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Con un bagaglio pieno di singoli da sfornare, Giacomo Luridiana presenta la sua Primavera e spera in un duetto con Fabri Fibra

Giacomo Luridiana nasce nel 1995 e fin da piccolo manifesta la volontà di esprimersi attraverso qualsiasi forma d’arte gli capiti a tiro. Cantautore per vocazione, fan dei Linkin Park per passione, ha studiato per sette anni chitarra classica, imparato da autodidatta quella acustica, studiato canto per cinque anni e ingegneria del suono per due.

Eccoci con Giacomo Luridiana.

Ciao Giacomo, cosa ti ha spinto a scrivere e cantare “Primavera”?
Volevo trasmettere una sensazione nel modo più diretto e immediato possibile, uno di quegli stati d’animo estremamente vaghi ma che allo stesso tempo ci sembrano incredibilmente unici. La canzone parla di come mi sentivo con la mia ex ragazza nei periodi migliori, quelli in cui qualsiasi cosa facessimo sembrava la cosa più bella e più importante del mondo, in cui anche solo portare a spasso il cane era un evento da evidenziare in agenda.

Testo autobiografico?
Sì, ma mi piacerebbe che chiunque lo ascolti lo possa fare completamente suo.

La primavera di Giacomo è già arrivata, è in corso o deve ancora arrivare?
Spero che la mia primavera sia adesso e finisca tra una sessantina di anni almeno.

Quale stagione ti affascina di più?
Come fascino dico l’inverno. L’estate mi piace di più, ma l’inverno ha un sapore tutto suo che ti fa sentire alla fine e all’inizio di qualcosa di speciale, è la stagione in cui puoi scegliere se rintanarti sotto le coperte come un ghiro o uscire in mezzo alla neve per sentire il freddo sulla faccia.

Quanto la TV (mi riferisco ai talent show e ai vari programmi televisivi musicali) ha influenzato la musica italiana negli ultimi anni?
Moltissimo. La mia generazione è cresciuta con la musica più in TV che in radio e questo ha distorto enormemente la percezione che abbiamo degli artisti e del mezzo musicale in generale.

Chi è l’artista che hai come riferimento musicale?
Non mi ispiro intenzionalmente a nessuno in particolare, ma credo che per il semplice fatto di aver passato centinaia di ore (minimo) ad ascoltare le loro canzoni Bruce Springsteen, Caparezza e i Linkin Park abbiano avuto un grosso effetto su di me musicalmente, poeticamente e umanamente.

Da chi ti piacerebbe ricevere una proposta di collaborazione? 
Di getto dico Fabri Fibra, per me è un genio e vorrei passare anche solo 20 minuti in studio con lui per parlarci, ma come fan il sogno più grande è Bruce Springsteen.

Progetti a breve e lungo termine?
Scrivere pezzi nuovi, trovare nuovi modi per esprimermi, tornare presto in studio e cercare di far arrivare la mia musica a quanta più gente possibile. Ho in programma vari singoli da qui a fine anno e non vedo l’ora di registrare le canzoni che ho scritto in questi ultimi mesi. A lungo termine voglio riascoltare tutta la mia musica e riconoscermici.

Alessandro Testa

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Alessandro Testa
Alessandro Testa
Classe 1984, è ingegnere e allo stesso tempo critico cinematografico e appassionato di cronaca e giornalismo. Dal 2019 collabora per StreetNews.it!
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