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Coronavirus, 10 motivi contro ‘passaporto d’immunità’: analisi su Nature 

[CORONAVIRUS NEWS – Adnkronos]

L’idea di un passaporto d’immunità a Covid-19 ha conquistato più la stampa degli scienziati. Ora un team dell’Harvard Medical School di Boston elenca su ‘Nature’ dieci motivi per cui i passaporti immunità sono, alla fin fine, una cattiva idea. Questa sorta di certificati rilasciati a persone che hanno avuto Covid-19 e presumibilmente sono immuni dalla malattia finirebbero infatti per causare più problemi di quanti ne risolvano, secondo le due bioeticiste Natalie Kofler e Françoise Baylis.  

“Qualsiasi certificato che limiti le libertà individuali in base alla biologia rischia di diventare un modo per ridurre i diritti umani, aumentare la discriminazione e minacciare piuttosto che proteggere la salute pubblica”, spiegano.  

In primo luogo, questi ‘certificati’ non funzioneranno, precisano le esperte. Gli scienziati non sanno ancora se e per quanto tempo l’infezione con Sars-CoV-2 conferisca immunità. I test sierologici che misurano gli anticorpi nel sangue, aggiungono le bioeticiste, sono ritenuti inaffidabili: molti danno falsi positivi o falsi negativi. Inoltre il livello di test da fare per assicurare alle persone che sono libere di lavorare potrebbe non raggiungere mai una percentuale importante di popolazione, tale da permettere di rilanciare l’economia. 

Peggio ancora, i passaporti di immunità potrebbero portare a nuove forme di discriminazione, scrivono Kofler e Baylis. Inoltre questi esami devono essere abbinati a sistemi “track and trace”, che ‘eroderanno’ la privacy. I test per di più non sono infiniti, quindi è probabile che saranno accessibili a gruppi privilegiati e non a quelli che ne hanno più bisogno: gli emarginati e i poveri. Concentrandosi sull’individuo, concludono le autorici, i passaporti d’immunità agiscono in definitiva contro quello che è un principio cardine della salute pubblica: quello della responsabilità collettiva. 

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Davide Napoletano
Davide Napoletano
Davide Napoletano, classe 1987, organizzatore per il mondo degli eventi di piazza, locali, privati e di beneficenza, ama in modo particolare la scrittura e dopo aver collaborato con giornalisti famosi a livello nazionale decide di dar vita al quotidiano online StreetNews.it e seguire anche la strada della notizia come reporter/giornalista. I suoi hobby sono la grafica pubblicitaria, fotografia e il marketing pubblicitario.
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