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Intervista al cantante Anto Paga in occasione dell’uscita del singolo estivo “Sei la fine del mondo”

Oggi la blogger Giulia Quaranta Provenzano ci propone l’intervista al cantante Anto Paga, del quale il 30 giugno è uscito il nuovo singolo intitolato “Sei la fine del mondo”

Ciao! Il 30 giugno è uscito il tuo nuovo singolo “Sei la fine del mondo” [clicca qui https://youtu.be/GuNnRMCiTFg] e so che esso ha per te un significato profondo, in quanto è il messaggio di cui avresti voluto che si capacitasse la persona alla quale l’hai dedicato. Ti domando dunque se ci fai qualche esempio di qual è quel qualcosa di chi hai di fronte che ti colpisce tanto da farti desiderare di avviarvi una relazione amorosa. “Ciao Giulia! Esatto, il titolo del mio singolo estivo è “Sei la fine del mondo” perché canto di una ragazza che per me appunto è la fine del mondo e ciò sotto ogni aspetto, ma che spesso – a causa della sua mancanza di fiducia verso se stessa – non capisce le sue potenzialità. Io non ho dei tratti, esteriori o interiori, specifici che mi fanno innamorare e che mi attraggono verso una persona bensì sono piuttosto i vari contesti e le varie situazioni. Nel mio caso, in verità, non è tanto difficile colpirmi… quanto invece farmi rimanere, perché sono dell’avviso che in ogni relazione ci voglia un giusto equilibrio in cui bisogna sia dare che avere. Spesso, quando inizia a mancare e viene meno uno dei due lati, poi crolla tutto. Debbo aggiungere tuttavia che mi piacciono le persone intraprendenti, che sanno chi sono, che sanno cosa vogliono dalla vita e che sanno darti quel giusto equilibrio mentale tra caos e pace. Non mi piace la ragazza angelica (che non sa di nulla), però non mi piace nemmeno la ragazza che vive sempre al massimo (senza un attimo per riprendere fiato). Mi piace quella persona che, senza che tu dica nulla, sa di cosa hai bisogno in quell’x momento e che sa tenere un discorso. Queste sono le cose principali, che ad oggi posso assicurare essere difficili da trovare”.

Mi sorge ora spontaneo chiederti se tu tendi o no a donare te stesso più di quanto immancabilmente facciano le persone che calamitano la tua attenzione e quale tipo di personalità, a posteriori, immagino che ti sia accorto che ti attrae. “Come mi hai portato a riflettere e fatto notare tu (clicca qui https://www.elle.com/it/emozioni/amore/a28252106/perche-siamo-attratti-da-un-tipo-di-persona), anche per quello che concerne me, potrebbe essere vero che noi esseri umani cerchiamo di emulare e ricreare i rapporti avuti da bambini e che riusciamo a riconoscere i tratti di personalità di chi frequentiamo nel presente che ci riportano al passato… e ciò, difatti, dato che sono attratto specialmente dalle ragazze mediterranee. La mia prima ragazzina (bambina), della quale ero “innamorato” durante gli anni della scuola elementare, me la ricordo molto bene e ho ancora tutte le lettere che ci scambiavamo (altro che WhatsApp, WhatsApp che i bambini di oggi usano tutti)! Mi sento però di ripetere che prendermi sul momento può essere semplice, ma tenere viva la mia attenzione è invece più difficile. Il mio errore più grande, forse, è che tendo a dare sempre piena disponibilità alle persone che mi colpiscono – e, dato che a colpirmi ci vuole poco, sono disponibile sempre con tutti. Dovrei imparare a ponderare appunto la mia disponibilità, eppure sono certo che il tempo mi insegnerà a farlo”.

