Diario di avventure, finestre sulla Terra. Impressioni estive di una Londra, ancora con la sua Regina. Giorno ultimo.
Mi sveglia il sole che filtra leggere tra le tende bianche, mosse leggermente dalla brezza fresca mattutina londinese. Mi stropiccio un poco il viso, mi siedo, osservo intorno a me la stanza muta. Stiracchiandomi mi alzo dal letto, super comodo. Sono le 8 del mattino, una buonissima ora per iniziare questo giorno due qui a Londra. Doccia, lavo i denti, mi vesto leggero, e via. Scendo in strada. Giusto di fronte trovo un bar dove servono colazione tipica inglese, uova, bacon, salsiccia, pane tostato con aggiunta di ketchup, caffè… un bel piatto ricco di ogni cosa, lo prendo. È grande, inizio a mangiare osservando le persone entrare ed uscire dal locale. Parlottano, altre sono sole mangiando ed osservando il loro cellulare. Dalla cucina il vociare sale in sala, il suono dei piatti appoggiati sul banco risuona lieve in tutta la tavola calda. Piacevole. Finisco ed esco, in direzione quartiere di Portobello, nel favoso mercato vintage.
Passeggio verso la metro, pago e salgo su un vagone, sembra un viaggio nel tempo, le pareti in mattonelle a vista, il cunicolo stretto, il suono meccanico del convoglio. Portobello mi accoglie adagiata su una via lunghissima, inizio a percorrerla, è piena di vestiti, collane coloratissime, persone sedute a leggere dietro la loro postazione. Suona una musica inglese, un pop-rock anni novante. La gente la attraversa in tranquillità, sbirciando tra il cumulo di abbigliamento, cd, occhiali da sole, ecc.… Scatto qualche foto, il sole brilla allegro sopra di noi, il caldo piacevole di un’estate londinese. Impressioni estive di una Londra, ancora con la sua regina. Casualmente scopro che qui, in questo stesso distretto è stato girato il celebre film “Nothing Hill” con Julia Roberts. Accendo il Google Maps ed inizio a cercare le casette colorate, la libreria dove si incontrano casualmente i due protagonisti. Sono questi, gli incontri casuali che tracciano il nostro cammino, possiamo programmare di perdere peso, cambiare il nostro look, che tipo di scarpe indossare ma, non possiamo programmare le persone che, casualmente si intrecceranno nel filo delle nostre vite. Intrecci che, in un modo o nell’altro, tesseranno la tele minuziosa della nostra vita. Il telaio siamo noi, con i fili e colori che più ci aggradano, iniziamo a tessere e nel frattempo, nel mentre della vita, quando siamo distratti, bevendo un caffè, comprando il pane, passeggiando, andando in palestra, lì è dove i mille file delle vite altrui iniziano a mescolarsi con quelli che scegliamo, creando forme e direzioni casuali ed infinite, finché tessiamo c’è vita. Il Mondo è una provincia meravigliosa e noi siamo vite in un universo immenso, che viviamo nei nostri piccoli orti. Curarli spetta a noi, far fiorire, sbocciare nuovi inneschi, tessere nuovi legami, indelebili, duraturi, o semplicemente piccoli tratti che poi sfoceranno in un altro mare indefinito ed azzurro. Nothing Hill s’apre con le sue casette colorate, ben schierate, con le sue piante arrampicanti, mi ricorda le infinite possibilità, e le scelte che amo prendere.
La via è carinissima, già si sono fatte le 12:30, entro in una libreria, ascolto le voci sussurrare tra gli scaffali. L’odore dei libri, quel profumo unico e speciale. Ne sfoglio un paio ed esco. Continuo a passeggiare, il cielo è celeste, non ci sono nuvole. Mi siedo in un buffet cinese, amo la cucina cinese e giapponese. Dopo aver mangiato compro una bottiglietta di acqua frizzante e percorro al contrario la Portobello Road, ora c’è più gente, più turisti, più mondo. Riprendo in direzione London Bridge, il ponto sopra il quale sorvola Peter Pan, con il suo vascello pirata, zeppo di bimbi sperduti.
Chi non è stato un giorno della sua vita un bimbo sperduto, chi non si è perduto almeno una volta fra i meandri della propria immaginazione. “Imagine”. Immaginare luoghi spettacolari, essere un pirata, un astronauta, un supereroe volante che salva le persone dal male. cambiare questo mondo, la società. Che poi, cambiare come? Chi, da bambino o da adulto, non si è mai estrapolato dalla realtà, in classe, durante una lezione noiosa, quando fuori fiorisce la primavera e le foglie verdi sono salde sui rami. In casa dei nonni, dopo mangiato, riposando nei pomeriggi caldi d’estate. Sono impressioni estive, impressioni che rimangono stampate nei ricordi per sempre, immortali, densi, felici. Pensieri felici, gli stessi che fanno volare Wendy ed i suoi fratellini. Gli stessi che, bagagli leggeri dovremmo portare sempre con noi, nei nostri zaini leggeri, attraverso questa provincia che chiamiamo mondo. Migliorandolo ogni giorno, addentando la vita come una mela succosa durante la traversata.
London Brige. Pensavo fosse più vicino al centro (eh eh) invece no, impiego quasi 50 minuti di metro, più altri passi per arrivare. È bello, grande, maestoso, lo attraverso, avanti ed indietro. Il cielo si è coperto di alcune nuvole, sono le quattro del pomeriggio e decido di sedermi in un parco a leggere in un poco, rilassato, osservando da lontano il ponte. London mi ha piacevolmente colpito. Alle 18:00 devo essere in studio per lo shooting fotografico con il fotografo londinese Stuart Alexander Carruthers, un’esperienza nuova che mi elettrizza. Con qualche scatto alla finestra saluto Londra, Peter Pan, le sue finestre sui tetti spioventi, il suo cibo cinese e il suo pavimento in legno scricchiolante che tanti ricordi mi ha fatto riaffiorare. Grazie, alla prossima!
a cura di Michele Terralavoro