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AL VIA LA X EDIZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE SAN VALENTINO – CITTÀ DI ATRIPALDA

Un anniversario importante quello della X edizione del “Premio Internazionale San Valentino – Città di Atripalda” che avrà luogo il 27 aprile 2024 alle h 16:30 nell’accogliente sala congressi dell’Hotel Bel Sito-Le Due Torri di Manocalzati (Avellino), per poi concludersi nella mattinata del giorno seguente; l’appuntamento di domenica 28 aprile è alle h 9:30 presso la Sala Consiliare del Comune di Atripalda – piazza Municipio, 1 – dove si terrà la premiazione dei dieci studenti vincitori delle scuole medie e superiori che hanno partecipato al concorso letterario.

Terminata la premiazione, nella piazzetta degli Artisti – a 150 m. dal Comune – verrà scoperta e poi inaugurata, insieme ai vincitori, la decima stele in ceramica, con le quattro poesie vincitrici per le sezioni Lingua, Vernacolo e Studenti. Quest’anno la kermesse, cresciuta notevolmente negli anni, si preannuncia ricca di novità. La manifestazione da sempre richiama poeti, artisti e personalità di spicco nel panorama istituzionale, culturale, dell’informazione, artistico e scientifico, non solo nazionale ma anche internazionale, dando lustro alla città di Atripalda ed accendendo i riflettori sul suo patrimonio storico-culturale, nonché sulle ancestrali tradizioni della Valle del Sabato. Oltre al patrocinio della Regione e della Provincia di Avellino, sono stati molti i Comuni e le associazioni che hanno affiancato ACIPeA nel suo percorso di divulgazione culturale, tra cui naturalmente il Comune di Atripalda, rappresentato dal Sindaco Avv. Paolo Spagnuolo.

La serata, presentata dalla fondatrice e presidente dell’Associazione ACIPeA Lucia Gaeta, vedrà al suo fianco in itinere non solo gli autori premiati, ma anche le varie cariche istituzionali che presenzieranno alla cerimonia di premiazione. Madrina dell’evento, nonchè membro di Giuria, la dott.ssa Daniela Cecchini di Roma – giornalista, scrittrice/poetessa e critico letterario; una presenza ormai consolidata che aggiunge classe e simpatia al noto evento. Due importanti nomi irpini saranno i destinatari del “Premio alla Carriera Abellinum” di quest’anno: l’On. Alberta De Simone e il dott. Carlo Iannace, per il contributo umano e professionale nell’ambito delle rispettive mission, che ha impresso un’impronta tangibile e significativa anche a livello sociale attraverso il loro operato. Saranno, invece, cinque i “Premi Città di Atripalda 2024” assegnati, con destinazione Sicilia, Lazio, e Marche, mentre due resteranno all’interno della Campania.

A questi, si va ad aggiungere anche un “Premio alla Cultura” conferito al dott. Giovanni De Girolamo, nonché Presidente della Giuria del Premio. Per la sezione WW-World Wide, ci sarà uno dei vincitori del podio, l’artista e poeta Marco Perna da Laxou (Francia). Mentre un altro premio da podio resterà ad Atripalda, grazie al contributo artistico del poeta Claudio Vecchione, distintosi nella sezione AM – Amore Malato, dedicata alla poetessa Angela Ferrara, vittima di femminicidio. Il M° Antonio Criscuoli, tenore di spicco e pianista di fama nazionale, invece, con le sue performance artistiche, donerà al pubblico presente grandi emozioni.

L’evento culturale, aperto al pubblico sino ad esaurimento posti, sarà trasmesso in diretta sulla piattaforma social Facebook.

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Una fervida carriera vista di scorcio: intervista esclusiva al soprano Anna Pirozzi.

Regina eletta del palcoscenico del San Carlo nello scorso Marzo. Anna e Norma, un legame nel segno del rispetto. 

Protagonista della recente produzione di “Norma” al Teatro San Carlo (clicca qui per leggere l’articolo), Anna Pirozzi ha dato una grande prova artistica lasciando il segno nelle quattro recite. Calato il sipario, il soprano ripercorre le fasi di studio e di interpretazione di questo ruolo cardine: “con Bellini serve sempre studiare. Per ‘Norma’ ho dovuto ridimensionare la mia vocalità, perché in quest’opera la drammaticità va sulla parola. A differenza de ‘la Sonnambula’ o ‘il Pirata’ qui si supera il belcanto puro e si dà spazio alla forza e all’agilità. Ultimamente si usa affidare questo ruolo a soprani più leggeri, che danno grande prova all’inizio, ma che nel corso dell’opera mancano delle parti più drammatiche”.

Prima di Napoli Anna Pirozzi ha vestito due volte l’abito della sacerdotessa della Gallia, entrambe nel 2018, prima il debutto a Bilbao e poi la produzione al Colón di Buenos Aires. “Per un soprano cantare questo ruolo è molto importante, eppure con ‘Norma’  cadere nel buio è un attimo. Io l’ho studiato prestando attenzione a quanto scritto da Bellini e cambiando la mia voce, adattandola. Ce l’ho messa tutta”. Il soprano sottolinea l’importanza della componente attoriale nella resa artistica, a fronte di un personaggio cardine ed estremamente complesso, che nel corso dell’opera fa trasparire emozioni diverse e in certi punti contrastanti, da stratega a folle amante, da madre sull’orlo di un duplice delitto a donna rimasta sola nella delusione: “dal punto di vista psicologico Norma mi prende molto. Da donna matura, sposata e con due figli riesco a portare il mio vissuto nell’interpretazione. In me vita e canto vanno sempre di pari passo”.

