pubblico. In sintesi: contenuti e positività per una tv vincente”.

Ci fa un esempio di ‘comunicazione positiva’ in tv?

“La comunicazione positiva è caratterizzata dalla positività del rapporto tra presentatore e spettatore, dal clima emotivo positivo che si respira nel corso di un programma televisivo, dai rapporti umani che possono essere rilassati o felici, euforici o tranquilli, ma comunque positivi. Inoltre, è una comunicazione che ricarica le batterie di chi vi è immerso e vi prende parte, lasciando, così, un’impronta positiva”.

Un’ultima domanda, a proposito di informazione e di ‘fake news’: pensa che il moltiplicarsi dei nuovi strumenti di comunicazione e la diffusione dei numerosi canali social abbiano contribuito al propagarsi delle false notizie? Questo problema è figlio del passaggio dai cosiddetti vecchi media ai nuovi media?

“Credo che la questione non riguardi, in modo specifico, la rete o i nuovi media, ma l’universo dell’informazione vecchia, nuova, tradizionale, digitale, su base generale. Per mezzo della rete e delle tecnologie digitali il problema si è moltiplicato e aggravato, perché più diffuso. Ma non è che la ‘fake news’, la bugia, la mistificazione o la manipolazione siano invenzioni dei tempi moderni, sono una costante nella storia dell’umanità. La novità è che oggi assistiamo a un effetto moltiplicatore di questi fenomeni e a un uso molto disinvolto dei nuovi strumenti digitali che hanno aumentato l’efficacia e la potenza di fuoco della manipolazione. Possiamo dire che abbiamo una novità quantitativa e abbiamo anche una novità qualitativa, la cosiddetta disintermediazione, ovvero l’illusione che si possa abolire qualsiasi filtro professionale tra la realtà e la sua rappresentazione. Questo provoca come conseguenza un’ondata di inaffidabilità, di approssimazione e anche di menzogna che, probabilmente, ha dimensioni superiori rispetto al passato”.

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