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Malagò: “Ripartenza Serie A? C’è egoismo da parte di tutti i presidenti” 

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“C’è egoismo da parte di tutti i presidenti dei Serie A sul fatto di voler giocare o no? Si, tutti hanno in qualche modo un condizionamento da una posizione di classifica, non mi sento di dire che ci sono buoni e cattivi. Questo forse è nella natura umana che ci possono essere delle spinte, in virtù anche del fatto che nel momento in cui si è fermato tutto uno era ad un punto dalla retrocessione o dallo scudetto”. Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a Radio Incontro Olympia, sui presidenti della Serie A e le differenti vedute sulla ripartenza del campionato.  

“Playoff e playout come piano B del calcio? Non si può pensare che o il campionato parte e finisce oppure non so cosa succede. O tutto o niente. Questa – continua Malagò – è la mia idea del tutto personale. In Italia ci sono circa 15 sport di squadra, dalla pallamano al football americano, dalla pallacanestro al pattinaggio a rotelle, dal rugby al calcio. 14 su 15 hanno fermato i campionati, 14 su 15 non hanno assegnato lo scudetto, 14 su 15 non hanno dato le retrocessioni. Cito la situazione quale è. E’ rimasto il calcio perché è diverso, va bene, perché muove tanti interessi. Io mi permetto di dire che anche la Virtus Bologna di basket avrebbe voluto vincere il campionato o la Pro Recco nella pallanuoto”. 

“Io penso che c’è un rischio piccolo o grande che il campionato o non ricominci, anche se ormai si sono create tutte le condizioni da protocollo che ricominci, ma ci può essere la possibilità che non finisca. A differenza di tanti paesi, a cominciare dalla Germania, che ha già messo in sicurezza il sistema, ha già fatto l’accordo con le televisioni, da noi non c’è assolutamente nulla”, ha sottolineato Malagò. “Allora ho detto facciamo un piano B, poi sta alla federazione dire se giochiamo fino ad ottobre o si fanno playoff o playout. Normalmente se scegli una strada non puoi dire facciamo prima questo e poi l’altro, non è elegantissimo. E’ giusto che la Roma rientri con i playoff nella lotta scudetto? Ma certo che no. Ma lo deve dire la federazione e il consiglio Federale”, ha aggiunto il presidente del Coni. 

Quanto rimpianto c’è nelle Olimpiadi a Roma? “Credo in tutto questo periodo di essermi comportato in modo assolutamente rispettoso, ma – continua il numero uno del Coni, che torna sulla mancata occasione dei Giochi olimpici a Roma – ho sempre sostenuto la tesi che è una ferita che si è cicatrizzata ma sta lì rimangono i segni, e resta per tutta la vita perché si è persa una occasione clamorosa. Per i romani non ci sarebbe stato un euro di aggravio di costi”. 

“Le Olimpiadi estive – continua Malagò – avrebbero risolto anche i problemi degli stadi di calcio. Per sistemare gli stadi in un paese, si passa sempre e solo da una regola, una manifestazione internazionale, campionati del mondo, europei o olimpiadi estive. Prendendo le Olimpiadi a Roma, avevamo già visto le 10 città dove era previsto un intervento sugli stadi che dovevano rispettare le regole del gioco, ma c’era l’accelerazione della burocrazia e della tempistica”, ha proseguito. 

 

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Davide Napoletano
Davide Napoletano
Davide Napoletano, classe 1987, organizzatore per il mondo degli eventi di piazza, locali, privati e di beneficenza, ama in modo particolare la scrittura e dopo aver collaborato con giornalisti famosi a livello nazionale decide di dar vita al quotidiano online StreetNews.it e seguire anche la strada della notizia come reporter/giornalista. I suoi hobby sono la grafica pubblicitaria, fotografia e il marketing pubblicitario.
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