Norma” è una delle opere consacrate e giunte al grande pubblico grazie alle voci che negli annali l’hanno resa eterna, una su tutte quella di Maria Callas: “da sempre mi piace l’interpretazione della Callas, nei colori, negli accenti e nell’emozionalità che lei mette in questo ruolo. È vero che il canto è imitazione e che la sua voce è inimitabile, ma a un certo punto della carriera un interprete deve essere capace di fare esperienza di ogni spunto per crearsi un profilo e una personalità artistica”.

Un meraviglioso fiore sbocciato tardi. Gli esordi e l’esperienza maturata.

La nascita artistica del soprano nativo di Napoli è particolare, quasi atipica. Certo è che in lei la musica non sia stata mai qualcosa di estraneo: “il primo passo l’ha fatto la musica, la musica in generale. Ero una cantante dal repertorio leggero, cantavo nei pianobar, ascoltavo le canzoni dei Festival di Sanremo”. Mantenendo vivo il legame con il suo repertorio dell’adolescenza e della prima età adulta, la Pirozzi non disdegna interpretazioni di musica pop durante in televisione, come ha fatto in altre recenti interviste. C’è sempre stata in lei la voglia di scavare a fondo nella voce: “a 25 anni mi sono iscritta al Conservatorio, ma solo per imparare la musica, non per il canto lirico. Ascoltando le voci degli allievi e dei Maestri c’è stato un colpo di fulmine”.

Con la performance napoletana Anna Pirozzi ha confermato le opinioni di melomani e critici che la reputano il più importante soprano italiano del momento. Napoli, che si inserisce nella lista dei grandi centri operistici e musicali nel mondo, accoglie da tempo immemore le personalità più in vista in questo campo dell’arte. Alcuni di questi hanno nel tempo sfruttato il proprio peso specifico per crearsi anche un’immagine popolare, quasi da divi americani: “questi personaggi oltre che puntare sul loro essere artisti hanno coltivato anche la figura. In ogni caso ci deve essere un alto profilo vocale e tecnico, anche quando la voce va in declino. Il divismo di una volta non c’è più. La Callas nel quotidiano era assalita dai paparazzi, oggi non c’è più questo modo di fare. I grandi della lirica di oggi hanno una forte base di marketing alle loro spalle”.

Le nuove sfide da affrontare e uno sguardo al futuro.

È bene spaziare tra gusti e generi musicali diversi. Da poco è uscito un mio CD con canzoni di Franco Alfano, belle ed estremamente difficili da interpretare. Immettermi nei progetti che vanno un po’ fuori dalla lirica mi stimolano e certificano la duttilità della mia voce. Il mio sogno è incidere delle arie verdiane, senza dimenticare anche il repertorio napoletano, che mi appartiene”. Il resto della stagione ‘23/’24 di Anna Pirozzi è pieno di produzioni che la vedranno impegnata  all’estero, tra Spagna, Albania, Vienna e non solo, e al meraviglioso festival estivo dell’Arena di Verona, dove darà voce ad Aida (nell’allestimento del 1913) e alla principessa Turandot. Il suo repertorio però può ancora allargarsi. “La mia vocalità va verso il drammatico e il verista. Sono rimaste pochissime opere tra quelle adatte a me da debuttare, ad esempio ‘Fanciulla del West’ che l’anno prossimo farò qui al San Carlo. Mi piacerebbe cantare i ‘Vespri Siciliani’  in italiano e ‘Fedora’, che ho studiato per una produzione in pandemia poi annullata”.

A cura di Giuseppe Scafuro – immagini: profili social “Teatro San Carlo” e “Anna Pirozzi”.

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CON I COLORI DELLA POESIA LA STELLA DI SUSANNA TAMARO A CASALNUOVO DI NAPOLI

Un altro grande evento di Scrittori in Prima Linea, la rassegna letteraria dell’associazione culturale “I colori della poesia” a Casalnuovo di Napoli con una delle scrittrici più autorevoli e lette al mondo: Susanna Tamaro. L’autrice di “Va dove ti porta il cuore”, un best seller che ha venduto oltre sedici milioni di copie in tutto il mondo, ha voluto presentare il suo ultimo lavoro – dedicato ai giovani lettori – “Tutti abbiamo una stella” edito da “Il battello a vapore”, accompagnata dall’organizzazione dell’associazione presieduta da Annamaria Pianese che ha già al suo attivo incontri con punte di diamante quali Hernan Diaz (premio Pulitzer 2023), il Senatore Pietro Grasso, Giuseppe Montesano, Rosella Postorino e altre autorevoli e penne del panorama narrativo internazionale.

