Sfiducia Bonafede, Italia Viva ago della bilancia 

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Conto alla rovescia per il voto sulle mozioni di sfiducia al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, all’esame dell’Aula del Senato domani, presentate dal centrodestra e da Più Europa e Azione. E l’ago che farà pendere la bilancia a favore o a sfavore del Guardasigilli saranno i 17 senatori di Italia Viva, tra i quali il leader Matteo Renzi. Senza di loro l’attuale maggioranza che sostiene il governo può contare su 151 voti: 96 del Movimento 5 stelle, 7 del Gruppo Misto, 5 di Leu, 2 del Maie e 6 delle Autonomie. Da considerare che Gregorio De Falco si è però astenuto in occasione della fiducia sul decreto legge ‘Cura Italia’. 

I favorevoli alla sfiducia a Bonafede si fermano tuttavia a quota 142 voti: 61 della Lega, 60 di Forza Italia, 18 di Fratelli d’Italia e 3 del Misto tra i quali Emma Bonino e Matteo Richetti. Tre i senatori che vanno annoverati tra gli incerti, vale a dire gli ex M5S Gianluigi Paragone, Lello Ciampolillo e Mario Giarrusso. Infine ci sono i 6 senatori a vita. Complessivamente 9 voti, non sufficienti per far passare la sfiducia (si arriverebbe a quota 151), in grado di rafforzare invece i favorevoli al ministro della Giustizia (160 in tutto). Ecco allora che diventano determinanti i 17 voti di Italia viva. Se contrari alla sfiducia porterebbero a 168 i favorevoli a Bonafede, mentre con un sì alle mozioni porterebbero a 159 i contrari al Guardasigilli, che a quel punto potrebbe salvarsi solo qualora i tre senatori incerti e i sei a vita votassero contro le mozioni.