Lo spettacolo teatrale di Antonio Mocciola, diretto da Maria Verde, ha debuttato al Tram di Napoli con grande partecipazione di pubblico.
Ha incassato più di un sold-out Stoccolma, uno spettacolo di Antonio Mocciola, con Antonio De Rosa e Antonio Ciorfito, per la regia di Maria Verde (alla sua “prima” a teatro), spettacolo che è stato di scena al Tram di Napoli, dall’8 all’11 dicembre scorsi. Gianluca non riesce a superare l’ultimo esame, condizione necessaria per laurearsi in giurisprudenza. Viene ripetutamente respinto da un professore estremamente esigente, che puntualmente, alla fine della prova fallita, lo congeda con un sorriso beffardo. La vendetta del giovane si scatena in modo imprevedibile con contorni efferati e sadici. Il docente viene fatto prigioniero, incatenato, denudato dallo studente scornato che, in un ribaltamento di ruoli, vuole ripagarlo dei torti subiti sottoponendolo a spietate vessazioni. Dal confronto quotidiano emergono verità a lungo nascoste o deliberatamente ignorate: il professore è stato tradito più volte dalla moglie, mentre suo figlio, Marcello, studente universitario modello, è omosessuale e ha una relazione con Gianluca. Ma non è tutto. Pur umiliato più volte dall’austero docente, che di fatto gli ha impedito di laurearsi, Gianluca, ora dall’alto della sua posizione di carnefice, confessa di aver avuto più volte attrazione fisica per lui. Emergono, in tal modo, i presupposti della cosiddetta sindrome di Stoccolma. Il docente inizialmente non può che inorridire, esterrefatto. Quanto al suo ruolo di genitore, cerca di trovare plausibili giustificazioni, ammettendo di esser stato un padre assente, ma non un cattivo padre. Eppure lo studente lo incalza, inchiodandolo alle sue colpe di genitore poco attento e dalla mentalità chiusa. Dinamiche non molto dissimili riconosce nel rapporto con il proprio stesso padre, venuto a mancare a causa di una malattia. Il confronto è in certo senso osmotico, in quanto anche Gianluca prende coscienza dei propri limiti e dei propri errori. Un confronto decisivo, dal momento che, grazie a una sorta di percorso di formazione e di crescita interiore, i due personaggi si avviano verso una risoluzione dei propri intimi conflitti, che consentirà a ciascuno di riappropriarsi del ruolo sentito a sé più “consono”: con la liberazione del cattedratico, questi ritorna “carnefice” e Gianluca impotente vittima, ma entrambi adesso con una consapevolezza nuova.
Il testo di Antonio Mocciola, finalista del Premio Drammaturgia “Carlo Annoni” 2021, indaga le pieghe più recondite dell’io, portando a galla, in un’ineludibile e serrato confronto, conflitti inconfessati e inconfessabili, i cui nodi apparentemente inestricabili attendono di essere sciolti. Non è un caso che la regista Maria Verde inserisca il percorso dei due, arduo e frastagliato, nel contesto cupo e angusto di un seminterrato, lontano dal frenetico e caotico ritmo della vita moderna che distrae dall’autoanalisi. Non saltuarie sono le allusioni al terzo personaggio, materialmente assente, Marcello che tuttavia, complice, osserva dall’esterno il processo di crescita del padre. Stoccolma è uno psicodramma che lascia lo spettatore inerme e spiazzato, ma che nondimeno è in grado di sollecitare in lui (lo voglia o meno) riflessioni e reazioni emotive, inducendolo a interrogarsi e a non rimanere indifferente. Appassionata l’interpretazione da attore esperto di Antonio De Rosa; altrettanto bravo il giovane Antonio Ciorfito nella parte dello studente-aguzzino, che si impone sulla scena con la sua scolpita fisicità e che, sulla buona strada per ottimizzare la sua tecnica recitativa, alterna impeti vessatori e volontaria remissività. Di fatto Stoccolma ha il merito di aver saputo dare corpo, sia pure in forme estreme nonché con risvolti psicologici imponderabili, ad un sentimento di rivalsa diffuso tra non pochi studenti nei confronti di docenti che essi reputino ingiusti.
Massimiliano Longobardo
STOCCOLMA
di Antonio Mocciola
con Antonio De Rosa e Antonio Ciorfito
regia Maria Verde
musiche originali Antonio Gillo
collaborazione all’allestimento Bruno Garofalo
assistente alla regia Katia Girasole
addetto luci Antonio Passante
produzione Piccola Città Teatro
