L’AMORE CONTA: IL RACCONTO DELLA SETTIMA EDIZIONE

L’amore conta. L’amore conta. Conosci un altro modo per fregar la morte?”.  Le note dolci, la musica, le parole di Luciano Ligabue in un pomeriggio di primavera, in una sera d’Aprile, nel giorno in cui provare a stare bene è l’unica regola che conta, negli istanti, nelle luci blu intenso e poi rosso profondo, nella cornice poetica di un teatro, il Nadur di Cicciano, tra lo scricchiolio dei passi sul palco e il rimbombo dei check tecnici per i microfoni: qualcosa si muove, qualcosa sta per iniziare. Nell’aria la magia delle grandi occasioni, la fantasia dei sogni, l’amore degli angeli, il coraggio di chi vive e combatte, di chi ricorda e cerca di andare avanti, non lasciando mai nulla all’oblio della memoria. È difficile, davvero difficile, trovare un modo per rispondere a quella domanda, evitare di chiedersi cosa e come sarebbe stato, senza provare mai a capire quel che ancora potrebbe essere; è difficile, credetemi, non potete immaginare quanto è difficile doversi abituare, doversi rendere conto, dover accettare ciò che la vita propone. Siamo umani, figli di un mondo che ci da la luce e decide pure quando deve essere spenta, padroni solo delle candele e dei lumi accesi da chi resta e sa lottare per andare avanti. L’unico modo che abbiamo, per fregare quella maledetta morte è lasciare che non rimanga solo un evento lontano, permettere alla voce e alle azioni di cullare col loro canto l’eco della celebrazione e del ricordo. Davide Napoletano, direttore di streetnews.it, sa bene tutto questo, sa che la forza a volte si ritrova anche negli occhi di altre persone, sa che i giorni dedicati alla memoria di suo fratello Vincenzo sono la possibilità più grande che possa avere per fare del bene a qualcun altro e poi successivamente forse anche a sé stesso e alla sua famiglia. Dopo una pausa di qualche tempo, una pausa forzata dall’arroganza della pandemia, è tornato finalmente “L’amore conta”, la manifestazione annuale organizzata da Davide proprio per il ricordo di Vincenzo ripercorrendo la corrente delle tante tantissime associazioni per la ricerca (come “L’AIL”) anche e soprattutto per il fine più nobile che potesse esserci: la beneficenza (in questa occasione per la parrocchia di San Pietro Apostolo in piazza Mazzini, Cicciano).  

È domenica, domenica 16 aprile, la scena è quella già descritta, l’orologio segna che manca poco più di un quarto d’ora alle 19, la sigla, quella canzone, si interrompe e lascia la scena ai due fari conducenti della serata, si sentono i passi nel silenzio delle luci abbassate, stanno arrivando, ora davvero è tempo di partire. Il suono delle voci pone fine alle attese e finalmente quando alla nota e precisa speaker di Radio Punto Zero, Stefania Sirignano, si aggiunge l’eclettico e universale presentatore ed editore creativo di streetnews.it, Maurizio Viviani, lo spettacolo può avere vita. A loro due infatti è affidato, per l’intera serata, il compito di unire come con un filo sottile i due estremi che separano il pubblico in sala e gli artisti pronti ad esibirsi.

La serata nasce ufficialmente e vive la sua alba in una dettagliata presentazione dell’evento, assorbe una prima luce con la descrizione del suo scopo principale e soprattutto del fine particolare di questa edizione; gioca le sue carte nel ringraziamento agli sponsor, all’amministrazione comunale, ai ragazzi del corso prematrimoniale, ai tecnici audio, foto e video, e dunque libera il suo respiro nel profumo dei fiori per la mamma di Davide che dopo la tradizionale istantanea di famiglia, determina l’inizio effettivo delle esibizioni. Vibrano finalmente delle corde vocali, la melodia della musica è padrona indiscussa della scena: si alternano sul palco talenti e personalità con identità stilistiche e sonore nettamente differenti.

Il canto dolce e profondo, delicato eppure deciso di una piccolissima Lorena Fernandez (già finalista di The Voice Kids, su Rai 1, a soli 12 anni) è di fatto la miglior rappresentazione della qualità artistica della serata. Le sue due cover storiche, la sua voce chiara e talentuosa, il più prospero futuro ad aspettarla immediatamente dopo i naturali primi applausi convinti del pubblico, la pergamena di partecipazione e finalmente il sorriso di chi alla sua età sa già come incantare chi l’ascolta. Il ghiaccio finalmente è stato rotto, la clessidra stavolta si affida ai colpi di un ritmo caleidoscopico, a metà tra l’anima soul della voce, Afrodite, e quella tribale del musicista Ciakki Ciakki Marukke: è la volta dei Tribal Afro, della loro energia travolgente, della passione e del movimento portato in tutta la sala grazie ai propri riarrangiamenti di pezzi storici e coinvolgenti. Come quiete dopo la tempesta sonora, il cuore, la semplicità e l’estensione vocale di un emozionante Gennaro De Crescenzo mostrano la vera essenza del momento anche e soprattutto nella dedica (del secondo dei due inediti presentati) a Vincenzo, per imprimere ancora una voce alla sua memoria. È questo il momento in cui l’aria intrisa di una nuova fragilità necessita di un briciolo d’allegria, del rumore delle risate, del suo protagonista e testimonial principale, della sua invenzione ironica, del suo genio comico, della sua musica parodica, della sua verità pungente, del suo intrattenimento: è questo il momento del sempre presente Antonio Manganiello. Coinvolge, trasporta, appassiona e diverte, sa esattamente di cosa ha bisogno il pubblico anche e soprattutto quando alla fine sono tutti in piedi a cantare con lui per la fede napoletana. 