L’evento si è svolto nella sala Magnum del Teatro Multi cinema della città stracolmo di studenti che hanno – come da programma – inondato l’autrice di dimande e curiosità. Gli alunni preparati dalle loro insegnanti hanno, non solo discusso del romanzo con l’autrice commentandone alcune parti con l’ausilio di cartelloni e disegni fatti in classe, ma si sono lasciati andare a curiosità sul mondo della scrittura, sui gusti letterari della Tamaro, nonché chiesto consigli su quali libri leggere e, in ultima analisi, la strada per intraprendere il percorso di scrittore e cosa significhi essere una personalità mondiale quale Susanna Tamaro.

L’autrice è stata accolta (con tutti gli onori riconosciuti a tali personalità) dall’amministrazione Comunale, rappresentata dal sindaco Massimo Pelliccia e dall’assessore alla cultura Simona Visone, ferventi sostenitori degli eventi culturali cittadini, che non hanno potuto fare ameno di sottolineare l’importanza del momento affidato alla conduzione dello scrittore Mario Volpe che, dialogando in pubblico e in privato con l’autrice, si è confrontato su diversi aspetti nella narrativa e del suo bisogno di riammodernarla – per certi versi – e di riscoprire capolavori dimenticati,  per altri. Oltre a gusti letterari comuni, come l’interesse per il racconto di avventura, Susanna Tamaro e Mario Volpe hanno dialogato sulla comune passione per le discipline orientali e le arti marziali di cui la Tamaro è, tra l’altro, esperta istruttrice. 

Al termine dell’incontro è stata la stessa scrittrice ad accogliere un nuovo invito dell’associazione per la presentazione del suo prossimo libro.

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Tutto pronto a Narni per la 56esima edizione della Corsa all’Anello, in alto le bandiere di Mezule, Fraporta e Santa Maria per il tuffo indietro nel tempo fino al 1371

Ancora pochi giorni e la città di Narni tornerà ad aprire le sue porte alla Corsa all’Anello che in questo 2024 taglia il nastro della 56esima edizione. Ormai nota in tutto il territorio nazionale come una delle manifestazioni storiche più suggestive e accurate nel rievocare il periodo ad essa dedicata –  il 1371, anno degli Statuta Illustrissimae Civitatis Narniae – la Festa prenderà il via per 19 giorni, dal 24 aprile al 12 maggio – periodo che abbraccia diversi ponti primaverili che favoriscono l’afflusso turistico – durante i quali, in onore del Santo patrono Giovenale, si susseguiranno una serie di eventi tra passato e presente che culmineranno, durante l’ultimo fine settimana, con la gara equestre al Campo de li Giochi. La giostra, tra le più avvincenti del Centro Italia nel suo genere, vedrà in scena la sfida tra i nove cavalieri dei tre Terzieri di Mezule, FraportaSanta Maria che difenderanno i colori di appartenenza in altrettante tornate, contendendosi l’anelato anello d’argento.

Tema portante di quest’ anno sarà la “terra”, uno dei quattro elementi fondamentali che simboleggia la materia primordiale che abbraccia la vita e la nutre. E, nell’immaginario collettivo, è anche legata al senso di appartenenza al proprio territorio in cui tutto converge e dal quale partire per un processo di creazione che, rispettosamente, ne valorizzi le qualità e le potenzialità.

La tradizione – Diversi gli eventi tradizionali e le celebrazioni religiose che si alterneranno in questo lungo periodo dalle Giornate Medievali (27 aprile Mezule, 28 aprile Santa Maria, primo maggio Fraporta) alle annesse ambientazioni permanenti che si potranno ammirare fino al 12 maggio andando a riscoprire non solo usi e abitudini dell’epoca, ma anche scorci e angoli nascosti meno noti della città; dalle Benedizioni dei cavalieri (8 maggio Fraporta, 9 maggio Santa Maria, 10 maggio Mezule) al Mercato medievale di arti e mestieri, dalla Corsa storica nella Platea Major (3 maggio) al Grande Corteo Storico (11 maggio) fino alla Corsa all’Anello ufficiale (12 maggio) al termine della quale emergeranno il Terziere vincitore e il miglior cavaliere in campo. Senza dimenticare, in gran chiusura, l’assegnazione del Bravio che in questa 56esima edizione è stato realizzato dall’artista Laura Santamaria, “La distanza tra me e il presente”.
Durante tutto il periodo della Festa, come di consueto, il programma sarà arricchito quotidianamente da esibizioni a cura dei gruppi dei musici, degli sbandieratori e degli arcieri. Vicoli e piazze faranno da scenario a spettacoli teatrali, momenti di giocoleria, danza storica. Il tutto accompagnato da giullari e figure dell’epoca che allieteranno il passaggio lungo le vie illuminate dal chiarore delle fiaccole. 

Previste anche visite guidate che andranno a far conoscere più da vicino Narni sotterranea, palazzo Eroli, il MuseoMultimediale e la Rocca Albornoz, nonché il borgo medievale visto dall’alto del campanile della Cattedrale.

