“Vaporwave” è l’Ep di debutto dell’artista dadaista e cyberpunk 4EST. Guarda il video!

Il mio concept artistico” – spiega 4EST – “ruota attorno al movimento Vaporwave, microgenere che nasce e si sviluppa su internet. Musicalmente vive di espressioni quali il sampling e il rallentamento in stile lo-fi. Si aggiungono reminiscenze anni 80/90 in una sorta di retro-mania tesa a raffigurare un futuro mai arrivato. La vaporwave agisce attraverso una cultura accelerazionista in lotta contro una società in ‘’putrefazione’’.  Le quattro tracce che compongono l’EP “Vaporwave” svelano le problematiche più attuali e le paure più intime di tutte le generazioni. Quattro racconti, quattro spaccati di realtà.

E’ la nostalgia degli eighties il cardine del movimento vaporwave, che unisce la corrente musicale a quella estetica frullando electro indie, pop ipnagogico, smooth jazz, synthwave anni ’80, arricchendolo di effetti sonori che accelerano o rallentano i beat. Anche l’umorismo è un elemento che diventa centrale fondendosi con tipiche azioni da nerd cibernetico. Questi elementi, da qualche anno, sono diventati un modus vivendi che esaltano gli aspetti controversi della vita moderna, dell’economia e del costume.

Se fino a oggi l’Italia aveva espresso produzioni che rimodellavano storici brani anni ‘80, o sigle di celebri brand, 4EST con la produzione di Pier Paolo Polcari degli Almamegretta intraprende un percorso nuovo, evoluzionista appunto, affiancando gli elementi base della vaporwave a una spiccata sensibilità compositiva inedita, che attinge dal miglior pop elettronico italiano alla drum’n’bass di fine anni ‘90 con elementi modernisti di emo trap.

Track by track:
VAPORWAVE, un viaggio dagli ’80 ad oggi (trap-hop onirica prodotta da Frodyte
ERROR404, l’estraneità e la disconnessione col mondo circostante (drammi giovanili su un tappeto downbeat – prodotta da Paolo Polcari degli Almamegretta)
ALIENI, l’incomunicabilità e la distanza tra persone e nella coppia (ambient-dubstep – prodotta da Paolo Polcari degli Almamegretta)
FRANKENSTEIN, il dramma del mostro in versione moderna (trap-house con atmosfere lo-fi prodotta da A. Gironacci)