L’addio delle gemelle Kessler si tinge di ulteriori dettagli: le due, per morire insieme, si sarebbero rivolte a una società che si occupa di suicidi assistiti, sborsando una determinata cifra
Gli ultimi giorni sono stati particolarmente toccanti, per l’addio di diverse celebrità del mondo dello spettacolo che avevamo imparato a conoscere ed amare. L’ultima in ordine di tempo è stata Ornella Vanoni, poco prima era toccato alle gemelle Kessler, la cui decisione di spegnersi con il suicidio assistito ha scatenato notevole dibattito.
89 anni fa, le due sorelle Alice ed Ellen nascevano in Germania, diventando ben presto molto famose come ballerine, cantanti, attrici, facendosi apprezzare particolarmente in Italia per le loro apparizioni sempre ricche di classe ed eleganza. Sul piccolo e sul grande schermo, tra gli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, hanno lasciato il segno nelle trasmissioni cui hanno preso parte.
Una vita sempre insieme, fino alla fine, anche al momento dell’estremo saluto. Le due gemelle, che erano tornate in pianta stabile in Germania alla fine degli anni Ottanta, pur continuando a partecipare a diverse trasmissioni tv nel nostro paese e non solo, hanno scelto di andarsene nello stesso momento, con una procedura che come sappiamo nel nostro paese non è consentita. Ma che sta scatenando polemiche, in questi giorni, anche in Germania.
Secondo quanto viene riportato su ‘TMZ’, per il suicidio assistito le Kessler si sono rivolte alla società DGHS, che si occupa specificamente di suicidi assistiti. Pagando il corrispettivo complessivo di 7mila dollari, circa 6mila euro.
La cifra raccoglie assistenza medica, psicologica, legale e lo svolgimento di tutte le pratiche necessarie. La procedura era stata avviata dalle due sorelle, a quanto si apprende, più di un anno fa.
Interpellati, i membri della DGHS hanno specificato come non si tratti di un percorso che viene consentito a tutti, ma per il quale l’azienda si attiva per controlli e verifiche per la piena consapevolezza di cosa il gesto significa. Ma è un sistema che secondo molti, in Germania, starebbe generando un pericoloso effetto emulativo a catena. Siamo al momento, nel paese teutonico, a circa 1200 suicidi assistiti l’anno, un numero in aumento. E dietro, c’è chi ritiene che pesino gli interessi economici delle stesse aziende che se ne occupano.