Arte – Numerose le mostre d’arte che si potranno visitare durante i 19 giorni della Corsa all’Anello: una collettiva di artisti locali al complesso monumentale Asp Beata Lucia; “I ritratti dell’Anello” di Eleonora Sernicola nell’atrio di palazzo dei Priori;”Luce dell’invisibile” personale di Claudio Michetti nella sala ex Refettorio di palazzo dei priori; “Ho sognato Giuseppe” installazione ambientale di Mauro Pulcinella, audio visiva di Raffaello Deturres, Francesco Costanza e Matteo Desantis nei sotterranei di palazzo dei Priori; “Azzardo, non chiamiamolo gioco” mostra regionale promossa dal Comune di Narni, dall’associazione Corsa all’Anello e dalla Usl Umbria negli spazi del mercato coperto di palazzo dei Priori; “Ars Pallorium” Bravio “La distanza tra me e il presente” di Laura Santamaria nella sala dell’ex Refettorio di palazzo dei Priori; “Su tela” personale di Luigi Virili nella sala del Camino del museo di palazzo Eroli; “Tracce di Terra” mostra di arte contemporanea promossa da Comune di Narni, associazione Corsa all’Anello e associazione Minerva minervAArte, direttore artistico Mauro Pulcinella, curatrice Mariacristina Angeli all’auditorium Bortolotti del complesso San Domenico.

Diversi anche gli appuntamenti dedicati alla letteratura con presentazioni di libri e incontri con l’autore che vedranno protagonisti  Lia Manzi, Giulio Cesare Proietti, Francesco Franceschini, Sergio Posati, Valentina Rapaccini, Gian Paolo DI Loreto, Mino Lorusso e Raffaele Federici. Tornano anche Gli aperitivi delle Pergamene tra riflessioni sul tema della terra, conferenze con ospiti di lustro e degustazioni con le aziende enologiche del territorio narnese. 

Immancabili in cartellone gli spettacoli tra musica e teatro che vedranno in scena, tra gli altri, la compagnia Accademia di Arte Creativa con una pièce liberamente tratta da “The Tempest” di William Shakespeare; Magazzini Artistici con il nuovo spettacolo di Germano Rubbiche accosta frammenti delle più celebri tragedie del Bardo con temi attuali quali femminicidio, violenza psicologica e sottomissione di genere;  la compagnia De Vulgari con un concerto di musica medievale tra liriche, laude, madrigali e ballate; la compagnia guidata da Turi Scandura con esibizioni sorprendenti tra fuoco, danza, trampoli e combattimenti scenici; l’umbro Stefano De Majo accompagnato dalle note di Emanuela Boccacani in una performance itinerante che ripercorre le avventure di cavalieri e dame; la restituzione pubblica del laboratorio teatrale e di cornamusa con i partecipanti diretti da Andrea Mengaroni.

Food & social – Anche quest’anno ad allietare la Corsa all’Anello torna un personaggio di spicco del mondo del food contemporaneo, Max Mariola, tra i personaggi più affabili e apprezzati nel mondo dei social network, con il suo originale cooking show “Amatriciana dell’anello”. E non solo, al termine lo chef romano proseguirà con un piccolo tour nelle hostarie dei terzieri per salutare tutti i presenti.

Alcuni degli eventi saranno trasmessi via streaming sui canali social Facebook e Instagram della Corsa all’Anello.

Osterie e forni dei tre Terzieri aperti durante tutto il periodo della Corsa all’Anello aperti per deliziare i palati con sapori e profumi di pietanze tipiche del territorio (info e prenotazioni consultabili sulla app Corsa all’Anello).

L’app – Scaricabile sia da Apple store che da Play store Android l’app Corsa all’Anello, utile per rimanere aggiornati in tempo reale sul programma (anche in caso di variazioni). 

Biglietti per la Corsa all’Anello del 12 maggio in prevendita su circuito VivaTicket.

La Corsa all’Anello 2024 è promossa dall’omonima associazione, con il sostegno e il patrocinio della Comunità Europea, di Enit Spa, della Regione Umbria, della Provincia di Terni, del Comune di Narni, della Fondazione Cassa di risparmio di Terni e Narni, della Camera di Commercio dell’Umbria. 

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Architettura per la Felicità: l’anno dei Legami. Il programma del Maggio dell’Architettura, dal 3 maggio 2024 alle Basiliche Paleocristiane di Cimitile

Prenderà il via venerdì 3 maggio 2024 alle ore 17,30 presso lo straordinario e suggestivo complesso delle Basiliche Paleocristiane di Cimitile “Il Maggio dell’Architettura_annodiciassette”. La finalità è ribadire il ruolo culturale dell’architettura sul piano umanistico, etico, sociale, ambientale ed economico, invitando alla discussione protagonisti dei diversi ambiti di discussione, caratterizzandosi per il carattere trasversale.

La rassegna, promossa dalla Fondazione SiebenArchi, è stata presentata in occasione di un simposio a Palazzo Gravina a Napoli, sede del Dipartimento di Architettura DiARC dell’Università “Federico II”.

“Architettura per la felicità”, è stato il leitmotiv dell’intervento del Direttore del DiARC, Michelangelo Russo, che ha evidenziato la capacità del dipartimento di costruire “alleanze culturali” nell’ambito di un’Architettura sempre più inclusiva.

Progettazione, rapporto tra uomo e lo spazio, rigenerazione urbana, tutela del grande patrimonio storico-architettonico: sono tanti i temi attraverso cui si muoverà il “Maggio dell’Architettura”, con un programma intenso di dibattiti, sessioni plenarie, premiazioni, che si alterneranno ad incursioni artistiche tra mostre e danza, evidenziate dal Presidente della Sieben Archi, Claudio Bozzaotra: «In chiusura anche una tavola rotonda tra esponenti del mondo della politica, dell’accademia e della professione che avrà ad oggetto la legge urbanistica regionale. I lavori si apriranno con un tributo, con un premio speciale, all’architetto Ennio Passerelli in occasione del suo centesimo compleanno, per aprire una riflessione anche sul caso storico e sociale della “Casa dello Scugnizzo” e sondare le modalità odierne nei casi specifici degli interventi urbani e architettonici sul sociale».

