Tanti aneddoti, curiosità ed emozioni raccontati in un libro. Arriva “Salutami tuo fratello”, la prima opera letteraria del rocker (e fratello di Luciano) Marco Ligabue

E’ una rockstar italiana. Nel 2020, anno che per molti è stato quello dei lunghi lockdown, delle grandi fatalità, dell’Italia divisa in giallo/rosso/arancione, per lui invece è stato l’anno in cui ha spento le prime 50 candeline.
Se sentiamo Ligabue, si pensa al mito Luciano. Ma, amici di Streetnews, c’è anche Marco, suo fratello che abbiamo avuto l’onore e il prestigio di intervistarlo in vista oggi giovedì 8 aprile 2021 in occasione dell’uscita del suo primo libro “Salutami tuo fratello”, .

Un musicista, autore, collaboratore di Luciano Ligabue e supervisore del suo Fan Club. Un rapporto sereno tra due fratelli che con le loro chitarre e le loro voci naturali fanno sognare tanti di noi.

Ciao Marco, per la prima volta ti conosciamo come autore di un libro. Cosa, esattamente, ti ha spinto a compiere questa nuova esperienza?
Prima di questo libro che ho deciso di scrivere, sono stato autore di canzoni sia quando militavo nei Rio e sia quando ho poi intrapreso la carriera da solista. In effetti, con l’esperienza ho capito che la canzone è molto basata su una sintesi di concetti a differenza di un libro in cui puoi esporre qualcosa di tuo che hai dentro in modo più descrittivo.
Nel 2019 un giornalista, in vista del compimento del mio 50° compleanno, mi suggerì che probabilmente era giunto il momento di scrivere il mio primo libro in cui avrei potuto raccontare tutti i miei aneddoti, i racconti e le curiosità della mia vita. Ci tengo a precisare che non si tratta di una mera biografia bensì di una raccolta di stralci del mio passato con l’intento di condividere con il lettore le emozioni e i sentimenti che ho vissuto in questi anni.

Secondo te, il lockdown causato per fronteggiare la pandemia del covid19 ti è stato complice per la stesura del libro?
Sicuramente il lockdown, che ha costretto soprattutto noi cantanti e musicisti ad un arresto improvviso degli spettacoli e concerti, mi ha consentito di concentrarmi al 100% sul libro che in realtà avevo già avviato nel 2019 (quindi prima dell’inizio della pandemia). In quest’ultimo anno, pertanto, mi sono dedicato esclusivamente alla scrittura che, ti assicuro, non è affatto semplice per uno come me che ha fatto fino ad oggi tutt’altro e in effetti richiede tempo.

Nel presentare il libro, affermi di voler raccontare aneddoti, storie e curiosità che ti sono capitati in questi tuoi primi 50 anni. Il titolo “Salutami tuo fratello” però, non può far altro che portarci da Luciano. Come mai, allora, la scelta di questo titolo e che rapporto c’è tra i fratelli rockstar Ligabue?
Il tema principale del libro è il racconto della mia vita. Come puoi immaginare, essendo il fratello di una nota rockstar italiana, ovviamente la frase che la maggior parte delle persone che incontravo mi rivolgeva era sempre “Salutami tuo fratello”. Mentre Luciano era diventato già un mito nel campo musicale, cercavo parallelamente e per quanto potevo di costruire la mia vita sia artistica che personale.
Tipicamente quando sei un fratello di un personaggio famoso hai due alternative: ti appoggi a lui e vivi in simbiosi cercando di collaborare e di stargli vicino oppure vivi male il suo successo provando solo invidia e gelosia. Sai cosa ho scelto io? Una terza strada: ho preferito assolutamente godermi la sua notorietà di riflesso costruendomi all’inizio un mio percorso come collaboratore di Luciano e poi pian piano contestualmente ho avviato anche la mia carriera artistica.

