“Buttati in mare” è il nuovo singolo del duo Anice Sta Scrivendo, già disponibile in radio e su tutte le piattaforme di streaming, così come il video che descrive una giornata casuale, un viaggio di due amiche su un panda a metano in direzione mare. I sogni e i ricordi si fondono lungo i km della Romagna che portano al mare e rotolano fino a riva.
Come è iniziato il vostro viaggio artistico?
Ci siamo conosciute nel 2019 perché Alice ha contattato Reina su Villaggio musicale, entrambe avevano il desiderio della stessa dimensione sonora, Reina aveva buttato giù pezzi testo e musica e cercava musicisti con cui condividerli e Alice voleva avvicinare la sua sonorità al mondo cantautorale. Dopo un anno in formazione completa di basso e batteria e dopo un allontanamento per motivi lavorativi, nel 2021 si ritrovano e decidono di continuare in formazione di duo.
Qual è stata la prima canzone che avete imparato a suonare alla chitarra o al pianoforte?
Reina: al basso Polly dei nirvana, alla chitarra la canzone del sole di Battisti, al piano Per elisa, per tutte e tre non avevo compiuto i 12 anni.
Quando avete composto la tua prima canzone?
Da piccole, provando in vari gruppi da subito oltre alle cover è nata in noi la necessità di comporre brani
Quando finite di produrre un brano chi lo ascolta per primo?
Gli amici, i parenti
Come vi rapportate con la scena musicale della vostra città?
Imola è una città piccola, conosciamo molti musicisti della nostra città e della scena Bolognese, c’è una buona collaborazione e sostegno reciproco.
È uscito da poco il vostro nuovo singolo, da cosa è stato ispirato?
Reina: “Buttati in mare, anche rinominata “il problema dell’accento ” è nata da due giri di chitarra in una sera d’estate, tornata dell’ennesimo viaggio randagio in giro per la penisola le mani hanno iniziato a scrivere.
Ho fatto riaffiorare i ricordi vissuti lungo la strada, dall’alba della partenza all’arrivo su una spiaggia lontana. Quel viaggio non aveva una meta, come capita nella vita, ma bisogna partire, perdersi, buttarsi per trovare la propria Itaca.
I pensieri si sono allargati, come spesso mi succede, e ho pensato al mare, quello stesso mare che è culla di sogni per qualcuno ma anche naufragio di speranze per altri.
E così in un momento puoi essere immensamente felice e profondamente triste.
Alice: Le chitarre con una ritmica frizzante nelle strofe e nel ritornello vogliono evocare la leggerezza del mare, delle vacanze… La dissonanza del finale crea il contrasto emotivo che si cela nel testo.
Dove vi porterà il vostro amore per la musica? Su cosa state lavorando?
La cosa che più ci interessa è far conoscere la nostra musica suonando su palchi di locali, club, festival, per strada.
Parallelamente registrare in studio il nostro album, e continuare a scrivere pezzi.
