FAI BUON VIAGGIO, MICHELE!

E’ morto nella tarda serata di ieri, Domenica 6 Giugno 2021, il cantante Michele Merlo, 28 anni, già concorrente di ‘X Factor’ e di ‘Amici’.

Era ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Maggiore di Bologna, dopo essere stato colpito, nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, da un’emorragia cerebrale scatenata da una leucemia fulminante. Il giorno prima dell’operazione era stato dimesso da un altro ospedale della provincia, quello di Vergato, sull’appennino bolognese, dove si era presentato da solo a causa di alcuni sintomi che, secondo la famiglia, dovevano essere presi in considerazione in maniera più approfondita.

L’ESPERIENZA DI ‘AMICI

Michele Merlo ha preso parte alla diciassettesima edizione di ‘Amici’ di Maria De Filippi, arrivando in semifinale. Utilizzava lo pseudonimo ‘Mike Bird’. La sua permanenza all’interno della scuola è stata molto travagliata a causa delle incomprensioni con il coach Morgan. Da lì, il connubio professionale con la cantante Emma.

LA PASSIONE PER LA MUSICA

La musica entra a far parte della vita di Michele Merlo fin dagli anni dell’adolescenza. Tra i suoi riferimenti musicali principali ci sono artisti del calibro dei Kings of Leon, Arctic Monkeys, Jeff Buckley, The 1975.Dopo l’avventura ad Amici, l’artista firma un contratto con l’indipendente ‘Maciste Dischi’ – sotto il nome di Cinemaboy – e pubblica il suo album d’esordio. Nel 2019 torna sulle scene musicali, questa volta con il suo vero nome, e pubblica il suo secondo album dal titolo ‘Cuori Stupidi’, anticipato dai singoli ‘Non mi manchi più’, ‘Mare’, ‘Tutto per me’, ‘Aquiloni’ e ‘Tivù’. Tra i brani presenti nell’album, anche quello presentato al Festival di Sanremo 2020, per la sezione ‘Nuove Proposte’, che, però, non è risultato incluso nella rosa finale.Il 22 settembre 2020 Michele Merlo pubblica il suo primo libro dal titolo ‘Cuori Stupidi. Una notte può cambiare tutto’.

LA LETTERA FIRMATA DA MARIA E DALLO STAFF DI ‘AMICI’.

Profondo, malinconico nello sguardo e solare nel sorriso. Così ci sei apparso dal primo momento in cui ti abbiamo visto e così sei rimasto fino all’ultimo giorno che hai trascorso in casetta. La tua era una malinconia speciale, che lottava ogni secondo con quel sorriso che diceva l’esatto contrario. A volte prevaleva una cosa, a volte l’opposto. Tu eri entrambe le cose. E quando cantavi, quando eri al centro del palco a fare quello che ti piaceva di più al mondo, il tuo modo di essere prendeva il sopravvento e ti faceva mostrare al mondo senza filtri, senza paure. Eri Mike Bird e stavi cantando. Eri nel tuo elemento naturale, la valvola di sfogo per i tuoi pensieri profondi che ti esplodevano in petto e che avevi tanta voglia di condividere con il mondo. Eri un ragazzo speciale e lo avevamo capito tutti. Avevi un’intensità unica, una capacità di guardarti dentro fin troppo spiccata che a volte ti faceva arrovellare attorno agli umori e alle sensazioni. Baudelaire diceva che “la sensibilità di ognuno è il suo genio”, la tua era tanta, Mike. Ed è quella sensibilità, quella profondità d’animo e di pensiero, quella capacità di scavare negli abissi dell’animo umano che ci porteremo dentro per sempre. Profondo, malinconico nello sguardo e solare nel sorriso. Così ci sei apparso dal primo momento in cui ti abbiamo visto e così sei rimasto fino all’ultimo giorno che hai trascorso in casetta. La tua era una malinconia speciale, che lottava ogni secondo con quel sorriso che diceva l’esatto contrario. A volte prevaleva una cosa, a volte l’opposto. Tu eri entrambe le cose. E quando cantavi, quando eri al centro del palco a fare quello che ti piaceva di più al mondo, il tuo modo di essere prendeva il sopravvento e ti faceva mostrare al mondo senza filtri, senza paure. Eri Mike Bird e stavi cantando. Eri nel tuo elemento naturale, la valvola di sfogo per i tuoi pensieri profondi che ti esplodevano in petto e che avevi tanta voglia di condividere con il mondo. Eri un ragazzo speciale e lo avevamo capito tutti. Avevi un’intensità unica, una capacità di guardarti dentro fin troppo spiccata che a volte ti faceva arrovellare attorno agli umori e alle sensazioni. Baudelaire diceva che “la sensibilità di ognuno è il suo genio”, la tua era tanta, Mike. Ed è quella sensibilità, quella profondità d’animo e di pensiero, quella capacità di scavare negli abissi dell’animo umano che ci porteremo dentro per sempre. Fa’ buon viaggio.

Maria e la redazione di ‘Amici’
CIAO MICHELE

Il sogno di questo ragazzo, nato a Marostica (Vicenza), nel 1993, era quello di vivere facendo il cantautore. Consapevoli che l’arte non muore mai e convinti che la musica non conosca alcun confine spazio-temporale, continueremo ad ascoltare e a cantare le tue canzoni, Michele! Ci stringiamo, con affetto, alla tua famiglia e a tutti i tuoi cari.

a cura di Dario Cecconi