Sulla necessità di “radicare la cultura della disciplina” insiste l’Assessore regionale all’Urbanistica Bruno Discepolo: «In Italia l’architettura ha svolto un ruolo significativo nella costruzione delle nostre città. L’architettura ha svolto un ruolo significativo nella costruzione delle nostre città e di quel paesaggio del nostro Paese sempre tanto esaltato – ha affermato – Negli ultimi decenni ha avuto qualche difficoltà a confermare questo ruolo decisivo all’interno della società e dell’economia.  In Regione Campania in questi anni abbiamo finanziato circa 150 progetti sulle varie linee della legge 119 per circa 2 milioni di euro, per la promozione dell’architettura. Siamo prossimi ad emanare il nuovo bando.  Il bilancio dell’esperienza di questi anni non sempre è molto positivo: bisognerà fare uno sforzo maggiore per cogliere questa opportunità in Campania, per la ricerca, approfondimento e la progettazione sociale. Stiamo lavorando agli archivi dell’architettura contemporanea e spingiamo la qualità dei progetti, con confronto e trasmissione tra i singoli professionisti».

Architettura, quindi, come forma compiuta di un pensiero felice. O anche come forma di “resistenza” secondo Federica Visconti, docente DiARC e Presidente giuria “Premio Maggio dell’Architettura_annodiciassette”. O ancora come arte civile, come evidenzia Renato Capozzi, docente del DiARC, che insiste sul rapporto sinergico tra Università Federico II e Maggio dell’Architettura, anche nel trasferimento della conoscenza nell’ottica del public engagement rispetto a un territorio spesso ostile.

«L’Architettura è confluenza – spiega il Professore Massimo Pica Ciamarra, che si sofferma sulla disciplina in cui centrale è la centralità dell’uomo – Gli aspetti della vita sono intrecciati attraverso lo scambio e il dialogo: i luoghi sono significati ed essenziali per le comunità metropolitane. Il Maggio dell’Architettura intreccia queste pluralità».

Un “laboratorio culturale per la conoscenza e la diffusione dell’architettura” anche per Carlo De Luca, Presidente di InArch Campania. Ampio spazio anche al concorso per le migliori progettazioni, a cui saranno assegnati i tre premi del Maggio dell’Architettura: sono 12 i progetti finalisti, presentati da Sossio De Vita, Responsabile della Mostra/Premio Maggio dell’Architettura_2024.

«Sarà l’anno dei legami», conclude Antonio Ciniglio di SiebenArchi, mostrando il bozzetto disegnato da Franco Purini, divenuto simbolo del Maggio dell’Architettura alle Basiliche Paleocristiane. «Dobbiamo imparare a costruire edifici che mettono insieme le persone – afferma Ciniglio – Il legame è più importante dell’inclusione, che prevede il riconoscimento dell’altro diverso da sé.  L’arte invece connette. L’architetto progetta, progettare significa sognare, il sogno è in genere un pensiero felice, non c’è dubbio che l’architetto sia una persona felice».

Si partirà, quindi, il 3 maggio con il premio speciale all’architetto Ennio Passerelli e la riflesione sulla “Casa dello Scugnizzo”. Si proseguirà il 10 maggio con l’Architetto Davide Ruzzon – docente presso lo IUAV di Venezia – con un focus della sua ricerca tra architettura e neuroscienze. Il 17 maggio si presenterà il lavoro professionale e la sua idea di costruire nel costruito dell’architetto Antonella Mari, insignita di Menzione Speciale al XI Prix des Femmes Architectes a Parigi. Il 24 maggio si parlerà di Danza Corpo e Spazio con l’architetto e danzatrice Silvia Cassetta  – docente presso RUFA – Rome University of Fine Arts; Il 25 maggio in programma una tavola rotonda sulla “Nuova Legge Urbanistica Regionale” con il coinvolgimento di autorevoli rappresentanti della Professione, della Politica, delle Istituzioni e della Cultura. In chiusura saranno conferiti i Premi “CampaniArchitettura_2024”, “CultArchi_2024” e il Premio “Maggio dell’Architettura_annodiciassette”.

Il giorno 23 maggio sarà inaugurata la Mostra di Jorge Cruz Pinto allo Spazio Amira in Nola (NA).

Il giorno 24 maggio ci sarà una performance artistica di Gianluigi Maria Masucci.

L’evento, alla sua diciassettesima edizione, si avvale del contributo secondo LR 19/2019 – DD 487/2023. Avviso pubblico per la promozione della qualità dell’architettura, annualità 2023.

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Il Napoli crolla ad Empoli e perde 1 a 0 con goal di Cerri

Calzona non ha più alibi, il Napoli perde in trasferta ad Empoli e dice addio alla zona Champions 

Il Napoli di Calzona affronta nel turno delle 18:00 in trasferta l’Empoli di Nicola.

