“ Quante Vite Hai “… Marco Ligabue!

Basta abbracciare una chitarra per capire che la musica è amore eterno… Marco Ligabue!
Come ha inizio il tuo percorso artistico?
A 15 anni suonavo la chitarra, ho capito subito che la musica era amore eterno. A 20 anni suonavo come chitarrista nelle band ed ero autore di canzoni, 5-6 anni fa ho iniziato questo nuovo cammino da cantautore.
Dal 19 ottobre è in radio il tuo nuovo singolo “ Quante Vite Hai “ prodotto da Corrado Rustici.
Si, è la mia ultima canzone, parla d’amore, un argomento molto delicato, il sentimento più bello, che va trattato con cura. Sono in un momento di grande innamoramento, attraverso questo brano mi prenoto per far parte di tutte le vite di quella persona.
Quanto è importante il contatto con il pubblico?
Importantissimo, ho intrapreso da circa cinque anni questo percorso e, da quel momento, ho preso parte a più di 500 eventi live, si ha l’occasione per potersi confrontare. Il pubblico rappresenta una delle componenti decisive per proseguire e riuscire a fare sempre meglio.
Sei molto impegnato nel sociale, mettere il proprio talento a favore degli altri…
Quando hai il microfono in mano e fai il cantautore hai una responsabilità, in alcune canzoni affronto tematiche sociali come nel brano “ La Differenza “ tradotto in lingua LIS, o come “ Cuore Onesto “, un pezzo nato dopo un viaggio in Africa, sono rimasto molto colpito da quel posto e grazie a questa canzone abbiamo raccolto fondi per la nascita di un pozzo. Sono testimonial AVIS e City Angels, inoltre insieme ad un papà che purtroppo ha perso un figlio perché si è tolto la vita dopo aver assunto una pasticca di ecstasy, faccio testimonianza nelle scuole per sensibilizzare i ragazzi verso un tema così importante. Grazie alla musica poter lanciare messaggi sociali, essere attivi e prodigarsi per gli altri dà tante soddisfazioni umane e professionali.
C’è un momento che ricordi in maniera particolare?
Una serata che ha segnato un po’ una svolta, al “ Festival Mondo Ichnusa “ in Sardegna. Dovevo aprire il concerto di Caparezza, c’erano circa 50000 persone, arrivato sul palco mi accolsero cori di ogni tipo, non certo positivi, i primi due brani ero in una sorta di trance, non riuscivo a gestire la situazione. Ad un certo punto chiesi a tutti di stare in silenzio, dissi che dovevo fare 30 minuti di concerto, dopo avrebbero potuto fischiare o fare cori. I 4 brani successivi invece li cantarono con me anche se non conoscevano le canzoni, una bella emozione.
Cosa senti di dire ai giovani che intendono intraprendere questo cammino?
Di studiare, non cercare la strada facile, di essere molto severi con se stessi e non mollare.
Progetti futuri?
Arrivo da un tour bellissimo, ci sarà un nuovo tour con il mio spettacolo, continuerò insieme a quel papà, Gianpietro, il percorso nelle scuole e il 5 dicembre ci sarà una sorpresa, una canzone “ Fare il nostro tempo “  di cui uscirà la versione live, un premio che voglio dare a chi mi ha seguito in questi anni. Per tutte le altre novità ci si può avvalere delle mie pagine ufficiali presenti sui vari social.
“ Quante Vite Hai “… Ogni volta amore e musica, sempre, oltre il tempo, al di là del fato…
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di Margherita Saporito