Partirà da Fukushima il 25 marzo la Torcia olimpica, che tra 134 accenderà il braciere della XXXII Olimpiade.
Rinviata per Covid l’anno scorso, l’Olimpiade inizierà il 23 luglio prossimo. La scelta di Fukushima come punto di partenza è stata fortemente voluta dal Comitato Organizzatore per rappresentare la ripartenza da un luogo che è testimone di una delle catastrofi più gravi dell’era moderna, il meltdown nucleare del marzo 2011 che ha causato 18.000 morti. La fiamma Olimpica attraverserà 47 prefetture e sarà trasportata da diecimila tedofori fino allo stadio Nazionale di Tokio, dove si terrà la cerimonia di apertura dei Giochi. Tra i tedofori ci sarà anche Noriyuki Suzuki, padre di Mai, trascinata via dallo tsunami del 2011 insieme ad altri studenti e insegnanti della sua scuola. Noriyuki ha sempre sostenuto che se nella scuola fossero state istituite delle vie di fuga, le vittime si sarebbero salvate ed oggi si batte perché queste regole vengano applicate in tutto lo stato del Sol levante.
Saranno imponenti le misure anti covid: la torcia non passerà mai di mano, come prevede la tradizione, ma sarà appoggiata su un banchetto per essere poi impugnata dal tedoforo successivo. Ridotto anche il numero dei rappresentanti di ogni delegazione, per un massimo di 11, alla cerimonia di apertura, che si svolgerà ovviamente a porte chiuse. Sarà certamente presente il capo di stato francese Macron, la cui nazione ospiterà i Giochi Olimpici del 2024.
Ogni membro di ciascuna delegazione sarà sottoposto a tamponi a partire dalle 72 ore precedenti la cerimonia e per tutta la permanenza a Tokio sarà accompagnato da personale governativo, per garantire la massima sicurezza.
Da quando il Comitato Olimpico Internazionale, sotto la guida del Presidente Bach, ha imposto il rinvio dei Giochi, l’interesse verso la manifestazione si è ridotto drasticamente, un po’ per motivi commerciali, ma sopratutto per paura. Ad oggi, l’80% della popolazione giapponese è favorevole ad un ulteriore rinvio dell’evento, nonostante il Comitato Organizzatore Giapponese abbia definito la 32ma edizione quella dei “Giochi di ricostruzione”, proprio per rappresentare un nuovo punto di partenza per il mondo intero, oltre che un’occasione di riscatto per un paese che nell’ultimo decennio ha pagato un caro prezzo in termini di vite umane e di tragedie ambientali. Fukushima infatti è un distretto ormai fantasma, disabitato. Dei 21.000 abitanti, se ne sono salvati circa 2.000 ed hanno definitivamente abbandonato il territorio che è sottoposto ad un’intensa attività di bonifica dalle scorie radioattive. La Torcia Olimpica resta, a prescindere da tutto, il simbolo per antonomasia di un percorso iniziato migliaia di anni fa che non si è mai fermato. La fiamma non si è mai spenta, pur avendo attraversato mari, laghi e fiumi. Ad ogni edizione dei Giochi, parte da Olimpia e, percorrendo migliaia di chilometri, consegna un importante messaggio: qualunque cosa succeda, la vita, come la fiamma, deve essere sempre in movimento.
Di Clemente Scafuro