Dopo il pareggio rimediato con il Frosinone il Napoli deve riscattarsi ma ad Empoli l’ennesima figuraccia dei campioni d’Italia in carica che al minuto 4 del primo tempo vanno in svantaggio con il goal di Cerri che su cross di Gisai insacca Meret.

Difesa del Napoli che subisce ancora goal ma nessuno marca adeguatamente e il Napoli va subito k.o.

L’ Empoli sfiora anche il goal del doppio vantaggio ma fortunatamente la palla va fuori.

Il Napoli inizia la partita con una difesa nuova per infortuni e si rivede Natan che non convince, viene anche ammonito e sostituito con Mazzocchi che gioca bene ed è l’unico che mostra grinta tra i calciatori azzurri. 

In attacco pochissimi tiri e nessuna azione di attacco rilevante per il Napoli.

Calzona cambia nel secondo tempo con cambi tardivi ed inutili come far entrare Simeone solo al minuto 88 del secondo tempo che non può fare miracoli.

Osimhen completamente isolato in attacco senza aiuto dei suoi compagni.

Politano ci prova ma nn è efficace, sostituito poi da Ngonge nel secondo tempo ma è impalpabile.

Civile protesta dei tifosi del Napoli a fine partita contro i calciatori azzurri che hanno anche loro le colpe per questa stagione fallimentare aldilà delle colpe societarie.

Calzona in conferenza stampa parla di problema di testa dei calciatori che dice che sono concentrati in settimana pre partita ma che poi in partita fanno figuracce che poi su ripetono sistematicamente in campo.

Serve assolutamente una scossa ai calciatori,  che devono assolutamente finire questa stagione con dignità soprattutto per rispetto ai tanti tifosi partenopei che seguono il Napoli anche in trasferta facendo sacrifici per seguire e sostenere la squadra.

a cura di Christian Russo

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DEBUTTA SABATO 27 APRILE AD ASCEA MARINA IL FORMAT “FEBBRE ITALIANA”

Sabato 27 aprile debutterà ad Ascea Marinain Piazza Europa, alle ore 21.00, il format “Febbre italiana”, il nuovo spettacolo live itinerante totalmente dedicato alla musica italiana che farà ballare e cantare il pubblico ripercorrendo i grandi successi della nostra storia. Il dj set proporrà tutti i brani più celebri remixati in chiave dance.

Sullo stesso magnifico palcoscenico naturale del Cilento era già nato il format-padre “Nostalgia 90” nel 2015 e, ad oggi, è diventato la più grande community europea sugli anni ’90 con 1,5 milioni di contatti su Facebook e 300.000 su Instagram, puntando su un decennio d’oro per la quantità di successi prodotti e per l’entusiasmo della gente che in quegli anni sognava ancora il progresso e si apriva al mondo in maniera definitiva. In seguito all’esplosione di consensi per “Nostalgia 90”, il pubblico ha richiesto a gran voce uno spettacolo che ripercorresse l’intera storia della musica italiana per non fermarsi a una sola generazione ma coinvolgendo gli spettatori di tutte le età.

Arriva così “Febbre Italiana”: una vera e propria discoteca all’aperto che, dal 27 aprile in poi, inizierà un tour in tutta Italia con un dj set carico di emozioni e canzoni nostrane, vocalist, costumi a tema, effetti speciali e video emozionanti e interattivi per far scatenare i presenti.

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A Paestum STE, la cantautrice napoletana, in concerto al Dum Dum Republic il 25 aprile, aspettando Clementino e Ty1

PAESTUM. Una voce potente e profonda, che riesce a penetrare l’anima con il suo soul viscerale. La Summer of Love del Dum Dum Republic di Paestum esplode con il concerto di STE, la cantautrice napoletana di origini nigeriane in programma il 25 aprile 2024.

Il live di Ste inaugura la stagione dei grandi concerti del beach club di Paestum, che anticipa di pochi giorni la official reunion, unica data, dopo sette anni, di due artisti straordinari, CLEMENTINO & TY1, stretti da un’amicizia fortissima con il Dum Dum Republic, protagonisti di un live set esclusivo che farà ballare tutta l’arena che sorge sul mare il prossimo 28 aprile.

In sottofondo Napoli, fucina di talenti che, con la sua energia magmatica si trasforma, evolve, cambia, sempre pronta ad accogliere. La musica diventa integrazione, scambio, ricchezza, linguaggio universale per i diritti umani, da sempre al centro della filosofia che pervade il Dum Dum.

«È una città che ingloba e si evolve. Ste è bravissima, porta con sè un messaggio dalla forza dirompente. È la voce più bella della nuova stagione del sound partenopeo contemporaneo, con uno stile originale, diverso da qualsiasi altro – afferma Biancaluna Bifulco, titolare del Dum Dum Republic – Sa emozionare e arrivare alle corde più intime: nei suoi testi si ritrovano parti di se stessi: riesce ad esprimere la complessità delle emozioni dell’essere umano. Siamo orgogliosi di averla sul nostro palco. Il suo mix di soul, blues, con contaminazioni pop è una vera magia, che solo una metropoli vibrante come Napoli può donare al mondo».


