LO SCRITTORE E REGISTA GIUSEPPE SCIARRA CENSURATO DA GOOGLE PER IL SUO ROMANZO GAY DAL CONTENUTO RITENUTO INOPPORTUNO.

Google censura lo scrittore e regista cinematografico lgbtq Giuseppe Sciarra per la quarta volta consecutiva, sotto forma di blocco degli annunci pubblicitari sulla pagina della testata  gaiaitaliapuntocomnotizie che ospita il suo romanzo d’appendice “ Il Vanesio del teatro degli ignoti”  di cui per adesso sono uscite sette puntate molto seguite dai lettori. 

‘Il blocco non ha senso’ a dire di Sciarra e dello scrittore Ennio Trinelli che ha creduto sin da subito nel regista e autore pugliese pubblicando su gaiaitalia un romanzo a sfondo omosessuale che attacca in modo netto e coraggioso il patriarcato. Il contenuto dell’opera di Giuseppe Sciarra non è scabroso e nemmeno offensivo eppure questo non è bastato a spingere google a ritenerlo inopportuno. 

Link: IL VANESIO DEL TEATRO DEGLI IGNOTI | Gaiaitalia.com Notizie Cultura

Link: Google blocca il racconto a puntate ” Il vanesio del teatro degli ignoti”.

Google e i suoi algoritmi stabiliscono i contenuti di un dato sito in modo spesso molto approssimativo, imponendo alle pagine web messe all’indice di rimuovere quei contenuti che non gli piacciono. Ennio Trinelli si è ribellato a questa logica difendendo a spada tratta la sua linea editoriale e l’opera del suo amico e collega. ” Il vanesio del teatro degli ignoti” infatti è ancora presente nel sito e non verrà rimosso perché a google non piace. 

Sciarra non è nuovo a questo tipo di cose. Il suo cortometraggio ” Venere è un ragazzo”  con Tiziano Mariani e Davide Crispino fu rifiutato da molti festival per una scena ritenuta blasfema che secondo il regista pugliese invece non aveva nulla di offensivo se non mettere in scena il desiderio omosessuale. In questo romanzo si parla di un amore tormentato e della lacerazione del protagonista nei confronti della sua omosessualità. 

Giuseppe Sciarra dalle sue pagine social riguardo la nuova censura subita scrive: L’essere ostracizzato o censurato per qualsiasi cosa faccia sono diventati pane quotidiano, una noiosa consuetudine che non mi suscita più nemmeno ilarità per l’ottusità di questi cosiddetti garanti della morale. Vorrei capire cosa c’è di sbagliato in quello che creo, cosa andrei a intaccare secondo certa gente con ” Venere è un ragazzo” o con questi racconti a puntate di ” Il Vanesio del teatro degli ignoti”. Una cosa è certa se il mio lavoro risulta così ostico deve pur avere qualcosa che dia fastidio e statene certi questo più che intimorirmi mi spingerà a continuare il mio percorso con più forza e tenacia.”