Il tempo trascorso lascia spazio ai ricordi, emozioni tra talento e pazzia. La magica notte al San Nicola contro l’Inter, una prodezza di tacco, di corsa e con un dribbling da campione, mise in ginocchio i neroazzurri allenati da Lippi con un gol da cineteca. A 17 anni, acclamato e applaudito dai tifosi del capoluogo pugliese e non solo, un vero talento, aveva appena regalato un sorriso ai suoi sostenitori. Nato e cresciuto nella Bari difficile, il quartiere di “Bari vecchia”, dove la speranza ha il volto dei giovani.
Qualche anno dopo, si trasferisce alla Roma, insieme a Francesco Totti formano una delle coppie più forti al mondo. El Pipe di Bari vecchia, un ragazzo dal carattere estroverso, smoderato, ma in campo grandi dimostrazioni da fenomeno, così nel gennaio del 2006, dopo una trattativa lunga, passa al Real Madrid. Gli screzi con mister Capello guidarono Cassano all’esclusione dalla rosa, in due anni solo 29 presenze e 4 reti. L’anno dopo venne ceduto alla Sampdoria per poi passare al Milan, Inter, Parma e Verona.
In nazionale ha collezionato 39 presenze e 10 reti, mentre le sue presenze relative ai club sono 515 e segnato 139 reti.
Antonio Cassano si è contraddistinto per i suoi comportamenti al di fuori delle regole, eccessi dal carattere esuberante, definiti poi “cassanate”, in cambio con le sue capacità tecniche e sportive ha regalato al calcio e tutti i tifosi, grandi emozioni, senza ombra di dubbio resta una leggenda del calcio italiano.
Auguri Cassano!
a cura di Michele Vario
