Sindacati e personale scolastico contro la scuola di Lucia Azzolina. A settembre? Un disastro incolmabile

Le continue scelte della Ministra dell’Istruzione non piacciono al personale scolastico, dalle modifiche delle tabelle di valutazione valide per le graduatorie provinciali e di istituto, ai concorsi pubblicati, ora addirittura l’idea di licenziare i precari della scuola in caso di nuovo lockdown, per i mesi relativi alle attività didattiche nel nuovo anno scolastico 2020/2021. Le continue decisione della Ministra Azzolina, senza coinvolgere le organizzazioni sindacali, unica voce del personale scolastico, fanno infuriare i tanti precari che solo in Italia si ritrovano costretti ad elemosinare un diritto sempre meno considerato.

Ignorati da mesi, senza consigliarsi con chi avrebbe potuto aiutare i decisori politici, chi è perfettamente a conoscenza dei problemi reali di interesse scolastico, le parole di qualche sindacato che vuole il bene dell’istruzione, lo stesso che sembra essere sottovalutato con decisioni e principi attuati senza criterio di logica, addirittura utilizzando un linguaggio di espressione come “orecchie da mercante” con i continui pareri del CSPI che Lucia Azzolina non gradisce affatto.

Oltre a rappresentare un’evidente ingiustizia e disparità, sembra che questi comportamenti, poi decisioni irrevocabili, siano punitive ai danni dei precari che contribuiscono in prima persona, con il loro sacrificio e lavoro, a garantire la funzionalità di tutto il sistema di istruzione, creando poi condizioni negative per le attività didattiche poiché questo inutile accanimento risulta essere deleterio anche e soprattutto per il rientro a scuola in tutta sicurezza, viste le linee guida del Ministero che sembrano preoccupare seriamente e quindi sempre più difficile il ritorno regolare in classe a settembre.

a cura di Michele Vario