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Anche in piena pandemia, la musica di Coronetta aiuta ad avere una visione spensierata della vita

Simone Coronetta, in arte Coronetta: romano, classe 91. Il suo percorso musicale inizia all’età di 10 anni con le prime lezioni di chitarra classica, da quel momento in poi non ha più smesso di credere nella musica e nella sua potenza espressiva e comunicativa.

La prima canzone che scrisse, era un periodo particolare della sua vita, l’adolescenza: i colori della notte, ogni cosa aveva un effetto intenso sui suoi sensi, e ne venne fuori “Licantropia”, metafora di cambiamento, di passaggio all’età adulta.

Nel corso degli anni si sono susseguiti tanti altri brani ed esperimenti musicali e vocali, fino a giungere a “Giorgia 19”, il suo primo singolo davvero maturo e consapevole, il primo grande progetto discografico: una canzone nata in quarantena, in cui l’amore vince al di là di ogni avversità.

Ciao Coronetta, cosa ti ha spinto a scrivere e cantare “Giorgia 19”?
Una sera qualsiasi di un angosciante lockdown ho iniziato a fantasticare su come sarebbe stato corteggiare una ragazza con le limitazioni attuali. Tirare fuori del positivo dai momenti negativi è sempre stato il mio miglior pregio. Questo mix di emozioni e la mia personalità mi hanno portato a Giorgia 19. 

Ci sveli chi è per te Giorgia?…e perché quel numero?
Giorgia è speranza, l’appiglio di ognuno di noi, Giorgia è l’amore, quello vero, quello che ti ruba il controllo. Il numero, invece, è legato alla parte brutta della storia, cioè il covid. Un numero che ha segnato la nostra contemporaneità con tristi vicende e grandi e sorprendenti spinte di altruismo e solidarietà.  

La pandemia ci ha forse insegnato a ricercare il vero valore delle persone che ci sono accanto?
Direi proprio di sì. Ci ha rimessi tutti in discussione. Il pianeta intero è stato travolto e stravolto, e in questo ci siamo e ci stiamo reinventando! Abbiamo riscoperto ‘antichi’ valori e nuove sensazioni, trovato forza e fatto rinascere la tolleranza.  

Quanto, secondo te, la pandemia ha inciso definitivamente sulle vite degli italiani?
Ci siamo svegliati d’improvviso in un mondo che non riconosciamo più. Tante certezze sono svanite e la socialità ha cambiato forma e ‘colore’. Si sente dire ‘torneremo a vivere’ dimenticando che stiamo già vivendo. 

Ultimamente molti artisti stanno lanciando l’idea di concerti in streaming. Cosa ne pensi?
Ho sempre pensato che l’arte della musica non abbia confini. Lanciati al futuro con uno sguardo al passato. Va bene lo streaming, però con la speranza di tornare presto sul palco a respirare il pubblico, quello vero.  

Quanto la TV (mi riferisco ai talent show e ai vari programmi televisivi musicali) ha influenzato la musica italiani negli ultimi anni?
La tv è il media che sempre più detta legge nell’idea musicale comune e in questa universalità forse qualche rara volta ci azzecca. Bisogna, tuttavia, dare merito ai talent in quanto reale vetrina di alto valore artistico e di cultura.  

Con chi vorresti collaborare un domani? 
La mia fantasia potrebbe viaggiare verso l’impossibile, e oltre! Credo sarebbe interessante un feat con J-AX: siamo così diversi… chissà cosa ne verrebbe fuori!  

Cosa bolle nella pentola di Coronetta oggi e nel futuro?
Giorgia 19 è il mio primo passo discografico. Con Lsd Label, infatti, abbiamo previsto un lungo percorso di musiche e videoclip in uscita. Intanto scrivo e mi rilasso con Giorgia 19.

Alessandro Testa


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Alessandro Testa
Alessandro Testa
Classe 1984, è ingegnere e allo stesso tempo critico cinematografico e appassionato di cronaca e giornalismo. Dal 2019 collabora per StreetNews.it!
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