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Lorenzo Polidori e la sua chitarra a ritmo di fingerstyle

Lorenzo Polidori è un giovane virtuoso della chitarra Fingerstyle, nato a Firenze nel 1997. All’età di 14 anni ha iniziato a studiare la chitarra acustica presso l’accademia Lizard di Fiesole, che lo ha premiato come miglior chitarrista italiano del mese (Gennaio 2017).

Lo stile musicale di Lorenzo è difficile da spiegare a parole: lui stesso lo definisce semplicemente chitarra “Fingerstyle” ma comprende vari stili musicali come il Ragtime, il Country, il Blues, generi tra cui spaziano i suoi brani inediti.

Nel 2017 ha vinto il prestigioso concorso di chitarra acustica “New sounds of Acoustic Music 2017”, svoltosi all’interno dell’Acoustic Guitar Village di Cremona. Nel novembre 2018, Tommy Emmanuel, la leggenda della chitarra fingerstyle, l’ha invitato sul palco a suonare durante il suo concerto a Firenze.
 
A giugno 2019, ha vinto l’ultima edizione del concorso “L’artista che non c’era 2019”, entrando di diritto nella prestigiosa audioteca nazionale del progetto CO2, realizzato da Franco Mussida (Chitarrista della PFM).
A gennaio 2021 esce il suo primo disco “Carousel”, prodotto dall’etichetta discografica Fingerpicking.net.

Conosciamo con Lorenzo Polidori il Fingerstyle.

Ciao Lorenzo, con la tua chitarra ci consenti di fare dei viaggi musicali che solo in pochi riescono a fare. Ci sveli il tuo segreto?
Ciao! non credo esista un segreto o un manuale dove impararlo! Per raccontare una storia o un viaggio tramite la musica non serve avere una tecnica incredibile o essere veloci sul manico; abbiamo bisogno solamente di riuscire ad entrare in empatia con lo strumento stesso. Un primo passo è ascoltare molta musica e lasciarsi emozionare da essa.

Dai tuoi arpeggi sento l’inconfondibile musica del grande Mark Knopfler. Giusto?
Assolutamente! Mi sono avvicinato alla chitarra grazie a Mark Knopfler, un’artista incredibile, che è riuscito ad entrare nella mia anima e a mettere le fondamenta per questa mia passione.

Può la chitarra, soprattutto acustica, essere uno strumento completo, cioè che possiamo ascoltare senza necessariamente l’accompagnamento di altri?
Si la chitarra è chiaramente uno strumento completo. Con varie tecniche possiamo riprodurre i suoni di un basso, le percussioni di una batteria e in contemporanea suonare la melodia e l’accompagnamento di un brano. Vi consiglio di ascoltare Tommy Emmanuel, Mike Dawes e Luca Stricagnoli; tre musicisti che ritengo dei veri “One man Band”.

Hai altri chitarristi a cui ti ispiri? 
Nel momento in cui mi sono avviato ad intraprendere lo studio del fingerstyle mi sono fatto ispirare da artisti dello stesso genere come: Tommy Emmanuel, Gareth Pearson, Merle Travis, Chet Atkins e Jerry Reed. Guardando fuori dal panorama della chitarra Fingerstyle faccio riferimento a J.J Cale, Eric Clapton e John Mayer (Mark Knoplfer è sottointeso).

Hai aperto concerti di nomi grossi della musica italiana e straniera. Hai vinto premi soprattuto nel settore della chitarra acustica. hai mai pensato di muoverti anche verso altri generi?
So che la mia tecnica è particolarmente di “nicchia” e non viene apprezzata da tutti, ma è anche vero che uno dei pregi di questo stile è la possibilità di spaziare tra i vari generi musicali. Personalmente prediligo il country ma nelle mie composizioni e cover si possono ascoltare anche altri generi musicali come il blues lo swing, ma anche il pop. Vi invito ad ascoltare la mia cover di “locked out of heaven” di bruno Mars.

Instrumental o musica con parole?
Entrambe! Non si può scegliere! Ogni stile musicale, che sia solo strumentale o cantato può riuscirti ad emozionare e a farti provare diversi sentimenti. Non ti nascondo che se avessi una bella voce canterei anche qualche canzone durante i miei concerti.

Consideri l’idea di coinvolgere qualche grosso nome della musica italiana o straniera) per avviare una collaborazione? 
Se devo fantasticare, il mio sogno è poter collaborare proprio con Mark Knopfler!

Cosa bolle nella pentola di Lorenzo oggi e nei prossimi mesi?
Dopo la realizzazione di Carousel, avevo in progetto di organizzare un tour in Italia, che sarebbe partito da Palermo e sarebbe arrivato fino a Trieste, così da far ascoltare l’album in tutta la penisola. Purtroppo, per la causa che tutti conosciamo, ho dovuto accantonare momentaneamente questo progetto, sperando di poterlo presto realizzare.
Nel prossimo futuro, ho in programma di realizzare video professionali per ogni erano del mio album e riprendere i miei canali social in mano che, causa album, ho tralasciato. Ah e ovviamente, vorrei imparare e studiare cose nuove!

Alessandro Testa

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Alessandro Testa
Alessandro Testa
Classe 1984, è ingegnere e allo stesso tempo critico cinematografico e appassionato di cronaca e giornalismo. Dal 2019 collabora per StreetNews.it!
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