Layz: viaggi, passioni e processo creativo

Dopo l’uscita del suo ultimo singolo, “Lazzaro”, Layz ci parla del processo di scrittura da cui nascono i suoi pezzi. Il rapper di Cesena ci racconta inoltre la sua passione per il rap francese, in particolare per Keny Arkana, ed il suo sogno di visitare prima o poi l’Africa ed il Sud- America

C’è stato un momento oppure un evento particolare che ti ha fatto pensare:  “questa è la mia strada”?

Quando mi sono innamorato del rap. Come ogni ragazzino di 10 anni non sapevo cosa volevo fare da grande, giocavo a calcio per volere altrui, ero anche forte ma non era quello che sognavo. Quando ho sentito la prima canzone rap quel mondo mi ha attratto da subito, da li ho sempre avuto una voce in testa che mi diceva che avrei fatto questo, non se n’è mai andata.

Come scrivi i tuoi pezzi? Di getto oppure tendi a rielaborare più volte i contenuti?

Entrambi, Lazzaro ad esempio è uscita di getto, poi dipende da cosa voglio da una canzone. Molto lo fa anche la base, ci sono beat che appena partono nella mia testa compaiono le parole, e ci sono volte in cui ho il pensiero in testa che butto giù e poi cerco la strumentale.

Il rap romagnolo è quasi sempre associato alla scena bolognese. Oltre a te, Cesena offre molti rapper talentuosi?

Sicuramente si, il problema è che essendo in provincia sono poche le possibilità di fare rap costantemente, non ci sono i mezzi e i tempi che una grande città ti offre. Per fare un esempio pratico quando sono andato a Milano a registrare, i tempi sono stati brevissimi ho sentito il produttore e in qualche giorno ero là, a Cesena non sarebbe stato possibile. Qua si allunga tutto e non tutti poi mantengono alta la voglia di concludere un progetto come la musica. Comunque si ci sono talenti anche molto interessanti.

Qual è stata la delusione più grande che hai dovuto subire da quando fai musica?

Sicuramente la perdita di persone a me care. C’è stato un momento in cui ho dovuto fare delle scelte e mi sono allontanato da persone anche molto vicine a cui ero legato perché mi portavano fuori dall’obbiettivo che mi sono prefissato. Sicuramente me ne potrei pentire più avanti però ho messo da parte chiunque mi facesse perdere tempo. Per la musica ho perso amici, parenti e storie, ma non rinnego nulla e per ora non me ne pento.

Oltre al rap italiano c’è qualche scena HipHop all’interno dell’Europa che ti stimola?

La scena francese mi piace molto, la lingua e il modo in cui lo fanno mi affascina. Sono fan di Keny Arkana da molto tempo e sogno di conoscerla un giorno. Artisti con quella fotta ne ho visti pochi, ancora meno femmine che rappano cosi da paura.

Un luogo nel mondo che sogni di visitare prima o poi?

Mi piace la storia antica e gli antichi misteri che i nostri antenati hanno vissuto. Leggo tanti libri che qualcuno definisce da “complottisti”. Mi piacerebbe sapere cosa è successo su questa terra migliaia di anni fa e come hanno realizzato le cose su cui ancora oggi ci poniamo delle domande. Il Sud-America e l’Africa mi attraggono molto, questi sono i posti che un giorno, spero presto, visiterò.

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