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SALUMERIA UPNEA: Al via il progetto curato da Luigi Crispino, “Arte d’asporto”. Il primo evento vedrà come protagonista lo scultore e pittore napoletano, Alessandro Flaminio, che inaugurerà una mostra studiata ad hoc e intitolata “41 BIStró”.

S’inaugura “Arte d’asporto” domenica 5 febbraio nella sala interna di Salumeria Upnea, il bistrot sito a Napoli centro in Via S. Giovanni Maggiore Pignatelli, 35: il progetto curato da Luigi Crispino, per questo primo appuntamento, vanterà la collaborazione con lo scultore e pittore partenopeo, Alessandro Flaminio, che inaugurerà la mostra “41 BIStró”, studiata ad hoc per l’occasione; opere che rimarranno disponibili al pubblico fino a sabato 11 marzo.

Tra arte e cucina c’è sempre stato un legame profondo. Si narra, infatti, che prima ancora del motore a scoppio, visitare una galleria d’arte fosse tanto bello quanto faticoso: dopo ore trascorse passando da un’opera all’altra, era difficile perfino mantenere la posizione eretta, così punti di distribuzione di cibo e bevande divennero necessari per rinvigorire gli ospiti interessati. Ecco perché Salumeria Upnea, da sempre memore di questo significativo retaggio storico, prova a ribaltarne la prospettiva, ponendo chi gode di un pranzo, di una cena o di uno spuntino, nella condizione unica di portarsi a casa una singolare opera d’arte.

Comincia, dunque, un percorso grazie al quale chiunque voglia ordinare del cibo d’asporto, o scelga di consumare presso Salumeria il proprio pasto, utilizzando la scatola anziché il tradizionale “coperto”, potrà ritagliare la sua opera d’arte esclusiva. Si tratta di stampe in alta definizione, la cui dimensione è stata studiata affinché, una volta incorniciate, possano essere appese in casa come un prezioso oggetto artistico.

Alessandro Flaminio sarà il primo: esporrà le sue opere principali e firmerà dal vivo le “confezioni” d’asporto. Alla sua opera seguiranno altre quattro, di altrettanti artisti napoletani, che si potranno quindi collezionare.

Per l’occasione, dalle ore 18.30 in poi, si svolgerà anche il consueto “Caperitivo”: una formula di aperitivo a buffet durante la quale il cibo (come polpettine, focacce, etc.) viene offerto, mentre il cliente paga solo ciò che consuma da bere; resta la possibilità di sedersi al tavolo e ordinare alla carta. Il tutto sarà accompagnato dalla selezione musicale della dj Irene Ferrara.

Ricordiamo che oltre a un menù in cui si spazia da panini artigianali a piatti della tradizione – realizzati con prodotti di altissima qualità –, l’atmosfera è un altro dei motivi che fa di Salumeria Upnea tappa obbligata per turisti, napoletani e non solo: riferimenti alla tradizione, elementi della cultura pop partenopea ed esposizioni fotografiche permanenti dialogano in armonia con lo stile industrial che caratterizza la struttura.

A seguito della pandemia da Covid-19, poi, si è fatto di necessità virtù: il vicolo antistante al bistrot è stato ampiamente riqualificato; da luogo abbandonato qual era, ora – dopo un lungo lavoro di ristrutturazione – è diventato una romantica location dove poter pranzare, cenare o semplicemente consumare un aperitivo e, al contempo, ammirare i coloratissimi murales di Michele Wuk (un Cristo con la mascherina che vigila sul distanziamento sociale; l’ultima cena e la copertina dell’album “Terra mia” di Pino Daniele).

«Il progetto di Salumeria – racconta lo chef e socio fondatore, Luigi Crispino – nasce da un’enorme passione che ci ha portati dalla chimica alla cucina, spingendoci a ricercare il sapore dei singoli prodotti nel loro momento di apice. Un lavoro più approfondito sul giusto pezzo di carne, una selezione attenta della verdura e una scelta accurata del vino in accompagnamento ci permettono di esplorare nuovi piaceri del gusto e di evitare gli sprechi.»

“Così si fa!” recita il claim di Salumeria Upnea, ristorante/bistrot in cui l’attenzione al cibo di qualità, cucinato rispettando o rivisitando la tradizione, s’incontra con la passione per le arti.

Giorni e orari di apertura: dal lunedì alla domenica dalle ore 12,15 alle 16,15 e dalle 19 alle 23,45 (chiusi di mercoledì).

BIO

Alessandro Flaminio, pittore e scultore Napoletano, nasce il 12 giugno del 1974 a Napoli. Figlio d’arte, la sua formazione non è tradizionale: l’arte ce l’ha dentro fin da bambino e, nonostante gli impedimenti esterni, coltiva e persegue ostinatamente la sua passione… perché lui senza arte non è!

Il maestro Alessandro Flaminio è uno dei nomi di spicco tra gli artisti contemporanei, attivo nella realizzazione di opere d’arte che spaziano dalla pittura alla scultura, finanche ai gioielli, con soggetti ispirati prevalentemente alla tradizione iconografica napoletana, rivisitata e rivista in chiave contemporanea e moderna, ma senza perdere la loro tradizionalità, come il suo animo le vede. La sua opera forse più risonante, che ha fatto il giro del mondo e che è diventata la sua “icona rappresentativa”è il San Gennaro, un San Gennaro con uno stile completamente nuovo e contemporaneo ma allo stesso tempo senza far perdere l’essenza storica del santo martire, dai lineamenti, apparentemente semplici ed essenziali, del busto del martire senza lineamenti sul volto cela un significato più complesso, spiega il maestro Alessandro Flaminio “come nasce è difficile un po’ spiegarlo perché generalmente le cose nascono così per gioco, per ricerca. L’idea era di non togliere niente a San Gennaro ma togliergli momentaneamente, per un po’, il volto, semplicemente per far sì che tutti quelli che vedono l’opera, si possano identificare in lui.

La sua esperienza artistica inizia fin da giovanissimo osservando e studiando il padre, noto pittore Napoletano. E’ qui che Alessandro comincia a maturare il desiderio artistico di esprimersi a pieno, attraverso l’arte in tutte le sue forme. La sua formazione si rafforza è in alcuni storici laboratori presepali di Napoli e presso un’artigiana della pietra e del marmo. La formazione prosegue poi accanto al suo maestro, lo scultore Gabriele Zambardino. Della sua celebre frase “l’arte deve entrarti nel sangue” l’artista Alessandro Flaminio ne fa il suo tesoro più grande. E’ fu proprio il suo maestro, che definiva l’allievo Flaminio “il genio” il primo a esporre le sue opere nel Centro d’Arte “La Spelonca” in via Caracciolo.

Le sue abilità artistiche, i suoi sacrifici e l’incondizionata passione che lo lanciano verso una brillante carriera costellata di collaborazioni di spicco, portandolo dapprima già in giovane età in numerose mostre collettive e personali di Napoli in luoghi prestigiosi tra i quali: San Gregorio Armeno, Santa Maria la Nova, Castel dell’Ovo, Sala Gemito, Centro “L’Archeo” di Terzigno.

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Redazione StreetNews.it
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