Strage bus Unghese, rinviata udienza. Alberto Pallotti (A.I.F.V.S. Onlus): “Noi parte civile, colpevoli ricevano le giuste pene”

VERONA. “Giustizia per le vittime ungheresi”. E’ il grido del presidente dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus, Alberto Pallotti, a margine dell’udienza, tenutasi nella mattinata di martedì 15 dicembre, del processo per la strage del bus ungherese. La prossima data è fissata al 27 gennaio 2021 con termine per deposito memoria al 18 gennaio. 

L’INCIDENTE – Sono trascorsi quasi quattro anni da quel maledetto 20 gennaio 2017. A bordo del mezzo di trasporto, di ritorno da una settimana bianca in Francia, c’erano studenti e professori di un liceo ungherese. La tragedia si consumò nella notte con lo schianto contro un pilone del cavalcavia dell’autostrada A4 a Verona Est, all’altezza del comune di San Martino Buon Albergo. Persero la vita 17 persone, tra le quali 11 giovanissimi di età compresa tra i 15 e i 17 anni. Nell’udienza preliminare, tenutasi il 19 giugno del 2020, il GupLuciano Gorra, condannò a 12 anni di reclusione l’autista Janos Varga, colpevole di essersi addormentato alla guida e di aver taciuto una grava malattia legata ed apnee notturne. Furono rinviati a giudizio (con udienza proprio al 15 dicembre) altre cinque persone accusate di omicidio stradale, ovvero Alberto Brentegani (responsabile del tratto di autostrada A4 Brescia-Padova), Luigi Da Rios (capo dell’ufficio tecnico e progettista dei lavori di sistemazione dello spartitraffico centrale e delle barriere, risalenti al 1992), Michele De GiesiMaria Pia Guli ed Enzo Samarelli.

Rosalba Lisbo Parrella