Purtroppo il tempo inesorabile concede i suoi anfratti in misure concise e determinate e allora i saluti del testimonial di tutte le edizioni sono anche il preludio di un momento totalmente differente. Direttamente dai concorsi nazionali per “Drag queen”, esplode letteralmente sul palco l’arte di EL KIM, showgirl che presenta un suo inedito alla prima apparizione, alludendo già ad una prossima performance nel corso della serata. Intriga e stupisce prima di rimanere sul palco ad assistere durante la brevissima ma necessaria pausa artistica per la vendita dei biglietti di beneficenza con in programma la successiva estrazione.

Oscilla d’ora in poi il pendolo dell’attenzione di tutti i presenti, oscilla tra chi ha legato alla sua stessa anima la potenza della musica e in questa serata si appassiona appassionando come l’artista jazz, pop, funky e smoothjazz Giovanni Sena e le note del suo sax; oscilla tra la vocalità e la purezza di chi, direttamente dal musical di Sal da Vinci, sa benissimo come lasciare il pubblico senza parole e ci riesce: è Miriam Rigione e il suo timbro inconfondibile. Non è con lei però che il tramonto della manifestazione lascia spazio al buio della sera, è ancora tempo di musica e di grandi artisti. L’esuberanza, l’attitudine, l’originalità nei due inediti di Myky Petillo, profondo sognatore e insieme autore e voce di testi e melodie anglofone; poi, la tradizione, la vitalità, l’unione di lingue e pensieri, il mondo latino che incontra quello napoletano, la cultura spagnola che fa strada ad un medley di canzoni funzionali nella lingua più sentita dagli spettatori: è questo il modo di fare arte del cantante ispanico-napoletano Luis Navarro. Ancora una volta, dopo quest’ultima esibizione profonda si sente il bisogno necessario di tornare giù, come sulle montagne russe, per lasciarsi cullare dalla simpatia e dal talento di chi con un cabaret riesce a far ridere decine e decine di persone: hanno impressionato e divertito praticamente tutti, Poomba e Saverio Del Mastro direttamente dalla Hollywood Animazione, nella magistrale rappresentazione di una scena di famiglia a dir poco esilarante. Sono tanti gli applausi prima che quello stesso divertimento si trasformi nel più sincero romanticismo del versatile compositore Roberto Rescigno con la sua dedica a Davide e alla sua promessa moglie, Rosalba, (invitati a ballare insieme sul palco) e poi con la passione struggente del canto culturale napoletano, accompagnato dalla voce inconfondibile del maestro Angelo De Stefano, dal suono della fisarmonica del maestro Carpentieri e dalle percussioni del maestro Palmiero. Dalla tradizione ai nostri giorni senza indugiare, senza dover aspettare, arriva dunque il momento del trio Icaro, Scandal e Ivan che impressiona per la sua interpretazione moderna e progressista di brani personali, nel nuovo vento di una concezione musicale che sta cambiando ormai da tempo. Arriva poi il secondo momento, come già anticipato, dedicato ad EL KIM con un’altra impressionante esibizione prima della definitiva estrazione dei biglietti vincenti e della consegna dei premi. La serata però ha ancora qualcosa, tanto, da dire: Angelica Janè, giovane cantante partenopea, presenta i suoi due inediti e si merita l’apprezzamento degli spettatori e poi direttamente dal conservatorio Cimarosa di Avellino, il tenore Francesco Montuori, chiude nell’eleganza soave di una lirica commovente un evento a dir poco irripetibile.

L’orologio ora dice che una lancetta, la piccola, ha quasi raggiunto il numero dieci, mentre l’altra la rincorre ed è ferma sul nove, sono le 21:45 circa, i saluti finali, i ringraziamenti, l’amore di una serata eppure di anni e anni di vita ha mostrato ancora una volta il suo valore, ha fatto capire che conta davvero, ha lasciato pulsare il cuore di tutti sulla stessa frequenza. Ha vinto Davide, la sua famiglia, hanno vinto i presentatori, Stefania e Maurizio, hanno vinto tutti gli artisti che si sono esibiti, ha vinto il pubblico, chi è rimasto, chi ha continuato ad applaudire, hanno vinto davvero tutti perché in realtà l’unico vincitore è stato proprio l’amore.

Si abbassano le luci, chiude le sue porte il teatro, resta nell’aria la melodia di quella canzone che fa: “L’amore conta…”

A cura di Antonio Spiezia