“Kafka“ è un brano che racconta la fine di una storia d’amore tra due donne. Quando una relazione giunge al capolinea, la delusione e il senso di inadeguatezza ci pervadono, rendendoci incapaci di agire. In alcuni casi, però, persino la semplice lettura di un libro può aiutarci a guardare avanti e a tramutare il dolore provato in qualcosa di passeggero. Come parole alla fine di una pagina che non ci resta che voltare.
Spiega Diamante, una band tutta al femminile, a proposito del brano: “Kafka è quel mondo in cui ci si rifugia quando ciò che accade in torno a noi ci fa soffrire; è l’alternativa”.
Streetnews ha raggiungo Noemi Bruno, cantautrice di Diamante.
Ciao Noemi, cosa ti ha spinto a scrivere e cantare “Kafka”?
Come nella maggior parte delle volte in cui mi ritrovo a scrivere, ciò che mi ha spinto a comporre “Kafka”, è stato il turbinio di emozioni che provo e che non riesco ad esternare se non attraverso la scrittura. Ciò che mi spinge a cantarla, invece, è la necessità di dare anche una voce a quelle emozioni, perché credo che tutto ciò che proviamo, infondo, abbia un suono ben preciso.
Nel brano descrivi l’amore tra donne che fino ad alcuni decenni fa avrebbe sicuramente destato molto scalpore. E’ arrivato il momento di abbattere certi tabù definitivamente?
Apprezzo particolarmente la domanda perché, così come io ne parlo apertamente in un brano, lei fa altrettanto in questa intervista. Credo che il momento di “abbattere certi tabù”, sia già passato da un pezzo. Trovo che ad oggi, nella società in cui viviamo, l’amore tra due donne non sia più da considerare tabù, ma sicuramente è ancora qualcosa da normalizzare. Sono certa sia questa la chiave per abbattere ogni tipo di pregiudizio, parlarne senza censure. Nel modo più libero che conosciamo.
Kafka anche nel tuo bagagliaio culturale oppure ci sono altri autori preferiti?
Franz Kafka è sicuramente un autore che apprezzo particolarmente, ma amo leggere qualsiasi cosa. Da Seneca a Emily Brontë a Stephen King. Non mi faccio mancare nulla.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere il brano?
Il brano è nato in una notte, è stata una scrittura di getto.
L’amore è un tema ampiamente diffuso nella canzone italiana. Perché il tuo brano si dovrebbe contraddistinguere da tutti gli altri? Che valore aggiunto dà?
È un tema ampiamente diffuso perché tutti abbiamo la possibilità di provare questo tipo di sentimento, ma per ognuno di noi è differente, ha un colore, un suono, un sapore diverso. Non pretendo che questo brano si contraddistingua da tutti gli altri, ma se mi chiede che valore aggiunto può dare, direi che da una sfumatura in più all’idea che abbiamo dell’amore.
Qual è l’obiettivo che un cantante si pone quando canta ed esprime un testo musicale?
Senza dubbio quello di essere comprensibile in ogni nota e parola. Il gusto musicale è soggettivo, ma credo si possa apprezzare qualcosa solo se questa ci è totalmente chiara.
Come mai la scelta di questo nome d’arte?
In primo luogo è un rimando alle mie origini calabresi. Diamante, infatti, è una località marittima dove da bambina passavo le estati. In secondo luogo, ho pensato che questo nome si adattasse benissimo all’essere donna, per la resistenza che in natura ha il diamante, per la purezza e la preziosità. Tutte caratteristiche che, a parer mio, appartengono in modo imprescindibile all’essere donna, e un progetto tutto al femminile come questo, non poteva che avere il nome di qualcosa di prezioso.
Alessandro Testa
