Le continue contestazioni contro Bettino Craxi… l’ultimo STATISTA

Pesaro – Altissima tensione, ieri pomeriggio, in piazzale Matteotti, la causa? Il nome di Craxi scatena ostilità da parte di contestatori contrariati per l’intitolazione a Bettino Craxi dei giardini sorti sopra i reperti romani interrati. La cerimonia per l’inaugurazione si è svolta tra le urla ripetute, senza sosta, per tutta la manifestazione: “Ladro”, “Condannato”, “Buffone”, riferendosi a Bettino Craxi, dalla parte opposta c’erano invece i sostenitori socialisti, con in mano l’ultimo numero dell’Avanti, che hanno replicato urlando a loro volta “Fascisti” ai dimostranti.

L’intitolazione del giardino resta una scelta democratica, la stessa decisa per le piazza e strade come nella città di Ragusa, piazza Craxi a Rieti, al Aulla (Massa Carrara), Lissone a Monza e tante altre. C’è sempre qualcuno pronto che si offre alle contestazioni di un passato per le tormentante vicende irrisolte della politica e della vita: un uomo leale, di cultura, un’espressione politica di grande carisma, uno capace di “tenere testa agli Stati Uniti nella notte di Sigonella”, di “portare l’Italia a essere la quinta potenza industriale”, uno “statista” come De Gasperi. Costretto a morire in esilio, lui ironico e soprattutto deluso diceva in un filmato ripeso ad Hammamet: “Io ho fatto della libertà la bandiera della mia milizia politica”. C’è chi come il “gruppetto” di ieri pomeriggio a Pesaro ripete la vicenda di quel 30 aprile del 1993, le monetine lanciate fuori l’hotel Raphael a Roma, dimenticandosi poi del peggio che la politica ha dimostrato nella Seconda e Terza Repubblica, come sostiene il figlio Bobo, poiché l’anima di Bettino deve riposare in pace, lui che è arrivato alla morte con serenità, più ancora della rassegnazione.

Dopo la cerimonia, con la piazza ormai vuota, gli stessi contestatori hanno poi appeso alla targa un sacchetto con gli escrementi appena raccolti di un cane.

a cura di Michele Vario