SANREMO 2023. IL PAGELLONE DELLA SECONDA SERATA

Will – Stupido:  chiamato a rompere il ghiaccio, è alla sua prima esperienza al Festival tra i Big. Regge bene il peso del palco dell’Ariston. Il testo del brano è, però, troppo banale e lo penalizza. Voto 5

Modà – Lasciami: tornano a Sanremo con un brano melodico che rispecchia in pieno lo stile del gruppo. Questa volta, purtroppo, non funziona niente. Voto 4,5

Sethu – Cause perse: arriva al Festival con il pass ottenuto nella categoria Giovani. Il brano si intitola cause perse. In questa gara, lui lo è decisamente. Voto 3

Articolo 31 – Un bel viaggio: è la reunion di uno dei gruppi che hanno caratterizzato l’inizio del nuovo millennio. Il brano è un estratto di vita personale in cui ognuno di noi può rispecchiarsi. Voto 6

Lazza – Cenere: nelle melodie è evidente l’arrangiamento di Dardust. Il pezzo è forte e Lazza lo interpreta alla perfezione. Da podio. Voto 7+

Giorgia – Parole dette male: torna all’Ariston la VOCE italiana per eccellenza. Lei, come sempre, è perfetta. Il testo, ripetitivo, vale troppo poco. Voto 6

Colapesce e Dimartino – Splash: l’impostazione del brano è diversa dall’ormai celebre “Musica Leggerissima” che li ha portati al successo. Eppure, anche in questo caso, non riusciremo a toglierci quel ritornello dalla testa. Voto 7

Shari – Egoista: anche lei proveniente dalle giovani proposte porta un brano pop, inizialmente riarrangiato al piano. Interpretazione valida a differenza del testo. Voto 6-

Madame – Il bene nel male: Il giusto mix per un perfetto brano con altissimo potenziale radiofonico. Non vincerà ma difficilmente abbandonerà le prime posizioni Voto 7-

Levante – Vivo: “..vivo un sogno erotico”. Detto questo, siete a conoscenza del 90% del testo della canzone. Ripetitiva. Voto 4,5

Tananai – Tango: il folle ragazzo del “Sesso Occasionale” lascia il posto ad un dolce chierichetto che canta d’amore. Vederlo immobile, a distanza di un anno, fa un certo effetto. Il pezzo è orecchiabile e gli garantirà la metà alta della classifica finale. Voto 6,5

Rosa Chemical – Made in Italy: raccoglie l’eredità lasciata da Dargen D’Amico come mina vagante del Festival. Il testo descrive i classici stereotipi italiani con i quali il giovane artista va a nozze. Altamente radiofonico, spaccherà. Voto 7,5

LDA – Se poi domani: degno erede del buon Gigi, porta sul palco un pezzo melodico e romantico. Tiene bene la scena senza però convincere né la giuria né il sottoscritto. Voto 5

Paola e Chiara – Furore: le sorelle Iezzi sono tornate, e ci portano brano dance degno degli anni 90’. In questo sono le regine e lo dimostrano ancora una volta. Preparatevi a ballare con loro per tutta l’estate. Voto 6,5