Una cucina è un luogo di lavoro e un rifugio emotivo: qui nascono gesti quotidiani, conversazioni infinite, profumi di casa. A Milano lo si capisce al primo sopralluogo: spazi compatti, luce mutevole, ritmo urbano. Qui Studio Design Milano traduce desideri in forme, puntando su proporzioni chiare e dettagli che durano.
Milano non perdona l’improvvisazione. Qui la progettazione della cucina richiede precisione, ritmo e un’estetica che non stanchi. È il terreno naturale di Studio Design Milano, che unisce ricerca materica, ergonomia e una visione calma, fatta di scelte ponderate.
Disegna il flusso, non solo la pianta. Il classico triangolo di lavoro funziona ancora: ciascun lato tra 1,2 e 2,7 m, somma 4–7,9 m; corsie di passaggio 100–120 cm. In appartamenti stretti conviene una linea in doppia fila con corridoio da 120 cm. Meno passi, più precisione.
Scegli i materiali per uso, poi per poesia. Laminati HPL per resistenza, superfici sinterizzate/ceramiche per top sottili, acciaio inox AISI 304 vicino al fuoco, legni certificati FSC per scaldare. Un trucco: mix opaco + materico per domare riflessi e ditate.
In cucina servono circa 300 lx ambientali e 500 lx sul piano di lavoro con LED CRI ≥90 e 2700–3000 K per non “raffreddare” i cibi. Integra strip sotto pensile e una sospensione schermata; dimmer obbligatorio. Parola chiave: illuminazione cucina a strati.
Contenere senza ingombrare. Colonne estraibili, cassetti da 60–90 cm con guide da 30–40 kg, zoccolo 10–12 cm e gola integrata. Nei monolocali, pensa a una colonna lavanderia “muta”: ordine visivo, uso quotidiano più fluido. È la base di una vera cucina su misura.
Ergonomia, sempre. Top a 90–92 cm per altezze medie 165–185 cm; pensili a 54–60 cm dal top; profondità utili 60–65 cm. Spigoli arrotondati, prese a filo, gola o maniglie ben tornite per una presa sicura. Se cucinano persone con altezze diverse, prevedi due altezze o un piano snack regolabile.
Tecnologia discreta, consumi sotto controllo. Piano a induzione e cappa canalizzata dimensionata in base al volume, rumore meglio <60 dB(A). Con la nuova etichetta UE A–G punta a frigo in classe C o meglio e lavastoviglie che consumano 9–10 L/ciclo su programma ECO. Sono scelte che si sentono in bolletta e nell’aria.
Isola o penisola? Solo se lo spazio la merita. Intorno servono almeno 100–110 cm liberi; sbalzo per sgabelli 25–30 cm; prese pop-up integrate. Un’isola da 240×90 cm con piano in quarzo o ceramica regge taglio e calore e diventa il tuo tavolo dei progetti.
Sicurezza e aria. Con il gas rispettare UNI 7129. In assenza di canna fumaria, una cappa a ricircolo con filtri a carbone attivo è un compromesso: migliora odori, non elimina vapore. Soluzioni a plasma sono promettenti, ma i dati indipendenti sull’efficacia domestica sono ancora scarsi: dichiaralo prima di investire.
Dettagli che fanno casa. Canali attrezzati dietro il lavello, gole in tinta, zoccoli arretrati per leggerezza visiva. Frontali in legno oliato, vernici all’acqua a bassa emissione e pannelli classe E1. Palette: neutri caldi + una nota satura che puoi cambiare negli anni. È qui che il design cucina racconta chi sei senza gridarlo.
Studio Design Milano costruisce attorno a questi principi, ma il cuore non è la regola: è il gesto. Qual è il gesto che vuoi semplificare domani mattina, quando ancora la città dorme e il primo caffè disegna la tua giornata?