A soli 25 anni, Sthepani Ojemba in arte Ste sta spopolando sui social, con milioni di visualizzazioni. Arriva al Dum Dum reduce dal successo virale di “RED”. La sua musica unisce proprio tutti. Incanta con la sua voce e il suo stile che fonde le influenze di Napoli, città che l’ha accolta, e l’energia dell’Africa

La sua storia è un inno alla fiducia e all’amore, due caratteristiche che non sono mai venute meno nella vita di STE, giovane donna che si sta facendo strada nel mondo della nuova musica italiana. Nata a Lagos (Nigeria), è stata cresciuta da una madre single. Ad aiutare la sua famiglia e ad accompagnarla durante il suo percorso di crescita c’è stata una famiglia napoletana.

La mia passione per la musica si scopre sin dalla tenera età, con le recite scolastiche e i piccoli progetti extra didattici. Da lì poi sono passata a cantare nel coro della chiesa, fino a non smettere più? di lavorare sulla mia voce. Fino ad oggi, con la pubblicazione dei miei inediti, ho continuato a raccontare i vari aspetti della mia vita e del mio carattere. Ma tutto ciò non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di tutte le persone che hanno fatto parte della mia vita”, racconta Ste.

Ha già lasciato il segno con hit come “ANSIA”. Nel 2023 si è fatta conoscere al grande pubblico con i singoli “CATENE”, “T’aggio voluto bene” e “KI LO SA”. Dal gennaio 2024 spopola con “RED”, il freestyle che riprende la base di “I Know What You Want” di Busta Rhymes, che in breve tempo raggiunge 10 milioni di visualizzazioni complessive su IG e oltre 5 milioni di TikTok.

Una carovana di musica che partirà il 21 aprile con lo showcase di Salgari Records, l’etichetta “for Music Without Borders”.

“Non avremo più romanzieri d’avventura come Emilio Salgari, ma viaggiare oltre i confini senza allontanarci fisicamente dal luogo in cui siamo è ancora possibile”: è questa la missione della label torinese, un collettivo di figure tutte con competenze diverse, da producer ad art directors.

«Noi, come Emilio Salgari – affermano – ci immaginiamo mondi lontani restando a casa, con la possibilità di abbattere porti e confini attraverso l’immaginazione. Una musica che non ha confini e che ha a cuore il rispetto per l’ambiente e per il diverso“.

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LUNEDÌ LA FINALE NAPOLETANA DELLA LEGA CALCIO A 8 ORGANIZZATA DALL’ASD AREND

La categoria Open della Serie A della Lega Calcio a 8 di Napoli, organizzata dall’ASD Arend, è giunta al capitolo finale, con la FLC Napoli C8 e l’Atletico Fuorigrotta pronte a darsi battaglia nell’ultima partita, quella decisiva, la più importante del torneo, in programma lunedì 22 aprile alle ore 20.50 al San Germano Football&More di Agnano. La gara sarà visibile sia dal vivo, sia in televisione, sia attraverso i social. Infatti, dal San Germano Football&More si collegherà l’emittente televisiva Telecapri (canale 15 del digitale terreste) con la trasmissione Goal Show condotta da Gino Rivieccio, mentre le immagini saranno trasmesse in diretta anche su Youtube, sul canale dedicato alla Lega Calcio a 8, grazie a Fanner.

La FLC Napoli C8 è una formazione rappresentata da tanti ex calciatori di spessore, dall’allenatore Gennaro Iezzo al capitano Nicola Mora, fino a Emanuele Calaiò, Ivano Trotta e Nassim Mendil, capocannoniere della competizione. Arrivare in finale non è stato facile, tant’è che nel girone la squadra azzurra è arrivata solo quinta. Ma nella fase finale si è alzato il livello, è salita l’attenzione e ora ci sarà da superare l’ultimo ostacolo per diventare campioni.

Dall’altro lato ci sarà l’Atletico Fuorigrotta, che si presenta a questo appuntamento con una squadra giovane, ma ben collaudata. Molti dei componenti della rosa sono veterani dei tornei Arend, l’organizzazione che ha permesso la realizzazione della Lega Calcio a 8 a Napoli. Capitan Buschini, dunque, proverà a confermare la bella stagione e ad alzare la coppa davanti ad ex campioni affermati che hanno calcato i palcoscenici di Serie A e Serie B.

Parterre stellare in campo e fuori. Infatti, ci saranno ospiti d’eccezione per l’evento tanto atteso: a commentare la partita i due affermati allenatori Gian Piero Ventura e Luigi De Canio. Negli studi televisivi saranno presenti le firme giornalistiche Pier Paolo Petino, Annamaria Baccaro e Antonio Corbo. Dal campo, invece, l’ex calciatore del Napoli Pasquale Casale con il giornalista Leonardo Zullo.

I vincitori della finale rappresenteranno Napoli alle fasi nazionali della Lega che si disputeranno a Roma il 14, 15 e 16 giugno e affronteranno realtà provenienti da città di tutta Italia che annoverano campioni come Francesco Totti, Davide Moscardelli, Antonio Floro Flores e tanti altri.

