Sakküra è uno dei rapper più originali dell’attuale scena rap italiana. Il primo singolo della sua carriera, Dio Brando, descrive un perosanggio ben definito, che “rappresenta il male allo stato puro”. Una passione, quella della musica, che si unisce all’amore per gli anime, fonte di ispirazione per le sue canzoni
Ciao Sakküra, cosa ti ha spinto a scrivere e cantare “Dio Brando”?
Ho scritto “Dio Brando” perché volevo comunicare la mia voglia di essere ascoltato dalle persone e per presentare “Sakküra” il mio alter ego e quale personaggio migliore di Dio Brando, l’eccentrico antagonista principale della seria di anime e manga “Le bizzarre avventure di Jojo”? Nel pezzo i sono Dio Brando, che esplode in un suo delirio di onnipotenza.
Dal testo e dalla tua voce indirettamente trapela un avvicinamento al Giappone. È frutto della tua passione per i manga?
Certo, più che per i manga la mia passione è per gli anime, la loro versione animata. Guardo anime sin da quando sono piccolo, per esempio: Dragon Ball, Naruto, Hamtaro e il Detective Conan. Da allora non ho più smesso di guardarli, andando a ricercare cose sempre meno conosciute e più “Dark”, dato che ho sempre avuto anche una grande passione per l’horror
Come descriveresti il Dio Brando?
È un personaggio che rappresenta il male allo stato puro, che con i suoi modi di fare eleganti e subdoli, è riuscito a ribaltare le sorti della sua vita. È un personaggio eccentrico e dal fascino magnetico.
Come mai la scelta di questo nome d’arte?
Ho scelto questo nome perché è l’unione del mio vecchio nome d’arte “Sakkoz”, con il quale venivo chiamato sin da bambino dai miei amici e di Sakura un personaggio femminile dell’anime “Naruto”. Mi è sembrato carino unire le due cose, per fondere il mio vecchio soprannome, che ha un valore affettivo, con il mondo degli anime, visto che sono la parte fondamentale del nuovo genere che voglio portare, che io chiamo “Anitrap”.
Quanto la TV (mi riferisco ai talent show e ai vari programmi televisivi musicali) ha influenzato la musica italiana negli ultimi anni?
Sicuramente i vari talent hanno influenzato moltissimo la musica italiana negli ultimi anni, sono un ottimo mezzo per sfondare in modo veloce, ma allo stesso tempo, se non si sa sfruttare a modo la popolarità immediata che danno, si finisce rapidamente nel dimenticatoio. Per questo, credo che sia meglio sfruttare i vari social, per arrivare a farsi conoscere dalle persone in maniera sicuramente meno rapida ma, forse, più efficace e più diretta, dato che si riesce a “fidelizzare” il proprio pubblico e farsi conoscere giorno per giorno.
Chi è l’artista che hai come riferimento musicale?
Non ho un singolo artista come riferimento musicale, dato che io ascolto veramente di tutto, ma in ambito rap, un artista italiano che mi ha influenzato molto è sicuramente Noyz Narcos. È stato il primo rapper italiano a farmi avvicinare a questo mondo, insieme al suo collettivo e io da amante dell’horror, adoravo i suoi pezzi e il suo stile.
Da chi ti piacerebbe ricevere una proposta di collaborazione?
Da Noyz Narcos non c’è dubbio. Mi piacerebbe collaborare anche con Izi, Tha Supreme e Leon Faun. Sono tutti artisti, che a mio avviso, hanno uno stile inconfondibile ed estremamente innovativo e sarebbe meraviglioso poter lavorare con loro.
Progetti a breve e lungo termine?
Per i progetti a breve termine, ci sono sicuramente le release di vari pezzi, sempre “Anitrap” come “Dio Brando”, ma molto differenti tra loro e sempre con una nota “noir”. Per i progetti a lungo termine, spero di poter far arrivare la mia musica a più persone possibili e di poter collaborare con artisti importanti.
