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La musica secondo Kublai: per esprimersi quando non si riesce a parlare

Kublai prende le mosse dalla collaborazione fra Teo Manzo, autore dei testi e delle musiche, e Filippo Slaviero, che ha curato produzione, registrazione e mixaggio, oltre a essere coautore delle musiche. Le registrazioni sono avvenute a Milano, presso Il Vicolo Studio dei fratelli Slaviero, Hit Factory Studio di Nicolò Fragile, Adesiva Discografica di Paolo Iafelice. Masterizzato presso La Maestà Mastering da Giovanni Versari.

Oggi eccoci anche con Kublai e la nostra intervista.

Ciao Kublai, cosa ti ha spinto a scrivere e cantare “Le soglie del dolore”?
Il pezzo è nato per comunicare qualcosa ad un amico, qualcosa che non potevo esprimergli in altro modo. Spesso la musica mi è d’aiuto in tal senso.

Per te la musica è una valvola di sfogo per trasmettere messaggi ai tuoi coetanei?
Non mi interessa parlare ai miei coetanei e non mi interessa parlare in generale. Come dicevo, c’è differenza tra parlare a qualcuno ed esprimersi: la musica appartiene alla seconda categoria, almeno nell’uso che ne faccio io.

Hai mai provato dolore nella tua vita?
Per fortuna, sì.

 Come mai il nome Kublai?
“Kublai” è il titolo del mio album, quando ho ultimato le registrazioni ho deciso che valeva la pena iniziare un nuovo progetto, così gli ho dato lo stesso nome.

 Quanto la TV (mi riferisco ai talent show e ai vari programmi televisivi musicali) ha influenzato la musica italiana negli ultimi anni?
Zero da un punto di vista culturale. Se ti riferisci al mercato della musica può darsi che abbia influito, ma non ho i dati per dirlo. In generale, è sempre incerto se la TV influenzi la società o in realtà la insegua, per monetizzare sul conformismo. Ma questi sono discorsi antichi. Rimane il fatto che non riesco a vedere una “potenza” culturale della TV, mentre vedo, per fare un esempio, quella di YouTube, che in meno di vent’anni ha inventato nuovi paradigmi.

Chi è l’artista che hai come riferimento musicale?
Non ne ho uno in particolare, sono cresciuto con i cantautori italiani, ma trovo le cose che mi interessano in generi ed artisti differenti.

Con chi vorresti collaborare un domani?
Con chiunque abbia voglia di dubitare di sé stesso.

Cosa bolle nella pentola di Kublai oggi e nel futuro?
Sto lavorando a un EP di quattro brani che mi dà grandi soddisfazioni. Arriva presto.

Alessandro Testa

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Alessandro Testa
Alessandro Testa
Classe 1984, è ingegnere e allo stesso tempo critico cinematografico e appassionato di cronaca e giornalismo. Dal 2019 collabora per StreetNews.it!
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