SEGRETARIO GENERALE CISAL: Uscire di casa per andare a lavoro e non tornare più è inaccettabile.

Francesco Cavallaro CISAL

Nel pomeriggio di questa giornata si è concluso il primo di una serie di incontri nella sede del ministero del lavoro a Roma. Al tavolo, il neo ministro del lavoro, Marina Calderone, parti sociali, sindacati e rappresentanti delle aziende. Tra i tanti temi trattati spiccano: Riforma delle pensioni, incentivi su nuove assunzioni per far fronte alla forte disoccupazione giovanile salita al 23,7%, interventi di sostegno al reinserimento lavorativo, revisione del sistema di alternanza scuola-lavoro, politiche attive, pnrr.

In particolare il Segretario Generale CISAL Francesco Cavallaro ha voluto puntare maggiore attenzione sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro affermando: “Uscire di casa per andare a lavoro e non tornare più è inaccettabile. Come è inaccettabile sfiorare la soglia di povertà pur lavorando”. Servono dunque risorse e più controlli.

Ed aggiunge: “Nel formulare gli auguri di buon lavoro al Ministro Calderone, al Viceministro Bellucci, al Sottosegretario Durigon e a tutto lo staff, e nell’apprezzare la volontà di intervenire sui temi che riteniamo più urgenti, abbiamo puntato l’attenzione su salute e sicurezza sui luoghi di lavoro chiedendo più risorse per più controlli, prevenzione e formazione. Incentivi per nuove assunzioni dedicate a giovani e donne, interventi di sostegno al reinserimento lavorativo, riforma delle pensioni, revisione del sistema di alternanza scuola-lavoro, politiche attive, professionisti e Pnrr.

Abbiamo chiesto interventi immediati su questi due fronti. Come abbiamo chiesto di riaprire al più presto il confronto per arrivare ad una vera riforma delle pensioni, sottolineando che, come confermato dai numeri, le persone hanno paura di andare in pensione. Condizione che che va a scontrarsi con la questione dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro sempre più tardi. E’ delle ultime ore la notizia legata alla forte disoccupazione giovanile salita al 23,7%. Giovani sempre più scoraggiati, con tanti punti interrogativi e poche certezze. Con contratti a termine e precari. Le questioni da affrontare sono tante. Il nostro auspicio è che il dialogo si trasformi presto in vera e propria trattativa per dare da subito le risposte che servono”.

A cura di Salvatore Cocchio