Antonio, 20 anni di Cicciano – Quando la vita ti restituisce il sorriso…

Antonio, originario di Cicciano, 20 anni e una vita legata alla speranza di poter vivere, almeno una volta, con la spensieratezza della sua età. Dalla nascita ha combattuto con il suo difetto al cuore, nonostante tutto ha sempre lottato. Un’anomalia genetica, un percorso di strada accompagnato dalla trepidazione e i continui ricoveri in ospedale, divenuti poi una programmazione vitale. Il calcio la sua passione, uno sport seguito dalla panchina poiché il suo cuore non sarebbe stato in grado di reggere una delle più semplici partite di calcio in campo con gli amici. Le continue rinunce, i pareri, la diagnosi e/o i trattamenti prescritti dai medici, le uniche linee guida. Vari interventi chirurgici e la continua speranza di poter, almeno una volta nella vita, scendere in campo per giocare una “partita di pallone” – come lui più volte dice a voce fioca – ma ad ogni intervento la speranza si eclissa, si spengono i riflettori dello stadio, le luci del desiderio restano un’illusione.

Nel 2019, il Primario dell’Ospedale di Napoli decide di parlare con Antonio, da poco maggiorenne, insieme stabiliscono la data dell’ultimo intervento al cuore. Dopo qualche mese il giovane si sottopone all’intervento chirurgico più difficile e proprio lo stesso intervento riconsegna la gioia mai ricevuta ad Antonio, qualcosa di speciale era appena accaduto nella sua vita. Il sorriso, espressione della sua serenità, il piacere e la gioia di ripartire, un nuovo percorso di vita, una rinascita che consegna nel cuore del giovane Ciccianese nuove emozioni, quelle che non evidenziano più le paure.

Da qualche settimana Antonio ha iniziato a giocare a calcio, nel suo ruolo di attaccante, qualche gara amatoriale, i primi allenamenti per recuperare quella forma persa nel tempo, un sogno diventato realtà. Inoltre, è tesserato come Dirigente per una squadra di calcio dilettantistica locale.

Le parole di Antonio – Non smetterò mai di sognare. Un consiglio che posso dare a tutti coloro che vivono la mia stessa “situazione” è quello di non dover mollare mai – conclude.

a cura di Michele Vario