Tue sono le parole: “Anche se può sembrare il contrario, sono un ragazzo timido sotto molti aspetti e che fatica a fare il primo passo e ciò soprattutto se la persona in questione mi piace davvero molto. La ragazza della quale canto nel brano “Sei la fine del mondo” spesso faceva anche lei fatica a esternare le sue emozioni ma, quando entrambi alzavamo di più il gomito, vivevamo il momento a pieno (senza paure e senza freni) e sono proprio questi alcuni dei momenti più belli che io ricordi”. Tolto il fatto che – bevendo il vino, di cui canti nel singolo “Sei la fine del mondo” – riesci a essere disinibito, ti piacciono o no gli alcolici e i superalcolici che tanto spesso oggigiorno vengono nominati dai cantanti e come mai hai idea che compaiano sovente nei testi (ad es. per possibili ragioni di sponsorizzazioni o perché realmente è, questa del bere, un’abitudine diffusa etc.) ? “Sì, è vero che ad oggi purtroppo gli alcolici e i superalcolici sono oggetto di molte canzoni… nel mio caso però quello che voglio esprimere è davvero un concetto che va al di là dell’alcol in sé, infatti io non sono minimamente amante d’esso in generale ma con la ragazza della quale canto nella canzone “Sei la fine del mondo” il vino assumeva un gusto diverso (diciamo che provo piacere nel bere giusto un bicchiere, tuttavia in sua presenza era più buono). Sia io che colei con la quale avevo una frequentazione, in contesti normali, spesso facevamo appunto difficoltà ad esternare realmente quello che volevamo (il mio cuore si bloccava come se fosse ghiaccio) e dunque bere ci permetteva di scioglierci. Fino a prima di incontrare tale persona che è la protagonista del mio singolo estivo, non avevo mai avuto una ragazza bella quanto lei e di classe come lei e questa cosa mi faceva andare in ansia – in più venivamo da due mondi opposti e ciò non rendeva affatto facili le cose. Era la prima volta che mi capitava di guardare una persona negli occhi, ogni volta come fosse la prima volta (tant’è che dico <<Senti il caldo che c’è>> perché, mentre la guardavo proprio negli occhi, provavo emozioni così tanto forti da sentirmi bruciare)”.

Sempre nel singolo “Sei al fine del mondo”,la frase <<bella come l’America>> la canti poiché hai sottolineato che tale continente è una meta a cui ambiscono un sacco di persone, ma pochi di noi poi possono andarci davvero, e la lei del tuo pezzo “estivo” per te era proprio la tua America… “Ciò che mi ha affascinato della ragazza della quale canto nel brano “Sei la fine del mondo” è, oltre l’impatto iniziale della bellezza, l’avere la stessa passione in comune per il canto e per il piano ma pure la sua classe da donna e il suo umorismo (in sintonia con il mio, come se fossimo bambini). Io e lei – come già accennato, poco fa, qui – venivamo da due mondi completamente diversi ma, grazie all’amore, dei punti di incontro si riuscivano comunque sempre a trovare. Certo è che non è molto semplice, quando ormai si è abituati a tenere un certo stile di vita e se le differenze sono enormi, trovare appunto dei punti in comune. Io purtroppo mi sono sempre sentito un po’ “inferiore” rispetto alla vita che è sempre stata abituata a fare, non di meno giuro che avrei fatto di tutto affinché potesse mantenere il tenore a cui era solita (e questo perché l’amore ti porta a fare qualsiasi cosa, anche l’impossibile). Ricordo ad esempio che una volta, dopo che non la vedevo da un sacco di tempo, una mattina ho preso la macchina e mi sono fatto non so quanti chilometri per raggiungere il paesino dove si trovava. Eravamo in piena estate, con quaranta gradi all’ombra, e in quel paese non ero nemmeno mai stato prima e quindi non sapevo minimamente dove dovevo andare… ho poi percorso a piedi tutta la costa per trovarla, fino a quando le ho mandato la foto di dov’ero e lo rifarei altre mille volte (e farei cose persino più grandi). Certo, sicuramente, altresì il rapporto fisico ha un bel peso e sulla relazione incide molto eppure con lei il tutto va al di là del fisico… perché per l’appunto l’attrazione fisica è una cosa che c’è all’inizio, poi però – dal momento in cui ti innamori – è tutta una questione mentale. Sfortunatamente al contrario invece, al momento, non mi viene in mente di essere mai rimasto affascinato dalla mente di una persona e da ciò aver sentito la successiva esigenza di conoscerla a livello emotivo ed intimo e tuttavia mai dire mai nella vita”.   

Citandoti, infine, hai esplicitato che <<Nella coppia è sempre una questione di equilibri (…). Io generalmente tendo sia a “fare vita mondana” che a essere “pantofolaio”, poi deve essere anche l’altra persona a farti uscire un po’ dagli schemi. La cosa importante è che ci sia rispetto da parte di entrambi, che ci sia dialogo e soprattutto che ci sia il giusto equilibrio nel dare e nell’avere”. Tusei un giovane geloso e possessivo o no? “Assolutamente non sono né geloso né possessivo ma, anzi, sono totalmente l’opposto. Io sono il ragazzo che ti dice di uscire con le tue amiche e di farti la tua serata in discoteca se ne senti il bisogno, sono quella persona che lascia spazio perché è giusto che ognuno abbia appunto il suo spazio. Non mi piace la possessività e non mi piace la gelosia, rovinano i rapporti, e alla lunga ti ritrovi da solo (senza aver costruito nulla)”.

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Redazione StreetNews.it
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