Il primo giorno di agosto, Mamady Dabakh Mankara, insultato e picchiato, al mare nella splendida località balneare di Castiglione della Pescaia (Grosseto). Senegalese di anni 25 e residente in Italia, da circa 4 anni si occupa di disabili, lavora presso la cooperativa di Grosseto. Allontanato poiché la sua pelle ha un colore diverso, insultato da un bagnante, poco dopo l’aggressione fisica, durante la quale è intervenuto anche un secondo uomo. “Mi ha detto che io ero un negro e qui non ci dovevo stare”, queste sono parole del giovane senegalese, prima delle tante parolacce ricevute e poi l’aggressione fisica.
I testimoni confermano la versione di Mamady Dabakh Mankara, aveva deciso di sedersi sul telo sotto il gazebo, dove l’uomo nemico, insieme alla moglie, non ha accettato poiché aveva occupato parte del gazebo per suo figlio, un bambino di otto anni, lo stesso che ha cercato in tutti i modi di placare gli animi, soprattutto quello del papà, dicendogli che c’era posto per tutti quindi inutile arrabbiarsi. Qualche italiano è anche intervenuto a sostegno del senegalese ma poi sono intervenuti i carabinieri. Mamady Dabaakh Mankara è stato accompagnato al pronto soccorso di Grosseto dove è stato giudicato guaribile in sette giorni per ecchimosi e un taglio al labbro, probabilmente denuncerà l’accaduto.
Continuano le continue aggressioni, episodi di violenza evidenziati da odio di matrice razzista, preconcetti errati. Sarebbe ora di impegnarsi per la vera e propria promozione dei diritti umani e contro la discriminazione razziale, poiché c’è ancora qualcuno che vede il progresso e la pace come un miraggio!
a cura di Michele Vario
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