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MUSICA, TRADIZIONI, RADICI E UN FORTE MESSAGGIO DI PACE: LA FORMULA VINCENTE DI PIERVITO GRISU’

Lanciato ad aprile il nuovo singolo Reggae & Tammorra: “Si chiude un cerchio

Linea diretta Salerno – Giamaica. Piervito fa musica da 28 anni: quando era ragazzino il nonno gli faceva ascoltare i brani della tradizione, poi lui ha conosciuto lo stile reggae e attraverso frequentazioni eccellenti e tantissime contaminazioni, ne ha fatto uno stile di vita, oltre che il suo lavoro. Nel 1999 fonda i Paranza Vibes e compone un brano, dal titolo “In Campania”, che diventa parte della colonna sonora di “Biutiful Cauntri”, un docufilm realizzato da Esmeralda Calabria, Andrea d’Ambrosio e Peppe Ruggiero, che racconta la questione delle ecomafie e della crisi dei rifiuti in Campania, vince il Nastro d’Argento e richiama l’attenzione della stampa internazionale.

Collabora con artisti come Banda Bardò, 99 Posse, Clementino, James Senese, Eugenio Bennato e Manu Chao e molto spesso ne condivide i palchi. Firma le colonne sonore di alcuni film, come “Di mestiere faccio il paesologo” di Franco Arminio e di “Napoletans” e nel 2015 si avventura nella carriera da solista, realizzando “Cantastorie Ragamuffin”, un disco che lo porta a suonare anche a Berlino e a Barcellona. Nel 2022 avvia una collaborazione con i Sud Sound System, realizza il singolo “Il tuo profumo” e l’anno successivo incide “Save the planet” a quattro mani con Anthony Johnson, leggenda mondiale del reggae. Il brano sarò presentato in tutte le scuole italiane per trattare la delicata tematica del rispetto dell’ambiente.

Non solo ambiente fisico, ma anche “radici”.

Quest’anno Grisù si dedica ad un altro tema e passa dalla globalità di un pianeta da difendere a qualcosa di più intimo, identitario e caratteristico anche delle più piccole realtà: la tradizione e le proprie radici. Una sorta di flashback con il quale onora la memoria dei suoi avi e racconta a suo modo (e bene!) quanto un ritornello popolare salernitano possa costituire un filo sottile che lo lega oltreoceano alla terra giamaicana: ritmi e sonorità molto simili, che l’artista coglie appieno e trascrive in musica.

Via le frontiere, siano esse temporali o fisiche (“E’ Napulitan, è Jamican, … nun tene barriere, s’abballa notte e juorno”) si canta di passioni, cultura, amore e guerra.

Ai microfoni di Radio Star 2000, durante l’intervista con Sandy Bellavista (Magazine Bellavista, ndr.), spiega che “Certi pezzi li realizzi in pochi minuti perché sono già pronti nella testa e devi solo trasportarli nel mondo reale, mentre per altri ci vuole più tempo. Altro discorso è la realizzazione di un video, per quei brani, perché devi cercare di creare un parallelismo tra il suono e l’immagine e non è semplice.  Ho pensato che sarebbe stato interessante se a lavorare alla clip ci fosse stato anche qualche testimone, di quelle tradizioni, ed ho chiesto a mio papà di prenderne parte: la firma delle proprie radici.”

Reggae e Tammorra è la chiusura di un cerchio, per me. Dall’inizio, quando imparavo da mio nonno le parole di Alli Uno, un canto popolare campano, alle collaborazioni, all’esperienza in gruppo, alla carriera da solista… lavoravo in fabbrica, poi decisi di cambiare strada e mi sono costruito uno studio di registrazione perché sognavo i grandi palchi. Tutte le mie esperienze di crescita mi hanno portato in contesti sempre più ampi e questo è gratificante, ma avevo voglia di esaltare anche il piccolo universo nel quale sono nato e l’imprinting che la famiglia mi ha donato. Ecco perché ho chiesto a mio padre di essere parte del mio ultimo progetto. E’ stata un’emozione grandissima.”

E a guardare il video di Reggae & Tammorra, ad ascoltare il brano, disponibile su tutte le piattaforme digitali, si nota qualcosa di fondamentale: le immagini, la musica, sono composte da suoni e colori magistralmente combinati tra loro, eppure nel mondo reale così lontani. La bandiera giamaicana sul cappello di Piervito e, sullo sfondo, le colline campane, un gruppo di ballerini di tammorra; il basso e le sonorità caraibiche accompagnate dalla ciaramella e dalle castagnelle, elementi fondamentali nella tradizione musicale campana.

Grisù ha fatto un bel lavoro e ne è consapevole. Quest’estate porterà Reggae & Tammorra in tour e lo spettacolo sarà arricchito dalla crew che lo accompagnerà, composta anche dagli artisti di strada. Tanto folk, tanta identità, nello stile e nella consapevolezza di essere umano, cittadino del mondo fortemente legato al suo microcosmo salernitano. E se gli chiediamo quanto possa essere importante la conservazione delle proprie radici e quanto esse possano essere, purtroppo spesso, motivo di conflitti, Piervito risponde con la fermezza propria di chi ha le idee molto chiare: “Io sono contrario ad ogni tipo di conflitto, sia esso una guerra o semplicemente uno scontro. La violenza non è una soluzione possibile. Lo ripeto spesso, nei miei testi, anche in questo mio ultimo singolo. Nel mio mondo, grande e piccolo, esiste solo la pace.”

 A cura di Clemente Scafuro – Immagini riservate.

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