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Virginia Mai, ambasciatrice del soul e dell’ R’n’B in Italia

Virginia Mai è una cantautrice e musicista Pop – R’n’B milanese.

Cresciuta tra studi di musica, una laurea in canto Jazz, concerti per l’Italia e per l’Europa, solo dopo un’esperienza musicale londinese e un anno di vita sul Naviglio esplode in lei l’esigenza di raccontare la sua storia fino ad oggi attraverso le sue parole e la sua musica; da qui nasce e prende vita il suo primo EP, pensato in inglese ma scritto in italiano.

Eccoci con Virginia.

Ciao Virginia, cosa ti ha spinto a scrivere e cantare “Luna storta”?
La prima versione di Luna Storta è nata quasi tre anni fa ormai a Londra. Inizialmente parlava di innamoramento, del cosiddetto ’colpo di fulmine’, quando ci sembra di aver trovato la persona per noi; una volta tornata in Italia però ha preso una piega e una forma completamente diversa, assumendo il significato completamente opposto. Penso comunque che questo brano abbia diverse chiavi di lettura, mi piace pensare che chiunque la ascolti posso attribuirle il proprio personale significato.

Finalmente ho l’occasione di sentire un genere un po’ diverso dagli altri. Riesci a trascinarmi con la mente nel soul di New Orleans. E’ una mia sensazione o l’effetto di quello che volevi?
Non avevo un’intenzione precisa, però volevo sicuramente che il brano avesse un sapore e un gusto Soul e R’n’B, che sono poi le mie principali influenze musicali. Grazie ad Emanuele Triglia e Benjamin Ventura il brano ha preso un vestito quasi Nu – Soul; sono contenta che arrivi al pubblico questo tipo di sensazione e penso che in Italia ci sia e ci debba ancora essere spazio per questo genere e per questo modo di cantare.

Per te la musica è una valvola di sfogo per trasmettere messaggi ai tuoi coetanei?
La musica ha sempre fatto parte della mia vita sin da quando ero piccolissima. Crescendo poi è diventato prima un hobby, poi un percorso di studi, infine un lavoro a tutti gli effetti. Guardando indietro sono molto contenta della strada e del percorso che ho fatto finora e sono felice di aver scoperto la strada del cantautorato. Spero di poter sempre trasmettere un messaggio agli altri, che siano miei coetanei o persone anche più grandi, ma non ho un target specifico; vorrei che potesse arrivare a più persone possibili.

L’amore è un tema ampiamente diffuso nella canzone italiana. Perché il tuo brano si dovrebbe contraddistinguere da tutti gli altri? Che valore aggiunto dà?
Per quanto possa essere banale, anche quasi tutti i miei brani sono stati scritti alla fine di una storia d’amore. Luna Storta però assume un significato più profondo per me, non volevo che fosse solo la rottura di una storia, ma che ci fossero simbologie forti. La Luna rappresenta il simbolo di mistero e femminilità per eccellenza, una consigliera nelle notti più difficile e solitarie. La crisalide, l’angelo custode sono altre simbologie importanti; quando dico ‘ notte tossica’, si intende per davvero il senso di malessere che ci assale quando ci sentiamo persi e feriti dopo una delusione forte. Penso che in tutto questo ci possano essere diverse e più sottili interpretazioni di questo brano, diverse per le orecchie di ognuno.

Quanto la TV (mi riferisco ai talent show e ai vari programmi televisivi musicali) ha influenzato la musica italiana negli ultimi anni?
Penso che, volente o nolente, la Tv e i talent abbiano un’influenza importante nel nostro paese; credo però che non debba essere l’unico canale di diffusione della musica, quella bella e vera, sentita, suonata per davvero. Può essere un buon modo per farsi conoscere al grande pubblico, ma per fortuna non è l’unico. Esistono diverse piattaforme musicali, circoli, associazioni, band e musicisti che creano cose meravigliose ogni giorno anche se non finiscono in televisione. E’ bello però sapere che esistono e sono una realtà grande e pulsante, in continua creazione.

Chi è l’artista che hai come riferimento musicale?
Io amo Beyoncé. Arrivo dal pop e dell’ R’n’B e lei è sempre stata un mio punto di riferimento, una fonte di ispirazione costante e sempre attiva. Mi ispiro a lei inconsciamente nel modo di cantare, di sentire la musica, le pulsazioni, il ballo. Credo sia un’artista completa e fortissima e non smette mai di sorprendere.

Da chi ti piacerebbe ricevere una proposta di collaborazione?
Ci sono tanti artisti interessanti nel panorama italiano; sicuramente in Italia con artisti come Elisa, Giorgia sarebbe un sogno diventato realtà. Per gli artisti emergenti probabilmente Ginevra, Marco Castello.

Progetti a breve e lungo termine?
Sicuramente pubblicare il mio EP a breve e continuare a scrivere e creare canzoni nuove, rinnovarmi sempre, non fermarmi mai! Ho appena iniziato a percorrere questa strada e sono curiosa di scoprire cos’altro c’è in serbo. E’ un mondo nuovo e bellissimo, pieno di sorprese. Staremo a vedere 🙂

Alessandro Testa

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Alessandro Testa
Alessandro Testa
Classe 1984, è ingegnere e allo stesso tempo critico cinematografico e appassionato di cronaca e giornalismo. Dal 2019 collabora per StreetNews.it!
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