Gabriele Mancuso ci racconta “La mia depressione latente”

“La mia depressione latente” è il nuovo singolo di Gabriele Mancuso, una canzone introspettiva che parla di una malattia interiore, una ferita così tanto profonda da nascondersi tra i rami dell’anima. Stare male, senza nemmeno accorgersene è il vero tema trattato da questo brano suonato interamente dal vivo da quattro musicisti (Matteo Finizio – cigar box, Francesco Pozzi – Piano e sinth, Max Zanotti – voce) legati da un nuovo sound pronto a viaggiare tra diverse culture e luoghi del mondo interiore e non solo.

Difficilmente si parla della depressione in modo profondo e consapevole e nel linguaggio comune viene spesso usato questo termine in modo superficiale privo di empatia. Le parole di questo brano vogliono portare l’attenzione alla sofferenza che si prova nel profondo, quando ci si trova in questa condizione, che spesso si nasconde nella nostra quotidianità, diventando apparentemente un semplice lato del nostro carattere…invece non è così…o perlomeno non è stato così per me.

Come è iniziato il tuo viaggio artistico?

Tutto è iniziato a 12 anni. Un mio caro amico chitarrista mi ha proposto di cantare nel suo gruppo i “The Blu Electrical Dogs”. All’epoca non avevo ancora iniziato a suonare ma l’esperienza mi obbligò in qualche modo ad iniziare.

Da quel momento ho iniziato a studiare, a scrivere canzoni e a crescere sempre di più dal punto di vista chitarristico. Il tutto mi ha portato a fondare la mia prima vera band.

Qual è stata la prima canzone che hai imparato a suonare alla chitarra o al pianoforte?

Con la chitarra ho suonato Time Of Your Life dei Green Day. Un arpeggio non affatto semplice per un giovane principiante…ma dopo 4000 ore di esercizio chiuso in camera è arrivato il risultato sperato!!!

Quando hai composto la tua prima canzone?

A 13 anni ho scritto “Allora no” la mia primissima canzone!!! Davvero terribile!!! ahahah Però mi ha aiutato a rompere simbolicamente il ghiaccio nella scrittura,

Quando finisci di produrre un brano chi lo ascolta per primo?

Ho sempre i miei 2/3 ascoltatori fidati che mi dicono senza peli sulla lingua quello che pensano. Diciamo però che la primissima ascoltatrice delle mie canzoni è la mia super cagnolina…Bira!

Come ti rapporti con la scena musicale della tua città?

A Como c’è sempre stato un bel fermento artistico e tra artisti c’è sempre stata una buona sinergia. Peccato però che sia il territorio a non essere minimamente pronto ad accogliere tutta questa voglia di esprimersi.

Anche suonare in strada sembra impossibile…è quasi più facile accedere ad un mutuo in banca.

È uscito da poco il tuo nuovo singolo, da cosa è stato ispirato?

Si, “La mia depressione latente” nasce da uno stato d’animo complesso. Sono stato talmente male che il mio corso ha rigettato parole e musica par provare a farmi stare meglio.

Dove ti porterà il tuo amore per la musica? Su cosa stai lavorando?

Vorrei viaggiare e accogliere musicalmente altre culture nel mio modo di fare musica. Mi piace sperimentare e cogliere nuove sonorità anche se meno mainstream.

Attualmente sto lavorando per suonare e registrare dal vivo un EP con un’orchestra di 50 elementi.