Teatro San Carlo: di scena “Die Walküre”. Kaufmann incanta.

Il pubblico apprezza il suo Siegmund e non vede l’ora di riabbracciarlo l’anno prossimo.

Grande successo al Teatro San Carlo per il ritorno dopo 4 anni dell’opera wagneriana Die Walküre nell’allestimento di Federico Tiezzi. Sul podio Juraj Valcuha allora, Dan Ettinger stavolta, entrambi direttori musicali stabili in carica. Per tutte le cinque recite, a interpretare il ruolo di Siegmund è il tenorissimo tedesco Jonas Kaufmann, ritornato al Massimo in lingua madre dopo essersi misurato nei ruoli sommi del panorama lirico italiano.

“Il mio rapporto con il Teatro non finisce con la Valchiria. Qui mi sento come a casa”, ha commentato Kaufmann ai microfoni di Rai News 24, ringraziando Napoli per l’affetto e il calore che gli ha più volte dimostrato. Nell’ultima recita del kolossal wagneriano, tenutasi il 29 aprile, Kaufmann si è esibito regolarmente come da cartellone, nonostante il sopraggiungere di una febbre.

Nel primo atto, Sieglinde, la sposa/sorella, alla vista di Siegmund si chiede: “Chi entrò in casa e giace là presso il focolare? Giace stanco dalla fatica del cammino”. In effetti, dapprima, sembra che Siegmund sia proprio Kaufmann che, colto accidentalmente da un’influenza, non al pieno della forma, arriva al focolare che gli dà ristoro e che in questa occasione sarebbe proprio il palcoscenico del Teatro San Carlo. A dire il vero, ciò che non ha affatto deluso è stata la sua inconfondibile voce, che non ha dato alcun segno di cedimento, ma al contrario ha dominato l’acustica della sala in tutta la sua articolazione. La vis teatrale del tedesco non è mai passata in secondo piano e ha animato le scene del primo e del secondo atto.

Commovente l’istante del riconoscimento tra l’eroe e Sieglinde, drasticamente strozzato dall’arrivo di Hunding. All’estrazione dall’albero di frassino della proverbiale spada, da lui chiamata Nochtung e che lo aiuterà ad affrontare i duelli nei momenti di massimo pericolo, le luci si concentrano solo su di lui. Dinanzi all’amore che lui professa per Sieglinde, Brunnhilde, la Valchiria ribelle, non può che andare contro la decisione del dio Wotan, decidendo di aiutare l’eroe, tentativo che poi risulterà vano. A conclusione della sua performance, infatti, rappresentando la scena con puntuale fedeltà al libretto wagneriano, vede frantumarsi la spada indomabile e muore nello scontro decisivo sotto i colpi di Hunding.

Nei due intervalli sono stati rivolti a lui gli applausi scroscianti nonché il lancio di mazzi di rose, che lo stesso Jonas ha donato all’interprete di Sieglinde, la lituana debuttante Vida Mikneviciute, e alla protagonista Okka von der Damerau, che ha vestito i panni di Brunnhilde.

Con il suo straordinario timbro, Kaufmann da sempre riesce a conquistare l’ascolto del pubblico di ogni età, divenendo un idolo per i giovani musicisti e cantanti ed un’ammaliante riscoperta da parte dei più fedeli spettatori. Sulle scene dei maggiori teatri del mondo si cimenta tanto in ruoli operistici quanto in performance di canzoni tradizionali, specialmente tedesche e napoletane.

Le prossime date lo vedranno impegnato in molti concerti in giro per la Germania, sua terra natìa,
ma il tenore sa bene che a Napoli sarà sempre di casa. Buona fortuna, quindi, a Jonas Kaufmann.

A cura di Giuseppe Scafuro

immagine di J Kaufmann di https://teatrocolon.org.ar/es/temporada-2016/grandes-interpretes/produccion/jonas-kaufmann