venerdì, Marzo 29, 2024
No menu items!
HomeRedazione StreetNewsDiario di avventure, finestre sulla Terra. Barcellona, lo sbarco

Diario di avventure, finestre sulla Terra. Barcellona, lo sbarco

Il profumo della salsa di pomodoro, del basilico fresco, dell’olio extravergine d’oliva, brillante e calloso, il profumo della legna che brucia lenta dentro il suo forno, del carbone feroce che scintilla muto e determinato, incandescente, minato dalle mille screziature di fuoco. L’odore della mozzarella di Bufala, fresca e sincera, sminuzzata a mano dai pizzaioli che cade come neve sopra l’impasto appena condito, steso manualmente e fatto danzare circolarmente in aria sopra il petto e la parannanza bianca, macchiata, sinfonia riempie i miei occhi. Scendo attraverso il pontile di ferro e cemento posizionato lungo la battima. Mi accoglie l’inebriante fragranza della pizza napoletana esportata direttamente nella banchina della Grimaldi da qualche giovane immigrante italiano. La fame viene olendo e così mi ritrovo zaino e tastiera al fianco, seduto in uno dei tavolini della pizzeria. Barcellona può aspettare. Scivola la mozzarella sulle dita insieme al pomodoro, che magnifica invenzione, il cibo e la pizza.

Cammino lungo la pista ciclabile che collega il porto verso il centro. Le macchine ed i camion si affannano sulla strada per terminare le consegne e arrivare a casa il prima possibile per buttarsi sotto la doccia. Assaporo il piacevole calore ed il vento salino che vien dal mare alla mia destra. Faccio uno squillo ai miei. Sono arrivato, è tutto a posto! La mia camera si trova nel Barrio Gotico, vicino alla cattedrale e relativamente vicino al mare. È spaziosa, ha un letto matrimoniale in legno scuro, un armadio con uno specchio, le lenzuola bianche, il parquet che scricchiola timido sotto ogni mio passo a piedi nudi, il bagno. Doccia, vestito, zaino, quadernino, fuori.

Sono in una stradina laterale, distante dall’ignobile rumore del traffico, dei claxon, del vociare grezzo dei turisti maleducati, delle bottigliette di plastica lasciate ovunque, del castellano che si mescola col catalano. Mi muovo attraverso di lei, sotto il sospiro del cielo che ogni tanto con un po’ di vento, rinfresca l’aria. Da una finestra al pian terreno una signora da raccomandazioni ai suoi ragazzi, sono pronti per andare in spiaggia, caricano sullo scooter uno zaino, una pompa per gonfiare un gommoncino piccolino che hanno legato sul retro. Dietro la signora un ventilatore bianco opaco, ruota annoiato spostando il caldo umido della capitale. La televisione è accesa, muta, non emette suoni. La donna si appoggia alla piccola ringhiera che la divide dal fuori, guarda i due giovani innescare il motore e via. Anch’io mi dirigo verso la Barceloneta, il mio andare è più lento.

Mi inerpico attraverso i vicoli della cittadina arrivando a Plaza de Catalunya, ripiena di turisti che si sventolano con un Abanico rosso e giallo recentemente comprato. Imbocco così la affollatissima Rambla. Prostitute, ristorantini “tipici spagnoli” a gestione statunitense, cinese, russa o tedesca da entrambi i lati infastidiscono, coprendo le facciate degli edifici, la visuale. La Boqueria, il mercato rionale mi riceve con sprazzi allegri di colori, sapori e succhi di frutta a 4 euro. Gli stand sono perfettamente collocati, il rosso è il colore che predomina, insieme all’odore di Jamon appena tagliato, ne compro un cartoccio e me lo mangio continuando il mio cammino verso il mare. Una foglia verdognola cade sul mio cammino, sul marciapiedi, alzo lo sguardo, il cielo è terso, spensierato e felice, come quel gruppo di ragazzi che si dirige verso di me. Il loro primo viaggio da soli, senza genitori, senza il controllo degli “adulti” liberi di essere, di essere quello che vogliono essere. Sono del sud della Spagna, o almeno credo, hanno la bruciatura post sole che delinea la canotta o la t-shirt che non si saranno tolti per camminare e della protezione solare che probabilmente non hanno messo. Le birre in mano erano fredde, ora hanno solo qualche goccia di condensa che scivola sui polsi e la peluria. Davanti a me s’apre il mare.

La sabbia non scotta, è decisamente piacevole, rimango sotto la Vela, l’hotel a forma di vela con alle spalle gli uffici egocentrici della Desigual. Lascio vicino alla riva il mio asciugamano con lo zaino, il cellulare, e la crema solare. Mi immergo in acqua, mi allontano dalla riva calma del mediterraneo. Pancia in su mi lascio oscillare dal movimento ondulatorio dell’acqua salata.

Inizio a galleggiare, spengo gli occhi, chiudo i pensieri. Il sole, i suoi raggi, il calore a contrasto con l’acqua, il vociare ed il chiacchiericcio della gente soffocato, la musica, le risate. Lo scorrere inevitabile della vita ed io, morto a galla in un qui e Altrove così denso da mantenermi a galla. Qui ed Altrove.

a cura di Michele Terralavoro

image_printStampa Articolo
Redazione StreetNews.it
Redazione StreetNews.it
Il 16 Settembre 2016 nasce StreetNews.it, quotidiano on-line di diffusione delle principali notizie regionali e nazionali con un particolare focus sulle news locali. La redazione, avvalendosi della collaborazione di professionisti in vari settori come grafica pubblicitaria, web e social marketing, web master, videomaker e film-maker, giornalisti, fotografi, event manager e altri, offre la possibilità di realizzare piani di comunicazione su misura: Articoli, comunicati stampa, banner grafico da inserire in video e rubriche, banner sito, cortometraggi e realizzazioni video per privati, aziende e locali, reportage fotografici. Sponsorizzazione negli eventi organizzati dalla redazione: Striscione, Flyers, T-shirt, Gadgets.
RELATED ARTICLES

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

- Advertisment -

articoli popolari

commenti recenti

- Advertisement -