Diario di avventure, finestre sulla Terra.

Prologo.

Il bagaglio a mano è già pronto. La bottiglietta del shampoo, creme, dentifricio non superano i 100ml così evito di buttarle nel cestino prima dei controlli di sicurezza. Le posiziono tutte nello stesso beauty-case insieme allo spazzolino, ulteriori campioncini presi in qualche stanza di hotel o appartamento turistico in giro per questa sfera che chiamiamo mondo in uno dei miei viaggi. Lo stretto necessario di abbigliamento già riempie la mia Kanken gialla, la bussola rossa, già opaca consumata dalle mani, è attaccata alla cerniera del borsellino in basso. Dentro anche un paio di libri che non possono mancare mai, l’agenda nera e lo scotch per attaccare ricordi di carta tra le sue pagine. Non manca nulla anche il proposito è pronto. Non viaggio mai senza un proposito, un’idea, una mano da stringere, le cuffie per la musica no, non amo ascoltare musica mentre viaggio, preferisco il rumore dei passi che avanzano verso una nuova avventura. Qui di seguito condivido con voi il proposito di questo andare, Spagna, Marocco, Portogallo, Colombia, Messico, Cuba sono soli alcuni dei paesi che toccheremo insieme durante questa arte meravigliosamente toccante che è il viaggiare. Siete pronti? Andiamo.

“Ho deciso. Il mio obbiettivo sarà la vita! La vita quella vera, autentica, semplice, essenziale, profondamente superficiale, tanto da planare sopra di lei. Provando a cogliere gli impercettibili istanti di questa strana situazione, così unica da sembrare vera. Ogni abbacinante sentimento di stupore. Voglio stupirmi, emozionarmi, entusiasmarmi per ogni volo fragile di foglia, dello sbattere rapido di un colibrì colorato, della felicità degli uccellini quando volano e cinguettano insieme tra gli alberi in fiore, tra le screziature delle nuvole porpora al tramonto e del roseo pensiero all’alba mentre facciamo l’amore appoggiati ad una finestra affacciata sul mare di qualche luogo costiero. L’esistenza, pagina per pagina, solido tanto da diventare liquido e poter passare nelle strettoie che si presenteranno durante il tragitto verso le sponde di qualche bagnasciuga.                                                          

Le uniche ricchezze che riconosco sono: avere Tempo e Spazio! Tempo così lunatico e volubile come l’odore del caffè che sfuma via rapido, con un poco di brezza mattutina quando meno te lo aspetti è già freddo, ma non importa perché avrò Spazio per mettermi al sole e riscaldarmi nuovamente, osservando l’orizzonte che distingue la terra dal cielo. La terza ricchezza è l’Amore, quello puro e sincero, trasparente come lo sguardo di un genitore alle prime armi, della famiglia sincera, dei tuoi occhi al mattino dura te il buongiorno o del suono armonico di una risata tra di noi per qualsiasi atto d’amore.                            

Finestre. Finestre sul mondo, un dentro-fuori aritmico, poetico, abbagliante, da una stanza, la cucina dove bolle la pentola a pressione le lenticchie con verdure, il bagno con doccia, un salotto antico con il pavimento di ceramica floreale e giallognolo smussato nei bordi dal passare ciclico del tempo.

Finestre sul mondo, bagliori di esplorazioni attraverso i miei occhi e queste parole mal scritte sul quadernino Arbos verde erba secca, scintille. Un diario, fotografie effimere di un momento eterno, insieme, mano nella mano, Tempo e Spazio, il mentre, saltando frontiere. Andiamo”.

a cura di Michele Terralavoro

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