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HomeRedazione StreetNewsIntervisteVasco Barbieri: “Talvolta soltanto separandosi ci si trova”

Vasco Barbieri: “Talvolta soltanto separandosi ci si trova”

In occasione dell’uscita del singolo “Fughe e Compromessi”, abbiamo avuto il piacere di intervistare il cantautore Vasco Barbieri. Il brano è accompagnato dal videoclip ufficiale che è stato selezionato al Barcelona Indie FilmMakers Festival, nella sezione Best Music Video, e al Prisma Independent Film Awards di Roma.

Come è iniziato il tuo viaggio artistico?

Il mio viaggio artistico ha avuto inizio in seguito ad un coma, conseguente ad un incidente avuto a soli sette anni: al mio risveglio ho sentito suonare il pianoforte e sono rimasto ipnotizzato dal suo suono, ho fatto allora dei suoi tasti e della sua struttura la geografia del mio animo e attraverso di esso sono cresciuto. All’inizio ho studiato pianoforte privatamente mentre, col tempo, ho sviluppato una passione per tutti gli strumenti musicali, tanto che l’anno scorso mi sono iscritto a un corso di composizione ed orchestrazione. Da ragazzo suonavo in giro per cafè letterari del centro di Roma, finchè non sono stato scoperto dalla Maqueta Records con la quale ho inciso il mio primo album The Turtle, scritto in lingua inglese, le cui ritmiche che riprendono quelle dei miei grandi maestri (….); successivamente, l’incontro artistico con Grazia De Michele, mi ha dato il coraggio di lavorare su me stesso e di esprimere le mie emozioni in lingua italiana dando vita ai brani editi lo scorso anno, da Portami con Te a Il Risveglio, fino a Fughe e Compromessi…per poi proseguire con altri brani che saranno editi nel corso del 2023..insomma, la musica è la mia bussola e la mia possibilità di vivere insieme agli altri nel mondo.

Qual è stata la prima canzone che hai imparato a suonare alla chitarra o al pianoforte?

Al mio risveglio dopo il coma ho iniziato a suonare “ad orecchio” Caruso  di Dalla sul pianoforte appena comprato da mia madre perché, secondo i suoi racconti, un angelo le era comparso in sogno durante la mia convalescenza suggerendole di comprare un pianoforte: per tutti è stato “un miracolo” poiché io non avevo mai suonato il pianoforte.. da allora ho studiato pianoforte privatamente, finché non sono andato in America (Ohaio) con mio padre per frequentare la scuola estiva di musica dove, mentre gli altri allievi suonavano i brani di musica classica io ho presentato al saggio Elton Jhon “can you feel the love tonight”..ed allora il mio destino si è legato alla musica pop sebbene adesso stia riscoprendo l’amore per la musica classica.

Quando hai composto la tua prima canzone?

La mia prima canzone in inglese l’ho composta a tredici anni …il suo titolo è Time to die che nel tempo è diventata Time to fly..scritta come colonna sonora di un documentario su Padre Pio purtroppo mai uscito, mentre quella in italiano l’ho composta a sedici anni “Vere Verità” entrambe le canzoni sono ancora inedite ma stiamo lavorando per farle uscire nei prossimi mesi.

Quando finisci di produrre un brano chi lo ascolta per primo?

Ogni volta che compongo un brano lo faccio ascoltare subito alla mia compagna, che mi supporta e sostiene in ogni momento…con consigli talvolta anche taglienti.

Come ti rapporti con la scena musicale della tua città?

Da sempre ho girato per vari locali e cafè letterali…soprattutto quelli con pianoforte poiché prediligo il suono del pianoforte a quello della tastiera e continuo a suonare poiché adoro Roma ed il pubblico romano…e spero di continuare a farlo anche perché ho in programma alcune date romane e non solo, pertanto vi invito a seguirmi sui social per rimanere aggiornati.

È uscito da poco il tuo nuovo singolo, da cosa è stato ispirato?

Quest’ultimo singolo è nato da un momento traumatico per me: la perdita di mio padre…

Il mio dolore l’ho incanalato nella musica e nella canzone ho immaginato di figurarmi mio padre sul letto di morte scisso fra la vita e la morte, fra il voler restare con i cari e il voler essere libero dal peso della sofferenza. Possiamo considerarla come il riconoscimento della propria ambivalenza, come nel mito della biga alata di Platone dove c’è un cavallo bianco ed uno nero che tirano in due direzioni opposte, per cui ci si sente scissi fra il volersi superare ed il bisogno, invece, di una continuità con il proprio passato. Questo singolo ha avuto una evoluzione stratificata in tre fasi distinte intervallate da un lutto in famiglia. Se, infatti, all’inizio raccontava di un clown che si strucca davanti allo specchio perché vuole liberarsi della sua maschera ma si rende conto che è proprio quella finzione a mantenerlo in scena, improvvisamente è diventata la richiesta di aiuto di un malato terminale che è diviso fra l’arrendersi e l’insistere per rimanere accanto ai suoi cari. Infine, grazie alla collaborazione con il regista del video, Ari Takahashi, ci siamo resi conto che la canzone può anche essere interpretata come una relazione d’amore intensa e complessa che si conclude (momentaneamente?) con un interruzione dei rapporti a causa di un blocco delle comunicazioni, che li riporterà in contatto con se stessi. La canzone si rivolge a tutte quelle persone che come me si sono dimenticate della propria intimità in favore di un ruolo che hanno preteso essere più importante della sincerità con se stessi. È un invito a rientrare in contatto con le proprie speranze facendo i conti con il personaggio che si è diventati, per riaprire un dialogo fra intimità ed esteriorità, fra piaceri e doveri. Pertanto, nonostante di primo acchito possa risultare una canzone triste, in realtà è un brano liberatorio.

Dove ti porterà il tuo amore per la musica? Su cosa stai lavorando?

Spero a perdermi nel mondo al momento sto lavorando su pezzi in italiano che usciranno a breve nonché sulla rivisitazione e l’arrangiamento dei primi brani composti in modo da dare continuità al mio percorso musicale ho tante canzoni nel cassetto, idee per nuovi progetti e voglia di mettermi in gioco: sono in progetto nuovi singoli che usciranno nel corso di questo 2023 con date live in tutta Italia che stiamo definendo grazie alla collaborazione dell’ufficio booking della Red & Blue insomma, tanto fervore!!queste sono solo piccole anticipazioni, pertanto seguitemi sui social ?

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Redazione StreetNews.it
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