Coronavirus, 140 aziende produrranno mascherine  

[CORONAVIRUS NEWS – Adnkronos]

“Sono 700 le aziende che hanno inoltrato richiesta all’Istituto superiore di sanità (Iss) per poter accedere alla produzione di mascherine. Di queste, a oggi 140 hanno ottenuto il via libera all’avvio della produzione e due anche alla commercializzazione dei loro prodotti”. A tirare le somme con l’Adnkronos Salute è Massimiliano Boggetti, presidente di Confindustria dispositivi medici. 

“L’Iss – ricorda Boggetti – si occupa della verifica documentale sul fascicolo tecnico presentato dalle industrie. Il fatto che non tutte siano state autorizzate dimostra non solo che ci vuole tempo, e che probabilmente la capacità produttiva italiana non è sufficiente, ma anche che le mascherine sono un dispositivo medico complesso da produrre. E’ un mercato che non si inventa, ma si costruisce nel tempo. Questa esperienza sta mostrando un entusiasmo da parte di moltissime aziende interessate a produrre, ma sarà ancora più importante, poi, il lavoro del Governo per la ricostruzione di un tessuto industriale non così tanto facilmente riconvertibile, con un know how specifico. Anche nel lavoro che sta facendo il commissario Arcuri, siamo convinti che il coordinamento centrale abbia un ruolo molto importante, per cui riconfermiamo ancora una volta la nostra disponibilità a essere un interlocutore utile in questa fase”. 

“Ci troviamo di fronte a una produzione complessa e non banale – prosegue Boggetti – ma c’è la buona volontà dalla parte industriale a voler mettere a disposizione forza lavoro e attività produttiva. Tutto sommato credo sia stato positivo allargare la base dei centri autorizzati a dare l’approvazione alla commercializzazione delle mascherine, che si occupano di fare le verifiche tecniche dopo quelle documentali dell’Iss. Questo dovrebbe aiutare a snellire le procedure e a incentivare altre aziende a poter iniziare la produzione”, spiega.  

Boggetti commenta poi l’arresto di un imprenditore per turbativa d’asta sulla gara d’acquisto e la fornitura di dispositivi di protezione individuale e di apparecchiature sanitarie Consip da 258 milioni di euro: “Non parlerei di imprenditore – tiene a sottolineare – ma di truffatore. Come spesso accade nel nostro mondo non si faccia di un esempio deplorevole, di una truffa che non ha nulla a che fare con il mondo industriale dei dispositivi medici, qualcosa che inquina il grande lavoro che si sta facendo in un’ottica di messa a sistema a favore di un’emergenza così grave. E’ un caso isolato e c’è sempre qualcuno che si approfitta di situazioni come questa”.