Hai mai avuto timore di essere sopraffatto dalla fama di Luciano, ricevere dei pregiudizi e quindi qualche forma (naturale) di gelosia o invidia?
Ho sempre vissuto il successo di mio fratello in forma del tutto serena. Per me era importante dare una mano lì dove e come potevo. Quindi ho sempre avviato una forma di collaborazione creando anche il primo fan club di Luciano Ligabue. Ovviamente, il mio successo artistico non è stato scontato e immediato poiché chiunque mi incontrava faceva, giustamente, un confronto e un riferimento con mio fratello. Qualcuno magari era già prevenuto nei miei confronti ma ciò nonostante non mi sono scoraggiato e anzi ho continuato a portare avanti i miei progetti musicale.
All’inizio del mio cantautorato, pur di distinguermi, cercavo di cantare con una voce pulita, sgombra da ogni richiamo al mio accento emiliano, ma ciò non mi faceva essere me stesso e non andava bene. Ho capito, infatti, che non potevo dare il meglio di me se non ero me stesso. Infine, mi sono goduto il mio successo e i momenti di gloria man mano che arrivavano. Ad oggi, con diversi premi nella mia teca tra cui il prestigioso Premio Lunezia, mi sento sereno e a ciò aggiungo anche l’esperienza di autore di un libro.

Con l’esperienza ora del libro, possiamo dire che sei un autore al 100%: di testi di canzoni e di libri. Che differenze hai notato tra le due esperienze?
Come ti accennavo, scrivere un libro non è affatto semplice. E’ un’avventura. Ma aggiungo che è stato anche bello: mi ha fornito l’occasione per la prima volta di scavare a fondo nella mia anima e rivivere tanti sentimenti che ho provato. Le canzoni hanno il pregio di sintetizzare in poche righe diversi concetti ma le canzoni sono e restano poesie. Scrivendo il libro, invece, ho capito quanto sia importante soffermarsi per raccontare un episodio o un aneddoto in modo descrittivo per riuscire a trasmettere al lettore le mie sensazioni del momento. Quando nel mio libro ho narrato un episodio del mio trascorso, ho realizzato che non potevo non mettermi a nudo affinché il lettore potesse comprendere a pieno le sensazioni mettendo alla luce tutti i difetti, le gioie, i dolori.

Andiamo ad una domanda prettamente logistica: quando e dove potremo acquistare “Salutami tuo fratello”?
“Salutami tuo fratello” sarà in vendita a partire da oggi 8 aprile presso tutte le librerie e i digital store. Se, poi, il libro riscuoterà un discreto successo (spero), sto valutando l’idea di fare anche una versione audiolibro per coloro che, come me, non hanno molto tempo per soffermarsi a leggere per cui utilizzano quest’altro strumento di lettura alternativa ed “ascoltano” i libri.

Divaghiamo! Raccontami un po’ anche la tua passata esperienza televisiva con il format musicale “All Together Now”.
All Together Now è stato un programma musicale eccezionale; ideato non per fare le solite polemiche e critiche a cui siamo abituati ad assistere oramai da tempo, bensì per creare atmosfere di feste e gioie musicali. Quando ci fu la prima delle tre edizioni, fui invitato come giudice musicale e accettai soprattutto perché mi incuriosiva questo nuovo format televisivo. Poi ho riconfermato la presenza nella seconda edizione. Purtroppo per questioni personali ho rinunciato ad essere giudice nella terza edizione. Per me è stata non solo una bella esperienza in cui si faceva solo musica, ma anche un modo per conoscere gli altri 99 giudici. Alcuni già noti e che ho avuto piacere di rivedere, altri invece che conoscevo solo per la fama. Mi sono trovato bene anche con J-Ax e Michelle Hunziker. Ma un sentito apprezzamento va anche al regista Roberto Cenci che è davvero in gamba; ci ha fatto stare in armonia e messo subito a nostro agio. Per me la televisione potrebbe essere un canale alternativo in cui cimentarmi, ma devo valutare ogni singola proposta. Ad esempio, mi ha fatto piacere esser stato ospite in un programma di Pintus che sarà disponibile su Amazon Prime dal 1° aprile.

E per il futuro cosa ci puoi anticipare?
Premetto che ho una voglia pazza di riprendere a fare concerti. Non vedo l’ora di rivedere il mio pubblico e fare festa con i fan. Detto ciò, al momento non è attivo un cantiere; lo devo aprire. Quindi, trascorso questo periodo in cui sono coinvolto principalmente con il libro in uscita, penserò ad un nuovo progetto. Musicalmente il 2020 si è chiuso con l’uscita di una raccolta The Best of delle mie canzoni nei miei primi 50 anni. Di sicuro continuerò a stupire e a sorprendere il mio pubblico con il mio cantautorato.

Alessandro Testa