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Mario Vespasiani e i preziosi arazzi

Gli inediti lavori di Mario Vespasiani sono stati immaginati durante la grande emergenza sanitaria che dai primi mesi del 2020 sta sconvolgendo il mondo e derivano dall’eccezionalità di un momento che, a fronte della tutela della salute, ha impedito alla quasi totalità della popolazione italiana di svolgere i più vari impegni giornalieri, modificando decisamente le relazioni e le più semplici abitudini quotidiani. Mario Vespasiani in quei mesi di pausa forzata non ha prodotto una sola opera e ha preferito non inondare i suoi canali social con immagini e dirette web come invece hanno fatto i suoi colleghi tra presentazioni ed autopromozioni. Ha bensì rispettato nel silenzio il dolore e il disorientamento di tutti quei cittadini di ogni nazionalità che sono stati toccati dalla pandemia, anche solo a livello psicologico, per riflettere sul tipo di emozione da elaborare e comunicare successivamente, per sottolineare uno focus sulle urgenze ed una presa di posizione riguardo l’importanza dell’arte nel quotidiano. Dallo stare insieme con le stesse persone – per quelli che dovevano essere pochi giorni e che sono diventati mesi interi – alla condivisione delle medesime aree domestiche, sono state concepite delle opere inaspettate, per simboli, materiali e tecnica. Mario Vespasiani, sperimentatore incessante ha voluto questa volta misurare la sua abilità nell’accostamento cromatico al procedimento dell’arte della tessitura.

Mario Vespasiani nasce nel 1978. Inaugura la prima mostra non ancora ventenne e ad oggi ha esposto su tutto il territorio nazionale, in gallerie, musei, luoghi di culto e in contesti inusuali. Nel corso del tempo la sua ricerca ha interessato anche studiosi di discipline che vanno dalla teologia all’astrofisica, dall’antropologia alla filosofia. Si esprime attraverso un alfabeto simbolico che si fonda sulle rivelazioni della mistica cristiana e sulla pratica alchemica della pittura. Attento osservatore delle leggi naturali e degli insegnamenti della sapienza orientale, il suo lavoro va inteso come continuazione dell’opera creativa universale, da cui cogliere il sentimento spirituale. Espone giovanissimo ai Musei Capitolini di Roma con la mostra Gemine Muse, a 27 anni vince il primo Premio  Pagine Bianche d’Autore , figura nel libro  Fragili eroi  di Roberto Gramiccia, sugli artisti italiani del futurismo ad oggi e sul  Dizionario dell’Arte Italiana  edito da Giancarlo Politi. Per essere stato tra i primissimi artisti ad aver impiegato la sua impronta pittorica ai nuovi materiali e alle recenti tecnologie, viene inviato nel 2012 dall’Accademia di Belle Belle Arti di Macerata a tenere una conferenza dal titolo:  L’essenza e il dono. Arte, relazione e condivisione, dalla tela all’iPad . Nello stesso anno con le opere realizzate mediante l’iPad ed applicate su alluminio partecipa al Premio Termoli e di seguito alle storiche rassegne d’arte nazionali: nel 2014 al Premio Sulmona, nel 2015 al Premio Vasto, nel 2018 al Premio Marche.  Durante la sua carriera le sue opere sono state poste in dialogo diretto con alcuni maestri dall’arte italiana, quali Mario Schifano, Osvaldo Licini, Lorenzo Lotto e Mario Giacomelli, in mostre intitolate La quarta dimensione.   Ha esposto nel 2011 al Padiglione Italia della Biennale di Venezia curato da Vittorio Sgarbi nella sede di Torino e qui con Imago Mundi alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Dal 2013 lavora a Mara as Muse, un progetto composto da dipinti, disegni, fotografie, libri e oggetti d’arte, che tratta del rapporto della presenza femminile nell’ispirazione artistica, la cui trilogia è stata presentata a fine 2017 alla Galleria d’Arte Moderna di Roma. Nel 2015 realizza delle opere in pura seta intitolate Storie di viaggiatori, territori e bandiere che espone come fossero vessilli, la cui performance si tiene nella Pinacoteca civica di Ascoli Piceno e in un happening sulla cima di un’antica torre.  Nel mese di maggio esce Planet Aurum il suo primo libro interamente dedicato agli scritti e nello stesso anno la città di Fermo lo invita a dipingere il Palio dell’Assunta collegato alla personale Empireo

a cura di Michele Vario

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Rosalba Lisbo Parrella
Rosalba Lisbo Parrella
Giornalista per caso, economista per professione, scrittrice per hobby…. Connubio perfetto per una realtà in progresso… Ebbene mi chiamo Rosalba Lisbo Parrella, laureata in amministrazione e legislazione d’ impresa, professoressa di scuole secondaria di secondo grado, commercialista. Impegnata nel sociale e non solo… e affascinata dalla politica.
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